racconti e fantasie erotiche

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A cosa pensavo l'altra mattina ?


Pensavo a te che mi guardavi, a te che in ginocchio davanti a me mi aprivi lentamente le gambe e mi guardavi da vicino.

Pensavo alle tue dita che delicatamente mi schiudono le labbra e mi aprono alla tua vista.

Pensavo alle tue dita che passavano leggermente su quella parte cosi' rosa ed gonfia che sta' all'interno della mia fig©

Pensavo alle tue due dita che facevano una sega al mio clitoride e che mi facevano sussultare , indecisa fra il piacere ed il fastidio.

Pensavo alla tua bocca che succhiava e spompinava per bene quel mio grilletto che mi faceva venire nella tua bocca.

Questo pensavo l'altra mattina, ti va di farlo?
 
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lalla ha scritto:
Perche' miei cari punter io son convinta che anche a voi vi si debba prendere per la testa.....
Invece di solito cercano di prenderci per un'altra parte del corpo... meno nobile ed altolocata :biggrin:
 
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gitano

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il mondo, sono un gitano o no !
lalla ha scritto:
A cosa pensavo l'altra mattina ?


Pensavo a te che mi guardavi, a te che in ginocchio davanti a me mi aprivi lentamente le gambe e mi guardavi da vicino.

Pensavo alle tue dita che delicatamente mi schiudono le labbra e mi aprono alla tua vista.

Pensavo alle tue dita che passavano leggermente su quella parte cosi' rosa ed gonfia che sta' all'interno della mia fig©

Pensavo alle tue due dita che facevano una sega al mio clitoride e che mi facevano sussultare , indecisa fra il piacere ed il fastidio.

Pensavo alla tua bocca che succhiava e spompinava per bene quel mio grilletto che mi faceva venire nella tua bocca.

Questo pensavo l'altra mattina, ti va di farlo?

Ma allora ditelo che lo fate apposta !
 
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.........mi mancan le fantasie


In questi giorni non risco a far meno di pensare che vorrei vivere quella scena delle eta' di lulu'
con lei bendata e la sorpresa di aver in stanza due uomini e non uno.
 
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Senza prendere fiato...

La tua telefonata mi ha colto nelle prime ore del pomeriggio ancora una volta di sorpresa…
Lo sai…, di come io sia meticoloso a volte persino in modo maniacale nell’organizzare i nostri incontri…, solo ora ho capito che ti diverte molto, prendermi in contropiede…

Quando mi hai detto “Sono qui…, sotto il tuo ufficio che ti aspetto…”,
in un altro giorno qualunque ti avrei forse maledetto…

Oggi…, il cuore ha cominciato a battere più forte…,
con quelle poche parole hai spazzato via la tristezza e l’irrequietezza di questi giorni che precedono la mia partenza…

Seduti nella tua macchina che profuma ancora di nuovo, le parole tra noi hanno subito lasciato spazio ad un silenzio carico di desiderio reciproco…
La mia mano ti sfiora il ginocchio scoperto…, ti sporgi verso di me per baciarmi sorridendo e spingendo il mio sguardo a sfiorarti i seni diafani e sodi…

Le solite procedure di rito prima di salire nella camera d’albergo…, sempre occasioni tra noi di battute e risate…, oggi invece sono una lenta tortura, il mio desiderio di te è così evidente che ne rimani quasi impaurita appena le porte dell’ascensore si chiudono dietro di noi.

Entri davanti a me…, ti abbraccio da dietro fermando i tuoi passi, mentre chiudo la porta alle mie spalle, sollevo il tuoi capelli e ti bacio avidamente il collo e la nuca, giri la testa per offrirmi le labbra mentre con le tue mani sposti la mia che ti preme il ventre, sul seno per farti accarezzare…

Le luci della camera sono ancora spente…, il silenzio è quasi assoluto, solo un piccolo e leggero ronzio di sottofondo mi riporta per un secondo al traffico delle strade 10 piani più sotto di questa Milano quasi estiva.
Una sottile lama di luce che filtra dalla finestra chiusa, taglia in due lo spazio prima di finire la sua corsa disegnando una piccola freccia sul letto, come a indicarci la strada, nell’aria della camera aleggia una leggerissima essenza di cannella e insieme ora riesco distintamente a sentire il tuo odore che mi martella le tempie…

Siamo ancora in piedi…, avanziamo a piccoli passi nel buio, continuando a baciarci e toccarci, come due ubriachi che cercano l’uno nell’altro un’illusione di equilibrio…, ora ti fermi…, una delle tue mani è appoggiata a quella che credo sia una parete della stanza…, ti sollevi il vestito con l’altra spingendo il tuo sedere contro di me e cercando subito dopo di liberare il mio sesso dalla prigionia dei vestiti…

Lascio che la tua mano mi apra i pantaloni e si riempia di tutta la mia eccitazione, ti lascio giocare con me per qualche secondo poi mi allontano, i nostri occhi iniziano ad abituarsi a questa semioscurità, mentre le mie parole secche pronunciate con voce roca dall’eccitazione, ti raggiungono in rapida sequenza come frustate.
Ti irrigidisci piegandoti e divaricando le gambe come ti ho chiesto di fare, mentre afferro le tue braccia obbligandoti ad appoggiare entrambi i palmi delle mani alla parete…
Percorro con le mani e con forza la tua schiena sentendo i tuoi muscoli che rabbrividiscono mentre sono costretti a flettersi secondo il mio volere…

La mia mano ti penetra da dietro allargando ancora di più le tue gambe, sento il clitoride indurirsi tra le dita poi percorro la tua fessura attraverso il leggerissimo tessuto delle mutandine già fradice della tua liquida eccitazione.
Scosto quel sottile strato di stoffa dalle tue natiche sode e le allargo con forza con le mani mentre mi inginocchio dietro di te, percorrendo lentamente con la lingua tutto il solco che ho appena liberato e indugiando con le labbra e la lingua sulle tue aperture dorate…

