Rassegna StampUnter

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Quindi adesso che la corte costituzionale si è espressa così anche volendo diventa illegalizzabile ed irregolamentabile
 
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Quindi adesso che la corte costituzionale si è espressa così anche volendo diventa illegalizzabile ed irregolamentabile

Guarda, dati i tempi che corrono mi accontento anche così: il mio timore è una svolta proibizionista totale, con annessa punibilità del cliente, sul modello dei paesi scandinavi e della Francia! Spero che non succeda mai, ma purtroppo l'andazzo in molti paesi pare quello...
 
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Quindi adesso che la corte costituzionale si è espressa così anche volendo diventa illegalizzabile ed irregolamentabile
Il tutto fino a quando esisterà la Convenzione ONU 1949/51, ovvero per tutto il tempo in cui l'Italia manterrà la relativa firma di ratifica. Avete visto che le mie affermazioni in merito alla citata norma internazionale non erano una mia invenzione, come forse qualcuno ha sospettato :)
Comunque, rimanendo in tema di rassegna stampa, adesso m'aspetto che chi affermi di voler regolamentare la prostituzione in Italia, debba dichiarare prima di tutto di ritirare la ratifica suddetta.
 
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https://www.open.online/2019/06/07/prostituzione-il-ceo-di-***************-sentenza-offensiva-non-sono-incoscienti/

Consulta: «Prostituirsi mai atto libero». Escort advisor: «Sentenza offensiva»
7 Giugno 2019 - 20:00di Felice Florio

La Corte Costituzionale aveva detto: «La scelta di vendere sesso è quasi sempre determinata da fattori che limitano e condizionano la libertà di autodeterminazione dell’individuo»
Il 7 giugno la Corte Costituzionale ha difeso la legittimità della legge Merlin che, nel 1958, ha introdotto nell’ordinamento italiano i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. E, di fatto, stabilisce che non è davvero libera una donna che sceglie di prostituirsi: «La scelta di vendere sesso è quasi sempre determinata da fattori che limitano e condizionano la libertà di autodeterminazione dell’individuo».
La sentenza n.141 del 2019 arriva in seguito al processo in corso a Bari e che riguarda il giro di escort che Giampaolo Tarantini e Massimiliano Verdoscia avrebbero garantito ad alcune feste di Silvio Berlusconi. La Corte d’Appello pugliese aveva messo in discussione la legge Merlin in quanto rischierebbe di limitare l’autodeterminazione dell’individuo.
Abbiamo chiesto a Mike Morra, inventore del più grande portale italiano di recensioni di escort, un commento sulla sentenza. Cinque anni fa, dopo aver accumulato esperienza nel web marketing, l’imprenditore ha creato Escort Advisor. Dopo aver raggiunto la cifra di 20 milioni di utenti unici all’anno in Italia, la piattaforma si è diffusa in Spagna e in Regno Unito. Non funziona da intermediario tra escort e clienti, in Italia sarebbe un reato appunto, ma recensisce quella che è «una prestazione di lavoro».
Rileggiamo un passaggio della sentenza 141 del 2019 della Corte Costituzionale.
«La scelta di “vendere sesso” trova alla sua radice, nella larghissima maggioranza dei casi, fattori che condizionano e limitano la libertà di autodeterminazione dell’individuo, riducendo, talora drasticamente, il ventaglio delle sue opzioni esistenziali. Può trattarsi non soltanto di fattori di ordine economico, ma anche di situazioni di disagio sul piano affettivo o delle relazioni familiari e sociali, capaci di indebolire la naturale riluttanza verso una “scelta di vita” quale quella di offrire prestazioni sessuali contro mercede».
Morra, qual è il primo commento che le viene in mente?
«La sentenza sembra equiparare una escort a una persona incapace di intendere e di volere».
C’è qualcos’altro che non le torna?
«Per esempio, non comprendo il passaggio sul fatto che sia considerata un’attività pericolosa, esistono moltissime attività pericolose ma non c’è alcun vincolo sulla possibilità di esercitarle. In realtà proprio questi presupposti discriminatori ne aumentano la pericolosità e l’insicurezza, per esse e per i loro clienti che, non dimentichiamolo, sono oltre 20 milioni di italiani».
Ma la sentenza vuole sottolineare che il rischio dello sfruttamento sussiste in quanto la merce di scambio diventa il corpo.
«È un pregiudizio profondamente radicato nella nostra società, quello che considera come un dato di fatto ineludibile lo sfruttamento delle prostitute. Non si ritiene semplicemente possibile che si tratti di una scelta consapevole e razionale quella di disporre del proprio corpo liberamente e di fare del sesso una attività economica».
Non vede, anche per le escort, il rischio che qualcuno possa gestirne e approfittare del loro lavoro?
«Le escort professioniste che si promuovono in modo autonomo su internet sono vere e proprie lavoratrici autonome, che organizzano e gestiscono in maniera indipendente la loro attività, ma che per farlo e distinguersi dalla prostituzione di strada dovrebbero anche essere messe nelle condizioni di poterlo fare».
Come bisognerebbe intervenire secondo lei?
«Prima di tutto, sarebbe necessario che venisse riconosciuta come attività professionale perché soddisfa uno dei bisogni di base dell’uomo: il diritto alla sessualità. Poi, ciò che è certo è che le escort, come enunciato in varie sentenze dalla Cassazione nei processi in cui queste erano state accusate di evasione fiscale, svolgono un’attività economica come un’altra e la mancanza di una qualsiasi forma, anche minima di regolamentazione, fa sì che Escort Advisor rimanga l’unico punto di riferimento per la sicurezza delle escort e dei propri clienti».
Ma avete percezione delle esigenze delle donne che vengono recensite su Escort Advisor?
«Le escort, con cui parliamo ogni giorno, ci dicono che aspettano volentieri che venga rinnovata la normativa per poter avere una tutela economica e pensionistica, sanitaria, legale, rendendo la loro professione riconosciuta. Come per esempio in Germania. Il tutto porterebbe anche maggior sicurezza e ordine in un settore che esiste dagli albori della civiltà».
Un’ultima curiosità: qual è il guadagno di quest’attività?
«Non siamo un sito di prenotazioni e quindi non possiamo avere contezza di quello che sia il reddito delle escort. Da alcune indagini, stimiamo che il prezzo medio di una prestazione è di circa 113 euro in Italia».


