racconti e fantasie erotiche

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Perche' miei cari punter io son convinta che anche a voi vi si debba prendere per la testa.....


p.s.
io lo gradirei , reale, anche forte , con i termini giusti ma senza inutili volgarita'...poi fate voi
 
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doveva essere il primo appuntamento

La sottile perversione di esasperare la clandestinità del nostro incontro
Per questo abbiamo scelto questo squallido albergo ad una stella nella prima periferia, la parte più triste di questa città che sa anche essere bellissima
Per questo abbiamo stabilito di incontrarci li davanti, tu arrivando direttamente dal treno, io dal lavoro
È un gioco e lo sappiamo, proprio questo ci eccita tremendamente
Odore di cibo e la noia della ragazza cinese alla reception ci accompagnano nella stanza mal arredata
La porta socchiusa e mi sei addosso. Ci baciamo e mi gusto il tuo sapore nuovo, mai sentito prima
Giochiamo con la saliva e con le mani che non sanno aspettare. Ti tolgo in fretta i vestiti e ti butto sul letto, ti allargo le cosce e comincio a leccarti
Il sapore e l'odore sono intensi come speravo, come ci siamo detti. Tu direttamente dal viaggio io dopo una giornata di lavoro,quello era il motivo avere sapore e odore intenso, di noi
In ginocchio annusi e lecchi il mio sesso, lo prendi in bocca con fog,a lo so cosa vuoi, me lo avevi detto
Vuoi essere inondata, solo dopo scopata a lungo
Vuoi sentirti sporca e ... e ti accontento
Schizzi copiosi e caldissimi invadono il tuo viso. Non ti pulisci e ti metti sul letto girata di spalle
Ti allarghi da sola le natiche e mi mostri lo spettacolo che attendevo da tempo, è il tuo invito per me

dedicato e pensato
 
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Io, te... e l'altro

E chi l’avrebbe mai detto, Tu Lui ed io insieme in quel ristorante, seduti allo stesso tavolo.

Me lo avevi promesso : "Ti ci porto una volta", troppo romantico evidentemente avevi pensato per la prima volta che ci eravamo visti qualche mese fa, successivamente cerano state altre volte e altri luoghi, sempre diversi.

L’unica sala del ristorante, sembra ancora più piccola, è piena di ricordi, passati di mano in mano attraverso generazioni di uomini e donne…, piccoli e grandi oggetti appesi alle pareti, sui mobili antichi sui camini, tra piccoli tavolini e poltrone antiche.
Più che in un ristorante sembra di stare nella disordinata sala da pranzo di una grande casa padronale di campagna di fine ottocento.
La luce tremolante delle candele e di alcune piccole lampade il fuoco di due grandi camini, scaldano l’atmosfera, attutiscono le voci, facendo diventare i pochi tavoli presenti, piccole e intime isole sperdute nell’oceano della sera.

Adesso siamo qui, sono seduta tra voi vi ascolto mentre parlate di politica e di economia, non ho molto da dire, sono arrabbiata, mi aspettavo un'attenzione diversa, invece mi sento ignorata, gesticolate e continuate a parlare senza interruzioni, un fiume di parole, politica, partiti, riforme, come se io fossi invisibile.

Dopo aver brindato insieme al nostro incontro, vi osservo attraverso il sottile nastro di bollicine che salgono dal mio bicchiere, c'è uno strano rapporto che vi lega, sei stato evasivo nel raccontarmi come vi siete conosciuti, lui è più giovane di te di almeno una decina d'anni eppure a volte mi sembra lui il più vecchio, siete così diversi eppure così simili nei gesti, in quella luce particolare che vi illumina gli occhi.

Indosso un miniabito blu scuro di lana che mi fascia aderente il corpo fin a sopra le ginocchia disegnando le mie curve, i seni rotondi i fianchi morbidi, ai piedi, ricoperti dalle calze autoreggenti quasi invisibili, un paio di decolté dai tacchi vertiginosi.
I capelli lunghi e mossi lasciano le mie spalle appena scoperte, da un girocollo in oro bianco, pende cadendo tra i mie seni un ciondolo con le mie iniziali..., mi ha sempre portato fortuna.

Ogni tanto mi guardi, annoiata sto bevendo il secondo bicchiere di vino, la testa mi gira e ho gli occhi lucidi, tu lo sai che io non bevo, dovresti capire che sono seccata, non comprendo il perché di questo strano cameratismo, di questa intesa che vedo crescere con il passare dei minuti tra voi due e mi stupisco scoprendomi per la prima volta così gelosa di un uomo.

Mi accorgo del tuo sguardo su di me..., per attirare la tua attenzione, passo la lingua sulle labbra socchiuse per raccogliere una goccia di vino rosso mentre infilo una mano in mezzo alle mie gambe e la stringo forte. Con l’altra mano sfioro il seno sinistro e ignorando deliberatamente il tuo sguardo ora stupito, sposto il reggiseno per toccare la pelle calda e tesa, stringo il capezzolo tra le dita, chiudo gli occhi e lascio sfuggire un piccolo gemito di piacere.

Finalmente ho la tua attenzione, con la mano mi stringi la gamba sotto il tavolo, per darmi una specie di pizzicotto e farmi tornare in me stessa, mi fai male, faccio finta di niente ma è proprio in questo preciso momento che decido di punirti. Con la coda dell’occhio noto che anche il tuo amico mi sta guardando, lui continua a parlare ma sento i suoi occhi incendiarmi il viso, forse è solo frutto della mia immaginazione o del troppo vino che ho bevuto.

Mi avvicino a te, sbattendo sorniona gli occhi da gatta, sorridendo, prendo la tua mano ancora posata sul mio ginocchio e la porto tra le mie gambe..., con l’altra mano nascondo la mia bocca alla vista dell’altro e con appena un filo di voce ti sussurro: "Senti…, senti come sono bagnata!". Sei sorpreso, quasi impaurito, cerchi di sfuggire alla mia presa, ma quel tuo gesto renderebbe tutto così esplicito, dopo un breve braccio di ferro fatto di sguardi ti arrendi al mio gioco, faccio scivolare la tua mano, ora docile, lungo la mia gamba, per farti accarezzare per un istante la balza dell’autoreggente, mentre riprendi la discussione con voce leggermente incrinata..., io salgo ancora più in su accompagnando la tua mano e spostato di fianco il perizoma infilo le tue dita dentro di me.

Mi sto prendendo la mia rivincita, ora ti sento incespicare con le parole e non è da te..., non riesci a smettere di frugarmi…, le tue dita mi penetrano senza riguardo con violenza, afferrano e stringono il mio clitoride, le mie labbra gonfie ed eccitate, io sono ancora girata verso di te ma riesco comunque a leggere nei tuoi occhi che il tuo amico, dall’altra parte del tavolo non si perde nulla dell'inaspettato spettacolo che sto mettendo in scena anche per lui.

Mi sfilo una scarpa da un piede e mentre mi sposto leggermente in avanti aprendo oscenamente le ginocchia per farti entrare ancora più in profondità dentro di me, a tua insaputa allungo una gamba per raggiungere le sue gambe e il suo sesso quasi di fronte a me.
Il tuo "caro amichetto" non si lascia pregare, non aspettava altro, apre le gambe al primo tocco del mio piede, poi lo afferra con una mano per appoggiarlo sul suo cazzo, inizio a muovermi lentamente accarezzandolo dai testicoli sino alla punta, lo sento crescere sotto di me, sempre più eccitato, sempre più duro.

Vi osservo divertita, facendo scorrere il mio sguardo prima su uno poi sull’altro, dalla luce che vedo nei vostri occhi scuri che mi cercano, capisco che quello che sta succedendo sotto quel tavolo ormai non è più un segreto per nessuno dei tre.

Mentre mi alzo quasi di scatto sistemandomi la gonna lasciando intravedere per un attimo la mia pelle bianca, vi guardo dicendo con voce forzata da bambolina viziata: "Vi lascio un attimo soli, esco a fumare una sigaretta, perché nel frattempo non vi fate venire un’idea brillante su come continuare in modo piacevole la serata?"

Faccio qualche passo per allontanarmi, fatico a reggermi in piedi, scoppio in una risata che riempie per una attimo la sala, vedo qualche testa dagli altri tavoli, girarsi verso di me senza riuscire a distingurne i lineamenti, con passo incerto ancheggiando in modo evidente mi allontano dal nostro tavolo questa volta sforzandomi di mantenermi in equilibrio sui tacchi esagerati delle mie scarpe.

Mi raggiungete fuori dal ristorante dopo pochi minuti, "Avete pensato?" vi chiedo, perché aggiungo senza darvi la possibilità di replicare, Io avrei un’idea interessante, mentre parlo mi aggrappo al braccio del tuo amico, lo so che se rimanessimo soli io e te, anche per un solo momento cercheresti di riportarmi alla realtà ma stasera non voglio che succeda.

Il fumo della sigaretta che stai aspirando ti va di traverso, mentre vi dico quello che ho in mente da tutta la sera…, quello che vorrei fare con voi due in una camera d’albergo...

Salgo in macchina occupando il sedile di fianco a Lui al volante, avete ripreso a parlare ma ora sono solo io al centro dei vostri pensieri e delle vostre parole, il tuo amico mi sfiora le gambe con la mano, "Vuoi sentire anche tu quanto sono bagnata", gli chiedo mentre sollevo il vestito scostando le mutandine, per un attimo ti osservo nella penombra dell’abitacolo, da sopra la spalla vedo un sorriso strano disegnarsi sulle tue labbra, non capisco se sei arrabbiato o se invece il pensiero di passare qualche ora in una stanza d’albergo dividendomi con un altro ti sta eccitando.

