Le non recensibili, racconti di sesso con esercenti semi-prof

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Vi racconto una mia esperienza con una no-pay. Una ragazza della mia città che qualche volta ha bisogno di allungare il misero stipendio che guadagna facendo ben due normalissimi lavori. Ragazza sveglia, indipendente, che però qualche volta non ce la fa a arrivare a fine mese (parole sue).
Mi arriva il suo nome da un amico comune; la tipa si è fatta un circolo ristretto di 5 o 6 clienti. Comunica, quando vuole lei, via e-mail.
Io so chi è , nome e cognome, ma rispettando la sua privacy e identità l'ho disturbata solo 2 volte e quando lei ha acconsentito.
Fisso il primo incontro come un normale appuntamento: caffè al bar di un centro commerciale. Proposta per il primo incontro: bj in auto a 100 euro.
Accetto, saliamo sulla mia auto e andiamo in camporella. La ragazza è una tipa normale: 165 cm, qualche chilo in più del peso forma, capelli neri corti ricci (le ho subito detto che starebbe meglio con un'altra acconciatura), trucco lieve, carina di viso, due occhi grandi e molto espressivi.
Abbastanza logorroica, forse per dissimulare il suo e il mio imbarazzo. Ma simpatica e piacevole.
Mi calo i pantaloni, lei pulisce il mio membro con una salvietta, me lo smanetta per farlo diventare duro, mette il condom.
Il bj parte piano e molto sentito per poi fare dei cambi di ritmo e di profondità. Devo dire che è piuttosto brava. Mi dice che le piaccio e le piace il mio cazzo. Nonostante io sia uno che difficilmente accetta solo un bj per venire mi eccito abbastanza. Pensare a questa ragazza che vedo saltuariamente per strada nella mia città , la vedo nel negozio dove lavora e adesso mi sta spompinando con passione mi eccita al massimo. Lei indossa un vestitino corto e mutandine bianche, approfitto, mentre è piegata su di me per toccarle la patatina. Lei mi invita a toccarla e sditalinarla dolcemente. Dopo circa 25 minuti di pompino e mentre anche lei è decisamente bagnata vengo copiosamente nel gommino. Lei mi confessa che le è piaciuto, io pure.
Torniamo al centro commerciale e ci salutiamo. Devo dire che questa cosa mi ha intrigato molto e decido che dopo un po' avrei riprovato a contattarla alzando la posta.
Dopo diverse settimane porvo a scriverle una mail e le propongo 150 euro per venire a casa mia, bbj, leccate reciproche e scopata. Lei con molta titubanza accetta ma mi rimpalla per settimane a causa di impegni... più volte le ripeto l'invito. Lei mi dice che per il suo lavoro è complicato trovare qualche ora libera nel lasso di tempo che le ho chiesto.
Sto ancora aspettando, sono certo che me la farò... è solo questione di tempo...
 
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nautilus 70

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Forse, se ti ha chiesto 100 euro per un semplice pompino coperto in auto, reputa insoddisfacente la tua offerta di 150 per bbj, leccate reciproche e scopata a casa tua.
 
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...ci sarebbe da considerare anche la relatività del rate con le no prof, da quella che ti spara 1000 euro per una scopata non rendendosi conto della proposta fuori dal mondo a quella che avevi bookato per 100 euro e dopo tre ore non sai come dirle che non ti si alza più e deve scendere dal letto. Io sono un romantico (e non ridete, stronzi!) e mi piace pensare che stia cercando il coraggio e veramente il tempo di farlo. Perché agli inizi immagino ci voglia anche del coraggio, no ? Nulla di più sublime di quella spontaneità e perché no anche quella leggera goffaggine di una no prof. Poi ho capito perché tutti ne sono alla ricerca. In questo caso intravedo anche un certo valore aggiunto :

Pensare a questa ragazza che vedo saltuariamente per strada nella mia città , la vedo nel negozio dove lavora e adesso mi sta spompinando con passione mi eccita al massimo.
 