Ti sento respirare più velocemente, mentre pieghi quasi tremando le ginocchia per cercare con il tuo corpo il mio viso per farti penetrare ancora più in profondità dalla mia lingua…
Inarcando la schiena ti volti verso di me per sussurrarmi una sola parola “Scopami…” e sento esplodere centinaia di piccole punture di spillo nel mio cervello…
In un attimo libero completamente dalla stoffa il mio sesso, tu stacchi una mano dal muro solo per il breve tempo di afferrarlo e tenerlo fermo mentre appoggi il tuo sesso aperto alla sua punta impalandoti completamente su di lui…, e inizi subito a muoverti con quel movimento del bacino che mi fa impazzire, per assecondare le mie spinte che diventano ogni volta più feroci e profonde…

…Sono passate alcune ore, da quando siamo entrati in quella stanza…
Alla feroce tempesta, dei primi momenti, ne sono seguite altre via via meno impetuose…
Ora mentre ci stiamo pigramente rivestendo stuzzicandoci ancora con lo sguardo…
il mare dentro di noi si è calmato e ora ha lo stesso colore dei tuoi occhi…

Sulla porta, un ultimo sguardo al disordine della stanza…, al nostro letto sfatto…

Impresse nella parete a specchio a fianco al letto…
due piccole e nitidissime impronte di mani femminili, le tue…

che mi salutano un’ultima volta…


xxxchaos :bye:
 
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Non e' scritto da me , ma ammetto di averlo fatto spesso anch'io

di WW

La mia fica bagnata
è un richiamo al quale io stessa non so resistere.

Quando la sento bagnata e nessun uomo puo' assaporarla, non c'è nulla da fare, sono costretta a soddisfarla.

Anche in ufficio.

Sono andata in bagno, ho abbassato le mutandine ed ho stuzzicato la clitoride.. era già gonfia (sarà stato il sogno di stanotte, poi lo raccontero' ) e vogliosa, ed allora perchè non inumidire due dita ed iniziare a giocarci un poco?

Mi fa godere un sacco quando la chiudo tra due polpastrelli e fingo di pizzicarla.. mi fa sussultare e la mia fiç@ si bagna ancora di più.. ero solamente indecisa tra due dita dentro o se continuare così..

Ho continuato così, a strusciarla con due polpastrelli, a picchiettarla un pochetto sentendo quel "ciaf ciaf" che tanto somiglia al suono delle p@lle che sbattono quando vengo presa a pecorina, l'ho di nuovo circondata con i polpastrelli e di nuovo picchiettata... oh sì.. l'orgasmo me lo sono assicurato, il suo sapore l'ho assaggiato, e l'odore sulle dita me lo porto ancora un pochetto.

Chi l'ha detto che in ufficio ci si annoia?
 
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La punizione...

E’ notte…
La pioggia scorre obliqua sui vetri dell’automobile…
Le strade sono ormai deserte…, di tanto in tanto le luci di un'altra macchina rischiarano
per pochi istanti il sedile vuoto a fianco al mio…

Tu sei seduta dietro…, rannicchiata sull’ampio sedile posteriore, silenziosa…
Ho fatto male ad accontentarti…, ad accompagnarti a quell’inaugurazione tra gente che non conosco, troppo diversa da me…, dal mio mondo…
Per tutta la sera ti sei divertita a giocare con me…, ignorandomi volutamente mentre vagavo annoiato tra tutta quella gente…, flirtando in modo provocatorio con alcuni degli uomini presenti…, presentandomi alle tue amiche come l’ultimo tuo giocattolo…, una delle tue tante conquiste…

A fine serata, forse per paura di rimanere sola in macchina con me…, ti sei offerta di accompagnare a casa una coppia di tuoi amici e ti sei seduta dietro con la tua amica, lasciando il marito salire davanti…

Ora finalmente siamo soli…, apro leggermente il finestrino per far uscire il fumo azzurrognolo della mia sigaretta e il tuo profumo che mi fa martellare le tempie di rabbia…

“Posso spostarmi vicino a te?” mi chiedi all’improvviso…
Io non rispondo, continuando a fissare la strada…, ti sento muoverti verso di me…
mi sfiori la nuca con le tue dita affusolate…, poi mi baci il collo e con la lingua cerchi
il lobo del mio orecchio…
“Allora posso…, o sei ancora arrabbiato con me?”

“Rimani dietro e toccati”… ti rispondo con voce roca…
“Che cosa?”…
“Voglio che ti masturbi come la puttana che sei”…

Sento che torni a sederti spostandosi al centro del divano posteriore…,
sposto lo specchietto retrovisore per poterti fissare negli occhi…, anche tu mi guardi senza distoglierli…, conosco bene quel tuo sguardo di sfida e di eccitazione…

Ti appoggi con la schiena all’ampio schienale, sollevandoti lentamente il vestito…
Ti infili una mano sotto le calze…

“Così non vedo niente, abbassati le calze e apri bene le gambe”…

Risistemo lo specchietto proprio mentre ti abbassi le calze poco sopra delle ginocchia,
ora hai allargato oscenamente le gambe spingendo il tuo sesso in fuori…,
scosti il pizzo delle tue mutandine e scopri il tuo sesso glabro da bambina…, le tue dita lo
sfiorano percorrendone la ferita aperta…

Continuo a guidare veloce, vincendo l’istinto di voltarmi verso di te…, anche quando ti sento iniziare a respirare più veloce, anche quando sento il rumore della tue dita che entrano ed escono veloci nella tua fica bagnata…
Vedo le tue gambe aprirsi e chiudersi ritmicamente, seguendo i movimenti della tua mano e del tuo bacino…, scivoli lentamente con la schiena sul sedile…, sempre più verso di me…

Mi gira la testa…, getto fuori dal finestrino la Marlboro che ho appena acceso e mi slaccio la cravatta buttandola sul sedile posteriore…
Infilo la mano tra le tue gambe…, tu l’afferri e la porti verso il tuo sesso aperto e bagnato…

“Sei proprio una puttana”... Ti dico, storcendo la bocca in un rapido sorriso…, che non puoi vedere…
“Sì sono stata cattiva…, merito una punizione…”

mi rispondi mentre ti infili dentro con forza indice e medio della mia mano, muovendo il bacino verso di me per farti scopare con forza...