La macchina si ferma nel parcheggio sotterraneo dell’albergo dove il portiere di notte ti conosce bene, è qui che ci siamo già visti in passato qualche volta io e te nei nostri incontri clandestini. Scendi dall’auto e sali alla reception chiedendoci di aspettare in macchina, dopo pochi minuti ritorni sorridendo e giocherellando con la tessera magnetica della camera.
.
La camera si rivela essere una piccola suite, con un piccolo soggiorno ed un bellissimo bagno con al centro una grande vasca da bagno rettangolare. Il grande letto è illuminato dalla luce tenue di piccole applique, ai due lati due grandi specchi rimandano le immagini della stanza facendola apparire ancora più grande, mi sfilo le scarpe, mi avvicino a te mentre ti stai sfilando il cappotto, ti bacio mentre con la mano ti cerco la sotto sentendo ancora forte la tua eccitazione, poi mi avvicino a lui che nel frattempo sta giocando con il telecomando della televisione, "Questo stasera non ti servirà" gli dico prima di infilargli la lingua in bocca e stringendo il suo sesso teso attraverso la stoffa dei pantaloni

Quando esco dal bagno vi trovo tutti e due semivestiti, lui sdraiato sul letto, tu ancora in piedi come al solito precisino in tutto, stai sistemando nell’armadio i tuoi abiti

Sono nuda anch’io, sotto la sottoveste di seta blu...

Vi guardo e per la prima volta in tutta la serata ho un attimo di incertezza, ora non sono più sicura di cosa devo fare, tu ti accorgi di questo mio attimo di smarrimento e mi prendi per mano portandomi al centro della stanza, sollevi lentamente la mia sottoveste sfilandomela dall’alto e offrendo il mio corpo completamente nudo alla vista del tuo amico che ci osserva.

Mi fai arretrare spingendomi lentamente verso il letto mentre io afferro il tuo sesso con le mani e ti accarezzo le labbra con la lingua fissando i tuoi occhi scuri..., ora sono a quattro zampe nel letto, mentre tu rimani in piedi di fronte a me.
Afferri con forza la mia testa, con una mano fai pressione sull’articolazione della mia bocca per aprirla, me lo infili dentro con rabbia, inizi a scoparmi così in bocca come una troia, mi sento riempita completamente non posso muovere la testa e neanche la lingua sei troppo grosso non riesco a deglutire, la mia saliva inizia a scendere imbrattando il letto e il tappeto.

Lui è dietro di me mi sta accarezzando il sesso sempre più caldo e umido, inizia a masturbarmi, sento il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre avvicina la sua bocca al mio sedere e divaricandomi le ginocchia inizia a leccarmi tra le gambe in modo sempre più deciso, mi bacia e morde il clitoride, penetra il mio sesso sempre più aperto con la lingua e poi con le dita, tu ti sposti leggermente per osservare quello che lui mi sta facendo, attraverso la nostra immagine riflessa dallo specchio che hai di fronte.

Dai tuoi occhi capisco che ora hai voglia di scoparmi...,, non ti piacciono molto i preliminari,
ma questa volta ho deciso che dovrai aspettare...

Sfuggo alla tua presa e mi sposto rapidamente nel centro del letto, poi con una leggera carezza al suo petto invito l’altro a sdraiarsi vicino a me, ti osservo curiosa mentre mi vedi far scomparire nella mia bocca ancora piena di saliva il suo cazzo, lo lecco sulla punta insalivata, percorro con la lingua tutta la sua lunghezza seguendo il rilievo di una profonda vena bluastra, continuo così sino a quando inizio a sentire il suo respiro accelerare e farsi pesante, mi alzo in piedi divaricando le gambe con lui sdraiato sotto di me, mi chino offrendomi alla tua vista completamente aperta e afferrando con una mano il suo cazzo duro mentre con l’altra mi allargo, lo faccio entrare lentamente dentro impalandomi su di lui completamente, sino in fondo.

Lui posa le mani sui miei fianchi accompagnando i miei movimenti, mi sollevo lentamente sul suo cazzo, per fartelo vedere bene mentre entra ed esce dalla mia fica, tu mi guardi sei in piedi appoggiato allo specchio della parete, ipnotizzato ed eccitato, continui a fissare il mio bacino che si alza e si abbassa su di lui a pochi centimetri da te.
Mi volto verso di te “Vieni qui” ora ti dico, non ti fai aspettare molto, mi baci, un bacio lunghissimo tenero e violento al tempo stesso, con le mani cerco il tuo cazzo lo voglio ancora in bocca mentre lui mi scopa, lo ingoio tutto, quasi a soffocarmi mentre tu inumidisci di saliva due dita e inizi a stuzzicare l’unico mio buchetto rimasto ancora intatto

Sei dietro di me, mi stai leccando il culo mentre lui è ancora dentro che mi scopa, la tua lingua indugia sull’altra mia apertura seguita subito dopo da un dito, poi da due, le mie carni si allargano e ti fanno entrare senza opporre resistenza.

Mi alzo in piedi a gambe divaricate sopra di lui lo aiuto a sollevarsi e afferro la sua testa per i capelli, la porto tra le mi gambe e la stringo mentre strofino il mio sesso contro la sua bocca, mi penetra con la lingua passando poi a succhiare e stringere tra i denti il mio clitoride, tu sei dietro di me sento la tua lingua calda percorrere la mia schiena.
Intuisco cosa hai in mente di fare ora e per la prima volta non ho paura.

Ti avvicini..., con una mano mi fai piegare leggermente in avanti, poi mi afferri per i fianchi , la punta del tuo cazzo ora scorre dall’alto verso il basso tra la piega delle mie natiche per fermarsi lì, ti sento spingere lentamente per aprirmi, lui continua a mordermi e scoparmi con le dita, sto venendo..., contrazioni sempre più forti invadono il mio corpo, le mie gambe il mio cervello, ora sento anche dolore mi fai male, ma l’eccitazione è sempre più forte.

In un ultimo scatto istintivo provo a sottrarmi dalla tua presa, ma le tue mani mi artigliano senza pietà, con una spinta più forte mi entri dentro, allargandomi tutta.
Non riesco a trattenere un grido di dolore, ti fermi solo per un breve istante prima di riprendere a incularmi con forza, segue un altro grido che non riconosco come mio, è un grido di piacere, un esplosione di mille scosse intense e calde che mi fa sussultare, dalle profondità del mio ventre l’orgasmo si irradia in tutto il corpo scendendo lungo le mie gambe e risalendo lungo la schiena.
Il tuo sesso stretto dai miei spasmi continua a muoversi ancora dentro di me, poi il piacere ti avvolge e sento un’esplosione calda dentro di me..., ora sono piena di te.

Mi fermo e guardo l’altro, il suo ventre è imbrattato del suo sperma, mi accascio esausta sopra di lui e lo bacio con passione, sentendo il calore del suo seme che si incolla alla mia pelle.

Ora siamo tutti e tre vicini sdraiati sul letto, i nostri occhi parlano per noi, il calore dei vostri corpi mi riscalda e mi protegge, la stanza è piena dei nostri odori,
ho ancora voglia, tanta voglia…,
per un attimo chiudo gli occhi,
un' esplosione di buio avvolge i miei pensieri.

Con fatica mi volto e riapro gli occhi, tutto intorno a me è buio, ho ancora voglia…,
mi tocco con la mano tra le gambe e le trovo coperte dalla sottile stoffa del mio pigiama

Sono nel mio letto, sono a casa, accendo la luce e mi guardo intorno,
sono sola, è stato un sogno,
solo un sogno...

un altro giorno è iniziato.

xxxchaos
 
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Re: Io, te... e l'altro

xxxchaos ha scritto:
E chi l’avrebbe mai detto, Tu Lui ed io insieme in quel ristorante, seduti allo stesso tavolo.

Me lo avevi promesso : "Ti ci porto una volta", troppo romantico evidentemente avevi pensato per la prima volta che ci eravamo visti qualche mese fa, successivamente cerano state altre volte e altri luoghi, sempre diversi.

L’unica sala del ristorante, sembra ancora più piccola, e' piena di ricordi, passati di mano in mano attraverso generazioni di uomini e donne…, piccoli e grandi oggetti appesi alle pareti, sui mobili antichi sui camini, tra piccoli tavolini e poltrone antiche.
Più che in un ristorante sembra di stare nella disordinata sala da pranzo di una grande casa padronale di campagna di fine ottocento.
La luce tremolante delle candele e di alcune piccole lampade il fuoco di due grandi camini, scaldano l’atmosfera, attutiscono le voci, facendo diventare i pochi tavoli presenti, piccole e intime isole sperdute nell’oceano della sera.

Adesso siamo qui, sono seduta tra voi vi ascolto mentre parlate di politica e di economia, non ho molto da dire, sono arrabbiata, mi aspettavo un'attenzione diversa, invece mi sento ignorata, gesticolate e continuate a parlare senza interruzioni, un fiume di parole, politica, partiti, riforme, come se io fossi invisibile.

Dopo aver brindato insieme al nostro incontro, vi osservo attraverso il sottile nastro di bollicine che salgono dal mio bicchiere, c'e' uno strano rapporto che vi lega, sei stato evasivo nel raccontarmi come vi siete conosciuti, lui e' più giovane di te di almeno una decina d'anni eppure a volte mi sembra lui il più vecchio, siete così diversi eppure così simili nei gesti, in quella luce particolare che vi illumina gli occhi.

