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NOME INSERZIONISTA: Evelyn
CITTA DELL'INCONTRO: Roma quartiere Prati (via Candia)
NAZIONALITA': moldava
ETA': 27/28
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: supersecca... nota: la minischeda iniziale alla voce "Descrizione" è tutt'altro che esauriente
ATTITUDINE: gentilezza sempre, professionalità a tratti, erotismo poco
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì, insormontabili
TELEFONO:
LA MIA RECENSIONE:
Come la si vede in foto, così è Evelyn e persino con un paio di chili in meno: piccola, tascabile, alta che appena mi arriva ai capezzoli, magra magra, negli occhi una nota seria, compunta o pensierosa.
L'età non è facile da stimare: sotto i trenta e più di venticinque. Impessiona non poco la mancanza di tonicità di un corpicino così minuscolo e privo di grassezze, forse retaggio di una gravidanza.
Si comporta da buona padrona di casa, chiede se si vuole bere qualcosa e indirizza poi in camera da letto per spogliarsi mentre parla di alcuni fatti suoi privati che non mi interessano e mi incupiscono.
Non è che io sia tipo da atmosfere e giochi di ruolo porcherecci, ma sentirla parlare di certe sue noie – lavorative e non – mi appesantisce la giornata, io che non ci capo nulla e che vorrei solo svagarmi.
Riceve in un quasi-monolocale con angolo cottura e spigolo cesso che tanto mi ricorda l'alloggio rimediato da Pozzetto ne il ragazzo di campagna, ma volendo con molta meno modernità.
Fa anche una certa impressione salire a piedi i molti e molti piani di quel palazzo-alveare e vedere su ognuna delle numerosissime porte la targhetta di un diverso B&B, affittacamere, guest house.
È l'immagine reale di cos'è oggi il centro e il semi-centro di Roma, dove i turisti sloggiano i romani o meglio i romani sloggiano verso la cintura extraurbana per lasciare posto ai turisti benpaganti.
E neanche può dirsi una città cosmopolita, qualità quest'ultima che risulterebbe da comunità stabili: la Roma che i turisti visitano sperando in un'esperienza autentica è solo un grosso albergo diffuso.
Ora, tralasciando il fatto che nostri vicini di pianerottolo siano o meno il Signor Grunwald da Stoccolma, la beghina Kowacheski in pellegrinaggio solitario o il giovane Carlton che tornando in California racconterà di aver visitato tutta Europa in dieci giorni, interesserà sapere cosa accade nella camera da letto affittata da Evelyn per prostituirvisi.
Ci si spoglia ognun per se, come fossimo in palestra.
Il bocchino mi piace, è ben fatto e prolungato nel tempo, scoperto come da mia richiesta. A tratti profondo, molto slinguazzato occhi negli occhi, la mano la utilizza solo per poggiarla sul mio ventre e col dorso della stessa tenere sollevato il mio attrezzo perpendicolarmente al corpo così da averlo davanti la faccia come un piccolo totem da servire e venerare.
Il telefono squilla e vedo vivida in lei la tentazione di rispondere.
Si scusa si duole e si riscusa e infine chiede il permesso di rispondere (che le accordo non per cavalleria ma per seconde finalità, ovvero durare di più e rigodermi dall'inizio l'intera pratica preliminare). Così difatti avviene ed Evelyn di buona lena si adopera per rinturgidire quella chiavichetta sbarzottata che si ritrova vicino la bocca posato il cellulare.
Copertura plasticosa dell'apparecchiatura uro-genitale e smorzacandela.
La ragazza mi sembra più leggera della maglietta che indossavo entrato nell'appartamento: è veramente una pellicola di pelle e ossicine quella che mi sbatte contro la panza, tanto corta che mi respira fra i pettorali. Si muove bene, rotea poco il culo ma si adopera molto in su e in giù tentando di essere sensuale con qualche ansimata nell'orecchio e una carezza di collottola.
Sfilandomi fra una posizione e l'altra, non disdegna di riprenderlo in bocca.
La pecora è una visione celestiale per chi ama la skinnitudine: la minuzia delle sue proporzioni fa sì che io mi senta un superdotato nell'atto quasi di sventrarla e trapassarla da parte a parte. In realtà lì dentro ci entra di tutto e molto molto di più, ma alle prese con due chiappette strette e striminzite quali le sue la fantasia ha modo di galoppare senza freni.
Posto nel mezzo della visuale, il buchetto scuro mi attira ma non oso chiedere quanto?
Risbocchinata e missionaria face-to-face con lei che tiene le gambe ben divaricate e piegate in alto. Vengo. Buon rapporto dedizione-prezzo, appetibile solo per gli amanti delle supersecche, discreta professionalità con qualche pecca più o meno grave in appeal ed erotismo, lista delle sigle tutt'altro che esauriente per i più esigenti. A me ha lasciato un alone di mestizia.
Se devo finire angustiato, tanto vale che mi ributti nella periferia problematica.
