[RECE] Sara Francese (ALB) - OTR notturna - Vertemate (CO)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Sara
Nazionalità: albanese, ma con trascorsi oltralpe
Età apparente: vicina alla trentina
Descrizione fisica: ragazza di statura normale e dal fisico un po' curvaceo, capelli castano scuri lisci di media lunghezza, viso mediterraneo piacevole, occhi scuri, seno che potrebbe essere di una 3a taglia e discretamente sodo, nonchè bene esposto alle vetture di passaggio
Attitudine: BJ condotto con la perizia di chi abbia già una discreta carriera alle spalle, un po' di attenzione al cronometro; sembra simpatica, ma l'italiano è da perfezionare
Reperibilità: facile

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ finale
Durata dell'incontro: 18 minuti da mattonella a mattonella, quindi credo una dozzina al retrobottega

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vertemate (CO)
Coordinate: rotonda del Gigante, opposta ad Anissina Celadoro

LA MIA RECENSIONE

Avevo già adocchiato la fanciulla qualche sera fa, scambiandola per la fantomatica Angelica di Fino Mornasco, ma allora era vestita un po' pesantuccia dalla cintola in giù e quindi mi ero limitato ad annotarla sul mio taccuino.

L'abbigliamento abbastanza sciatto di quella sera mi aveva fatto inizialmente temere che nelle sale brianzole fosse uscito il remake de "La Farmacista di Appiano", ma era bastata una vasca lunga sino alla Nokovid per vedere un collega caricarla, dirigersi lì di fronte e tornare col sorriso, subito seguito da un altro compare altrettanto abile a mettere la freccia a destra ma non a recensire 😄

Stavolta esco con maggiori velleità agonistiche, rischio di deragliare già alla vista della Badante Svizzera in body (però è appena arrivata e non ha resto), ma arrivo indenne alla rotonda del Gigante, dove la nuova dirimpettaia è finalmente in minigonna e con il davanzale sempre in bella vista.

La posizione è a dir poco infame, il traffico del sabato sera è pure peggio, ma avevo un poco studiato la logistica e avevo notato che alle spalle della fanciulla c'era il vialetto d'accesso a una villa, profondo almeno una decina di metri e bordato da alte mura di cinta. Dopo un primo passaggio radente in cui raccolgo un sorrisone della fanciulla, mi apposto allora accanto alla Smartina vuota di Anissina, aspetto che da Cermenate di sopra arrivino un po' meno auto e poi mi fiondo dall'altra parte della rotonda, fingendo di citofonare al cancello.

SARA, FRANCESE D'ALBANIA

In realtà, abbasso il finestrino e attendo che la morettona mi si avvicini. Potrebbe essere attorno alla trentina e, pur non essendo una top model, ha comunque un viso piacente, dalle evidenti fattezze mediterranee. Applicando il manuale del buon Delfino, la chiedo subito il nome (Sara), le limo un decino dalla sua richiesta iniziale e la invito ad accomodarsi a bordo, direzione retrobottega. Appena mi è accanto, mi allunga la mano per i saluti iniziali, è mezza gelata e allora applico la tecnica Milinturo e alzo la temperatura interna a 35 gradi all'ombra, tanto che allo spegnimento del motore avrò già i goccioloni di sudore sulla fronte (e capirò perchè il simpatico collega finisce sempre i suoi incontri come se avesse fatto un bagno turco 😜).

Temevo si dovesse andare lì di fronte e invece mi indirizza verso Como, al che intuisco che andremo a parare dove mi portò Anissina, quando era appena arrivata come ospite della vetturetta di Tania al Q8.

Parto anche bene con l'intervista, raccogliendone la nazionalità (albanese, ma con lunghi trascorsi nella terra delle baguette) e la brevissima permanenza sul nostro suolo patrio (4 giorni), ma poi deraglio quasi subito, perchè lei nota il mio cellulare in ricarica davanti al cambio, si convince che sia identico al suo e passiamo il minuto successivo a un accurato confronto del fronte e del retro, che porterà a concludere che i due non siano gemelli ma solo cugini alla lontana, di quelli che si vedono solo al pranzo di Natale.

Ormai il cellulare è in mano, lo aggancio al Bluetooth, avvio YT e glielo allungo, per sintonizzare un po' di musica albanese: di solito, bastano un Don Xhoni o una Dhurata Dora qualunque, per mettere la fanciulla schipetara più a suo agio e ottenere un sensibile rallentamento della velocità di rotazione della lancetta dei secondi.

Arriviamo dove immaginavo dovessimo arrivare, seguo il suo suggerimento di schermarmi dietro a un camion e spengo il motore, il che reca con sè anche il vantaggio di fare arrestare il flusso di aria sahariana che usciva dalle bocchette. Mentre io estraggo dal portafoglio un ventello fresco di bancomat, lei ravana in quel pozzo di San Patrizio che è la sua borsetta e ne escono i soliti ferri del mestiere.

LA RECE VERA E PROPRIA

Abbasso un po' il volume dell'autoradio, per evitare che venga assordata dalle sue nenie albanesi, e possono avere inizio le danze. Incappucciato il compare, Sara prova ad accucciarsi in torsione, ma dopo una quindicina di secondi si rende conto che ne uscirebbe con le costole incrinate dalla pressione contro il bracciolo e allora si risistema gattoni, la posizione più comoda per lei e per i miei tentacoli.

L'azione è sin da subito abbastanza energica e coreografica, a confermare che in Francia non era certo andata a vedere la Gioconda o a farsi un selfie in cima alla torre Eiffel. Le escursioni verticali sono profonde, il ritmo è medio, sento anche un po' di risucchio quando sale, la mano malandrina è ferma alla base e un po' di Dolby Surround va ad aggiungersi alla musica albanese in sottofondo.

