LA MIA ESPERIENZA:
Domenica uggiosa, capitata dopo una sabato assolato che un po’ aveva illuso. Passate un paio di settimane durante le quali le cose avrebbero potuto andare decisamente meglio, decido di passare alla riscossa. L’obbiettivo, sinceramente era un altro. Un’escort che avevo sentito in precedenza con la quale avevo ragionevoli possibilità di trovarmi bene, per tutta una serie discorsi. Ma, ahimè, tutta la domenica si rende irreperibile, anche se il cell. suona. Non dico di più, rimane nella wish list e, se sarà, leggerete.
Ripiego quindi sul piano B, e ormai sono le 21.00. Grazie ad una precedente telefonata esplorativa sapevo già tutto e annuncio alla bimba la mia imminente visita.
Attenzione: al telefono sembra che la giovine parli un italiano discreto. Ma ditele qualche cosa che non capisce e vi risponderà ripetendovi l’indirizzo. Comunque le informazioni “basiche” riesce a darle.
Giungo in perfetto orario sul posto. Colognola ai Colli, o meglio, quattro case buttate in sorte ai lati della SR 11 Padana Superiore, una quindicina di Km prima di Verona se venite da Vicenza (per cui non uscite a VR EST, piuttosto a Soave). La via è una laterale della statale suddetta, piuttosto corta. A destra ci sono solo due numeri civici, ed in uno di questi è ubicata la location. Per cui niente nome della via, ve lo dirà lei.
Vengo accolto da Angelina in mise minimalista. Perizoma, sabot con tacco 14, maglietta nera trasparente.
Riscontro rispetto alle foto: è indubbiamente lei, le foto sono recenti, il fotografo comunque ci ha messo del suo per qualche leggera correzione che comunque non inficia l’originale. Appare più magra però, ed in effetti, una volta scesa dal tacchi, è proprio piccolina, anche se con tutte le curvette a posto, ivi comprese le tette che ovviamente non sono biologicamente sue. Il risultato è però apprezzabile, abbastanza morbide al tatto con capezzoli proporzionati e reattivi. Saprò poi durante il social – time che se le è rifatte apposta per il business, anche con soddisfazione propria, dato che la postura è sempre atta a metterle bene in evidenza.
Passiamo agli accordi tecnico-economico-prestazionali. Mi propone una “media ora” per il centello di ordinanza, che sale a 150 per un’oretta tranquilla con possibilità di doppio shot e raddoppia la cifra base per usufruire della seconda rete. In medio stat virtus e, una volta ottenuta l’assicurazione che avremmo potuto sfregolarci reciprocamente le linguette, e lei avrebbe omaggiato Willie the Conqueror senza la tutina da lavoro, diamo inizio alle danze, che partono con una precisa fase propedeutica di pulizia. Nel senso che vengo condotto in bagno (pulito come tutto l’appartamento) e mi viene offerto un piccolo asciugamo anch esso fresco di bucato. Nel mentre che lavo l’insaziabile bestiaccia, la bimba mi porge un bicchierino di colluttorio. Terminato tutto il rituale, ci troviamo avvinghiati vestiti come Adamo ed Eva sul letto, che in realtà è un divano letto e come tale non eccessivamente comodo.
Diciamo che non è proprio una tigre da materasso, ma cerca di compensare con buona volontà quell’arte che purtroppo non si apprende facile, o ce la hai o ciccia. Non è neanche esattamente silenziosa e durante parla, o meglio, habla, dato che, come predetto, l’italiano lo conosce poco. Ovviamente c’è più di un sistema corretto per farla tacere. Apprezza il thingering e, di conseguenza, anche l’omaggio orale alla sua patatita depilata ma, purtroppo, con qualche accenno di ricrescita. E così, mentre la lecco, vengo anche incitato a continuare a farlo. Naturalmente non mi faccio pregare.
Vabbè, volevo una cosa fatta con calma e così è stato. Normalmente sono abbastanza lento e ho volutamente prolungato il tutto fino a riempire il tempo concessomi, senza la velleità del secondo colpo. Completate comunque le figure obbligatorie.
Si è dimostrata molto socievole nel dopo, probabilmente non aveva più voglia di ricevere nessuno e, a onor del vero, il telefono non ha mai suonato. Mi ha quindi raccontato che è Argentina di Buenos Aires ma da tre anni vive a Barcellona, dove ha cominciato la nobile arte. In Argentina lavorava e studiava, e sarebbe ad un passo da una laurea. Poi perso il lavoro, ha compiuto la scelta ed è venuta in Europa. Fra me e me penso che cosa ci faccia una ragazza abituata a Barcellona in quel di Colognola ai Colli, ma, neanche mi avesse letto nel pensiero mi partecipa che le piace, che è una zona tranquilla (e te credo) e sta considerando l’ipotesi di trasferirsi. Al momento rimarrà in zona fino a Marzo. Continua a parlarmi in Spagnolo, anzi, Castigiano, dato che un po’ lo comprendo. Parla anche il Catalano, l’inglese e il francese. Si sforza di imparare anche l’Italiano, ma è qua da solo due settimane.
Mi congedo da lei dopo che è abbondantemente passata l’oretta concordata. Mi abbraccia con trasporto e me ne vado portandomi via il ricordo dei suoi occhioni azzurri.