Indosso un miniabito blu scuro di lana che mi fascia aderente il corpo fin a sopra le ginocchia disegnando le mie curve, i seni rotondi i fianchi morbidi, ai piedi, ricoperti dalle calze autoreggenti quasi invisibili, un paio di decolté dai tacchi vertiginosi.
I capelli lunghi e mossi lasciano le mie spalle appena scoperte, da un girocollo in oro bianco, pende cadendo tra i mie seni un ciondolo con le mie iniziali..., mi ha sempre portato fortuna.

Ogni tanto mi guardi, annoiata sto bevendo il secondo bicchiere di vino, la testa mi gira e ho gli occhi lucidi, tu lo sai che io non bevo, dovresti capire che sono seccata, non comprendo il perché di questo strano cameratismo, di questa intesa che vedo crescere con il passare dei minuti tra voi due e mi stupisco scoprendomi per la prima volta così gelosa di un uomo.

Mi accorgo del tuo sguardo su di me..., per attirare la tua attenzione, passo la lingua sulle labbra socchiuse per raccogliere una goccia di vino rosso mentre infilo una mano in mezzo alle mie gambe e la stringo forte. Con l’altra mano sfioro il seno sinistro e ignorando deliberatamente il tuo sguardo ora stupito, sposto il reggiseno per toccare la pelle calda e tesa, stringo il capezzolo tra le dita, chiudo gli occhi e lascio sfuggire un piccolo gemito di piacere.

Finalmente ho la tua attenzione, con la mano mi stringi la gamba sotto il tavolo, per darmi una specie di pizzicotto e farmi tornare in me stessa, mi fai male, faccio finta di niente ma e' proprio in questo preciso momento che decido di punirti. Con la coda dell’occhio noto che anche il tuo amico mi sta guardando, lui continua a parlare ma sento i suoi occhi incendiarmi il viso, forse e' solo frutto della mia immaginazione o del troppo vino che ho bevuto.

Mi avvicino a te, sbattendo sorniona gli occhi da gatta, sorridendo, prendo la tua mano ancora posata sul mio ginocchio e la porto tra le mie gambe..., con l’altra mano nascondo la mia bocca alla vista dell’altro e con appena un filo di voce ti sussurro: "Senti…, senti come sono bagnata!". Sei sorpreso, quasi impaurito, cerchi di sfuggire alla mia presa, ma quel tuo gesto renderebbe tutto così esplicito, dopo un breve braccio di ferro fatto di sguardi ti arrendi al mio gioco, faccio scivolare la tua mano, ora docile, lungo la mia gamba, per farti accarezzare per un istante la balza dell’autoreggente, mentre riprendi la discussione con voce leggermente incrinata..., io salgo ancora più in su accompagnando la tua mano e spostato di fianco il perizoma infilo le tue dita dentro di me.

Mi sto prendendo la mia rivincita, ora ti sento incespicare con le parole e non e' da te..., non riesci a smettere di frugarmi…, le tue dita mi penetrano senza riguardo con violenza, afferrano e stringono il mio clitoride, le mie labbra gonfie ed eccitate, io sono ancora girata verso di te ma riesco comunque a leggere nei tuoi occhi che il tuo amico, dall’altra parte del tavolo non si perde nulla dell'inaspettato spettacolo che sto mettendo in scena anche per lui.

Mi sfilo una scarpa da un piede e mentre mi sposto leggermente in avanti aprendo oscenamente le ginocchia per farti entrare ancora più in profondità dentro di me, a tua insaputa allungo una gamba per raggiungere le sue gambe e il suo sesso quasi di fronte a me.
Il tuo "caro amichetto" non si lascia pregare, non aspettava altro, apre le gambe al primo tocco del mio piede, poi lo afferra con una mano per appoggiarlo sul suo cazzo, inizio a muovermi lentamente accarezzandolo dai testicoli sino alla punta, lo sento crescere sotto di me, sempre più eccitato, sempre più duro.

Vi osservo divertita, facendo scorrere il mio sguardo prima su uno poi sull’altro, dalla luce che vedo nei vostri occhi scuri che mi cercano, capisco che quello che sta succedendo sotto quel tavolo ormai non e' più un segreto per nessuno dei tre.

Mentre mi alzo quasi di scatto sistemandomi la gonna lasciando intravedere per un attimo la mia pelle bianca, vi guardo dicendo con voce forzata da bambolina viziata: "Vi lascio un attimo soli, esco a fumare una sigaretta, perché nel frattempo non vi fate venire un’idea brillante su come continuare in modo piacevole la serata?"

Faccio qualche passo per allontanarmi, fatico a reggermi in piedi, scoppio in una risata che riempie per una attimo la sala, vedo qualche testa dagli altri tavoli, girarsi verso di me senza riuscire a distingurne i lineamenti, con passo incerto ancheggiando in modo evidente mi allontano dal nostro tavolo questa volta sforzandomi di mantenermi in equilibrio sui tacchi esagerati delle mie scarpe.

Mi raggiungete fuori dal ristorante dopo pochi minuti, "Avete pensato?" vi chiedo, perché aggiungo senza darvi la possibilità di replicare, Io avrei un’idea interessante, mentre parlo mi aggrappo al braccio del tuo amico, lo so che se rimanessimo soli io e te, anche per un solo momento cercheresti di riportarmi alla realtà ma stasera non voglio che succeda.

Il fumo della sigaretta che stai aspirando ti va di traverso, mentre vi dico quello che ho in mente da tutta la sera…, quello che vorrei fare con voi due in una camera d’albergo...

Salgo in macchina occupando il sedile di fianco a Lui al volante, avete ripreso a parlare ma ora sono solo io al centro dei vostri pensieri e delle vostre parole, il tuo amico mi sfiora le gambe con la mano, "Vuoi sentire anche tu quanto sono bagnata", gli chiedo mentre sollevo il vestito scostando le mutandine, per un attimo ti osservo nella penombra dell’abitacolo, da sopra la spalla vedo un sorriso strano disegnarsi sulle tue labbra, non capisco se sei arrabbiato o se invece il pensiero di passare qualche ora in una stanza d’albergo dividendomi con un altro ti sta eccitando.

La macchina si ferma nel parcheggio sotterraneo dell’albergo dove il portiere di notte ti conosce bene, e' qui che ci siamo già visti in passato qualche volta io e te nei nostri incontri clandestini. Scendi dall’auto e sali alla reception chiedendoci di aspettare in macchina, dopo pochi minuti ritorni sorridendo e giocherellando con la tessera magnetica della camera.
.
La camera si rivela essere una piccola suite, con un piccolo soggiorno ed un bellissimo bagno con al centro una grande vasca da bagno rettangolare. Il grande letto e' illuminato dalla luce tenue di piccole applique, ai due lati due grandi specchi rimandano le immagini della stanza facendola apparire ancora più grande, mi sfilo le scarpe, mi avvicino a te mentre ti stai sfilando il cappotto, ti bacio mentre con la mano ti cerco la sotto sentendo ancora forte la tua eccitazione, poi mi avvicino a lui che nel frattempo sta giocando con il telecomando della televisione, "Questo stasera non ti servirà" gli dico prima di infilargli la lingua in bocca e stringendo il suo sesso teso attraverso la stoffa dei pantaloni

Quando esco dal bagno vi trovo tutti e due semivestiti, lui sdraiato sul letto, tu ancora in piedi come al solito precisino in tutto, stai sistemando nell’armadio i tuoi abiti

Sono nuda anch’io, sotto la sottoveste di seta blu...

Vi guardo e per la prima volta in tutta la serata ho un attimo di incertezza, ora non sono più sicura di cosa devo fare, tu ti accorgi di questo mio attimo di smarrimento e mi prendi per mano portandomi al centro della stanza, sollevi lentamente la mia sottoveste sfilandomela dall’alto e offrendo il mio corpo completamente nudo alla vista del tuo amico che ci osserva.

Mi fai arretrare spingendomi lentamente verso il letto mentre io afferro il tuo sesso con le mani e ti accarezzo le labbra con la lingua fissando i tuoi occhi scuri..., ora sono a quattro zampe nel letto, mentre tu rimani in piedi di fronte a me.
Afferri con forza la mia testa, con una mano fai pressione sull’articolazione della mia bocca per aprirla, me lo infili dentro con rabbia, inizi a scoparmi così in bocca come una troia, mi sento riempita completamente non posso muovere la testa e neanche la lingua sei troppo grosso non riesco a deglutire, la mia saliva inizia a scendere imbrattando il letto e il tappeto.

Lui e' dietro di me mi sta accarezzando il sesso sempre più caldo e umido, inizia a masturbarmi, sento il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre avvicina la sua bocca al mio sedere e divaricandomi le ginocchia inizia a leccarmi tra le gambe in modo sempre più deciso, mi bacia e morde il clitoride, penetra il mio sesso sempre più aperto con la lingua e poi con le dita, tu ti sposti leggermente per osservare quello che lui mi sta facendo, attraverso la nostra immagine riflessa dallo specchio che hai di fronte.

Dai tuoi occhi capisco che ora hai voglia di scoparmi...,, non ti piacciono molto i preliminari,
ma questa volta ho deciso che dovrai aspettare...