Siamo quasi arrivati a casa tua…, quello è il parcheggio del supermercato dove vai a fare la spesa,
indossando i tuoi tailleur firmati…, è buio e deserto…, le ruote stridono e slittano per la sterzata improvvisa, blocco il motore nell’angolo più distante e nascosto dalla strada…

Scendo dall’auto, e salgo dietro…
Cerchi di baciarmi, ma io rimango distante…, mentre ti ordino
di toglierti completamente le calze, facendoti poi rimettere le scarpe…

“Ora girati e mettiti a quattro zampe”…

Ti libero una gamba dalle mutandine e infilo la testa tra le natiche divaricandole con i palmi delle mani…, bevo il tuo piacere mentre una fitta di calore sale sempre più intensa dal mio inguine al cervello…

Mi stacco da te…, mi senti armeggiare con la cintura e la zip dei pantaloni…
Sai bene cosa ti aspetta…
Sollevi il culo mentre ti abbassi con il busto sino a schiacciare i seni sodi contro il sedile e puntando le braccia aperte ai lati della portiera per contrastare le mie spinte…

Sì meriti proprio una “dolorosa” punizione…

nemesi :bye:
 
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L'attico...

E’ sera…
Sto guidando veloce con te al mio fianco…
Ti accarezzo una gamba…, il mio cuore batte leggermente più forte…

Negli ultimi tempi riusciamo a vederci così raramente…, colpa degli impegni…, delle nostre rispettive vite…, tutte piccole e innocenti bugie che aiutano a nascondere un pizzico di stanchezza tra noi…

Ci siamo incontrati nel solito posto fuori dall’autostrada, tu come sempre in ritardo…, salendo sulla mia macchina, dopo avermi baciato…, hai avvicinato la tua bocca al mio orecchio sussurrando con quella tua voce un po’ mascolina…, “Questa sera ho una sorpresa per te…”

Ti osservo frugare nella piccola borsetta in cerca di qualcosa…, quello che mi ritrovo ad accarezzare dopo qualche minuto è un piccolo pezzetto di carta strappato da un’agenda, con una data e un indirizzo scritto a mano da una donna, che non sei tu…

La data è quella di oggi, l’indirizzo riporta il nome di un viale di Milano…, è una zona che conosco bene, arredata da grandi e signorili palazzi a pochi passi dal centro…
“Il nostro ospite ci aspetta per le dieci”…, mi dici ammiccando con gli occhi…

Non faccio domande…, ho già capito…,
“Ci sarà un’altra coppia…, Lei è molto bella…”,
aggiungi mentre accendo il motore…

Milano è quasi deserta, arriviamo leggermente in anticipo…
Ti vedo avvicinarti sicura al portone d’ ingresso di quel palazzo e premere il pulsante vicino ad una targhetta che riporta il numero di un interno che non riesco a leggere…

L’atrio d’ingresso è vastissimo, in fondo l’ascensore è di quelli con la cabina a vista finemente ricamata di figure floreali in perfetto stile art noveau, vicino, una grande scalinata di marmo disegna una grande spirale verso i piani superiori…

La pulsantiera digitale nella cabina dell’ascensore, racchiusa nella radica antica, fa un po’ a pugni con il resto dell’arredo, ti vedo digitare veloce un codice e poi premere il pulsante vicino alla targhetta che indica l’ultimo piano del palazzo…

Il nostro ospite ci aspetta sulla porta, la tua descrizione era stata precisa…, ti viene incontro sorridendo…, vi baciate sulle guance, poi ci presenti indicando a ciascuno di noi il nome di battesimo dell’altro…, ha una stretta di mano forte e una voce calda mentre ci invita ad entrare…

“Venite…, vi presento una coppia di amici”…, lo seguiamo attraversando vicini, un lungo corridoio ed entriamo in un grande salone arredato con un felice mix di mobili antichi e moderni, dalle cui ampie vetrate si accede ad un meraviglioso giardino…
Attraversando il salone non riesco a non notare alcuni quadri di arte moderna che sono appesi alle pareti…, mi sembra di distinguere nella penombra, Balla, De Chirico…, un Magritte, mi chiedo se siano copie o gli originali…, mentre supero, sfiorandola con le dita, la lucida cassa di uno Steinway a coda.

Il giardino è meraviglioso, profumatissimo di vaniglia…, se non fosse per la mancanza di stelle nel cielo, si potrebbe pensare di essere su qualche isoletta dei Caraibi…, Tavoli divani, poltrone, in rattan arredano lo spazio posto sotto grandi ombrelloni di tela chiara circondati da piante ornamentali, l’altra coppia è lì che ci aspetta…
Ora è la volta del nostro ospite fare le presentazioni…, stringo la mano all’uomo e accenno un leggero baciamano alla donna che è rimasta semisdraiata nella semioscurità su una chaise-longue…, vedo l’uomo presentarsi a te nello stesso modo…, mentre ti avvicini a sua moglie baciandola affettuosamente…

Quello che sta arrivando è il momento più delicato…, dall’atmosfera che si riuscirà a creare nei prossimi minuti, dipenderà il successo della serata, brindiamo insieme al nostro incontro, le bollicine dello Champagne risalgono in piccolissime collane luccicanti nei lunghi steli dei bicchieri…

Inizio a capire il perché, della fama che accompagna il nostro ospite…, in modo semplice e naturale riesce a coinvolgerci tutti nella conversazione in modo brillante, spaziando da un argomento all’altro per darci la possibilità di conoscerci meglio…, sento che c’è già molta complicità tra lui e le due donne…, sempre più divertite di essere sue complici…

Lei, si chiama Gabriella, ed è veramente bellissima…, un corpo snello e flessuoso…, la pelle leggermente abbronzata, il vestito da sera lascia intravedere un seno piccolo quasi da adolescente e due lunghe gambe affusolate…, ha poco più di trent’anni il marito deve avere superato i cinquanta da un po’…, ha un viso interessante, bruciato dal sole i capelli quasi completamente bianchi…

xxxchaos :bye:
 
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Ormai ti annoia tutto
ti annoio io , ti annoia lei....
hai fatto tanto, troppo ed ora non ti diverti piu'.
Mentre ti guardo bere il caffe' penso a cosa poter fare in quest'oretta che passerai insieme a me, un ora di buco tuo e disponibilita' mia...come al solito.
Di andare in motel non se ne parla, lo sai che voglio l'adrenalina , che voglio vederti coinvolto e so gia' che oggi non ci saresti e cosi' non mi diverto nemmeno io.
-Andiamo !
- Dove ?
-Accompagnami a vedere un negozio, vorrei trovare una lampada che mi piaccia