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Forse, se ti ha chiesto 100 euro per un semplice pompino coperto in auto, reputa insoddisfacente la tua offerta di 150 per bbj, leccate reciproche e scopata a casa tua.
Può essere... rilancerò a 200 euro ma con almeno 2/3 ore e varie venute (tanto più di 2 in 3 ore non ne faccio)
 
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Pensavo di essere morto e che la mia anima si stesse staccando dal corpo, lì in quella camera d’hotel teatro di una delle più intense e lunghe scopate della mia vita. La sua carne era d’ispirazione e non c’era verso di starle vicino senza che il mio sesso non diventasse duro di nuovo. Quella continua impellente necessità di penetrarle ogni orifizio provocandole con brutalità espressioni di piacere talvolta, ma soprattutto smorfie di dolore. Eravamo crollati esausti, l’uno di fianco all’altra, infondendoci calore a vicenda a causa del freddo glaciale diffuso da un impianto d’areazione difettoso. Non ricordo nemmeno il momento in cui ci siamo addormentati, sarò svenuto prima io, già, perché dopo tutto quel sesso non mi sono addormentato, devo aver proprio perso i sensi.
Mi ha svegliato il mio corpo pervaso da una forte scarica di emozioni, qualcosa che non so definire, non la si può spiegare. Tutto era ovattato e filtrato dalla mia fase rem, percepivo il sorriso sul mio volto, non riuscivo a capire di quanto avessi oltrepassato i confini della fantasia, avevo bisogno di un riscontro, dovevo sapere se quella bellissima sensazione fosse reale. Ho aperto gli occhi, ho visto la finestra, fuori albeggiava, poca luce, la penombra, il rumore di qualcuno che allappava: lei era stesa tra le mie gambe con il mio cazzo duro e teso in mano che le copriva gran parte del volto, la sua lingua lo cingeva come una sciarpa. Il mio sorriso si accentuava, era il mio sogno ricorrente, essere svegliato da un pompino, qualcosa che ho sempre desiderato, ma stavolta così realistico da sentire all’improvviso un chiaro e nitido “buongiorno!”. Era lei, era reale e davvero mi stava succhiando il cazzo. La lascio continuare, godendo di tutte le sensazioni che la sua bocca e la sua lingua mi donavano nel torpore mattutino. Lo segava con una mano mentre famelica scendeva giù sullo scroto, con la lingua e con le labbra a regalarmi sensazioni estasianti. Non so come sia stato possibile, era di nuovo di marmo dopo tutte le volte che lo abbiamo fatto la sera prima. Forte di un nuovo vigore, mi sono steso su di lei affondandolo, da dietro, nella sua vulva madida di umori. Opponeva resistenza, doveva essersi ricomposta in quelle poche ore, l’avevo lasciata più gonfia e slabbrata, sentivo la mia asta far leva, ho spinto allora più forte schiacciandole il culo e forse un po’ anche l’anima...

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nautilus 70

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Molto bello, nostalgico per me, ed anche un po' triste. Nostalgico perchè mi ha ricordato in maniera vivida qualcosa che mi era accaduto tanti anni fa, triste perchè ormai a 60 anni ho la certezza che non mi sarà più dato di vivere esperienze del genere, di sicuro non aggratis...
In ogni caso una nottata di sesso con erezione al risveglio, per quanto procurata, me la scordo proprio.
 
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Nautilus se può essere di consolazione sappi che, anche se in modo diverso, lo ricordavo con nostalgia anche io mentre lo scrivevo. Alcune volte ricordi così mi si ripresentano in maniera soffocante, il carico emotivo è direttamente proporzionale all’intensità vissuta. Verrà il giorno in cui sfoglierò i miei ricordi serenamente e con il sorriso e non con il nodo in gola ed il coso dritto nei pantaloni. :preved:
 
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Ultimamente sto avendo belle esperienze con no prif.
Due settimane fa con un annuncio su Bakeca incontri ho beccato una studentessa universitaria più o meno mia coetanea che proponeva massaggio a 100! Con epilogo classico...
Ho accettato visto la sua giovane età, le sono piaciuto e ci sono reincontrati una seconda volta solo per sesso gratuito.
Con gentilezza e mistero ho giocato bene le mie carte al primo incontro, e nel secondo sono stato ripagato.
 