Sfuggo alla tua presa e mi sposto rapidamente nel centro del letto, poi con una leggera carezza al suo petto invito l’altro a sdraiarsi vicino a me, ti osservo curiosa mentre mi vedi far scomparire nella mia bocca ancora piena di saliva il suo cazzo, lo lecco sulla punta insalivata, percorro con la lingua tutta la sua lunghezza seguendo il rilievo di una profonda vena bluastra, continuo così sino a quando inizio a sentire il suo respiro accelerare e farsi pesante, mi alzo in piedi divaricando le gambe con lui sdraiato sotto di me, mi chino offrendomi alla tua vista completamente aperta e afferrando con una mano il suo cazzo duro mentre con l’altra mi allargo, lo faccio entrare lentamente dentro impalandomi su di lui completamente, sino in fondo.

Lui posa le mani sui miei fianchi accompagnando i miei movimenti, mi sollevo lentamente sul suo cazzo, per fartelo vedere bene mentre entra ed esce dalla mia fica, tu mi guardi sei in piedi appoggiato allo specchio della parete, ipnotizzato ed eccitato, continui a fissare il mio bacino che si alza e si abbassa su di lui a pochi centimetri da te.
Mi volto verso di te “Vieni qui” ora ti dico, non ti fai aspettare molto, mi baci, un bacio lunghissimo tenero e violento al tempo stesso, con le mani cerco il tuo cazzo lo voglio ancora in bocca mentre lui mi scopa, lo ingoio tutto, quasi a soffocarmi mentre tu inumidisci di saliva due dita e inizi a stuzzicare l’unico mio buchetto rimasto ancora intatto

Sei dietro di me, mi stai leccando il culo mentre lui e' ancora dentro che mi scopa, la tua lingua indugia sull’altra mia apertura seguita subito dopo da un dito, poi da due, le mie carni si allargano e ti fanno entrare senza opporre resistenza.

Mi alzo in piedi a gambe divaricate sopra di lui lo aiuto a sollevarsi e afferro la sua testa per i capelli, la porto tra le mi gambe e la stringo mentre strofino il mio sesso contro la sua bocca, mi penetra con la lingua passando poi a succhiare e stringere tra i denti il mio clitoride, tu sei dietro di me sento la tua lingua calda percorrere la mia schiena.
Intuisco cosa hai in mente di fare ora e per la prima volta non ho paura.

Ti avvicini..., con una mano mi fai piegare leggermente in avanti, poi mi afferri per i fianchi , la punta del tuo cazzo ora scorre dall’alto verso il basso tra la piega delle mie natiche per fermarsi lì, ti sento spingere lentamente per aprirmi, lui continua a mordermi e scoparmi con le dita, sto venendo..., contrazioni sempre più forti invadono il mio corpo, le mie gambe il mio cervello, ora sento anche dolore mi fai male, ma l’eccitazione e' sempre più forte.

In un ultimo scatto istintivo provo a sottrarmi dalla tua presa, ma le tue mani mi artigliano senza pietà, con una spinta più forte mi entri dentro, allargandomi tutta.
Non riesco a trattenere un grido di dolore, ti fermi solo per un breve istante prima di riprendere a incularmi con forza, segue un altro grido che non riconosco come mio, e' un grido di piacere, un esplosione di mille scosse intense e calde che mi fa sussultare, dalle profondità del mio ventre l’orgasmo si irradia in tutto il corpo scendendo lungo le mie gambe e risalendo lungo la schiena.
Il tuo sesso stretto dai miei spasmi continua a muoversi ancora dentro di me, poi il piacere ti avvolge e sento un’esplosione calda dentro di me..., ora sono piena di te.

Mi fermo e guardo l’altro, il suo ventre e' imbrattato del suo sperma, mi accascio esausta sopra di lui e lo bacio con passione, sentendo il calore del suo seme che si incolla alla mia pelle.

Ora siamo tutti e tre vicini sdraiati sul letto, i nostri occhi parlano per noi, il calore dei vostri corpi mi riscalda e mi protegge, la stanza e' piena dei nostri odori,
ho ancora voglia, tanta voglia…,
per un attimo chiudo gli occhi,
un' esplosione di buio avvolge i miei pensieri.

Con fatica mi volto e riapro gli occhi, tutto intorno a me e' buio, ho ancora voglia…,
mi tocco con la mano tra le gambe e le trovo coperte dalla sottile stoffa del mio pigiama

Sono nel mio letto, sono a casa, accendo la luce e mi guardo intorno,
sono sola, e' stato un sogno,
solo un sogno...

un altro giorno e' iniziato.

xxxchaos


FAVOLOSO..... :good: :good: :good: :yes: :yes: :yes:

COMPLIMENTI :yes:

:bye: :bye:
 
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arturo1962

Ospite
Ospite
La nostra mente archivia giorno per giorno tutto ciò che ci capita, solo alcune esperienze importanti rimangono in superficie ed ogni tanto riaffiorano per farsi ricordare, alcuni ricordi sono gradevoli ed altri tristi, sono entrambi ricordi importanti che ci aiutano a maturare, a crescere e se ne facciamo tesoro anche a migliorare, per chi mi ha già letto potrò essere ripetitivo ma sono qui per occupare questo spazio per raccontarvi una stupenda esperienza che mi capito qualche anno fa.
Tempo fa ero un assiduo frequentatore delle chat, la c6 in particolare, un giorno conobbi questa tipa di Cervia, molto simpatica, si dialogava bene ed è strano come a volte incontri una persona e sin dalle prime battute rompi il ghiaccio e dialoghi come con una persona conosciuta e frequentata da anni, sarà chimica o che ne so ma sin da subito è scattato un qualcosa che mentre dialogavamo in chat avevo come la sensazione di essere telepatico, come se sapessi quello che mi diceva, quello che voleva, una sensazione strana, molto strana, unica e sino ad ora mai ripetuta, come spesso accade in chat fra persone sentimentalmente impegnate, eravamo entrambi sposati, la cam la si accende sono in rari pochi casi, sarebbe veramente spiacevole chattare con una.....conoscente del proprio coniuge, che so? un collega, n'somma! si va con i piedi di piombo, dopo qualche tentennamento decidiamo di vederci in cam, accendo io, lei non accende subito......., azzo! tentenna, dice che non è sicura e mi fa sapere, azzo azzo azzo 3 volte, va bè, son cose che capitano, ci salutiamo e ci accordiamo per risentirci sempre in chat nella serata.
Arriva sera, avevamo appuntamento alle 20, accendo pc, entro in chat, lei è li, gli chiedo se accende cam, esaudisce la mia richiesta, woaooooooo :good: veramente carina, molto ma mooooolto carina, anzi, troppo carina, io mi ritengo modestamente normale, lei è una vera super gnocca, bionda occhi azzurri, magra con fisico atletico con una bella terza, una di quelle che non hanno assolutamente problemi a trovare quel che cercano, non gli nascondo nulla e gli dico che è veramente carina, ci sarà pure abituata penso fra me e me, ogni tanto in chat si ha la fortuna di incontrare una qualche stella che ci illumina l'esistenza, n'bè! e che facciamo? "Che mi racconti?" "Anche tu non sei male!, sei molto simpatico, sei anche pericoloso?" mi disse, fra me e me, dico, "Questa mi prende per il culo, tira a far sera e ammazzare il tempo, mi sa che ci perdo tempo, è troppo per me...." ero convinto di non essere alla sua altezza e che prima o poi frustrato me ne sarei andato con la coda fra le gambe, non avrei mai immaginato poi il seguito di questa storia, sempre in quella serata decidemmo di vederci di persona, essendo entrambi sposati decidemmo che era meglio non rischiare e concordammo un supermercato in zona neutra, con la scusa di fare spesa si saremmo squadrati meglio, gli do il numero del mio putcell ci sentiamo e ci sincronizziamo, prima di andare all'appuntamento mi faccio una bella doccia, mi tiro a balestra, trovo una scusa e vado all'avventura.
Arrivo nel luogo stabilito, ricordo che era novembre ed alle 17 era già buoio pesto, prendo il carrello ed entro, gli mando un sms dicendogli che sono al reparto frutta, lei mi risponde e mi dice che mi ha visto, che è dietro di me, mi giro e...... :woottrizomeno: :woottrizomeno: :woottrizomeno: "Sgulp! sgan! sdeng!" ingoio la saliva per l'imbarazzo, e vengo preso da un colpo di tosse isterica, in cam era bona, dal vivo è figa da paura, raccogli in una sisntesi in pieno tutti quei canoni estetici che ha me fanno impazzire, rimango sbatezzato, "Scusa se ti sembrerò imbranato, ma dal vivo sei molto ma molto più carina, cioè, in cam ti ho già visto, ma dal vivo ....è una gradita conferma..... :yes: " per non dare nell'occhio preso da un attacco di imbranatismo acuto e per non dare nell'occhio facciamo finta di ignorarci, gli mando un sms con un sintetico "6bellissima!", lei mi risponde con un "Anche tu non 6male" ed io: "Prendi per il culo? :sad: " lei: "No! giuro!" azzo! e mo? che faccio? la chiamo e gli chiedo dove ha parcheggiato l'auto, se è in un posto buio facciamo 2 chiacchere in auto, lei acconsente, depositiamo i carrelli e con circospezione mi invita ad entrare nella sua auto.
Iniziamo a parlare, chiacchiere con argomenti futili e pretestuosi, decidiamo di salutarci per magari rivederci, ci diamo un bacio sulla guancia mentre apro lo sportello, lei mi trattiene, mi fa richiudere la porta dell'auto che altrimenti si accende la luce, "Hai un buon dopobarba....fammi sentire?" si avvicina al mio viso e ci scambiamo un bacio profondo ed intenso, "Azzo! che sta succedendo? siamo su scherzi a parte? dov'è la telecamera? ci son cascato! è stato un bel scherzo ahahahah...." mi do un pizzicotto, non sto dormendo, è tutto reale, sono dentro l'auto con una super gnocca stratosferica e l'ho appena baciata, ma che sta succedendo???? continuiamo a baciarci, l'atmosfera si scanda, le mani entrano sotto la sua camicetta, un seno stupendo, mi lascia fare, anzi mi incita a continuare, le nostre lingue si intorcigliano, la mia mano va giù, mannaggia ha i pantaloni, glieli sbottono ed entro con la mano, ancheggia per agevolarmi nell'impresa, entro con le dita ed è una lago, completamente bagnata, mi incita ancor di più, geme, gode, mi incita ad entrare più dentro, sento che gode, ci viene, tocca a me, ci guardiamo intorno, siamo parcheggiati in un punto dove il lampione è fortunatamente fulminato, nessuno ci vede :bb: , i vedri sono annebbiati, lei abbassa la testa e mi dice di slacciarmi i pantaloni, 3 secondi e trak, l'asta è sull'attenti!, lo prende im bocca ed inizia una pompa stratosferica, sono carichissimo e l'avviso che sto per venirci, siamo nella sua auto, non ho fazzolettini, gli chiedo un fazzolettino, lei mi guarda con un sorriso compiacente e mi dice "Vienimi dentro!" Urk! sgrunt! WOAOOOOOOOOOUUUUUU, :w00tmesalia: questa proprio non me l'aspettavo, ci venni copiosamente e di brutto, lei ingoio tutto il mio sperma sino all'ultima goccia, si ricompose, mi tirai su i pantaloni ed usci dalla sua auto stordito ed increduto, azzo ragazzi, che incredibile avventura, al primo incontro un pompino con ingoio, ricordo di altre storie dove prima di arrivare al sodo dovevo limare limare limare, qui invece trik trak e via!
Se questo è l'inizio, dissi fra me e me, chissa il seguito, tutti i presupposti facevano ben sperare, gli mandai sms la sera stessa ed i giorni successivi, non mi rispose! la cercai in chat, sparita! e mo? che storia è questa?, gli mandai una email, finalmente mi rispose, mi disse che era meglio che non ci vedessimo più, che nemmeno lei sa che gli è preso, che tiene alla sua famiglia, che se continuavamo a vederci avremmo distrutto entrambi le nostre famiglie ecc. ecc. ecc. dovevo dimentivare il suo cell. ed il suo nik della chat.
NON LA VIDI PIU'! :sad: NON SEPPI PIU' NULLA DI LEI, A VOLTE NELLA VITA SI INCONTRANO DELLE STELLE CHE SPLENDONO PER SEMPRE IN UN ANGOLO DEL NOSTRO CIELO, ALUNE DI QUESTE STELLE SONO METEORE CHE NEL MOMENTO IN CUI LE INCONTRIAMO CONSUMANO IN POCHI ATTIMI TUTTA LA LORO ENERGIA PER POI SCOMPARIRE PER SEMPRE, :cray: DI TALE FUGACE INCONTRO RIMANE UNO SPLENDIDO INDELEBILE RICORDO, non ti dimentichero mai Cinzia, grazie di essere esistita anche se per porco, grazie! :bye:
 