Domenica uggiosa, capitata dopo una sabato assolato che un po’ aveva illuso. Passate un paio di settimane durante le quali le cose avrebbero potuto andare decisamente meglio, decido di passare alla riscossa. L’obbiettivo, sinceramente era un altro. Un’escort che avevo sentito in precedenza con la quale avevo ragionevoli possibilità di trovarmi bene, per tutta una serie discorsi. Ma, ahimè, tutta la domenica si rende irreperibile, anche se il cell. suona. Non dico di più, rimane nella wish list e, se sarà, leggerete.
Ripiego quindi sul piano B, e ormai sono le 21.00. Grazie ad una precedente telefonata esplorativa sapevo già tutto e annuncio alla bimba la mia imminente visita.
Attenzione: al telefono sembra che la giovine parli un italiano discreto. Ma ditele qualche cosa che non capisce e vi risponderà ripetendovi l’indirizzo. Comunque le informazioni “basiche” riesce a darle.
Giungo in perfetto orario sul posto. Colognola ai Colli, o meglio, quattro case buttate in sorte ai lati della SR 11 Padana Superiore, una quindicina di Km prima di Verona se venite da Vicenza (per cui non uscite a VR EST, piuttosto a Soave). La via è una laterale della statale suddetta, piuttosto corta. A destra ci sono solo due numeri civici, ed in uno di questi è ubicata la location. Per cui niente nome della via, ve lo dirà lei.
Vengo accolto da Angelina in mise minimalista. Perizoma, sabot con tacco 14, maglietta nera trasparente.
Riscontro rispetto alle foto: è indubbiamente lei, le foto sono recenti, il fotografo comunque ci ha messo del suo per qualche leggera correzione che comunque non inficia l’originale. Appare più magra però, ed in effetti, una volta scesa dal tacchi, è proprio piccolina, anche se con tutte le curvette a posto, ivi comprese le tette che ovviamente non sono biologicamente sue. Il risultato è però apprezzabile, abbastanza morbide al tatto con capezzoli proporzionati e reattivi. Saprò poi durante il social – time che se le è rifatte apposta per il business, anche con soddisfazione propria, dato che la postura è sempre atta a metterle bene in evidenza.
Passiamo agli accordi tecnico-economico-prestazionali. Mi propone una “media ora” per il centello di ordinanza, che sale a 150 per un’oretta tranquilla con possibilità di doppio shot e raddoppia la cifra base per usufruire della seconda rete. In medio stat virtus e, una volta ottenuta l’assicurazione che avremmo potuto sfregolarci reciprocamente le linguette, e lei avrebbe omaggiato Willie the Conqueror senza la tutina da lavoro, diamo inizio alle danze, che partono con una precisa fase propedeutica di pulizia. Nel senso che vengo condotto in bagno (pulito come tutto l’appartamento) e mi viene offerto un piccolo asciugamo anch esso fresco di bucato. Nel mentre che lavo l’insaziabile bestiaccia, la bimba mi porge un bicchierino di colluttorio. Terminato tutto il rituale, ci troviamo avvinghiati vestiti come Adamo ed Eva sul letto, che in realtà è un divano letto e come tale non eccessivamente comodo.
Diciamo che non è proprio una tigre da materasso, ma cerca di compensare con buona volontà quell’arte che purtroppo non si apprende facile, o ce la hai o ciccia. Non è neanche esattamente silenziosa e durante parla, o meglio, habla, dato che, come predetto, l’italiano lo conosce poco. Ovviamente c’è più di un sistema corretto per farla tacere. Apprezza il thingering e, di conseguenza, anche l’omaggio orale alla sua patatita depilata ma, purtroppo, con qualche accenno di ricrescita. E così, mentre la lecco, vengo anche incitato a continuare a farlo. Naturalmente non mi faccio pregare.
Vabbè, volevo una cosa fatta con calma e così è stato. Normalmente sono abbastanza lento e ho volutamente prolungato il tutto fino a riempire il tempo concessomi, senza la velleità del secondo colpo. Completate comunque le figure obbligatorie.
Si è dimostrata molto socievole nel dopo, probabilmente non aveva più voglia di ricevere nessuno e, a onor del vero, il telefono non ha mai suonato. Mi ha quindi raccontato che è Argentina di Buenos Aires ma da tre anni vive a Barcellona, dove ha cominciato la nobile arte. In Argentina lavorava e studiava, e sarebbe ad un passo da una laurea. Poi perso il lavoro, ha compiuto la scelta ed è venuta in Europa. Fra me e me penso che cosa ci faccia una ragazza abituata a Barcellona in quel di Colognola ai Colli, ma, neanche mi avesse letto nel pensiero mi partecipa che le piace, che è una zona tranquilla (e te credo) e sta considerando l’ipotesi di trasferirsi. Al momento rimarrà in zona fino a Marzo. Continua a parlarmi in Spagnolo, anzi, Castigiano, dato che un po’ lo comprendo. Parla anche il Catalano, l’inglese e il francese. Si sforza di imparare anche l’Italiano, ma è qua da solo due settimane.
Mi congedo da lei dopo che è abbondantemente passata l’oretta concordata. Mi abbraccia con trasporto e me ne vado portandomi via il ricordo dei suoi occhioni azzurri.
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