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E bravo SiLaDo....difficile ma può capitare anche quello.
Submale, ho appena scoperto che abbiamo una grande amica in comune. E si, il mondo è davvero piccolo!
E' da un pezzo che non scrivo più, impegni lavorativi e non e poco tempo verissimo, ma si vero che sono due mesi che mi vedo con la solita ragazza...no prof, inesperta, anche ingenua se vogliamo....ma sta imparando e aimè a breve sarà quasi di sicuro una prof.....troppo bella, troppo predisposta per il sesso.
Il mio grosso errore, se pensavo di tenermela per me, è stato quello di farle conoscere una serie di amici. Poi credo di essere stato il suo mentore a livello di pratiche sessuali....al primo incontro era quasi imbarazzante, pompino pessimo, culetto verginissimo ecc.ec.. Adesso bravina nel pompino e accetta di buon grado profonde digitalizzazioni anali....se la gode di brutto.
L'ultimo amico che l'ha vista, grande esperto di topo da 10 e lode l'ha definita una ragazza per la quale è facile perderci la testa.....io e' da mo che ce l'ho persa e mi ero fatto anche un mezzo film......Inizio solo oggi a ragionare.....avrà un futuro prossimo da Escort.....non lo farà per molto....incontrerà il belloccio pieno di soldi che le piace e mollerà tutto.....Destino già scritto.....inevitabile. Svoltare rapidamente pagina e sotto con la prossima!
 
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Penso che dopo averla recensita sia rimasta più amica tua che mia :prankster2: pare non abbia gradito. Vacci a capire...
Riguardo la tua no prof sono sicuro che te la sarai trapanato per bene prima di metterla a giro, vecchio porco ! :prankster2:
 
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Submale....il vecchio porco mi piace :rofl: trapanata in ogni dove, e probabilmente continuerò a farlo ancora...ma mettendoci meno cuore e più pisello, trattandola da Escort e non da fidanzatina come avevo fatto finora. E si ci sono ricascato ancora, ma possibile che ogni volta che una mi piace il film Pretty Woman me lo faccia io :rofl: ......
la soddisfazione che resterà perpetua sarà quella di averle insegnato come far felice un uomo ed essere stato il primo ad averle fatto capire che lo sperma ha un buon sapore e che si possono avere orgasmi multipli....tanto più intensi se provati dall’uscita di servizio ahhahahhaha.....la strada del punter e irta e tortuosa, quella del cacciatore di no prof anche molto pericolosa....se non si separa il cuore dal pisello finire nel dirupo a testa in giù più facile di ciò che si riesca ad immaginare.....
 