Sbuffi ma ti alzi, sei troppo educato per dirmi che non ne hai la minima voglia,vorresti che lo capissi da me, l'ho sempre fatto dopotutto.
Mentre stiamo per entrare nel negozio di modernariato mi chiedi se son sicura sia il posto giusto,sai benissimo che non amo le cose usate figuriamoci se trovero' qualcosa che mi piace in questo negozietto che espone abiti vintage e telefoni in plastica bianca.
Entro decisa e ti trascino confermando che e' proprio li la lampada che cerco, salutiamo il proprietario che mi guarda sorpreso , ancor di piu' quando gli chiedo se possiamo vedere i mobili nel semi-interrato...mentre facciamo le scale mi prendi il braccio, mi giri e mentre mi guardi capisco che ti sei ricordato di quella mattina di dicembre, quella di cui ti avevo raccontato, di quellla pazzia il cui ricordo ancor oggi mi fa' bagnare.

Ed ora sei qui con me...e con lui

Non ho ancora fatto l'ultimo gradino che l'occhio mi cade sulla saletta
sulla destra, ci sono gia' due persone ..mi blocco , questo non l'avevo previsto, sono indecisa se continuare il giuoco o farti fare la scala a ritroso ma anche tu hai visto la coppia e dalla tua posizione hai una visuale piu' ampia ed hai gia' visto cio' che io avevo solo intuito dalla posizione di lui, girato di schiena e leggermente inarcato verso una lei seduta su di una poltrona in plexiglass.
Mi spingi giu', ormai hai deciso tu e sai che io ti seguiro'
 
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L'ATTICO
Ti guardo conversare con Gabriella attraverso il vetro della flute di champagne da cui sto bevendo, ero certa che ti sarebbe piaciuta, del resto e' una splendida ragazza, che unisce ad un corpo pressoche' perfetto un animo perverso come poche ho conosciuto.
Non posso evitarmi di ripensare alla prima volta che l'ho incontrata, sempre qui in questa casa delle meraviglie che mi ha fatto scoprire un modo di godere forte, cattivo ,ma travolgente.
Era la mia "prima volta" , avevo conosciuto lui in modo virtuale ed avevo accettato di giocare alle sue regole, la routine mi stava spegnendo e lui ha saputo far si che l'unica cosa che desiderassi fosse esser al centro dei suoi giochi.
Stranamente puntuale avevo comunque trovato in salone tutti gli invitati, 4 uomini compreso lui e 2 donne , sedevano su di un divano circolare e parlavo con quella complicita' che puo' nascere solo da una frequentazione assidua.
Mi son tremate le gambe per un secondo, ho avuto paura ma l'adrenalina che cresceva e che mi faceva bagnare era di gran lunga superiore ed ho lasciato che mi presentasse al gruppo.
Gli uomini avevano in comune oltre l'eta' quel modo di fare sicuro, educato ma maschio, mentre le due donne erano opposte , una giovane molto molto bella l'altra sui 50 androgina con uno sguardo che mi ha colpito subito, freddo ma che pareva leggesse in me il desiderio che provavo.
Il primo incontro prevedeva la mia completa disponibilita' ad esser oggetto del gruppo ed uno alla volta avrebbero goduto di me nel modo che avrebbero preferito.
Inizio' la donna androgina , che avrei cercato piu' volte io nel corso della serata...stasera con noi c'e' solo Gabriella , non ho voluto che lei partecipasse ...mi fa impazzire e stasera volgio far divertire te
 
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Taxi
Mentre esco dalla stazione mi guardo intorno incerta su cosa fare, non so cosa aspettarmi da te oggi ma appena esco sul piazzale sento il telefono suonare ed il tuo nome appare sullo schermo.
-Prendi un taxi e dagli l'indirzzo del mio ufficio-

Non ci sono abituata , ne avro' presi 3 in vita mia, vado verso la fila in attesa e salgo sul primo, il tassista e' un uomo sui 60 mi chiede l'indirizzo ed avvia l'auto.
Un altra telefonata
-Non hai bisogno che ti dica cosa devi fare vero?
-Tu sei pazzo!
-Fallo!
Ho la testa che scoppia e la fig@ che pulsa, ti odio per quanto mi conosci, per quanto mi sai succube di queste perversioni....inizio lentamente a toccarmi sotto l'abito, il tassista non se ne accorge, nemmeno mi guarda ma per quanto guardera' avanti e non incuriosito dietro?
Ecco ha visto ...me ne accorgo dai suoi sguardi nello specchietto , dal quel suo regolarlo per vedere cio che solo inutisce.
Suona il cellulare...
-Metti il vivavoce e passami il tassista-
-No-
- Passamelo!-
 
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Il Camerino...

Oggi incontrerai nuovamente la tua nuova amica…
Insieme avete deciso di trovarvi in quel grande centro commerciale per comprare
qualcosa di intimo…, che indosserete per rendere ancora più speciale il nostro primo
incontro a tre…

Sino ad oggi di Lei…, ho visto solo qualche foto che mi hai mandato…, non conosco neppure la sua voce, che mi hai descritto così bene…, una voce da bambina con una nota graffiante in gola… Dopo che ci hai messo in contatto, ad una prima quasi timida mail…, ne sono seguite molte altre…, ora…, so’ esattamente che tipo di emozioni sta cercando…, di che cosa ha bisogno per riempire la sua mente…, ora sono dentro di Lei…

Ti immagino, mentre la fai salire sulla tua macchina…, e non resisti all’istinto di baciarla…,
di respirare il suo profumo…, per scendere con gli occhi verso il suo seno…, che spunta dalla camicia che Lei…, avrà lasciato coscientemente slacciata solo per te…

Quando mi hai telefonato…, per chiedermi se ero libero questa mattina…, ti ho mentito…, e ora sono qui…, per vedervi e seguirvi di nascosto mentre siete insieme…

