Roma - Nicol Trans di Arcaton

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... Mica sono sicurissimo si chiamasse Nicol....

Ricordo invece il suo vero nome, o, almeno, quello che usava fuori dal lavoro: cominciava con la C. e non lo riporto per doverosa privacy.
Di certo aveva un suo patinato annuncio su Arcaton.

Riceveva a Viale Libia in un appartamento assai borghese e molto civile.
Bionda, snella, elegante, molto, molto bella, direi sin troppo, e insospettabile.
Adorava (e, soprattutto, esigeva) essere trattata da donna.
Minidotata e esclusivamente passiva, al punto da essere riluttante anche a riceve un BJ.
Si presentava come francese, che parlava correntemente, ma era di nazionalita' libanese.
Aveva una vaga ERRE moscia e ti mischiava le gonadi anche solo pronunciando la fatidica frase "Vuoi penetRaRmi?"...

Eh si, perche' la parola "scopare" era troppo volgare per lei...

Rubarle un bacio era una impresa... Non era un servizio, ma, se mai, una rara concessione a pochi, affezionatissimi, clienti devoti.

Insomma, era raffinata ed etero al punto da essere fastidiosa, educata, e chissa', forse anche colta, a livelli improbabili e cosi' socialmente accettabili che ti veniva voglia di frequentarla fuori dalle lenzuola e far morire di invidia coloro che ti avessero mai incrociato con lei per strada o al ristorante.

In effetti, commisi l'errore di invitarla a cena.

Ma il destino volle che un'altra trans, altrettanto bella ma un po' invidiosa, le raccontasse che il sottoscritto era uscito a cena anche con lei (omettendo il particolare che era successo mesi prima e in compagnia di altre persone)...

Ne segui' una sua telefonata in cui, piccata e un po' aggressiva, mi tacciava di essere una specie di farfallone mentitore che ci prova con tutte...

...Cosa che, va detto, all'epoca, non era, in fondo, del tutto lontana dalla realtà.

Ma va detto altresì che se mi concedevo il lusso di un invito a cena, lo facevo sempre senza secondi fini e per pura e disinteressata simpatia o curiosità.
Ogni sottoprodotto sarebbe stata una gradevole ma tutt'altro che attesa conseguenza.

Alle mie rimostranze e spiegazioni, in cui argomentavo che un invito a cena non implicava necessariamente ne' l'esclusiva ne' altra forma di contropartita dissimulata, e nemmeno il fatto che tale cena fosse la prima e l'unica con una fornitrice di riguardo, mi concesse che a distanza di tempo ce ne sarebbe stata - forse - un'altra occasione.

Le risposi, questa volta piccato io, che altre occasioni non ci sarebbero state: sia per i toni accusatori usati nel redarguirmi di aver cotanto osato, sia per la facilita' con cui aveva subito ipotizzato una mia cattiva fede a fronte di un rumor malizioso di una collega che nemmeno conosceva.

Il suo approccio raffinato, che mi aveva inizialmente conquistato, mi risulto' improvvisamente fastidioso e le sue chiacchiere social, un po' snob e a meta' strada tra il new age e il socialmente impegnato, finirono presto per irritarmi.

Spari' come era apparsa sullo scenario dell'alto meretricio romano.
Potrei scommetere che ormai sia operata e (in)felicemente impegnata con un abbiente eredietiero, scrittore di poesie bohemien che nessuno legge, con una coppia di idiotissimi ma sciccosissimi levrieri afgani che girano nella penthouse di ampia metratura...

Pero', a distanza di oltre un decennio (e anche di piu') la ricordo con un certo affetto e mi farebbe piacere scoprire che stia bene e abbia trovato una sua via.

Chissa' se qualcuno la ricorda...

Se ci legge la bacio (bacio rubato, anche senza lingua).


_______________jul
 
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