Tania Modena
CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: TANIA
RIFERIMENTO INTERNET: http://annunci.punterforum.com/escort/tania-17-96105
CITTA DELL'INCONTRO: MODENA
NAZIONALITA': Russa
ETA': 20
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Totale
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): Tranne Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BJ RAI1 FINGERING Cob
COMPENSO RICHIESTO: da 80
COMPENSO CONCORDATO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: Bei lineamenti singolarmente, su un viso d'altri tempi. Semplice. Un corpo potente e sodo. Tette 3 naturale pienissima e dura, culo piccolo e duro sodo e carnoso, figa depilata bella. Bellezza naif
ATTITUDINE: Da scongelare, poi si gusta bene. Ti asseconda e acconsente, ma ti frena educatamente dove non vuole. Pure educata.
REPERIBILITA': Ottima. Toscanini. Con amica in loco.
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: NO ascensore 7 piano
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32706855xx
LA MIA RECENSIONE:
..la guardo ancora, bella figa, gran telaio, la mente torna a tempi lontani...
Gennaio
Cara Tania… come ben sai, non uso mai un un linguaggio osceno quando parlo. Ma per qualche ragione, tu mi trasformi in una bestia. Sei stata tu, tu piccola svergognata, a cominciare. Non fui io il primo, quel lontano giorno. Fosti tu a mettere una mano nei miei pantaloni: scostasti la camicia e mi toccasti il cazzo con quelle tue lunghe dita leggere, e poi a poco a poco lo prendesti tutto in mano, grande e duro, e mi masturbasti lentamente e intanto eri piegata su di me e mi guardavi con quegli occhi da santa. E furono ancora le tue labbra a sussurrare per prima una parola oscena. La ricordo bene. Me lo prendesti in bocca, vestito del goldone, lo leccasti e lo ciucciasti forte, forse troppo e indelicata, finché fui costretto a farti rallentare per lavorarlo piano, morbida. Hai obbedito divertita e lo facesti benissimo. Quasi venni. Poi ti togliesti la camicia e mi venisti sopra, nuda. Ti infilasti il cazzo nella fica e cominciasti ad andare su e giù. E ricordo anche che ti piegasti sul mio viso e mormorasti teneramente: “Chiavami di brutto, amore, chiavami”. Sì, ricordo, il tuo corpo magro ma non esile. La carne si sente, si tocca, ma non v'è parvenza di grasso. La tua età, giovane e audace, trasmette un turgore inaspettato sui tuoi seni. Li tocco, li maneggio e resto sorpreso per quanto sono sodi. E il tuo culo? Quando sei in piedi sui tacchi sfida le leggi della gravità, è liscio e quando ti lasci piegare resta ancora più duro, solo da aprire per scoprire il tuo buco e la tua figa rosa e bagnata. Perderei ore a lavorarmelo. Solo i fianchi sulla vita sono leggerissimamente rotondi, ma è un dettaglio trascurabile, forse frutto di qualche tua marachella culinaria. Ti perdono. E allora ti chiavo come mi hai chiesto. Anzi scopami tu. Chiavami tutta vestita con tanto di cappello e veletta, la faccia bruciata dal freddo, dal vento e dalla pioggia e gli stivaletti infangati, a gambe larghe mentre io me ne sto seduto su una sedia e tu mi monti e vai su e giù e mostri le trine delle mutande e io ti tengo il cazzo ben ritto dentro la fica, oppure sulla spalliera del divano. Chiavami tutta nuda eccetto per il cappello e le calze, disteso sul pavimento a gambe larghe, e tu che mi monti come una cavallerizza con le cosce tra le mie aprendoti il tuo bel culo sodo. Chiavami in vestaglia con niente sotto: apritela quando meno me lo aspetto e mostrami il pube le cosce e il culo e fatti pompare sulla tavola di cucina. Chiavami lasciandotelo infilare piano, insistentemente, piegata come una pecorella sul letto, coi capelli sciolti e le mutande rosa profumate aperte svergognatamente dietro e mezze calate sul culo che fa capolino. Chiavami, se puoi, con grugniti da scrofa che si fa un maiale. Chiavami sulle scale al buio, come una serva che sbottona delicatamente i pantaloni del suo soldato e gli infila la mano sul pistolone, gli tocca le palle infuocate e alla fine gli tira fuori audacemente l’arma di carne che le piace tanto e comincia a masturbarlo con gentilezza, dicendogli all'orecchio parole sconce e storie oscene sentite dalle amiche e cose sporche che lei sa, e mentre fa tutto questo viene nelle mutande dal piacere e lascia partire tanti caldi e silenziosi gorgoglii pubici, finché prende un dito ancora bagnato di lui e improvvisamente se lo ficca tutto nella fica e chiava.
Basta! Basta, perdio!
Sono venuto, la festa è finita!
G.
