Miscellanea - riflessioni, pensieri e promemoria, seduti in poltrona nel mio studio

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A proposito di coscienza...
col tempo siamo giunte a compromessi: e credo , facendo una similitudine , che la mia sia una slave. Al mio servizio. A servizio del mio piacere. Se sono felice e provo piacere allora lei si placa e diventa mansueta....?
 
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Non dobbiamo sposarci perchè abbiamo bisogno dell'altro, ma solo pensiamo di avere un infinito desiderio di dare all'altro.​
Sacrosanto. Diciamo che ho la ferma convinzione, come dicevo, che la mia vita non sarebbe così piena senza quella determinata persona. Non è una questione di dipendenza bisogno o subordinazione. Solo la certezza che senza di lei il mio percorso di vita devierebbe in una direzione molto meno emozionante. Quindi qualche incertezza su me stesso ma nessun ripensamento su noi due.
E funzionerà per sempre ed in modo sano se entrambi avranno per sempre voglia di dare all'altro (e non bisogno dell'altro, il quale potrebbe sempre venir soddisfatto da una nuova e terza persona)​
Temo di applicare questo precetto ma di averlo travisato un po’. Abbiamo condiviso una parentesi di sacrifici e ora che non sono più necessari cerco di dare tutto quanto non sono riuscito a dare in passato scadendo spesso nel consumismo e nel materialismo. Forse per autocompiacimento, come a voler dire ecco, ci sono riuscito, ho prenotato la vacanza su cui fantasticavamo nel 2010 o cose simili. Ovvio che non è sufficiente nè tantomeno necessario alla controparte. Cercherò di raddrizzare il tiro.
Ciò che ricevo, d’altra parte, non è in vendita, nè tantomeno lo cerco altrove e quando mi è capitato fortuitamente, involontariamente o persino solo inconsciamente di trovarlo altrove ho sempre avuto la fermezza di prendere le distanze dalla figa dandomi alla fuga.
Non è la coscienza, è il lato spoco del punter che si precostituisce il posizionamento del locus of control per andare a puttane anche dopo.​
Non ho bisogno di alibi per andare a zoccole. Ed è certo che ci andrò anche dopo. Se sono in pausa di riflessione è a causa del covid e dei rischi che comporterebbe fare incontri random. Come esorcizzo il pensiero? Grazie ad una sorta di escapismo: mi abbandono alle fantasie di quello che potrebbe essere un amplesso, uno in particolare, quello con la mia coscienza che a dirla tutta ha un gran culo e anche un notevole paio di tette...
La svolta, e l'inizio del successo della vita di coppia, sarebbe consistito nel rientrare a casa ed esprimere, con sincerità, gentilezza ed empatia, la paura vissuta con l'umido in mano.
Tirando fuori le emozioni vissute in quel momento.

P.s.: sei sempre in tempo.​
Magari sarebbe la cosa giusta da fare, ma temo di non riuscirci. Sarebbe oltre i miei limiti fare questo, contro la mia natura. Dei due sono sempre stato quello che quando le cose andavano male riuscivo a ristabilire un clima sereno grazie ad atteggiamento fermo e ad una dialettica rassicurante. Non posso insinuare i miei dubbi nella mente di una persona alla vigilia delle certezze che stiamo per suggellare (si spera definitivamente). Le mie insicurezze sono fisiologiche, ne ero consapevole anche quando mi sentivo alle corde e continuavo a fare marachelle in maniera compulsiva su e giù per lo stivale.​
 
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rimini
sarà un successo se lei sarà SEMPRE in grado di ricordare che una determinata cosa a te può dispiacere.

Interessante riflessione.
Che mi porta a rammentare come molte delle donne che ho frequentato nella mia vita si ricordassero senz'altro di cosa mi dispiacesse, e che scrollassero le spalle con fare seccato per ricominciare a farle dopo un secondo.
Quando lo facevo notare, alcune rispondevano con il sorrisino: " beh, che sarà mai, lo sai che io sono così."



Non dobbiamo sposarci perchè abbiamo bisogno dell'altro, ma solo se pensiamo di avere un infinito desiderio di dare all'altro.

Sono perfettamente d'accordo.
Ho completamente esaurito ogni voglia di dare all'altra.
Salvo che non si tratti di una somma predeterminata, per un periodo di tempo prefissato, con reciproco impegno a non esigere altro né prima né dopo.
Le migliori amicizie con alcune escort sono nate esattamente così: se da una delle parti veniva dato qualcosa in più, era per scelta spontanea, e non diretta ad ottenere altro.