Vedo la tua macchina entrare nel parcheggio…, vi vedo scendere…, Lei è più alta di quanto ho immaginato…, riesco a vederla solo di spalle…, ha un bellissimo culo…, gambe slanciate e abbronzate spuntano da una gonna chiara appena sopra il ginocchio…
Ora siete in piedi vicine sul grande tappeto mobile che sale dai parcheggi all’ingresso del centro,
vi parlate…, le vostre labbra pericolosamente vicine, ti vedo sfiorarle la mano mentre con un rapido gesto componi un numero di telefono sul tuo cellulare…

Ti rispondo al primo squillo…, “Sì…, lo so dove siete…, no…, sono a Milano in ufficio…”, bruscamente ti dico di passarmela…, rimani indecisa…, con il braccio per un attimo sospeso tra te e Lei…, poi le allunghi il telefono…

Le mie parole descrivono in modo secco e coinciso, come frustate sulla carne scoperta, degli ordini precisi…, ordini a cui Lei dovrà ubbidire…, la vedo tremare per un attimo prima di vederla annuire con la testa e sentire quella voce da bambolina dirmi in un sussurro: “Sì…, xxx farò tutto quello che vuoi…”

Vi fermate davanti ad un grande negozio di scarpe ad osservare le vetrine…, Lei si avvicina a te…, ed io so’ cosa ti sta dicendo…, dopo pochi minuti entrate nel negozio dove a vostra insaputa, vi ho preceduto entrando nel reparto maschile…

E’ un negozio che conosco bene…, ne conosco a dire il vero gli ampi camerini di prova del reparto femminile…, la forma del negozio e alcune colonne li nascondono alla vista di chi non ne conosce l’esistenza…

Sono poco più delle 10 della mattina di un giorno qualunque, poche persone nel negozio, un paio di commesse, stanno lentamente risistemando negli scaffali i capi che il passaggio dell’orda domenicale ha lasciato sparsi ovunque…

Vi state muovendo per il negozio separatamente, dopo qualche minuto Lei si avvicina a te con un vestito tra le mani…, ti vedo fare un cenno di assenso con il capo…, vi dirigete verso la zona dei camerini…

Aspetto qualche minuto prima di seguirvi..., quando mi vedi…, con un cenno della mano ti impongo di rimanere in silenzio…, con lo sguardo mi indichi il camerino…

La porta è aperta…, Lei da brava bambolina obbediente ha seguito le mie istruzioni…, entro e la richiudo alla mie spalle…, è seduta su una piccola panca…, la gonna è per terra…, si sta masturbando come le avevo ordinato…, le mutandine tirate di lato…, la mano libera a strizzarsi i capezzoli…, per qualche attimo ancora non si rende conto della mia presenza, poi si blocca e si china in avanti per coprirsi…, “Sono io..., riconosci la mia voce?...” , ora alza la testa e mi guarda cercando una conferma alle mie parole…, ed io le ordino di continuare a toccarsi…

Sono in piedi davanti a Lei…, ho il cazzo che preme attraverso la tela dei jeans…, le afferro la nuca e le spingo la faccia contro il mio inguine…
Le sue mani cercano il mio sesso…, le allontano…, le ordino di guardarmi…, mi slaccio i bottoni, poi afferro il mio sesso e lo avvicino alla sua bocca oscenamente spalancata…

La sto scopando in bocca spingendo la sua testa verso di me…, lo spingo sino in fondo con violenza…, ora segue il ritmo che le ho imposto, un filo di saliva scende da un lato della sua bocca e le bagna la camicetta aperta prima di caderle sul seno…
Il mio orgasmo presto…, le riempie la bocca…, prima di imbrattarle parte del viso…
Mi afferra il cazzo…, e continuando a fissarmi negli occhi…, con la punta si spalma lo sperma sulle guancie, sulle labbra, sul mento…, infine apre la bocca per farmi vedere il mio seme che lentamente sparisce nella sua gola…

“Sei proprio una gran troia…” è tutto quello che riesco a dire…, mentre mi allaccio i pantaloni…

Esco dal camerino con le gambe che tremano…

Tu sei lì fuori che aspetti…

…ora se vuoi…, puoi entrare e baciarla…


xxxchaos
 
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Appuntamento al buio...

Miles davis et John Coltrane - So what
http://www.youtube.com/watch?v=X8QhjwVy ... re=related

Piove e fa freddo…
L’inverno sembra aver vinto la sua ultima battaglia contro una primavera appena iniziata…
Intorno a me…, mille altre persone chiuse nelle loro scatolette di metallo, urlano e si attaccano ai clacson nel traffico delirante di una Milano impazzita.

La mia mente è altrove…,
una donna di cui conosco solo la voce mi aspetta per un incontro al buio…
Le nostre vite si sono incrociate per caso…, le nostre voci si sono scambiate confidenze e segreti mai confessati..., segreti che forse abbiamo nascosto anche a noi stessi…

Mentre guido verso una città che poco conosco, ripenso alle nostre parole, sono eccitato e un pò impaurito al tempo stesso…, ci sono mille domande a cui cerco risposta che mi spaccano il cervello…, sono quelle che sto cercando?, o è solo la probabile promessa di incontro “di sesso” con una donna con cui ho condiviso sino ad oggi solo piccoli frammenti di noi...?

Le indicazioni su dove raggiungerla sono chiare, nonostante tutto..., riesco come sempre a perdermi, lascio la macchina in un parcheggio, la chiamo…, sono arrivato…, lei mi guida con la sua voce calda verso il luogo dell’appuntamento....
La città è semideserta…, bella e misteriosa con i suoi vicoli e i suoi loggiati coperti…, cammino goffamente sotto la pioggia, ho dimenticato come sempre l’ombrello in macchina…, il rumore dei miei tacchi sulle piccole pietre del selciato, amplifica all’unisono il battito del mio cuore che da qualche minuto ha iniziato a fare i capricci…

Mi fermo e respiro profondamente per riprendere il controllo…, la vedo in fondo alla piazza deserta..., rimane ferma immobile a guardarmi, sotto il suo ombrellino colorato…
E’ Lei che fa il primo passo venendo verso di me e ne sono contento…, ora riesco finalmente a vedere il suo viso e il suo sorriso che spazza via tutte le mie ansie.