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Incontro con l'amante...

Busso alla porta del tuo ufficio,
silenzio…,
Guardo attraverso una delle grande vetrate che su tre lati lo circonda senza vederti, ora capisco perché la chiami "la tolda di comando della tua nave", da qui hai il controllo di tutte quelle persone che sbraitano al telefono battendo poi furiosamente sulle tastiere dei loro Macintosh.
Faccio spallucce, nessuno sembra avermi notata tra tutta questa confusione, diversi televisori appesi al soffitto sparano in continuazione notiziari provenienti da tutto il mondo...
Apro con decisione la porta ed entro, chiudendo subito dopo la porta alle mie spalle.

Mi guardo intorno. E una stanza grande e luminosa. Dall’unica finestra semiaperta vedo il profilo di grattaceli che non riconosco. Libri e riviste ovunque, per terra, sulle sedie, appoggiati sui mobili, sdraiati in un grande scaffale, mozziconi di sigarette molte con tracce di rossetto sul filtro, sparsi in diversi portacenere e poi i mozziconi di quei tuoi puzzolenti toscani che ami tanto e che mastichi riducendoli in poltiglia quando sei nervoso

Mi siedo e sfoglio qualche numero della tua rivista velocemente.
C’è il tuo nome e una tua foto di qualche anno fa..., stampate sotto l’editoriale
Avvicino al mio naso ai fogli di carta lucida, adoro quel profumo di carta nuova e di inchiostro!
Mi ricorda l'odore dei tuoi vestiti, e dei tuoi capelli, durante i nostri primi incontri clandestini, quando tu mi raggiungevi a tarda notte dopo la stampa del giornale
Distrattamente le ributto nel mucchio. Sono seduta sulla tua sedia in pelle nera, un pò malconcia e dall'alta spalliera che mi nasconde completamente alla vista degli altri.

Davanti a me il tuo portatile spento e la tastiera da cui le tue dita un giorno hanno inviato alla mia casella di posta quei messaggi intriganti che mi hanno fatto cedere alla curiosità di conoscerti.
Vedo allineate sulla scrivania le tue preziose penne nere di cui mi hai parlato, preziose perché ti sono state donate da giornalisti che hai amato e che oggi non ci sono più, mi allungo ne prendo una in mano e l’annuso pensando alle mani che l’hanno impugnata.
Puntando i piedi a terra per spingermi, ora mi diverto come una bambina a far girare la sedia su se stessa, ed io a girare con lei, le pareti mi ruotano vorticosamente intorno e mi sento felice

Non mi aspettavo tutto quel disordine sulla tua scrivania, quando siamo insieme sei sempre così ordinato, c'è una bella foto della tua famiglia vicino ad uno dei telefoni, sorridete abbracciati su una duna di sabbia bianca, con dei ginepri ed un mare cristallino di sfondo...
Sull'unica parete a lato della finestra , due quadri uno sotto all'altro, donne Tuareg che camminano nel tramonto del deserto.
Rimango ipnotizzata a guardarli, i colori di quei tramonti eccitano la mia fantasia..., mi ritrovo con la mente lontana, ecco sì mi piacerebbe farlo lì, in piedi appoggiata. a quel muro

Un lungo bacio profondo e coinvolgente, la tua mano che si infila sotto la gonna strappandomi di dosso le mutandine.
Le mie braccia distese sopra la testa e appoggiate alla parete..., mi sollevi la gonna , mi afferri i fianchi costringendomi ad arretrare il bacino allargando le gambe e staccandomi leggermente dal muro con il corpo, ti togli la camicia mentre mi baci la schiena, ora sento la pelle del tuo petto muscoloso a contatto della mia schiena, mentre con una mano mi afferri il collo giri la mia testa verso di te e mi infili la lingua in bocca, sento il tuo sesso indurirsi ancora prigioniero nella stoffa dei jeans.

Con una mano ti cerco, cerco il tuo sesso, cerco di sbottonarti i pantalonii, mi fermi stringendomi forte il polso e riporti il mio braccio contro la parete mentre mi sussurri in un orecchio, puttanella, rimani ferma, e apri le gambe…
Mi mordi il collo, prima di scendere con le mani verso il mio culo, mi divarichi ancora leggermente le gambe, infili da dietro la tua mano aperta tra le mie natiche raggiungendo il mio sesso completamente aperto e bagnato, chiudi la mano e mi stringi, sento una fitta di dolore che mi fa rabbrividire, ferma troietta, stai ferma mi ripeti, apri e chiudi la mano stringendo il mio sesso in una morsa di piacere, con la mano aperta ora mi masturbi, stringi il mio clitoride tra indice e pollice e poi mi infili con forza due dita dentro, “Lo voglio dentro, lo voglio dentro”, ti sussurro mentre muovo il bacino verso di te per cercarti, zitta mi dici, stai zitta, afferri i miei glutei tra le tue mani e li allarghi con forza scoprendo la rosa del mio buchetto, avvicini il tuo viso infili nel solco la tua lingua, per poi fermarti lì sopra, con l’aiuto di un dito mi allarghi piano, continuando a leccarmi

Ora sei dentro con la punta della lingua, inizio a rilassarmi mentre sento una nuova sensazione di calore che mia avvolge, poi i tuoi schiaffi sul culo a mano aperta mi riportano alla realtà di quell’incontro che mi vede sottomessa ai tuoi desideri
Ricominci a stuzzicarmi il buchetto del culo con la lingua, le tue dite bagnate di saliva si insinuano dentro di me, sento che ti sbottoni i pantaloni, voglio toccarti ma tu ancora una volta mi blocchi il braccio e la mano, mi afferri una gamba sopra il ginocchio, e la sollevi da terra per farti strada più facilmente, so già che cosa vuoi fare, sono eccitata ed impaurita non l’ho mai fatto e tu sei così grosso, la mia gamba sinistra è piegata tenuta stretta dal tuo braccio contro il tuo fianco, ti afferri la base del pene e lo appoggi tra le mie natiche.