 
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Che gli abbiano chiesto un parere in quanto piu' o meno addetto al settore non ci vedo niente di male, che il giornalista non abbia saputo tracciare un limite marcato tra un parere su una sentenza in merito ad fenomeno sociale e una bella leccata di autopromozione questo e' davvero disdicevole per tutto l'ordine.

Ma d'altronde in questi tempi chiunque indossi un accappatoio della decathlon puo' sentirsi Jedi...
 
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Mike Morra, inventore del più grande portale italiano di recensioni di escort
Dopo aver raggiunto la cifra di 20 milioni di utenti unici all’anno in Italia

20 MILIONI DI UTENTI UNICI IN ITALIA?!?

Ma per favore...
:rofl:
 
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Ogni qual volta ti colleghi con una sessione anonima di un browser sei un utente unico in Italia. Facile cosi'.
 
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Che gli abbiano chiesto un parere in quanto piu' o meno addetto al settore non ci vedo niente di male [...]

Il fatto è che quando si parla o si scrive di escorting in un contesto naz-pop, loro ci sono sempre.
Ma mai che l'autore di turno sia abbastanza avveduto da sapere a chi sta porgendo la marchetta.
 
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Ovvio che dipende dalla definizione di utente unico che lo specifico tracker può basare sul semplice IP statico o dinamico o su un tentativo di profilazione basato sui millemila parametri accessibili sul lato server (lingua di default, caratteri installati, risoluzione video, patch del SO, ....) dunque ti chiederei se potessi chiarire da dove viene questa tua certezza?
 