La svolta, e l'inizio del successo della vita di coppia, sarebbe consistito nel rientrare a casa ed esprimere, con sincerità, gentilezza ed empatia, la paura vissuta con l'umido in mano.
Tirando fuori le emozioni vissute in quel momento.

Osservo tuttavia che il numero di donne che esprimono solo un'iniziale curiosità verso l'umido, per poi dimenticarla entro cinque minuti, e perfino offendersi se un'ora dopo qualcuno ricorda loro codesto interesse.

Sacrosanto. Diciamo che ho la ferma convinzione, come dicevo, che la mia vita non sarebbe così piena senza quella determinata persona. Non è una questione di dipendenza bisogno o subordinazione. Solo la certezza che senza di lei il mio percorso di vita devierebbe in una direzione molto meno emozionante.​

Beh, ma allora siete un uomo ancora molto interessato alla Vostra partner, mon ami.
Io mi resi conto che non era così quando realizzai che la mia vita sarebbe stata assai più vuota , e dunque assai più felice, senza quella determinata persona.

Temo di applicare questo precetto ma di averlo travisato un po’. Abbiamo condiviso una parentesi di sacrifici e ora che non sono più necessari cerco di dare tutto quanto non sono riuscito a dare in passato scadendo spesso nel consumismo e nel materialismo.​

Se la Vostra partner non apprezza questa deriva, allora mon ami sappiate che frequentate una delle pochissime donne che non amano consumismo e materialismo.
Donne davvero rare, sappiatelo.


Forse per autocompiacimento, come a voler dire ecco, ci sono riuscito, ho prenotato la vacanza su cui fantasticavamo nel 2010 o cose simili. Ovvio che non è sufficiente nè tantomeno necessario alla controparte.​

Mon ami, se la Vostra partner ha atteso ben 11 anni per la vacanza che bramava, allora Voi non avete in casa semplicemente una partner, ma una santa.
Ho visto molte donne fare scenate per una vacanza ritardata di due settimane.


ho sempre avuto la fermezza di prendere le distanze dalla figa dandomi alla fuga.​

Ottima idea.
La applico e la suggerisco da anni ed anni.



Non ho bisogno di alibi per andare a zoccole.​

Nemmeno io.
Sono divorziato e single.

Se sono in pausa di riflessione è a causa del covid e dei rischi che comporterebbe fare incontri random.​

Se leggete il thread sul covid, mon ami, vi viene subito l'improvvisa voglia di cessare la lettura e di tornare subito a frequentare escort per salvare la Vostra sanità mentale, con il terrore che essa sia già parzialmente compromessa dal solo aver letto poche righe del thread.
Parlo per esperienza.


Come esorcizzo il pensiero? Grazie ad una sorta di escapismo: mi abbandono alle fantasie di quello che potrebbe essere un amplesso, uno in particolare, quello con la mia coscienza che a dirla tutta ha un gran culo e anche un notevole paio di tette...​

Mi ricordate Corrado Guzzanti in un suo sketch :
Gli amici mi dicevano di fare uscire la mia parte femminile, di farla parlare, di farla esprimere, di svilupparla.
L'ho fatto: la mia parte femminile è uscita, si è espressa, si è sviluppata, è cresciuta.
Oh, alla fine era proprio bona: me la sono fatta.


Sarebbe oltre i miei limiti fare questo, contro la mia natura. Dei due sono sempre stato quello che quando le cose andavano male riuscivo a ristabilire un clima sereno grazie ad atteggiamento fermo e ad una dialettica rassicurante.​

Cosa che una donna adora.
Per qualche settimana.
Poi ricomincia con l'idea che la salvezza venga da una vacanza costosa.


Le mie insicurezze sono fisiologiche, ne ero consapevole anche quando mi sentivo alle corde e continuavo a fare marachelle in maniera compulsiva su e giù per lo stivale.​

Io invece mi sono reso conto che l'età mi ha reso molto sedentario.
La stessa Emilia Romagna mi sembra troppo vasta.
Bah, chissà, forse è solo un periodo.
Passerà.
:hi:
 