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Ma che sorpresa

Ieri sul tardi dovevo rivedere la mia amica...come ogni giorno messaggini d'amore e di desiderio.....c'era però il rischi di trovare il ciclo ma esistono molti modi per divertirsi lo stesso e non era poi un problema insormontabile....
Quando mancava una mezzoretta al radez-vous mi arriva un suo vocale.....un pò imbarazzato a dire il vero ma per farla breve mi propone di portare anche la sua amica...alche le ricordo che sono povero ma mi tranquillizza subito chiedendo un regalino per lei davvero minimo.
Accetto, titubante....ho visto la tipa in qualche foto e mi sembrava carina ma un pò tracagnotta. Va be ha 22 anni è comunque una topina fresca, magari ci divertiamo. So che la bimba è piuttosto timida, ha questa voglia di trasgressione ma è anche possibile che se ne stia li a fare niente...via l'idea mi stuzzica lo stesso e accetto.
Stronzette che non sono altro mi piantano quasi 30 minuti di ritardo....quando arrivano resto stupito. E' decisamente più carina che in foto e una volta nuda ha un fisichino minuto, ma fatto benissimo con un culo da 10 e lode e bellissime gambe. il seno piccolo ma carino e piacevole.
E' buffa, si vergogna a stare scoperta e tende a tapparsi con le mani la topina e i capezzoli.......La mia amica mi redarguisce più di una volta facendo la gelosa....guarda te come la guardi, non gli togli gli occhi di dosso e cazzate del genere.....si parte all'azione, mi dedico alla mia S (chiamiamole così S e G dove G è la nuova) con un profondo daty e incito G a giocare un pò....tra una risatina e l'altra fra se si toccano un po, si baciano sul collo e sui capezzoli e io ravano di lingua S e di mano G....S viene a fiume...G manco si bagna ma è decisamente imbarazzata.....l'azione cambia, mi lancio di lingua sulla topina di G che smette di sorridere....chiude gli occhi ed inizia a bagnarsi....S intanto la tocche il seno e le da dei bacetti sul corpo....il mio sguardo e fisso ed incrociato con S. Mugula come una gattina in calore, la sento vicina all'orgasmo ma non lo raggiunge....mi stacco la penetro prima con un dito e poi con due (topina strettissima nonostante il lago) e geme ancora più forte lasciandomi fare.....nel frattempo bacio S profondamente e G la tocca dappertutto....Non so se finge di non venire perchè ad un tratto le contrazioni sono inequivocabili....ma lei dice che la prima volta è un pò imbarazzata e poi chi se ne frega sinceramente.
Ritorno su S....evita i miei baci ma gliene piazzo un paio ugualmente (ho leccato la topa all'amica e non gli gusta) le pratico di nuovo un daty e la porto al secondo orgasmo in breve tempo.
E qui succede la cosa più divertente che mi sia mai capitata.
Lezione di pompino due punto zero!
Con una a desta e una a sinistra inizia un gioco di G con la mano e iniziamo a parlare di sesso orale....sinceramente molto inesperte e le battute si sprecano....troppo profondo mi viene da vomitare, le brasiliane lo ingoiano tutto ma come fanno e via discorrendo....tantè che inizio a spiegargli come si esegue un pompino a regola d'arte....inizia S e me lo succhia discretamente, ben salivato, buon uso di lingua affonda quanto può. Le spiego come e dove tenere la mano e se vuol riposarsi come segarlo in maniera piacevole....poi è il turno di G....all'inizio non vuole, nega...poi accetta di provare ma per due secondi dice.....pompino scolastico ma se non la fermo non si staccava più e ci dava dentro come una forsennata.
Ora voglio un bacio da G, lo pretendo....e si concede ad uno slinguazzamento bello profondo e gustoso.....Avrei voluto scoparmi quella bella passerina stretta ma S si oppone spedendo l'amica sotto la doccia....si piazza a pecora e me la bombo per buoni 10 minuti, viene di nuovo con il pollicione conficcato nell'orefezio posteriore stavolta ingresso agevole e desiderato da lei.....finale con io sdraiato e lei che si fa promuovere a pieni voti in un bbj con accenno di cim finale....solo accenno ma è già qualcosa......doccia saluti e baci e ripeteremo a breve.
Bella esperienza, ora vorrei piparmi a modo G.....ma come sarò fatto....topina nuova e già sto dimenticando S. Intanto faremo altri terzetti...vediamo se le porto al lesbo o a qualche azione un pò più spinta....poi vi racconterò.....
 
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Dopo l’ultima esperienza mi sa che dovrò appendere le palle al chiodo per un po’, riuscire a surclassare è pressoché impossibile. Ma mai darsi per vinti. Intanto mi cullo nei ricordi dato che per un po’ non avrò un cazzo da scrivere. Il thread nasce per i racconti no prof, temo di esse scaduto nella categoria “free”. Non sapevo dove altro depositare questo mio vomito.