CITTA DELL'INCONTRO: Roma quartiere Prati (via Candia)
NAZIONALITA': moldava
ETA': 27/28
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: supersecca... nota: la minischeda iniziale alla voce "Descrizione" è tutt'altro che esauriente
ATTITUDINE: gentilezza sempre, professionalità a tratti, erotismo poco
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì, insormontabili
TELEFONO:
LA MIA RECENSIONE:
Come la si vede in foto, così è Evelyn e persino con un paio di chili in meno: piccola, tascabile, alta che appena mi arriva ai capezzoli, magra magra, negli occhi una nota seria, compunta o pensierosa.
L'età non è facile da stimare: sotto i trenta e più di venticinque. Impessiona non poco la mancanza di tonicità di un corpicino così minuscolo e privo di grassezze, forse retaggio di una gravidanza.
Si comporta da buona padrona di casa, chiede se si vuole bere qualcosa e indirizza poi in camera da letto per spogliarsi mentre parla di alcuni fatti suoi privati che non mi interessano e mi incupiscono.
Non è che io sia tipo da atmosfere e giochi di ruolo porcherecci, ma sentirla parlare di certe sue noie – lavorative e non – mi appesantisce la giornata, io che non ci capo nulla e che vorrei solo svagarmi.
Riceve in un quasi-monolocale con angolo cottura e spigolo cesso che tanto mi ricorda l'alloggio rimediato da Pozzetto ne il ragazzo di campagna, ma volendo con molta meno modernità.
Fa anche una certa impressione salire a piedi i molti e molti piani di quel palazzo-alveare e vedere su ognuna delle numerosissime porte la targhetta di un diverso B&B, affittacamere, guest house.
È l'immagine reale di cos'è oggi il centro e il semi-centro di Roma, dove i turisti sloggiano i romani o meglio i romani sloggiano verso la cintura extraurbana per lasciare posto ai turisti benpaganti.
E neanche può dirsi una città cosmopolita, qualità quest'ultima che risulterebbe da comunità stabili: la Roma che i turisti visitano sperando in un'esperienza autentica è solo un grosso albergo diffuso.
Ora, tralasciando il fatto che nostri vicini di pianerottolo siano o meno il Signor Grunwald da Stoccolma, la beghina Kowacheski in pellegrinaggio solitario o il giovane Carlton che tornando in California racconterà di aver visitato tutta Europa in dieci giorni, interesserà sapere cosa accade nella camera da letto affittata da Evelyn per prostituirvisi.
Ci si spoglia ognun per se, come fossimo in palestra.
Il bocchino mi piace, è ben fatto e prolungato nel tempo, scoperto come da mia richiesta. A tratti profondo, molto slinguazzato occhi negli occhi, la mano la utilizza solo per poggiarla sul mio ventre e col dorso della stessa tenere sollevato il mio attrezzo perpendicolarmente al corpo così da averlo davanti la faccia come un piccolo totem da servire e venerare.
Il telefono squilla e vedo vivida in lei la tentazione di rispondere.
Si scusa si duole e si riscusa e infine chiede il permesso di rispondere (che le accordo non per cavalleria ma per seconde finalità, ovvero durare di più e rigodermi dall'inizio l'intera pratica preliminare). Così difatti avviene ed Evelyn di buona lena si adopera per rinturgidire quella chiavichetta sbarzottata che si ritrova vicino la bocca posato il cellulare.
Copertura plasticosa dell'apparecchiatura uro-genitale e smorzacandela.
La ragazza mi sembra più leggera della maglietta che indossavo entrato nell'appartamento: è veramente una pellicola di pelle e ossicine quella che mi sbatte contro la panza, tanto corta che mi respira fra i pettorali. Si muove bene, rotea poco il culo ma si adopera molto in su e in giù tentando di essere sensuale con qualche ansimata nell'orecchio e una carezza di collottola.
Sfilandomi fra una posizione e l'altra, non disdegna di riprenderlo in bocca.
La pecora è una visione celestiale per chi ama la skinnitudine: la minuzia delle sue proporzioni fa sì che io mi senta un superdotato nell'atto quasi di sventrarla e trapassarla da parte a parte. In realtà lì dentro ci entra di tutto e molto molto di più, ma alle prese con due chiappette strette e striminzite quali le sue la fantasia ha modo di galoppare senza freni.
Posto nel mezzo della visuale, il buchetto scuro mi attira ma non oso chiedere quanto?
Risbocchinata e missionaria face-to-face con lei che tiene le gambe ben divaricate e piegate in alto. Vengo. Buon rapporto dedizione-prezzo, appetibile solo per gli amanti delle supersecche, discreta professionalità con qualche pecca più o meno grave in appeal ed erotismo, lista delle sigle tutt'altro che esauriente per i più esigenti. A me ha lasciato un alone di mestizia.
Se devo finire angustiato, tanto vale che mi ributti nella periferia problematica.