La punta del tuo pene, si muove lentamente lungo il solco , fermandosi inumidita sulla mia rosetta, poi con uno scatto secco, proprio come fa la pallina della roulette quando si ferma nella casella vincente, entri dentro di me, non riesco a trattenere un gemito di dolore, la tua mano mi tappa la bocca, mentre mi entri tutto dentro, mi afferri le braccia e mi fai piegare in avanti vuoi che il mio corpo assecondi le tue forti spinte, mi spingi verso la scrivania, le mie mani ora libere cercano qualcosa a cui afferrarsi, mi afferri un polso e porti la mia mano in mezzo alle gambe sul mio sesso costringendomi a masturbarmi
Il dolore dei primi momenti, ora è diventato un piacere intenso, liquido e profondo, ora sono completamente aperta, il mio culo si muove per cercare il tuo cazzo duro, lo voglio sentire tutto dentro di me, ti prego non smettere…

Ti sento rallentare la frequenza delle spinte, proprio mentre sento un calore intenso che attraversa il mio corpo, sto venendo, non ti fermare, non ti fermare ora, mi abbandono completamente sulla scrivania, le mie gambe tremano, mentre tu ancora dentro di me mi accarezzi la schiena.

Con uno sforzo, giro la testa verso di te, la tua bocca è piegata in uno strano sorriso, i tuo occhi scuri mi osservano curiosi
Scivolo lentamente verso terra accovacciandomi ai tuoi piedi, le mia mani afferrano i tuoi fianchi, la mia bocca ingoia i tuoi testicoli, poi la mia lingua scorre lungo la tua asta per ingoiarla in tutta la sua lunghezza. Ti appoggi alle mie spalle, mentre le tue ginocchia si piegano, ora sei mio penso, mentre un fiotto interminabile del tuo seme mi riempie la bocca.

La porta si apre, e il mio sogno ad occhi aperti svanisce lasciandomi esausta ed arrossata;
spero nessuno abbia notato il movimento della mia mano che di scatto ho spostato da sotto la scrivania. Non sei solo, con te ci sono altre due persone, una è mio marito…

Mi alzo dalla poltrona e gli butto le braccia intorno al collo.
“Ciao amore ti aspettavo”…
Lui mi guarda un po perplesso, “Ma che cosa ci fai qui?”
“Mi mancavi, sono venuta a vedere dove lavori all’ingresso mi hanno detto di salire e di aspettarti in ufficio e questo è l’unico ufficio che ho trovato”.
“Ma come, ti avevo detto che oggi dovevo andare a Torino per quell’intervista”…
“Che sciocca che sono amore, è vero…, chissà dove ho la testa”

Tu rimani in silenzio, mi guardi di sfuggita…, ti avvicini alla tua scrivania e vedi i disegnini sconci che ti ho lasciato sul blocco degli appunti vicino al telefono, sorridi…

“Vieni Elena, ti presento il mio capo, Lui è Marco, e questo è il suo ufficio”…
Ti avvicini e mi stringi la mano,
“Mi dispiace, non pensavo…, non ho toccato niente”
“Non si preoccupi Elena, il mio ufficio come vede è un vero disastro”…
Poi ti rivolgi a mio marito,
“Ora capisco Fabio, perché ce la tenevi nascosta, ti invidio…, spero che adesso la rivedremo più spesso; se fossi al tuo posto mi prenderei il resto della giornata per portarla in qualche bel posticino fuori a pranzo”

Io ti guardo sorridendo con gli occhi, mentre prendo sotto braccio mio marito,
“Allora amore, hai sentito il tuo capo…, dove mi porti?”

Mentre cammino ancheggiando, stretta a lui per il corridoio,
la mia mente è già in viaggio verso un nuovo sogno un po’ “birichino”…

E se un giorno, io te e mio marito…


Xxxchaos :bye:
 
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papalla2008 ha scritto:
xxxchaos ..ma e' tutta roba tua .......allora :good: :good: :good: :bye:


Grazie Papalla...
sì è roba mia..., fantasia e realtà spesso si intrecciano,
come succede anche nella vita del puttaniere e nei suoi racconti...

Si tende spesso a spostare la fisicità e la concretezza "finita" di gesti, ormai noti e consunti,
verso altre dimensioni, diverse per ciascuno di noi...

Dopotutto credo che sia uno dei motivi principali per cui,
ci piace così tanto la gnocca... :whistle3:

xxxchaos :bye:
 
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xxxchaos ha scritto:
papalla2008 ha scritto:
xxxchaos ..ma e' tutta roba tua .......allora :good: :good: :good: :bye:


Grazie Papalla...
sì e' roba mia..., fantasia e realtà spesso si intrecciano,
come succede anche nella vita del puttaniere e nei suoi racconti...

Si tende spesso a spostare la fisicità e la concretezza "finita" di gesti, ormai noti e consunti,
verso altre dimensioni, diverse per ciascuno di noi...

Dopotutto credo che sia uno dei motivi principali per cui,
ci piace così tanto la gnocca... :whistle3:

xxxchaos :bye:


anche a me piace la gnocca in tutti i sensi ma volevo ricomplimentarmi per il modo di scrivere poi ....

vedi sempre la storia immedesomandoti nella parte femminile ......è un piacere leggere

ciao da uno che legge pochissimo :good: :good: :good: :bye: :bye:
 
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29 luglio 2009 eri cosi' lontano eppure cosi vicino





Non posso portarti nel mio letto, non sarebbe giusto ma oggi ho bisogno di averti ...qui' nella mia casa
Ti prendo per mano e ti porto sul retro, la' dove c'e la sua casetta degli attrezzi, come gli piace stare li a pulire e lucidare tutta quella ferramenta che ha comperato negli anni, ci passa le ore, ci fuma mille sigarette chissa' che pensieri fa..

Mi siedo sul bancone ed appoggio i piedi sulla sedia da regista in cui ti sei seduto tu, sono nuda sotto la sottoveste, gia' calda e liquida al sol pensiero del tuo volto fra le mie gambe...leccami!
leccamela e succhiami, skopami con la lingua e con le dita...ti spingo la faccia contro la fika e ti sento
sento il tuo pizzetto che sfrega contro le mie labbra, che mi graffia la clito....
Oddio quanto mi piace guardarti mentre lo fai ...il mio piacere viene da li , dal guardarti...
Su continua cosi' fammi godere fottimi con le dita e sentimi ....si senti come godo...siii finalmente vengo le mie contrazioni ti stringono le dita...e ti fermo lasciale dentro un attimo ferme....
Ora ti bacio, ti lecco il volto e mi giro.... ora fammi cio che vuoi
 
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lalla ha scritto:
29 luglio 2009 eri cosi' lontano eppure cosi vicino





Non posso portarti nel mio letto, non sarebbe giusto ma oggi ho bisogno di averti ...qui' nella mia casa
Ti prendo per mano e ti porto sul retro, la' dove c'e la sua casetta degli attrezzi, come gli piace stare li a pulire e lucidare tutta quella ferramenta che ha comperato negli anni, ci passa le ore, ci fuma mille sigarette chissa' che pensieri fa..

Mi siedo sul bancone ed appoggio i piedi sulla sedia da regista in cui ti sei seduto tu, sono nuda sotto la sottoveste, gia' calda e liquida al sol pensiero del tuo volto fra le mie gambe...leccami!
leccamela e succhiami, skopami con la lingua e con le dita...ti spingo la faccia contro la fika e ti sento
sento il tuo pizzetto che sfrega contro le mie labbra, che mi graffia la clito....
Oddio quanto mi piace guardarti mentre lo fai ...il mio piacere viene da li , dal guardarti...
Su continua cosi' fammi godere fottimi con le dita e sentimi ....si senti come godo...siii finalmente vengo le mie contrazioni ti stringono le dita...e ti fermo lasciale dentro un attimo ferme....
Ora ti bacio, ti lecco il volto e mi giro.... ora fammi cio che vuoi



lalla ma.....è sopravvissuto???? :biggrin: :rofl:
ciao e buona giornata :bye: :bye:
 
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Papalla di solito restan seccati dopo un face sitting...sai visto le dimensioni,
in quel caso era solo la mia fantasia scatenata da una telefonata notturna......era davvero lontano, un oceano in mezzo
 
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lalla ha scritto:
Papalla di solito restan seccati dopo un face sitting...sai visto le dimensioni,
in quel caso era solo la mia fantasia scatenata da una telefonata notturna......era davvero lontano, un oceano in mezzo

Mai rimasto seccato dopo un face sitting...anzi....... :w00tmesalia: :w00tmesalia: :w00tmesalia: :w00tmesalia:
 
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Tra sogno e realtà...

Non so dove mi trovo…

Il silenzio è quasi assoluto, sono nudo in piedi sulla soglia di una stanza, dietro di me un lunghissimo corridoio di cui non vedo la fine su cui si aprono le porte di altre decine di camere
Faccio qualche passo all’interno della camera…, sento un brivido di freddo, le venature del parquet caldo sotto i miei piedi emettono qualche scricchiolio mentre sento un lieve respiro che proviene dal centro del letto quasi di fronte a me

Lo vedo al centro della stanza in penombra, è un ampio letto a baldacchino, poco più a lato un piccolo secretaire con di fronte una poltroncina, uno specchio alla mia destra mi rimanda l’immagine di una porta finestra in cui si riflette la luce argentata della luna, unica fonte di luce nel buio della notte

La camera è molto ampia, i miei occhi ora riescono a distinguere alcuni particolari, il soffitto a cassettoni è decorato da preziosi stucchi dorati con dei piccoli putti che sembrano guardare con curiosità quello succede sotto di loro.
Appesi alle pareti della stanza degli arazzi in seta che nonostante la fioca luce, mi appaiono con colori sgargianti…, raffigurano scene di caccia e di vita a corte, nobili e damigelle passeggiano in un ampio parco alla francese, tra numerosi piccoli canali, cascate, statue e fontane

Mi avvicino a piccoli passi, mi siedo sul bordo alto del letto, dorate coperte damascate e leggere lenzuola di lino ricamate sono arrotolate ai suoi piedi, Tu sei sdraiata nel centro del letto in posizione prona, sento il tuo respiro regolare, la debole luce rischiara il tuo corpo completamente nudo, la tua pelle bianchissima, i tuoi biondi capelli sparsi sul cuscino.