Una piccola presentazione, un leggerissimo bacio sulle guance, vedo i suoi occhi bellissimi, sento il suo profumo…
Mi porta in piccolo locale..., un segreto ritrovo di amanti protetto da un labirinto di vicoli…,
L’alcol che stiamo bevendo ci scalda e aiuta le nostre parole a diventare più audaci…
I nostri sguardi si cercano sempre più spesso, poi le mani…, infine le nostre bocche…

Le altre persone del locale non ci sono più, la piazza, la città.. non esiste più, ci siamo solo io e lei…, parliamo…, ci raccontiamo le nostre storie…, ci doniamo a vicenda l'amaro regalo delle nostre solitudini…
Le lancette volano impazzite, occorre salutarsi e riprendere in mano il filo delle nostre vite.
Ci avviamo verso la mia macchina, con quella le darò un passaggio per raggiungere la sua.

Mentre aspettiamo l’ascensore del parcheggio multipiano… sappiamo già entrambi che cosa succederà…, le porte si chiudono…, la blocco contro una delle pareti della cabina…, le nostre lingue si cercano, la mia mano si fa strada sotto la gonna corta senza difficoltà, le calze che la imprigionano là…, sono calde e bagnate…, la sua mano mi cerca attraverso la stoffa dei pantaloni…
I pochi passi che ci dividono dalla mia macchina li facciamo di corsa…, entriamo…, lei mi viene vicino ci baciamo ancora e ancora..., io le accarezzo i piccoli seni sento i capezzoli indurirsi attraverso la sottile camicetta di seta nera…, Lei ansimando apre le gambe e guidando la mia mano mi chiede di accarezzarla, di toccarla lì…

L’accarezzo tra le gambe, le stramaledette calze mi sbarrano la strada verso il suo sesso…, mi fermo e la guardo solo per un attimo…, dai suoi occhi intuisco che Lei vuole di più…, ora le mie dita strappano quella barriera con movimenti quasi brutali…, e infine la trovano, calda aperta e incredibilmente… liquida, dalla posizione in cui sono non posso vederla…, le mie dita lo fanno per me sentendo la generosità turgida del suo clitoride e delle sue labbra intime, la masturbo… la penetro.
Lei prende la mia mano completamente ricoperta del suo umore…, l’annusa la lecca e poi me la offre…, nel riportarla a sé la in basso…, sento che la sposta leggermente in corrispondenza dell’altra sua apertura che trovo ad aspettarmi umida ed elastica… le mie dita già bagnate indugiano solo per un brevissimo istante alla porta di ingresso per poi farsi strada velocemente anche lungo quello stretto sentiero.

Le nostre bocche si scopano senza più nessuna inibizione…, intanto le mie dita senza alcuna incertezza…, e senza vergogna, violano entrambe le sue aperture…, sento il suo orgasmo scuotere tutto il suo corpo e risalire a me lungo…, violento e pulsante attraverso le dita, la mano, il braccio…

Rimaniamo per qualche minuto a guardarci, stupiti per quello che è appena successo, ci scambiamo piccoli baci e carezze…, Lei si sposta ora sul suo sedile…, si inginocchia e continuando a guardarmi apre i miei pantaloni liberando il mio sesso dolorante, da quella prigione forzata.
Con una mano mi stringe forte…, con l’altra mi sbottona la camicia iniziando a leccarmi i capezzoli per poi scendere lentamente lì verso il mio inguine…
Mi accarezza il petto con le mani tenendomi fermo sul sedile mentre in modo deciso e prepotente lo ingoia quasi fino in fondo alla gola…, non usa mai le mani se non di tanto in tanto per prenderlo e passarselo sul viso e sulla lingua continuando a guardarmi…
Non resisto molto…, le dico che sta arrivando il momento in modo che possa decidere cosa fare…, Lei non si ferma…, ha deciso…, le riempio completamente la bocca del mio liquido..., mentre Lei continua a tenerlo dentro la sua bocca...

Quando ho la forza di risollevarmi, e aprire gli occhi...,
Lei si è ricomposta e mi guarda con quei suoi occhi grigi bellissimi…

…mi dice con dolcezza: “Ora dobbiamo proprio andare…”.

Io annuisco con una battuta spiritosa…, ma in quel momento mi sono sentito morire...,
avrei voluto stringerla e non lasciarla più andare via…

Dirle...:

“Sei speciale…,
vorrei portarti al mare…”

xxxchaos :bye:
 
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Maria Bonita

Stasera son felice di averti portata in questo locale a pochi chilometri da dove vivi,adoro farti fare cose che odi , cose che mettono a rischio la tua rispettabilissima vita da donna perfetta e stasera lo sei perfetta nel tuo abito in jersey nero scollato e corto, perfetta per essere la mia bambola ed ubbidire ai miei desideri.
Mentre entriamo il buttafuori ci domanda se sappiamo che tipo di locale sia il mio si ,grazie lo fa sorridere con fare sornione e ci augura una buona serata.
Non e poi cosi assurdo vedere due donne in un locale di lap dance ma non e poi nemmeno cosi usuale; il locale e gia pieno di uomini , le ragazze al lavoro cercano di invogliare i clienti al prive.
Ci accomodiamo su di un divanetto centrale, voglio vederle bene e voglio che tutti vedano bene te, sei bella stasera , cosi bionda , cosi tanta, cosi sexy e ,ma solo io per ora so,cosi zokkola.
Inevitabile attirare gli sguardi degli uomini , difficile inquadrarci, molti vorrebbero sapere cosa facciamo li, ma pochi avranno il coraggio di abbordarci.
Mentre commentiamo i corpi cosi ben esposti delle ragazze so che ti stai domandando cosi ti faro fare stasera, non riesci a collegare quel luogo con un possibile mio desiderio; fare un privee .no sai che amo le comodita e se volessi un'altra donna fra noi saremmo in un letto comodo; farti ballare davanti a tuttino sarebbe solo esibizione nessun brivido.ho il tuo corpo qui vicino a me ma la tua mente sta lavorando, frenetica sta gia godendo di cio che averra.
Sul divano di fronte a noi si siede un uomo, non un belluomo ma di certo uno sicuro di se, uno di quelli che che hanno visto tanto forse tutto ma che ha il carattere giusto per essere il mio uomo stasera.
Ordina un altro giro di drink e siede comodo certo di esser ben accetto ,dando le spalle alle ragazze seminude che si muovono alle sue spalle.
Parte diretto Cosa ci fate qui?
Avevo voglia di vedere delle belle ragazze
avevo.e tu?
Tu stai zitta e mi guardi sorridendo
lei e qui per farsi guardare da me
Lui annuisice ed ha gia capito molto
ed a te piace guardarla da sola o anche condividerla?
stasera sono generosa
Lui sorride ed aspetta la mia prossima mossa, mi giro verso di te e ti dico nellorecchio di andare in bagno a toglierti gli slip .
Vedo un lampo di lussuria passare nei tuoi occhi, son certa che se passassi un dito sulla tua fiça la troverei fradicia , obbediente ti alzi e vai in bagno.
Mentre ti aspettiamo non parliamo, ci osserviamo, lui e di certo un uomo abituato a condurre non so quanto spazio mi lascera ma il mio gioco , il mio brivido e tutto li, nellincertezza di cosa accadra.
Quando ti risiedi ti guardo in volto e ci trovo gia i segni di quelleccitazione che mi fa impazzire, hai gli occhi che brillano , la bocca e socchiusa e non resisto alla tentazione di dare un morso alle tue labbraun piccolo grido e mentre una gocciolina di sangue spunta sul tuo labro inferiore ti apro le gambe e ti mostro a lui.
per vedere la sua bisogna dirlo a te e per vedere la tua?

