[RECE] Victoria - OTR - Ischitella (CE)

l'impalatore

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CARATTERISTICHE GENERALI

NOME: Victoria
CITTA DELL'INCONTRO: Ischitella
ZONA: https://goo.gl/maps/5zZetsprTUeShYdP9
NAZIONALITA': Ucraina
ETA': massimo 20
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 50 + 20
COMPENSO CONCORDATO: 50 + 20
DURATA DELL'INCONTRO: 40 min
DESCRIZIONE FISICA: Bionda, minuta, viso bambino
ATTITUDINE: Viagra naturale

LA MIA RECENSIONE:

Non ho idea di quanto tempo sia passato. Inizio a sudare e ancora non stiamo scopando. Continuo a baciarla, mentre rotoliamo da un capo all'altro del letto. Le mani memorizzano ogni curva del suo corpo. Mi prende il viso, fa per muoversi e in un secondo le sono di nuovo sopra. La danza è perfettamente sincronizzata, la magia ha spento il cervello e prende vita 'la bestia a due schiene'.
Il cazzo inizia a farmi male. Lei sposta la gamba destra a far entrare il mio bacino e con la sinistra completa il movimento. Le sento il ventre caldissimo.
'Posso fare quello che voglio', penso. Sbaglio. Non nel contenuto, ma nell'atto di esprimerlo a me stesso.
Mi alzo, prendo fiato, la guardo, sospiro. Allungo la mano e prendo il condom poggiato sul cuscino.
"Finalmente!", esclama. "Ti sei deciso", mi sorride.
Scarto con la bocca la confezione e me lo infilo.
"Dai, vieni qui", alzandosi per un momento e prendendomi per il collo.
Le entro dentro.
L'eccitazione olea in maniera naturale la penetrazione. Il rumore annacquato dei movimenti lo conferma da subito.
'E' impossibile che menta', mi convinco. Continuo a sbagliare.
"Sai, sto proprio bene", rivela, in un attimo in cui le labbra si stanno dando tregua.
"Non è da me...", continua, "Questo", sottolineandolo con le braccia che le si aprono.
'Ma cosa mi vuoi dire?', mi domando. Il punto di non ritorno. Il cervello riprende vita.
Continuo per qualche secondo, ma sento che sto per perdere vigore. Il cazzo mi abbandona.

'Ma che problema hai? Ti piace, ce l'hai duro da quando eri in auto, guidando verso l'hotel. E' sotto di te, si è aperta, aperta in ogni senso. Che ti prende?!', i miei pensieri, con protervia, ora rimproverano il mio corpo, ma sono loro stessi la causa di tutto.

Mi stacco, mi accascio accanto a lei.
"Che hai?", mi domanda, sorpresa.
Le sorrido, innocente.
"Che c'è?", incalza.
'Cosa ti rispondo?', penso, rimanendo in silenzio.
Mi alzo per andare in bagno, mi segue prontamente.
"No, non ce ne andiamo se non mi dici cosa hai", con l'aria di chi non ha intenzione di arrendersi.
Non mi infastidisce, anzi la sua sincera perplessità mi compiace, mi intenerisce. Ma non ho assolutamente voglia di parlare adesso. Le sorrido di nuovo, con gli occhi che cercano tregua.
Mi trattiene per un braccio.
"Dai. Perchè non parli?".

'Cosa abbiamo da dirci? Forse se abolissimo del tutto le parole, le conversazioni, perchè esse sottendono, anche se inconsciamente, sempre, foriere, la suicida volontà di altro, di qualcosa in più, vivremmo tutti in maniera più onesta, certamente più semplice', rifletto.

Non le dico nulla di questo, ovviamente.
Le accarezzo il viso, mi abbraccia.
"E' andata così, non so dirti perchè. Di sicuro non riguarda te", reagisco, cercando di essere sufficientemente convincente, perchè non so se avrò voglia di mettere altre parole in fila.
Inizio a rivestirmi. Continua a rimanere nuda, con l'aria di chi non è convinta per nulla che sia finita.
"Ma perchè non parli?", insiste, più dolcemente.
Inizio a sfinirmi, fisicamente.
"Dai, vestiti", finisco.

Due giorni dopo. L'episodio recente mi ha mandato in paranoia. Non faccio sesso da allora, né con la mia ragazza né con altre, puttane e non. Mi conosco, sono giovane, allenato, sano e di sicuro non ho problemi all'impianto idraulico. Questione di testa. Conoscere la causa però non la annulla di conseguenza. In altre circostanze è capitato che perdessi l'eccitazione, ma le ragioni erano imputabili alla noia, alla mancanza di stimolo, a cose che non implicavano mai me in prima persona. Stavolta è diverso. Volevo scopare, mi piaceva, lei, la situazione, tutto. Non riesco a farmi andare giù quello che mi è successo.
La paura più grande, il terrore quasi, è che mi possa accadere di nuovo. In quel caso, non potrei più ascrivere l'episodio alla serie 'dai, almeno una volta è capitato a tutti' -cosa che magari starà pensando chi mi legge, giudicando infantile e spropositata, forse a ragione, la mia preoccupazione, ma diamine, questo è quello che realmente provavo-.

