Caso Professoressa Trans di Vicenza

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Non è tanto attinente al topic, ma caso curioso ancora una volta si parla di un'insegnante del triveneto. Più specificatamente nel vicentino una maestra che si sarebbe (il condizionale è d'obbligo dato che gli organi competenti stanno svolgendo le verifiche del caso, ma intanto la stessa docente è stata sospesa), innamorata di un suo allievo 10enne, mandandoli messaggini anche troppo affettuosi

https://www.liberoquotidiano.it/new...-alunno-10-anni-cosa-faccio-al-tuo-corpo.html
 
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Veramente, a voler fare l'avvocato del diavolo, nessun dipendente pubblico può avere un'altra attività al di fuori di quella con lo Stato, tranne in specifiche occasioni. In questo caso particolarissimo, sicuramente manca l'autorizzazione del Dirigente Scolastico (ndr: preside), dato che è lui che deve valutare se questa seconda "attività" è autorizzabile o meno,e date le premesse,è scontato che non lo sia.

Al contrario di chi lo ha scritto precedentemente, la vita privata di un insegnante è da valutarsi nell'insieme della sfera della sua professionalità: un esempio eclatante di questa cosa è il licenziamento di quella insegnante che aveva augurato la morte ai poliziotti.

Cosi' come,cambiando argomento,un condannato per determinati reati non ha piu' i requisiti morali per conservare la patente,sembrano cose scollegate ma hanno dei loro motivi.

Ricordate sempre che la piu' diffusa pena accessoria che si dà a qualunque reato di una certa importanza,è l'interdizione temporanea o perpetua ai pubblici uffici: nessuno vorrebbe vedere un rapinatore o un truffatore condannato e scarcerato fare le carte d'identità alle persone oppure lavorare nell'ufficio elettorale.

Detto ciò, l'insegnante in questione ha ben diritto di fare quello che vuole nella sua vita privata,ma non avrebbe dovuto chiedere denaro e non avrebbe dovuto rendere pubblico il tutto: la differenza sta tutta qui, legislativamente parlando.
 
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La prima impressione che mi suscita questa storia è una profonda delusione. Con uno stipendio da insegnante si può tranquillamente badare a se stessi e con un compagno che lavora si può mettere su famiglia. Conosco il lato più degradato del mondo gender e sono stato testimone di situazioni davvero penose. L’emarginazione, la discriminazione è innanzitutto culturale, tutti accusano il nero povero nessuno è razzista con il nero ricco. Questa trans ha in qualche modo avuto le possibilità e le capacità di elevarsi dal marciume di uno stile di vita discutibile ma ha gettato tutto alle ortiche condannando se stessa alla prigionia della prostituzione come unico mezzo di sostentamento. Andate voi prenderlo nel culo senza ritegno o a ficcarlo in culo tutti i giorni a gente che non si è manco fatta un clistere, che vi tratta male, vi mortifica, o che vi fa casini sui soldi e magari vi aggredisce pure. La domanda, dunque, è PERCHÉ ? Perché la prostituzione è un vizio tanto quanto quello di chi va a prostitute. Perché da quello stile di vita non si esce quando troppe sarebbero le rinunce. Finché vigerà il binomio transessuale-prostituta allora non si lamentino di essere trattate come il nero povero!
 
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