..per vedere la mia bisogna pagare.
 
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Re: Marina e la mia prima sigaretta...

xxxchaos ha scritto:
La mia prima sigaretta, porta con se in modo indissolubile,
il ricordo di una giovane ragazza...

Lei si chiamava Marina, era francese e aveva quasi 14 anni io ne avevo quasi 13...

Aspettavo con ansia il suo arrivo in quelle settimane centrali di agosto, quando suo padre
emigrato in Francia tanti anni prima, ritornava in quel piccolo paesino sperduto tra le colline
dell'Appennino emiliano con la sua famiglia, per ritrovare la terra..., i boschi..., il forte odore
ed i muggiti delle nostre amate reggiane chiuse nella stalla.

Il luogo dell'incontro, era un grande fienile quasi fuori dal paese..., si aspettavano le prime
ore del pomeriggio, quando il caldo soffocante invitava tutti al riposino pomeridiano in attesa di riprendere il lavoro nei campi nelle ore serali più fresche, per sgattaiolare in una vecchia stalla ormai in disuso e attraverso una scaletta di ferro ed una piccola botola raggiungere quello che era diventato il nostro rifugio segreto...

Avevamo scavato nelle balle di fieno, dei piccoli tunnel che portavano ad una piccola stanza sotterranea e nascosta, illuminata e arieggiata da piccole finestrelle che davano rifugio alle rondini e decoravano i muri esterni del fienile...
La piccola camera era stata arredata utilizzando le piccole balle di fieno..., poltrone, mensole un piccolo tavolo, si giocava a ricreare il mondo dei grandi, alcune vecchie coperte militari che avevamo rubato ricoprivano il pavimento della piccola stanza per proteggerci dal pungente contatto con il fieno secco...

Era stato con lei Marina..., che l'estate precedente avevo iniziato a scoprire il sesso...,
Quel giorno stavamo leggendo dei Topolino, Lei per farmi un dispetto si avvicinò a me strappandomi dalle mani quello che stavo sfogliando e nascondendolo sotto il suo corpo, le fui sopra per riprenderlo e iniziammo a lottare…, io ancora non capivo perché il contatto con il suo corpo mi provocava quell'emozione così strana e nuova…

Il Topolino era ormai lì a portata di mano, abbandonato vicino a noi..., ma io ormai lo avevo del tutto dimenticato...

Era seduta di fronte a me..., la luce delle piccole finestrelle alle mie spalle le illuminavano il viso pieno di piccole lentiggini ed i lunghi capelli biondi scarmigliati..., ricordo che fu a bassa voce e con quella "r" alla francese che mi chiese se avevo mai visto una ragazza nuda..., non riuscii a dire una parola..., ero completamente bloccato dall'emozione e dalla paura..., Lei disse qualche parola in francese che non capii, prima di avvicinarsi a gattoni...

Era lì a pochi centimetri da me..., in ginocchio..., si abbassò le mutandine di cotone bianco sino a metà coscia..., per poi sollevare con una mano la gonna..., sentivo il cuore martellarmi nel petto dolorosamente..., i miei occhi andarono lì tra le sue gambe..., a dir la verità non vidi molto..., una leggera e finissima peluria bionda con in basso l'attaccatura di quella che sembrava una piccola cicatrice...

Marina lascio' ricadere la gonna..., prese la mia mano e questa volta senza dirmi niente la portò sotto la sua gonna divaricando leggermente le ginocchia.
Mi ricordo che chiusi gli occhi mentre con la punta delle dita sfioravo la pelle del suo ventre prima di scendere sfiorando e seguendo il profilo delle labbra del suo sesso...

Ma stavamo parlando di sigarette..., scusate mi sono distratto...,
la scatola che Marina aveva rubato a suo padre quel pomeriggio di un agosto di tanti anni fa,
era di colore blu..., larga e piatta..., una elegante ballerina danzava avvolta in una nuvola di fumo...

Sì il mio primo incontro con il fumo, fu con un pacchetto di GITANES senza filtro...


Marina, si ammalò di leucemia un paio di anni dopo...
Morì a soli 17 anni.

Questo racconto è per lei...


xxxchaos :bye:


splendido racconto.corto ma toccante.non solo per la scomparsa prematura di Marina,quanto il particolare,la leggerezza delle tue parole che si posano dritte nella parte creativa di un cervello che prova a riflettersi nel istante,oltre alla parte iniziale,una specie di viaggio nel aria che parte dal paese fino ad arrivare al interno del nascondiglio segreto per poi cominciare il racconto vero e proprio.tenerissimo...
Peccato davvero per Marina.Riposi in pace.


The Bull
 
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Our Love Is Here To Stay...