Probabilmente si aspettava una mia capitolazione dopo un paio di giri di lancette, perchè alla fine della prima immersione si risolleva una attimo e mi domanda se sia fatiguè, essendo il compare ancora in fase di rinvenimento. Le faccio capire che siamo davvero all'inizio delle danze e allora si rituffa nei Paesi Bassi con rinnovato vigore. Presa dalla trance agonistica, si dimentica addirittura di scegliere il prossimo brano della playlist e il resto dell'incontro sarà quindi accompagnato solo dal suo mugugnare. Quasi meglio così, perchè la mattina stessa la Scolaretta era riuscita con non so quale magheggio a mettere Florin Salam in loop e mi era toccato sorbirmi la stessa canzone per 5 o 6 volte di fila 😂

Dopo i fuseaux del debutto, l'abitino destrutturato di stasera è un deciso passo avanti nel suo outfit, nonché il motivo per cui ho deciso di cogliere la palla al balzo senza esitazioni e fare la conoscenza di Sara, prima che tornasse a mise più pesanti (come poi è inesorabilmente accaduto l'indomani).

Parto a carezzarle la schiena, che è già parzialmente esposta dall'ampia scollatura posteriore e che sembra brunita da una breve vacanza alle isole Lampados. Essendo di tessuto elasticizzato, ci vuole poco a risollevare il lembo basso dell'abitino e ad allungare i miei tentacoli verso le sue chiappe, non piccole ma abbastanza stagne e piacevoli da massaggiare. Sara indossa in realtà dei curiosi collant da sexy shop, in cui sono praticati ampi fori circolari: ne scelgo uno a caso, ci infilo dentro la mano sino al polso e posso così carezzare di nuovo la nuda pelle, operazione che mi terrà impegnato per i minuti successivi.

Devo peraltro interrompere l'intrattenimento per ben due volte, perchè dal retro di quella che sembrava una zona industriale tranquilla appaiono ben due autovetture, in rapida successione. Alla guida, due uomini senza passeggere al loro fianco, per cui poco prima deve essersi concluso un incontro gaio fra i due.

IL SOLITO EPILOGO

Dopo 6-7 minuti, Sara inizia a mostrare evidenti segni di affaticamento e allora è naturale passare al consueto epilogo, che vede coinvolti dapprima Mastro Geppetto e poi Federica. Sara si accorge subito che i miei occhi sono stati attratti dal suo décolleté come da una calamita e, in tempo zero, scosta un po' l'abitino, per permettermi di manipolare i suoi seni. Difficile giudicarne il volume quando non sono completamente penzoloni, ma potrebbero avvicinarsi a una terza taglia e hanno una buona consistenza naturale, per cui lì parcheggia con le quattro frecce il mio tentacolo, per il paio di minuti successivi.

Sara inizia a sollecitare la conclusione delle operazioni (si sa, per un ventello non si può stare via mezz'ora) e quindi avviene l'ultimo passaggio di testimone, con il compare affidato alle sapienti cure della fida Federica. Seppure sempre più scalpitante, Sara si conferma esperta Otr di scuola francese e allunga la sua mano a massaggiare i gioielli di famiglia, mentre ansima e saetta la lingua a un palmo dal mio viso.

La fanciulla è però cronometrista altrettanto abile e, al suo ultimatum ("Però se non riesci a venire, torniamo!"), capisco che sto iniziando ad abusare della sua pazienza. Mi lancio allora in una piallata degna dei mobilifici che si affacciano sul viale di Novedrate, il compare prende quasi fuoco, ma riesco infine a capitolare.

QUATTRO CHIACCHIERE FINALI

Durante le rivestizioni, Sara non mette comunque particolare fretta: mentre lei si rimette ai piatti del DJ, scegliendo il prossimo brano e alzando di nuovo il volume a palla, ho il tempo di lindarmi e ricompormi con la giusta calma. Per la cronaca, mi verrà affidata la grande responsabilità di smaltire la pallottola dell'amore.

Prima di ripartire, c'è anche il tempo per lo scambio dei gagliardetti: per ora, Sara ha solo un'utenza albanese, su cui non è in grado di ricevere chiamate, ma non avevo di certo intenzione di telefonarle, al massimo di messaggiarla e WA funziona perfettamente. Ad ogni modo, deve avere già trovato un prestanome a cui intestare una SIM italiana, che conta di avere a disposizione in un paio di giorni.

Qualche chiacchiera, comprensiva della conferma che ci si può recare al più vicino motel per il consueto rate di 100/60', e siamo di nuovo alla rotonda del Gigante. Stavolta evito di andare a citofonare una seconda volta al cancello e parcheggio per la lunga, allo sbocco dell'ampio passo carraio. Sara è lesta a scendere e quindi posso abbandonare rapidamente la posizione espostissima, quasi in Mondovisione come quella della sua omonima "guerriera" alla casetta gialla di Lomazzo.

Neppure il tempo di fare il giro della rotonda e il climatizzatore è stato già abbassato da 35 a 20 gradi centigradi, calando anche i finestrini per un raffreddamento più rapido dell'abitacolo. È pur vero che non sono a bordo di una Mercedes da 300 cavalli e con i LED à la Fast & Furious a illuminare il sottoscocca, per cui non dovrebbero scambiarmi per albanese, ma farei comunque la figura del tamarro, a passare per viale Tirana con tale Mandi Nishtulla a palla, e quindi disconnetto pure il Bluetooth e rimetto l'autoradio a volume normale 😄

PS: per i punter romantici, è vivamente sconsigliato prendersi una cotta per Sara, perchè il boy, visto sullo screen saver, è grande e grosso ed è meglio non incrociarlo in un vicolo buio 😂
 
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