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https://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/cronaca/rapine-transessuale-1.4641621

[h=1]Rapine Fermo, 13 colpi in due mesi sulla costa. Arrestata transessuale[/h] [h=2]Operazione di carabinieri e polizia. Si appostava e aggrediva anziani e passanti con coltello o bottiglie rotte, in molti casi adescava clienti per derubarli

[/h] di FABIO CASTORI

Ultimo aggiornamento il 11 giugno 2019 alle 18:22


Fermo, trans arrestata per rapina (foto di repertorio Petrangeli) Fermo 11 giugno 2019 - Era diventato il terrore della costa nord e avrebbe commesso almeno 13 colpi tra rapine e furti. Alla fine però è caduto nella rete dei carabinieri ed è finito in manette. Si tratta di Mauricio Medes, una transessuale di 44 anni nata in Brasile, ma residente a Fermo. E' stata catturata a seguito di serrate indagini poste in essere dalla polizia giudiziaria e dal Comando stazione dei carabinieri di Porto Sant’Elpidio. Il covo all’interno di un appartamento di Lido Tre Archi, dove si nascondeva dopo aver compiuto una lunga serie di gravi reati commessi dalla fine di aprile 2019. Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe collezionato ben 13, tra rapine aggravate, scippi e furti con destrezza, commessi nel giro di due mesi ai danni di anziani e ignari passanti.


Si appostava e poi, con coltello, a volte colli di bottiglia, rapinava le sue vittime. In altre occasioni invece, approfittando del buio, adescava potenziali clienti e li derubava.
Non è escluso che il numero dei colpi, tutti messi a segno fra Porto Sant’Elpidio e Fermo, sia destinato ad aumentare. I carabinieri sospettano che possano esserci alte vittime che non hanno denunciato le rapine alle forze dell’ordine, perché magari avvenute durante un approccio sessuale o fuori provincia.


La trans è stata identificata mediante la raccolta di filmati delle telecamere di videosorveglianza, l’acquisizione di referti medici delle vittime e di materiale organico. A collaborare alle indagini per tutti i reati commessi nella giurisdizione della Procura di Fermo anche gli uomini delle questura. Dopo alcune rapine era stata proprio la polizia ad intervenire e a raccogliere elementi utili all’identificazione, che erano stati prontamente trasmessi ai magistrati inquirenti: il procuratore capo Alessandro Pazzaglia e il sostituto Eugenia Sinigallia. I pm, concordando con le risultanze emerse, hanno richiesto l’emissione di un mandato di cattura con custodia cautelare in carcere, e il gip del tribunale di Fermo, Cesare Marziali, ha concesso a pieno titolo i provvedimento per tutti i reati commessi. Una volta emesso, il decreto è stato immediatamente eseguito dai carabinieri. Da oggi il tratto di costa compreso tra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio è certamente più sicuro.
 
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Ovvio che dipende dalla definizione di utente unico che lo specifico tracker può basare sul semplice IP statico o dinamico o su un tentativo di profilazione basato sui millemila parametri accessibili sul lato server (lingua di default, caratteri installati, risoluzione video, patch del SO, ....) dunque ti chiederei se potessi chiarire da dove viene questa tua certezza?

Hai due modi onesti di contare quanti visitatori hai su un sito: utenti registrati e attivi (e per attivi intendo non bot) oppure le sessioni browser con profilazione minima (quindi un misero cookie in locale te lo devono mettere.

Il numero di visitatori unici (o utenti, sono sinonimi) misura il numero di cookie “utente” univoci che hanno visitato il sito, nel periodo selezionato.

In maniera molto approssimata, puoi considerare i visitatori unici come il numero di persone che ha visitato il sito, nel periodo selezionato.

Nel primo caso dubito fortemente che abbiano 20M di utenti registrati e attivi, nel secondo caso viene conteggiato come utente unico ogni utente che si collega con una sessione anonima del browser (perche' nelle sessioni anonime il cookie non c'e' e quindi viene conteggiato come "nuovo").