Natalie Cole - Our Love Is Here To Stay
http://www.youtube.com/watch?v=fuoruJTdhqI

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Apro piano la porta di casa…,
il suo sapore…, il suo odore è ancora impresso come marchio a fuoco nella mia mente…

Tutte le luci sono spente…,
nell’aria ancora un leggero profumo di una cena che non ho consumato…

Mi tolgo le scarpe e mi sfilo i vestiti alla debole luce della luna che filtra da una finestra,
silenziosamente mi infilo nel letto…

Tu stai dormendo sulla pancia, le braccia stringono il cuscino, le gambe leggermente piegate, come se stessi saltando la corda in quella tua foto di quando eri bambina…

Il tuo respiro è così leggero che non riesco a percepirlo, neanche se mi avvicino…

Non voglio svegliarti, ma ho bisogno di toccarti…, sollevo leggermente le coperte dal tuo corpo,
poi concentro tutta la mia attenzione sui polpastrelli delle mie dita, esercitando la minor pressione possibile sulla tua pelle..., seguo la piccola cavità dietro al tuo ginocchio, risalgo lungo le cosce tiepide, seguo il contorno del tuo sedere disegnato dal bordo delle tue mutandine di cotone, affondo leggermente le dita nel tessuto teso tra le tue natiche…

Risalgo lungo la tua schiena nuda, per ritrovare ancora una volta la certezza di quei piccoli nei che disegnano sulla tua pelle quelle meravigliose costellazioni…

Piccole e rassicuranti stelle di casa…,
di un cielo a me noto.

xxxchaos :bye:
 
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Click - Il tuo racconto...

The Rolling Stones - Fool to Cry
http://www.youtube.com/watch?v=x-hsiyiFbWI

Click...

Occhi chiusi.
Buio…, vuoto.
E' questo che cerco...
Non voglio nient'altro che concentrarmi su questi momenti che mi stai regalando.
Non ho fretta, non ti incito, mi lascio fare come vuoi…, libera da tutti i miei recenti ricordi...
Lascio che le sensazioni evolvano e si espandano come cerchi nell’acqua, senza più la mia complicità…, ogni brivido, ogni scossa sotto la pelle è diverso, li riconosco ad uno ad uno…, li chiamo a me, per nome.
In ginocchio, la testa fra le mie gambe, usi abilmente labbra, lingua e naso.
Mi appoggio coi gomiti…, affondo la testa nel cuscino.
Occhi chiusi…, mi piace non guardarti, non poterti vedere…, sentire le tue braccia che mi incatenano, non poter fare nulla...
Posso concentrarmi solo su di me.
Sento arrivare piano l'orgasmo, lo sento crescere al rallentatore, riesco a cogliere ogni minima sua variazione di colore, avanza sino a prendere possesso del mio corpo e della mia mente...
Non posso e non voglio far altro che abbandonarmi…, lasciarmi attraversare da infiniti e incontrollabili sussulti di piacere, stringere forte le tue mani…, mordere il cuscino.
Mi penetri ora…, colpi veloci e profondi sembrano seguire il ritmo dei mie ultimi spasmi che fanno ancora tremare le mie gambe.

Ti fermi.., e rimani in silenzio, non ti vedo…, eppure sento il tuo sguardo percorrere lentamente il mio corpo.
Ti allunghi per un breve istante sopra di me, sfiorandomi…,
verso quel piccolo mobile…, afferri qualcosa…

Click…

Ora sei sopra di me…,
“Apri gli occhi” mi dici…,
ti guardo, vedo te, la tua erezione, e quel tuo giochino infernale che nascondi in una mano.
Ti odio.
Ti adoro.
Non avrei mai accettato, lo sai….
Ma tu, sei tu...
Poteva succedere solo con te…, per quel tuo modo di godere di me anche in questo modo.
Mi siedo sul letto, tu dietro di me, mi abbracci portando le mani avanti e l'accendi…

Click….

"Guardati" mi dici…,
Stronzo. Stronzo che sei...
Un fottutissimo stronzo….
Conosci il mio imbarazzo nel rivedermi mentre godo…
Mai l'avrei permesso a nessuno di confondermi così...
Ma tu, sei tu…, e mi lascio cadere, mi affido a te…
Tu godi della mia ritrovata timidezza, nel vedere il contrasto tra prima e dopo.
Amiamo entrambi i contrasti, fanno parte di noi, del nostro rapporto...
E così il mio imbarazzo muta nella mia mente e torno a godere.
Godo del ricordo degli istanti appena passati...
Godo di te che mi penetri di nuovo da dietro…
Godo sapendo quanto ti eccita questo gioco…

Occhi aperti ora...
La mia immagine davanti,
la tua voce un sussurro caldo nel mio orecchio…
La mia testa che si inclina indietro....

Il tuo piacere su di me...

Click...

xxxchaos
 
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Quante sere collegati in messanger ci son volute perche’ la convicessimo a giocare con noi?
Due al massimo tre , poche parole per farle desiderare di esser con noi in quella stanza , consapevole pero’ che sarebbe stata un’ estranea, una persona in piu’ in una coppia forte, una coppia che cerca fuori cio’ che ha dentro.
Inutile tu venga in auto ti passo a prender io in stazione ed andiamo insieme nel parcheggio del centro commerciale , durante il viaggio siamo sempre noi come se e te l’ho ripetuto alla fine la recita iniziasse e finisse in quella stanza senza lasciar tracce se non quell’odore che mi sarebbe rimasto addosso.
Mentre la vedo scender dall’auto m’immagino quanto sia tesa, eccitata ,impaurita …sta andando a far sesso con due sconosciuti, sta diventando il gioco di due che la useranno per il loro piacere e la vedo la sua tensione , la capisco da come si siede, da come stringe le gambe sotto la gonna corta.
E’ cosi’ agitata che si scorda il portafogli in auto e mi fa fare a ritroso la strada e per questo va punita .
E’ seduta fra i due sedile dietro le dico di aprire le gambe e di mostrarti la figa e lei che non aspettava altro si apre a te… siam fermi al semaforo ti giri e la guardi e lei sotto il tuo sguardo si mostra , si muove, vuol che tu veda tutto cio’ che vuol offrirti e tu lo prendi , le metti due dita nella figa te le annusi e le dai la conferma che ci piace che la sua figa ci piace.
 
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