D’estate si andava e bere al Nero, un bar all’aperto, sull’isola di Nisida. L’ingresso era un imbuto, lo spazio era poco ed i buttafuori facevano un tappo bestiale. Appena entrato mi sono voltato ed una morettina mi fissava sorridente con lo sguardo da cucciola dolce e le mani giunte in preghiera. Sono tornato indietro ed ho sbottato con l’addetto “se lasci fuori le belle ragazze, i clienti che minchia ci vengono a fare qua dentro? Dai falle passare!”. Quel bestione null’altro potette fare che incassare e staccare il gancio di quella corda che delimitava l’ingresso. Lei si è incendiata in un sorriso, io l’ho presa per mano e l’ho tirata dentro insieme all’amica. Subito un abbraccio al collo e “grazie Giulio...ma come non mi hai riconosciuta? sono l’amica di...” Si vabbè, presenta la tua amica al mio compagno di merende e andiamocene a bere. Non avevo un tavolo, eravamo in due e solitamente, in quel numero, mi appoggiavo direttamente al banco del bar. Meno impegnativo, molto più ergonomico. Su quel banco facevo un po’ il cazzo che mi pareva, ero tutto euforico, in un vero e proprio delirio di onnipotenza. Stavo simpatico e brillante, salutavo le solite facce, più che altro loro cercavano il mio saluto, giocavo col ghiaccio, con le cannucce, con i bicchieri, con le bariste, con la cassiera, mi assicuravo che le mie due ospiti dell’ultim’ora avessero sempre un tumbler pieno, rimanendo però distaccato ed impegnatissimo, in quella calca, nelle mie pubbliche relazioni. Lei cercava la conversazione, la sua amica strillava come una scimmia nelle orecchie del mio compare mentre se la ridevano allegramente, ma noi eravamo troppo vicini alle casse acustiche. Ha provato due volte a parlarmi ma era pressoché impossibile comunicare. Cin Cin, bevi stronza, continua pure a bere, che tanto non ti sento. Era una di quelle attention queer, aveva carpito la mia attenzione per opportunismo, consideravo la sua permanenza strumentale, la simbiosi tipica dei tavoli, tu bevi gratis e becchi il pass, io faccio bella figura con un po’ di figa accessoria, insomma non la cagavo anche perché era troppo bona e la consideravo una perdita di tempo. Le sarà stata sul culo la mia sufficienza ed il fatto che da buon egocentrico, facevo più scena io, easy e reduce da una giornata in mare, di lei che era uscita tutta in tiro nel suo abitino scuro e leggero, fasciato sui fianchi e corto sulle cosce. Due drappi di tessuto le coprivano un grosso paio di tette, alte e piene, andandosi ad annodare dietro al collo, la scollatura arrivava quasi all’ombelico, la schiena scolpita era esposta, era mezza nuda, non indossava reggiseno, il chirurgo l’aveva esonerata a vita, la brezza doveva averle inturgidito i capezzoli che si intravedevano con occhio attento. Le cosce erano lunghe ed abbronzate, slanciate dai tacchi abbastanza alti, il sedere non si intuiva perfettamente, il gonnellino era ampio e leggero. Il suo viso era spettacolare, un bel pezzo di fica, una bellissima nativa americana (napoletana), per colorito, taglio d’occhi, labbra e capelli: lisci, lucidi e corvini. Emanava una dolce essenza di agrumi, di Capri, Carthusia per l’esattezza: feci colpo persino indovinandone il profumo. Al terzo tentativo di conversazione, ormai disperato, portai una mano al centro della sua schiena, per avvicinarla delicatamente, per sentire meglio, con l’altra reggevo il bicchiere. Non è stato intenzionale, davvero, lei mi ha assecondato avvicinandosi e portando le sue labbra sulle mie, baciandomi in bocca inaspettatamente. Mi ha preso alla sprovvista, mi ha ciucciato il labbro inferiore e si è messa a ridere