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Stasera abbiamo rincarato la dose. Per circostanze meramente burocratiche, al family man è toccato confessare i suoi peccati ad un prete. Sono passato da un’iniziale sensazione di imposizione ad una rassegnata accettazione per finire ad un sincero pentimento. Non del fatto che intrattenga rapporti sessuali a pagamento con un variegato campione di genere umano. Perché parliamoci chiaro, la maggior parte di voi va a donnine e magari qualcuno si sente anche più figo per questo. Ma io, io faccio mediamente più schifo di voi a letto e nonostante ciò non ritengo di peccare per questo. Ho smesso da tempo di lottare con la mia morale per l’oretta di ginnastica artistica che mi concedevo saltuariamente. Una differente percezione della cosa, superficiale finché l’atto è fine a se stesso. Innocuo finché segreto. Ma non si può mentire a se stessi e purtroppo mi è capitato di avvertire una sorta di affinità particolare con qualcuna. Scordatevelo di leggermi in innamorarsi di una escort, ma manco per il cazzo. Sì, mi era successo altre volte in passato. È così che ho imparato a riconoscere le avvisaglie e quindi a sapere esattamente quando dover tagliare i ponti. È questo il peccato capitale, lasciare che lo scambio di fluidi corporei faccia breccia consentendo la commistione delle anime. Non é il sesso adultero ad essere sporco bensì il sentimentalismo fuori luogo. Mi è successo non molto tempo fa, non cercatene la recensione, non l’ho mai pubblicata. Parliamo di un paio di incontri in cui percepivo chiaramente il tradimento che avevo messo in atto. Il disagio lo percepivo in real time, cioè già in quella camera di hotel. Mi sentivo sporco. Penso che in parte abbia influito anche il fatto che la seconda e ultima volta che ci siamo incontrati mi è stato letteralmente imposto di esimermi dal pagamento. Oltre alla percezione del tradimento anche l’amara sensazione di non essermi disobbligato. E poi la richiesta di rassicurazioni, di spazio e di tempo da condividere e che non sapevo se avrei potuto concedere perché mi faceva male a tal punto che inconsciamente attuavo meccanismi di difesa: liti pretestuose nella fattispecie. Lei era una tenera ragazza, una persona dolce e genuina. Una sincera amabilissima zoccola, di quelle che raramente e fortuitamente si incontrano sul cammino. Dovetti bloccarla, per non deluderne le aspettative, per il suo bene, ma soprattutto per il mio.

Questo è quanto poco fa ho raccontato al parroco, che al termine del mio racconto aveva gli occhi di chi sembrava aver appena visto il demonio. Forse avrei fatto meglio a raccontargli di quella volta che feci pesce a pesce con Mandinga, ma di quello non me ne pento e mai me ne pentirò.

Anche stasera, incompreso dal sacerdote, cerco la voce della mia Coscienza, quella grandissima sgualdrina. A furia di scrivere su questo forum lei mi conosce meglio di chiunque altro. Dovrebbero farla Santa cosicché io possa finalmente profanarla.​
 
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Non dobbiamo sposarci perchè abbiamo bisogno dell'altro, ma solo se pensiamo di avere un infinito desiderio di dare all'altro. E funzionerà per sempre ed in modo sano se entrambi avranno per sempre voglia di dare all'altro (e non bisogno dell'altro, il quale potrebbe sempre venir soddisfatto da una nuova e terza persona)


Ha toccato un punto cruciale, rettore. Però...
Però, non pensa che il 'dare', il 'donare' sia il rovescio speculare del 'bisogno', cioè un atto ambiguo che - oggettivamente o intenzionalmente - tende a creare in chi riceve una dipendenza, se non addirittura un bisogno nei confronti di chi ?
Sono sposato da lunga data, e so di cosa parlo.
 
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Sono stata sposata per tanti anni , @gustav .. il piacere di dare dovrebbe essere reciproco.. ed è forse superiore al piacere di ricevere. Se non c’è equilibrio tra queste due forze,,, mah ... regge perché non si vuole farlo cadere. Perché far cadere il castello risulta più doloroso dell’ insoddisfazione che se ne ricava..
Apro un altra parentesi, che seduta sul lettino del rettore ci sto bene ( poi aspetto sempre di sapere come posso ripagarla...)
Ogni tanto mi manca quella continuità, quel punto di riferimento fisso che era il mio ex. Mi chiedo come sarebbe andata se fossi rimasta nella mia condizione di moglie fedele ( nei fatti ma non nei desideri ) e mamma tradizionale.
Una mia amica mi disse pochi giorni fa.. “ con lui ti vedevo triste, rassegnata, con la voglia di sorridere quando dentro piangevi”
E allora mi dico che la mia libertà non ha prezzo. E aggiungo.. non credo possa esistere la possibilità di essere pienamente felice accanto ad una persona. Perché è troppo bello scegliere cosa fare, chi incontrare, dove andare , in completa autonomia. Essere cittadina del mondo. Nutrirsi di tutto quel che è vita al di fuori di me.
Ci provo, ogni tanto anelo ad una condizione più tranquilla. E soprattutto ad un amore singolare ed unico.
Poi mi si insinua il dubbio..
Fino a quando potrò resistere???
 
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Dr.Grunf

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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
Agevolo:
;-)
 
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