Vado in farmacia e compro del viagra.
Non so se usarlo subito, di nuovo con lei, o provarlo con qualche altra.

Mentre mi dirigo da lei, noto questa nuova ragazza, che già avevo visto in precedenza e che mi era subito piaciuta.
'Proviamo ancora senza aiuto', decido con non troppa sicurezza.
Accosto.
"Sali?", domando.
"Ok", un po' sorpresa dalla eccessiva concretezza.
Pochissime parole; mi guida all'hotel.
Entriamo in stanza.
Si spoglia senza dire nulla. La imito.
Prende un asciugamano e va in bagno. E' il mio turno.
Lei parla poco, ma sono sicuro che non si aspettava di trovare qualcuno che resistesse al silenzio quanto lei.
Forse la dispone alla curiosità.
Mi sciacquo e cerco segnali dal cazzo, che per il momento sembra fregarsene di un'attività che è stata imbastita solo per lui. Ingrato.
Mi aspetta fuori dal bagno e rompe lei il ghiaccio.
Le rispondo, sorridendole.
La guardo meglio.
E' giovanissima. Indossava una minigonna rossa che faceva sobbalzare i cuori alla minima folata di vento, su una scarpa nera con tacchi molto alti, senza i quali conferma la sua statura minuta.
Piedi curati, ma puliti da accesi smalti, così come le mani, le donano un'aria innocente.
Il sedere è piccolo in generale, ma perfettamente femminile su di lei, tondo, sodo.
Il seno, reso ancora più bianco dal risalto con l'accennata abbronzatura della pelle esposta al sole, riempie una prima. Capezzoli da subito turgidi.
Viso molto bello, anche se molto truccato, in un modo che, però, stranamente mi piace. Sembra una matrioska russa. Non è volgare, assomiglia solo al tentativo di darsi un'età e un tono diverso.
Mi piace davvero.
Mi stendo sul letto.
Prende prontamente il mio preservativo e mi veste il cazzo.
Capisco che si prepara ad assolvere il compitino da brava scolaretta e che difficilmente riuscirò a cavare qualcosa in più, quel qualcosa che cerco in un incontro, ma ciò non mi indispone, e giustifico la cosa come comprensibile, quasi necessaria.
Si accovaccia di lato e inizia a succhiare.
Dimentico di pensare al cazzo -in realtà dimentico di pensare a tutto- e il cazzo si ricorda da solo di pensare a me.
Una lucidità quasi dormiente prende coscienza di ciò e distende ancora di più la mia mente.
In pochi secondi, sono completamente eccitato, con il glande che mi pulsa come nei giorni particolarmente buoni.
Le tocco dolcemente i capelli con la mano sinistra e con la destra le accarezzo le spalle, poi la schiena. Le stringo piano il culo. Le arrivo alla fica. Gliela sfioro con le dita e continuo a massagiarla senza premere completamente. Ho l'impressione che se vorrò arrivare fin dove voglio, dovrò sudarmi ogni concessione, ogni libertà che mi prenderò col tempo.
Lei continua a succhiare, non affondando mai completamente, dedicandosi alla parte iniziale del membro, leccando di tanto in tanto la base del glande.
Va avanti lenta, senza mostrare fretta alcuna.
Si stacca.
"Vieni tu?"
"Certo."
Si bagna con la saliva e la penetro. E' davvero stretta, entro piano. Inizio così senza affondare del tutto dentro di lei.
Ansima da subito, ma piano. Fa parte del copione imparato da qualche maestra con più esperienza, ma lo recita senza che mi possa arrecare fastidio.
Entro con l'intera lunghezza del cazzo e mi stendo su di lei.
Gira prontamente il viso appoggiando la guancia al materasso. Ha gli occhi chiusi e così li manterrà per tutto il tempo.
Poggio le labbra sulla gote, sentendole il respiro che le alita in bocca, ma non la bacio.
Continuo a spingere, cadenzato ma comunque piano.
Sposto il viso affianco alla sua nuca e le bacio l'orecchio e poi il collo.
Affondo con più decisione.
Mi stacco; senza dirmi niente si gira e si posiziona a pecorina.
La prendo da dietro.
Le allargo le natiche a vedermi il cazzo, pieno, entrare ed uscire.
Mi stendo poi sulla sua schiena, mantenendomi con le braccia sul materasso. Spingo col bacino mentre affondo il viso nei suoi capelli.
Raggiungo l'orgasmo.
Indietreggio, scivolando con le mani sulle sue gambe e infine sui piedi e le do una leggera stretta.
Tolgo le mani e lei subito corre in bagno senza guardarmi o fare altro, in silenzio.
Entro anche io in bagno e mi sciacquo nel lavandino mentre lei sta usando il bidet.
Mi insapono e non posso che sorridere notando il cazzo ancora duro, nonostante avesse finito il suo lavoro.
'Cristo, e chi ci capisce qualcosa', penso.
Ci rivestiamo.
Qualche battuta, stavolta mia, per indagare un po' sulle sue risposte.
Se solo questo mi bastasse, se il sesso così come appena fatto mi soddisfacesse, abbandonerei del tutto la necessità pericolosa di guadagnarmi un'intimità maggiore, indispensabile per rapporti più liberi, ma anche progenitrice di complicazioni che non so affrontare.
La lascio come chi lascia il libro sulla poltrona perchè è ora di andare a letto, consapevole che comunque i giorni successivi vorrà leggerlo per affermarsi velocemente il finale.