con sguardo birichino. Devo aver assunto una bella espressione da ebete. Ho mollato il bicchiere sul banco alla scoperta di tanta dolcezza e mi sono spostato con le spalle al muro, anche per togliermi da quel casino. L’ho stretta col bacino contro il mio per farle sentire il mio pene crescere dall’eccitazione. I baci, da languidi e lenti si facevano intraprendenti ed infoiati. Le lingue si intrecciavano e le mani faticavano a stare ferme. Indossavo un orologio ed il suo gonnellino deve essersi incastrato tra le maglie del bracciale. Me ne ero accorto, ma un po’ ubriaco e balordo, ho pensato bene di portare la mano più su, poco sopra al coccige, trascinandomi il tessuto che le copriva le natiche. Non so dire se lei se ne fosse accorta, ma non se n’è curata, vedevo il mio amico lì, alle sue spalle, ridere con la sua amica ed entrambi ci immortalavano con i cellulari. Ridevo anch’io mentre facevo il dito medio e continuavo a baciarla. Avrei visto solo il giorno successivo gli scatti dell’osceno perizoma che avevo offerto in visione a tutto il locale. Mi sembrava di sentirli: “ecco la classica sciacquetta col pollo pieno di soldi”. Quando non arrivano all’uva, prendono le banane...soprattutto perché soldi, qua, non ce ne stanno...banane avoja!
L’ho trascinata via di lì, siamo usciti con una mezza bottiglia di belvedere, ho preso un telo nella sella dello scooter e passando davanti alla guardiola di Bruno, sul molo, l’ho visto che sorrideva ammiccante e compiaciuto.
-“ma dove stiamo andando?”
-“vieni, ti faccio vedere le stelle!”
Qualche giorno prima Paride aveva recuperato in mare un magnifico Rizzardi in avaria proveniente da Gaeta. Era ormeggiato lì da giorni in attesa di perizia. La musica dance in sottofondo, le luci del porto, Nisida illuminata e le nostre sagome in controluce sul prendisole prodiero. Lei che si liberava del vestito mostrandomi il suo corpo sinuoso ed io che arrotolavo la polo per farne un cuscino. Le sono sgattaiolato tra le cosce, ho scostato gli slip e l’ho tirata giù, sulla mia faccia, per scoprirla tutta madida di umori. Aveva due tette stupende di cui ero riuscito ad agguantare i capezzoli allungando le braccia dal basso. La lingua scorreva a strofinarle il sesso, gonfio, viscido e coperto da un corto pelo. Ha cominciato ad ansimare immediatamente, si reggeva con una mano sul mio torace, seduta sulla mia faccia con la schiena obliqua all’indietro, con l’altra mano raccoglieva i capelli su un lato in un gesto voluttuoso che mi è rimasto impresso. Mentre leccavo e prosciugavo, bevevo il suo piacere, lei intanto accompagnava le saettate con versi sonori, al limite dell’imbarazzante. L’ho stretta più forte, ho cominciato a leccare più avidamente, a premere il suo clitoride, a succhiarlo, a schiacciarlo, facevo scorrere la lingua lungo tutto il solco, partendo dal culo e raccogliendone i fluidi dal sapore dolce e pungente. Si è poi buttata in avanti, a pecora, cavalcioni sul mio volto con le mammelle penzoloni. Le ho infilato due dita dentro ed ho cominciato a ravanare lentamente ma in maniera decisa, sentivo il suo orifizio lubrificato opporre resistenza, le carni aderirmi alle dita, mentre con la bocca continuavo ad offrirle stimoli. Il primo orgasmo deve averlo sentito anche Bruno, ne sono certo, urlava come una cagna, finché non ho rallentato, finché non mi sono fermato, estraendo le dita per lasciarla affannata ed esausta, accasciata sul mio torace. Finalmente libera dal fardello che doveva aver sopportato per tutta la serata. Era il mio turno, non c’era tempo, morivo dalla voglia, ero gonfio e duro da quando mi aveva baciato