Resto così a guardarti e a sentirti respirare leggera per molto tempo, poi quasi a voler avere la certezza della realtà, allungo un mano verso di te, con la punta delle dita seguo il chiaroscuro che la luce della luna disegna sul tuo corpo, la delicatezza del collo, le piccole due sporgenze delle scapole, la schiena levigata, quelle due piccole fossette che ti si formano appena sopra il sedere quando sei in quella posizione..., le piccole profondità dietro le tue ginocchia.

Sento crescere in me nuovamente l’eccitazione ma ho deciso di non svegliarti, è molto tardi, tra poche ore la luce del sole entrerà da quella finestra, mi sdraio accanto a te rimanendo su un fianco per poter continuare a guardarti, tu ti muovi appena mentre giri la testa verso di me, nella penombra distinguo le tue labbra e quel tuo malizioso sorriso enigmatico…
Non resisto, mi avvicino lentamente per poterti baciare ancora una volta, un ultimo bacio leggero sulle tue labbra appena dischiuse.
Appena poso le mie labbra sulle tue, sento la punta della tua lingua che cerca la mia bocca, ti giri e ti stringi contro il mio corpo, mentre ancora tieni gli occhi chiusi…
Dio come sei calda…, il mio sesso preme contro il tuo ventre, ora ci stiamo baciando nuovamente con passione, tu sollevi una gamba e la fai passare sopra il mio corpo per stringerti ancora più forte a me, come se avessi paura di perdermi.

Con una piccola pressione del tuo corpo mi spingi sul letto, supino, le mie gambe sono leggermente divaricate e tu sei distesa completamente sopra di me, trattieni le mie braccia aperte con le tue mani ai lati del cuscino, avvicini la tua bocca contro la mia, mentre massaggi il mio corpo con il tuo che si muove su e giù con dei brevi, lenti e calcolati movimenti per far crescere la mia e la tua eccitazione…
A pochi centimetri dalla mia bocca, allontani la testa…, cerco di rincorrerti ma tu mi blocchi mentre mi guardi sorridendo maliziosa, potrei facilmente avere ragione della tua esile forza, ma rimango soggiogato da questo stuzzicante gioco che ripeti, mentre aspetto la tua prossima mossa.

Liberi le mie braccia, ora mi accarezzi il petto i fianchi, la tua lingua disegna dei piccoli cerchi intorno e sopra i miei capezzoli, poi sento la tua testa e i tuoi capelli scivolare lentamente verso il basso, le tue mani mi afferrano i fianchi con forza mentre la tua bocca lentamente fa scivolare il mio sesso dentro di se, sei brava, fai crescere la mia eccitazione facendo scorrere la lingua sulla mia asta prima di inghiottirla lentamente e sempre più in profondità, senza fretta, per un tempo che mi pare infinito…
Ora ti siedi a cavalcioni sopra di me allargando le gambe e strofinando il tuo sesso aperto e umido contro il mio, ti chini offrendomi i tuoi seni da baciare e da mordere, sto impazzendo, voglio sentire il tuo sapore, ti afferro il sedere con le mani e ti sollevo per farti sedere sulla mia bocca, la mia lingua cerca il clitoride, lo bacio lo succhio lo mordo, mentre con le mani ti afferro le natiche e ti spingo con forza verso il mio viso.

Ti sento accelerare il respiro, mentre inarchi la schiena all’indietro appoggiando le tue piccole mani aperte sulle mie cosce, muovi il bacino per cercare più in profondità la mia lingua, un piccolo grido mi avverte che stai per venire, quasi di scatto ti sollevi e afferrando il mio sesso con un mano ti ci siedi sopra per averlo dentro di te..., allarghi le gambe per poterlo sentire dentro sino in fondo poi muovi lentamente il bacino strofinandoti e premendolo contro il mio, mentre sento arrivare il tuo piacere con le contrazioni del tuo sesso e delle tue gambe che si chiudono ritmicamente e mi stringono forte i fianchi, è una sensazione di calore incredibile accompagnata da una sciabolata di luce bianca quella che mi avvolge mentre sopraggiunge dopo qualche minuto anche il mio piacere.

Apro gli occhi, mentre sono ancora dentro di te, sei ancora sopra di me sdraiata abbandonata sul mio corpo, sento il profumo dei tuoi capelli, nell’arazzo di fronte a noi delle eleganti dame passeggiano con i loro ombrellini aperti per ripararsi dal sole vicino a grandi piscine dalle forme strane mentre alcuni cani corrono loro incontro...
Una di queste vasche attira la mia attenzione è a forma di quadrifoglio, al centro un gruppo di statue raffiguranti delle sirene sono raggruppate sotto la figura torreggiante del dio Nettuno

Ora ho capito, dove sono, il sogno si interrompe bruscamente lasciandomi ancora una volta intontito ed eccitato, sono tornato indietro nel tempo, in quella reggia La piccola Versailles appartenuta sino a poco tempo fa alla mia famiglia e di cui tanto ho letto dopo aver sentito da bambino i racconti sulla vita di corte della spregiudicata Carlotta, delle immense ricchezze ormai perdute per sempre, di quei luoghi dove da bambino con i miei cugini passavamo i pomeriggi a giocare tra le maestose rovine delle scuderie, tra le vasche ormai in rovina delle numerose fontane e all'ombra rassicurante del secolare grande cedro del libano..., unico muto testimone di un mondo che non esisterà mai più

xxxchaos :bye:


http://multimedia.municipio.re.it/reggi ... lla-reggia -di-rivalta/
 
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E’ una serata uggiosa, tipica del periodo di novembre della bassa, sono in auto con la musica a mille, non vedo l’ora di giungere a destinazione.

La strada che mi è stata indicata la conosco a memoria, e con il sangue che mi frizza nelle vene la potrei fare ad occhi chiusi.

Finalmente intravedo il cancello, è proprio come mi avevi detto, il tutto sembra un rudere e mi domando cosa mi hai portato qui a fare.

Scendo dall’auto e vedo una luce fioca che arriva da una finestra con delle tendine rosse, mi avvio verso la porta accanto, la porta si apre e tu mi intimi di fermarmi.

Al buio intravedo il tuo corpo come un’ombra cinese che si staglia in mezzo la porta, mi dici di voltarmi, ed io, sempre più eccitato eseguo i tuoi comandi.
Sento i passi che si avvicinano dal rumore dei tacchi in mezzo alla ghiaia del cortile.
Mi arrivi alle spalle, sento il tuo profumo, dolce, intenso, di una fragranza primaverile, per niente pungente, una benda mi acceca, non vedo più niente, e il mio cuore accellera sempre di più.

Con una mano sulla spalla mi dirigi, non so dove ma oramai mi sono affidato totalmente a te. Mi indichi uno scalino, lo cerco ma non lo trovo, poi il piede sente un piccolo rialzo e lo supera.
Dopo due passi mi sento perso, le tue mani non le sento più, sento solo il rumore dei tacchi che rimbomba sul pavimento, la porta che si chiude, e mi sento il corpo attraversato da vampate di calore.
Nell’aria un mix di profumo di incensi e candele, un leggero sottofondo musicale, il pavimento che sento irregolare sotto i piedi mi fa avere paura a muovermi.

Eccolo ancora, il tuo profumo…lo sento, mi stai girando attorno, io allungo le mani come in un folle gioco di mosca cieca alla ricerca del tuo corpo. Finalmente ti fai prendere, sento le tue morbide curve scivolarmi sotto le mie mani. Quanto tempo che aspettavo questo momento…ti allontani e io sempre accarezzandoti ti seguo, quando ti fermi quasi ti travolgo, ed in quel momento sento la tua bocca che sfiora le mie labbra, con la mia lingua cerco le tue labbra…morbide, carnose e non mi trattengo più dal resistere a baciarti ed abbracciarti. Mi tiri verso di te e ti siedi sul letto, mi fai inginocchiare i mezzo alle tue gambe , mi prendi una mano e la appoggi sulla tua coscia…l’istinto mi porta subito a farla salire fino a giungere alla meta, sento che è calda ed umida, e tu mi inviti sussurrando di infilarti un dito dentro, mi corrono i brividi lungo la schiena, estraggo il dito e vado a cercare il tuo clitoride, lo sento li…in mezzo, bello sporgente, e non posso non appoggiarci la mia bocca per assaggiarlo.

Appena comincio ti sento che ti sdrai, una mano la allungo per accarezzare il tuo corpo, l’altra la uso per aiutarmi in mezzo alle tue gambe, la mia bocca percepisce un sapore sempre più intenso e più caldo, allora con la lingua continuo a stuzzicarti, le tue gambe si contraggono attorno alla mia testa, sono in trappola! La lingua non sta ferma un secondo, le dita continuo a farle entrare ed uscire dolcemente, il tuo corpo si sta dimenando con colpi sempre più decisi fino a sentire un fiotto caldo che mi bagna il viso, mi allontano per levarmi la benda quando un secondo getto mi arriva addosso e mi bagna tutto. Non posso crederci dopo tante volte che avevamo fatto l’amore…mai avevi provato un’orgasmo così intenso, ed io ne sono molto soddisfatto….bene, ora possiamo cominciare a fare l’amore!