Considerato questo ambiente e le (giustificate) paranoie di molti utenti (magari quelli sposati che non vogliono lasciare traccie nemmeno nella cronologia) e' facile paventare numeri cosi' alti senza che pero' abbiano reale valore senza adeguata preparazione tecnica).

In pratica ti spacciano visite per visitatori.
 
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zntra

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Più che al posteriore delle passeggere, si deve fare attenzione a quello dell'auto davanti a se. Stessa cosa con le OTR a bordo strada!
Comunque, se il veicolo che precede frena bruscamente senza giustificazione e sussiste il tamponamento in questione, si ha il concorso di colpa.
 
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Rimini, sedotti, drogati e rapinati da due modelle russe

https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/narcotizzati-rapinati-1.4666359

Decine di vittime nella rete. Le due si facevano portare a casa del malcapitato, poi lo narcotizzavano e rubavano tutto

Rimini, 27 giugno 2019 - Erano convinti di passare una notte di sesso sfrenato, invece si risvegliavano il giorno dopo nudi e derubati, senza sapere come c’erano arrivati. L’hanno scoperto dopo, quando i carabinieri hanno identificato le due ‘mantidi’, due bellezze russe che adescavano gli uomini nei locali per poi drogarli e derubarli di tutto. Nei giorni scorsi il pubblico ministero ha chiesto per le due ragazze, difese dall’avvocato Luca Brugioni, il rinvio a giudizio: dovrebbero comparire davanti al giudice il 22 ottobre, ma per quanto abbiano gridato la loro innocenza, nel frattempo sono sparite dalla circolazione. La lista delle loro vittime invece sembra decisamente affollata.

Chi ci ha avuto a che fare parla di due ragazze davvero splendide, anche se pericolose come l’arsenico. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, qualche volta agivano in coppia, altre separatamente. Ma il metodo era sempre lo stesso. Le due maliarde, Kristina e Alina, bazzicavano soprattutto un noto night di Rimini ed è lì che le hanno incontrate quasi tutte le loro vittime. Uno di questi, un 45enne della zona, ci ha rimesso un bel po’ di roba. Anche lui come gli altri era stato abbordato dalle fatalone nel locale in questione. Con due simili bellezze che ammiccano, uno non sta a fare tanto il difficile, soprattutto perchè è quello che va cercando. Due insieme, poi, era come sfiorare il paradiso. Da attrici consumate quali erano, le russe, sempre elegantissime, giravano intorno al loro ‘pollo’, fino a portarlo dove volevano andare: a casa della vittima. Il 45enne in questione c’era caduto dentro fino al collo, e pregustando una serata da mille e una notte le aveva portate nel suo appartamento.

Povero illuso. «Beviamo qualcosa?» avevano attaccato quelle, e mentre lui versava i beveraggi sfregandosi le mani, le ragazze mettevano in atto il loro piano. Che consisteva nel drogare il drink a tal punto che il malcapitato era caduto svenuto sul divano. Gliene avevano dato talmente tanto che si era svegliato solo nel tardo pomeriggio del giorno dopo. Era completamente nudo e con la testa che sembrava un pallone. Ci aveva messo un po’ a realizzare che doveva essere successo qualcosa di strano, anche se non ricordava niente di niente. Quando la nebbia era sparita e gli era venuto in mente di controllare se gli mancava qualcosa, gli si erano rizzati i capelli in testa. I 1.800 euro che aveva nel portafoglio non c’erano più, così come le sue cinture firmate, l’orologio e tutte le cose di valore che aveva nell’appartamento.
Altro che serata di sesso sfrenato, era caduto in una trappola quasi cinematografica. Quando era andato in ospedale per cercare di capire cosa gli avessero dato da bere, aveva scoperto che l’avevano riempito di benzodiazepine. A quel punto era corso dai carabinieri per raccontare la sua disavventura. E scoprire così che era solo l’ultimo di una lunga serie di polli che le due maliarde russe avevano spennato dopo averli addormentati.
 
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