(J.J.)
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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: TANIA
RIFERIMENTO INTERNET: http://annunci.punterforum.com/escort/tania-17-96105
CITTA DELL'INCONTRO: MODENA
NAZIONALITA': Russa
ETA': 20
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Totale
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): Tranne Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BJ RAI1 FINGERING Cob
COMPENSO RICHIESTO: da 80
COMPENSO CONCORDATO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: Bei lineamenti singolarmente, su un viso d'altri tempi. Semplice. Un corpo potente e sodo. Tette 3 naturale pienissima e dura, culo piccolo e duro sodo e carnoso, figa depilata bella. Bellezza naif
ATTITUDINE: Da scongelare, poi si gusta bene. Ti asseconda e acconsente, ma ti frena educatamente dove non vuole. Pure educata.
REPERIBILITA': Ottima. Toscanini. Con amica in loco.
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: NO ascensore 7 piano
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LA MIA RECENSIONE:
..la guardo ancora, bella figa, gran telaio, la mente torna a tempi lontani...
Gennaio
Cara Tania… come ben sai, non uso mai un un linguaggio osceno quando parlo. Ma per qualche ragione, tu mi trasformi in una bestia. Sei stata tu, tu piccola svergognata, a cominciare. Non fui io il primo, quel lontano giorno. Fosti tu a mettere una mano nei miei pantaloni: scostasti la camicia e mi toccasti il cazzo con quelle tue lunghe dita leggere, e poi a poco a poco lo prendesti tutto in mano, grande e duro, e mi masturbasti lentamente e intanto eri piegata su di me e mi guardavi con quegli occhi da santa. E furono ancora le tue labbra a sussurrare per prima una parola oscena. La ricordo bene. Me lo prendesti in bocca, vestito del goldone, lo leccasti e lo ciucciasti forte, forse troppo e indelicata, finché fui costretto a farti rallentare per lavorarlo piano, morbida. Hai obbedito divertita e lo facesti benissimo. Quasi venni. Poi ti togliesti la camicia e mi venisti sopra, nuda. Ti infilasti il cazzo nella fica e cominciasti ad andare su e giù. E ricordo anche che ti piegasti sul mio viso e mormorasti teneramente: “Chiavami di brutto, amore, chiavami”. Sì, ricordo, il tuo corpo magro ma non esile. La carne si sente, si tocca, ma non v'è parvenza di grasso. La tua età, giovane e audace, trasmette un turgore inaspettato sui tuoi seni. Li tocco, li maneggio e resto sorpreso per quanto sono sodi. E il tuo culo? Quando sei in piedi sui tacchi sfida le leggi della gravità, è liscio e quando ti lasci piegare resta ancora più duro, solo da aprire per scoprire il tuo buco e la tua figa rosa e bagnata. Perderei ore a lavorarmelo. Solo i fianchi sulla vita sono leggerissimamente rotondi, ma è un dettaglio trascurabile, forse frutto di qualche tua marachella culinaria. Ti perdono. E allora ti chiavo come mi hai chiesto. Anzi scopami tu. Chiavami tutta vestita con tanto di cappello e veletta, la faccia bruciata dal freddo, dal vento e dalla pioggia e gli stivaletti infangati, a gambe larghe mentre io me ne sto seduto su una sedia e tu mi monti e vai su e giù e mostri le trine delle mutande e io ti tengo il cazzo ben ritto dentro la fica, oppure sulla spalliera del divano. Chiavami tutta nuda eccetto per il cappello e le calze, disteso sul pavimento a gambe larghe, e tu che mi monti come una cavallerizza con le cosce tra le mie aprendoti il tuo bel culo sodo. Chiavami in vestaglia con niente sotto: apritela quando meno me lo aspetto e mostrami il pube le cosce e il culo e fatti pompare sulla tavola di cucina. Chiavami lasciandotelo infilare piano, insistentemente, piegata come una pecorella sul letto, coi capelli sciolti e le mutande rosa profumate aperte svergognatamente dietro e mezze calate sul culo che fa capolino. Chiavami, se puoi, con grugniti da scrofa che si fa un maiale. Chiavami sulle scale al buio, come una serva che sbottona delicatamente i pantaloni del suo soldato e gli infila la mano sul pistolone, gli tocca le palle infuocate e alla fine gli tira fuori audacemente l’arma di carne che le piace tanto e comincia a masturbarlo con gentilezza, dicendogli all'orecchio parole sconce e storie oscene sentite dalle amiche e cose sporche che lei sa, e mentre fa tutto questo viene nelle mutande dal piacere e lascia partire tanti caldi e silenziosi gorgoglii pubici, finché prende un dito ancora bagnato di lui e improvvisamente se lo ficca tutto nella fica e chiava.
Basta! Basta, perdio!
Sono venuto, la festa è finita!
G.
(J.J.)
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