:biggrin: :biggrin: :biggrin:
 
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Forza..., gnari...

Non posso credere che non abbiate niente di carino da scrivere...

La cosa naturalmente vale anche per le signore,
di solito sono loro quelle maggiormente dotate... :whistle3:


Buona giornata

xxxchaos :bye:
 
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Re: Forza..., gnari...

xxxchaos ha scritto:
Non posso credere che non abbiate niente di carino da scrivere...

La cosa naturalmente vale anche per le signore,
di solito sono loro quelle maggiormente dotate... :whistle3:


Buona giornata

xxxchaos :bye:


ri-ri-complimenti ...deduco dalla foto che hai dei ricordi di un rock che mi è caro ....

in the court of the crimson king ....l'ho proprio ascoltato ieri :good: :good:

epitaph è un mito :good: :bye: :bye:
 
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Marina e la mia prima sigaretta...

La mia prima sigaretta, porta con se in modo indissolubile,
il ricordo di una giovane ragazza...

Lei si chiamava Marina, era francese e aveva quasi 14 anni io ne avevo quasi 13...

Aspettavo con ansia il suo arrivo in quelle settimane centrali di agosto, quando suo padre
emigrato in Francia tanti anni prima, ritornava in quel piccolo paesino sperduto tra le colline
dell'Appennino emiliano con la sua famiglia, per ritrovare la terra..., i boschi..., il forte odore
ed i muggiti delle nostre amate reggiane chiuse nella stalla.

Il luogo dell'incontro, era un grande fienile quasi fuori dal paese..., si aspettavano le prime
ore del pomeriggio, quando il caldo soffocante invitava tutti al riposino pomeridiano in attesa di riprendere il lavoro nei campi nelle ore serali più fresche, per sgattaiolare in una vecchia stalla ormai in disuso e attraverso una scaletta di ferro ed una piccola botola raggiungere quello che era diventato il nostro rifugio segreto...

Avevamo scavato nelle balle di fieno, dei piccoli tunnel che portavano ad una piccola stanza sotterranea e nascosta, illuminata e arieggiata da piccole finestrelle che davano rifugio alle rondini e decoravano i muri esterni del fienile...
La piccola camera era stata arredata utilizzando le piccole balle di fieno..., poltrone, mensole un piccolo tavolo, si giocava a ricreare il mondo dei grandi, alcune vecchie coperte militari che avevamo rubato ricoprivano il pavimento della piccola stanza per proteggerci dal pungente contatto con il fieno secco...

Era stato con lei Marina..., che l'estate precedente avevo iniziato a scoprire il sesso...,
Quel giorno stavamo leggendo dei Topolino, Lei per farmi un dispetto si avvicinò a me strappandomi dalle mani quello che stavo sfogliando e nascondendolo sotto il suo corpo, le fui sopra per riprenderlo e iniziammo a lottare…, io ancora non capivo perché il contatto con il suo corpo mi provocava quell'emozione così strana e nuova…

Il Topolino era ormai lì a portata di mano, abbandonato vicino a noi..., ma io ormai lo avevo del tutto dimenticato...

Era seduta di fronte a me..., la luce delle piccole finestrelle alle mie spalle le illuminavano il viso pieno di piccole lentiggini ed i lunghi capelli biondi scarmigliati..., ricordo che fu a bassa voce e con quella "r" alla francese che mi chiese se avevo mai visto una ragazza nuda..., non riuscii a dire una parola..., ero completamente bloccato dall'emozione e dalla paura..., Lei disse qualche parola in francese che non capii, prima di avvicinarsi a gattoni...

Era lì a pochi centimetri da me..., in ginocchio..., si abbassò le mutandine di cotone bianco sino a metà coscia..., per poi sollevare con una mano la gonna..., sentivo il cuore martellarmi nel petto dolorosamente..., i miei occhi andarono lì tra le sue gambe..., a dir la verità non vidi molto..., una leggera e finissima peluria bionda con in basso l'attaccatura di quella che sembrava una piccola cicatrice...

Marina lascio' ricadere la gonna..., prese la mia mano e questa volta senza dirmi niente la portò sotto la sua gonna divaricando leggermente le ginocchia.
Mi ricordo che chiusi gli occhi mentre con la punta delle dita sfioravo la pelle del suo ventre prima di scendere sfiorando e seguendo il profilo delle labbra del suo sesso...

Ma stavamo parlando di sigarette..., scusate mi sono distratto...,
la scatola che Marina aveva rubato a suo padre quel pomeriggio di un agosto di tanti anni fa,
era di colore blu..., larga e piatta..., una elegante ballerina danzava avvolta in una nuvola di fumo...

Sì il mio primo incontro con il fumo, fu con un pacchetto di GITANES senza filtro...


Marina, si ammalò di leucemia un paio di anni dopo...
Morì a soli 17 anni.

Questo racconto è per lei...


xxxchaos :bye:
 
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In queste poche settimane da quando ti ho visto la prima volta, sono scappata tante volte con le scuse piu' assurde, pur di rubare un ora di te, dei tuoi baci , del tuo corpo.
Stasera per lui sto' andando a far vedere il curriculum ad una mia amica per avere qualche cOnsiglio su come migliorarne lo stile.
Mentre percorro la strada verso il solito parcheggio mi do' della pazza, mai avrei pensato di poter uscire la sera per correre incontro ad uomo che in cosi' poco tempo mi e' entrato dentro.
Come sempre sono in ritardo , come sempre sei li che mi aspetti anche se stasera hai un altra auto che non conosco " e' quella di mia moglie che facciamo gliela battezziamo?" mentre lo dici rido...ma mica va bene cosi', sono anch'io una moglie........."prendiamo la mia" ( che poi e' del marito , ma non guardiamo al capello)
Abbiamo poco tempo andare in motel non avrebbe senso, avevamo solo voglia di vederci e di stare un po' abbracciati , in due facciamo 80 anni ma questo non ci impedisce di andare nel pacheggio di un disco bar, affollatissimo ma tu dici che e' meglio li' che in un posto isolato...mah.
Ci spostiamo dietro, perlomeno i vetri oscurati ci offrono il riparo dagli sguardi dei passanti, vero e' che vogliamo solo parlare e baciarci...ma vero e' che io appena ti vedo non posso fare a meno di sentire se mi vuoi e tu mi vuoi...
Sara' che le misure non contano ma quando lo prendo in mano e non riesco a chiuderlo dentro non posso fare a meno di pensare che hai un gran cazzo e sta cosa mi piace tanto.
Non siamo da preliminari io e te , io ti voglio subito dentro e tu ami sentirlo subito li, ti sono sopra in un attimo e mentre entra ......come ti sento ....mmmm...come lo sento..mmmm ...quanto mi piace.
Ma a te piace spingere , a me piace essere spinta mi giri ed inizi a pomparmi forte e nonostante lo spazio non riesci a resistere a sfondarmi dietro...mi fai male ma non riesco a fermarti.
Sento lo schienale dell'auto che mi entra nel costato , sento il tuo kazzo entrarmi sino in fondo, sento venirmi dentro...
Quanto mi piace parlare con te.
 
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lalla ha scritto:
In queste poche settimane da quando ti ho visto la prima volta, sono scappata tante volte con le scuse piu' assurde, pur di rubare un ora di te, dei tuoi baci , del tuo corpo.
Stasera per lui sto' andando a far vedere il curriculum ad una mia amica per avere qualche [VIETATO] su come migliorarne lo stile.
Mentre percorro la strada verso il solito parcheggio mi do' della pazza, mai avrei pensato di poter uscire la sera per correre incontro ad uomo che in cosi' poco tempo mi e' entrato dentro.
Come sempre sono in ritardo , come sempre sei li che mi aspetti anche se stasera hai un altra auto che non conosco " e' quella di mia moglie che facciamo gliela battezziamo?" mentre lo dici rido...ma mica va bene cosi', sono anch'io una moglie........."prendiamo la mia" ( che poi e' del marito , ma non guardiamo al capello)
Abbiamo poco tempo andare in motel non avrebbe senso, avevamo solo voglia di vederci e di stare un po' abbracciati , in due facciamo 80 anni ma questo non ci impedisce di andare nel pacheggio di un disco bar, affollatissimo ma tu dici che e' meglio li' che in un posto isolato...mah.
Ci spostiamo dietro, perlomeno i vetri oscurati ci offrono il riparo dagli sguardi dei passanti, vero e' che vogliamo solo parlare e baciarci...ma vero e' che io appena ti vedo non posso fare a meno di sentire se mi vuoi e tu mi vuoi...
Sara' che le misure non contano ma quando lo prendo in mano e non riesco a chiuderlo dentro non posso fare a meno di pensare che hai un gran cazzo e sta cosa mi piace tanto.
Non siamo da preliminari io e te , io ti voglio subito dentro e tu ami sentirlo subito li, ti sono sopra in un attimo e mentre entra ......come ti sento ....mmmm...come lo sento..mmmm ...quanto mi piace.
Ma a te piace spingere , a me piace essere spinta mi giri ed inizi a pomparmi forte e nonostante lo spazio non riesci a resistere a sfondarmi dietro...mi fai male ma non riesco a fermarti.
Sento lo schienale dell'auto che mi entra nel costato , sento il tuo kazzo entrarmi sino in fondo, sento venirmi dentro...
Quanto mi piace parlare con te.




lalla ...sù a bergamo questo lo chiamate parlare ??? :biggrin: :biggrin: :biggrin:


:bye: :bye: :bye:
 
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