al bar. Manco mi è passato per la testa di ficcarglielo in bocca e farmi ricambiare il piacere. Scalzo e con le braghe alle caviglie, l’ho invitata a sedersi. Accovacciata in punta di piedi, con le ginocchia piegate e protese come se stesse per pisciarmi addosso, aveva agguantato l’asta con la mano e strofinava la punta del mio membro tra le sue labbra allagate. Ha ripetuto più volte volte quello strofinio, come a voler prendere la mira, prima di lasciarsi cadere impalandosi in un colpo solo. I nostri corpi si sono uniti, eravamo finalmente connessi, le ero dentro e la consapevolezza di averla penetrata, di averle cacciato la minchia in corpo, mi mandava il cervello fuori giri. Il suo verso liberatorio ancora riecheggia nitido nella mia mente, la sua vocale rimbomba, la prima, che ha ripetuto grave, strusciandosi con veemenza. L’ho tirata a me per sentire quei seni gonfi addosso, continuava a baciarmi come un’ossessa mentre il mio pene ne dilatava la fica ad ogni movimento del bacino, ritmato anche da una leggera risacca. I baci si sono poi interrotti, ma non lo strofinio. Percepivo il suo affanno sul mio collo, la abbracciavo stretta, continuava a strusciarsi e ad ansimare, io le torturavo il collo e l’orecchio, il crescendo è sfociato in delirio, si strofinava sul mio addome come se fosse una tavoletta per il bucato, si è abbandonata a questa sua epilessia fino a farmi udire nuove grida, accentuate, puttanesche, teatrali sicuramente, ma di piacere e rivelatrici del suo secondo sconquassante orgasmo. Bruno deve aver sentito anche quello. Sicuro. I suoi umori ormai mi colavano sulle palle. Ero al limite anche io, sapevo di non poter andare molto oltre, ci siamo invertiti, lei a pancia sotto ed io dietro ad ammirarne il culo scultoreo. Spostato di nuovo quel cazzo di perizoma, l’ho infilzata da dietro schiacciandola col mio peso. Con una mano le raccoglievo i capelli dietro la nuca, stretti in un pugno, devo averglieli tirati un pochino facendole reclinare il capo e la schiena all’indietro. Intanto le somministravo colpi secchi, vergate spinte con foga e cattiveria che il suo sedere ammortizzava egregiamente, fino agli ultimi colpi, quelli del formicolio allo scroto, premonitore del piacere, culminati un una ricca ed abbondante sborrata, accuratamente schizzata sul solco delle sue natiche tonde.
Ci siamo ricomposti sfruttando un angolo del telo, ho ripulito io stesso il misfatto. Siamo rimasti a bere, a ridere e a limonare finché non le è squillato il telefono. Era la sua amica. Riunita la combriccola, ci siamo salutati tra sorrisi maliziosi e le ultime parole famose:
-“Non sparire!”
-“Tu chiamami!”
Il pomeriggio successivo, come due drogati in astinenza l’uno dell’altro, eravamo già di nuovo insieme, a godere dei nostri corpi.

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beati voi, vorrei chiedere un info,

io sto cercando un esperienza del genere, ma mettendo annunci rospondono sooltanto fakes

sono Toscano, zona Prato-PT, c'è qualche utente della mia zona che può consigliarmi qualcosa anche in pvt? vi ringrazierei infinitamente, le Prof ormai ci sono soltanto o le solite china, oppure soltanto missili
 
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beh cmq oncordo con cazzu

che siano Prof o No-prof, se son navigate e lo fanno da anni, cambia poco, roba troppo meccanica e distaccata

la vera libidine, che a me è capitata una sola volta, è quando trovi la no-prof che lo fa x la prima volta cmq una delle primissime volte, un po timida e imbarazzata, e lì ti ci diverti davvero...
 
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