Ragazza molto bella. Rapporto freddo e distante. Quasi vuoto, mancano troppe cose per completarlo. Non regge il confronto se paragonato alle esperienze effettuabili adesso con le altre puttane nella stessa zona, e il tempo e il denaro sono risorse limitate, la cui scelta di allocazione ottimale deve tenere conto di questo. Non so quali realmente siano i margini di libertà che ci si può arrivare a prendere, in un tempo ragionevole -non ho intenzione di vederla sfiorire, solo maturare-. Però mi piace molto e mi ha liberato di un cappio che stavo legandomi da solo al collo.
Non so come proseguirò.

Qualche nota a quanto appena scritto. Era da più di venti minuti che scrivevo, dunque avrò partorito sicuramente più del necessario. Ogni volta che racconto però, non penso mai al fatto che potrò poi postarlo in rete, scrivo e basta. Tante volte infatti tengo queste esperienze per me, come in una sorta di album fotografico che tengo su per paura che alcuni volti, alcune scene si facciano labili, sfocate. Poche sono le volte che pubblico quanto creato, condividendolo con voi altri, e il più delle volte rendo i racconti più funzionali, più fruibili, eliminando e sforbiciando.
La parte iniziale, ai fini della recensione, costituisce un cappello troppo ampio, pur considerando la sua utilità per capire lo stato d'animo con cui ho incontrato Victoria e il perchè mi sia poi piaciuta così tanto, al di là di una valutazione razionale del sesso in sè, che non può essere altrettanto generosa nel giudizio.
Me ne rendo conto e dunque non riproporrò divagazioni simili in futuro, nelle recensioni che deciderò di condividere.

Adesso mi è uscita così, abbiate pazienza.
 
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Inoltre la 20enne, tale Victoria, puoi dirci che orari fa e come la si riconosce? Grazie in anticipo.
 
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Sono le uniche due a rimanere fin quasi le 19, generalmente veste quasi sempre come descritto
 
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@l'impalatore
Inanzitutto ti dico che ho apprezzato la recensione anche se lunga. Hai ben descritto quello che hai vissuto ed il comportamento di chei era con te. Allora...chiedo lumi...
Prima de La Favorita ci sono due, talvolta tre ragazze bionde. Una è minuta e non molto alta e forse è la più piccola di età, un'altra è magra di media statura ed una terza è più in carne delle altre due. Vorrei capire chi è la prima ragazza che hai incontrato e quale la seconda. Grazie.
 
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l'impalatore

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magirotti60, grazie per l'apprezzamento.

La prima ragazza di cui ho parlato nella mia recensione non l'ho indicata chiaramente perchè il forum ormai è troppo frequentato (passivamente suppongo) da persone che ne fanno un argomento di conversazione abituale con le puttane che incontrano, per un'utilità che mi sfugge del tutto.
Non voglio che qualcuno le riferisca quanto scritto perchè non potrei insinuarle nessun dubbio sul fatto che l'autore sia proprio io.
Le scopate possono confondersi, episodi così no.
Comunque, nulla di nuovo sotto al sole, non nascondo nessun diamante grezzo. E' stata più volte recensita e sono sicuro che tutti voi l'avete già conosciuta. Descritta, nei racconti condivisi, come bella ma fredda.

Per quanto riguarda Victoria, la giovane che ho effettivamente recensito, aspetta con un'altra ragazza, anch'essa bionda, proprio prima de La Favorita, venendo dalla rotonda di Ischitella: è l'ultimo duo prima del citato lido.
Al netto dei tacchi, Victoria è la più bassa ed esile.
 
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