Gli uomini vanno rieducati

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La frase sulla rieducazione (non solo 4 parole estrapolate) è la seguente:

Le tre “v” maschili, volgarità, violenza, visibilità, risultato di una virilità impotente e aggressiva, devono essere sostituite da empatia, diplomazia, pazienza. Gli uomini devono essere rieducati. Abbiamo letto tanti libri sulle donne che amano troppo o lavorano troppo. Ecco, è ora che anche gli uomini, che amano troppo poco o lavorano troppo poco, riprendano a studiare. Che imparino a essere più femminili.
Messa così, a me non dispiace. Sono semmai altre le frasi meno condivisibili.
 
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Indovinate un po' una cosi' cosa pensera' del punteraggio e delle pay....*,

Ti tolgo ogni dubbio al riguardo

Cara Lilli, il 20 febbraio del 1958 veniva approvata la Legge Merlin per abolire le case di tolleranza e rendere più dignitosa la vita delle prostitute. Su quella legge e sulla sua legittimità sono ancora in corso accesi dibattiti. La riapertura delle “case chiuse” potrebbe contribuire alla diminuzione della prostituzione? Sarebbe una nuova occasione per togliere dalle strade numerose donne costrette a vendere il loro corpo?*
Mirela Nicoleta Filip
mirelafilip@virgilio.it


Cara Mirela, il dibattito nostalgico su quanto i bordelli garantissero una vita più dignitosa alle prostitute è fuori dalla realtà. Il vero business del sesso si è spostato su internet e i quartieri a luci rosse sono diventati in molte città redditizie attrazioni turistiche. La verità – come dimostrano le statistiche – è che quando il meretricio è legale, come in Germania e Olanda, gli affari vanno a gonfie vele. E non credo sia un bene. Quindi “no” allo sfruttamento della prostituzione sia all’aperto che nelle case chiuse. E “sì” alla condanna del sesso a pagamento, come in Francia e in Svezia, dove vengono puniti i clienti e non le “belle di notte”. Ma lei fa bene a indignarsi di fronte al crescente numero di ragazze e ragazzi che vediamo in vendita nelle nostre strade. Molti di loro sono migranti, vittime di organizzazioni criminali senza scrupoli, che con la promessa di un futuro migliore vengono portati in Italia e poi costretti alla schiavitù sessuale. Mai come in questi ultimi anni il traffico di esseri umani associato allo sfruttamento sessuale è diventato un colossale affare. Questo è il problema che dobbiamo risolvere in Italia e altrove. La prostituzione è diventata un effetto collaterale di un’economia globalizzata, dove se non hai nulla da vendere sei morto. Abbiamo qualcosa di meglio da offrire?

 
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Le tre “v” maschili, volgarità, violenza, visibilità

Le prime due non hanno mai fato parte delle mie caratteristiche né dei miei propositi.
La terza l'ho più subita che cercata in alcune fasi della mia vita; sicché, per mia esperienza, direi che si tratta a volte di un accadimento sul quale poco si può fare.

devono essere sostituite da empatia, diplomazia, pazienza.

La prima l'ho dovuta attutire affinché non venisse presa per coglionaggine, in primis proprio dalle donne.
La seconda da tempo mi costa fatica.
La terza ormai l'ho persa.


Gli uomini devono essere rieducati. Abbiamo letto tanti libri sulle donne che amano troppo o lavorano troppo. Ecco, è ora che anche gli uomini (...) imparino a essere più femminili.

Da piccolo avevo l'amico immaginario.
Oggi ho l'amica immaginaria: si tratta di una donna che mi conosce da sempre e che mi accompagna idealmente quando vado da una escort.
Nelle mie fantasie, lei ci va anche senza di me, diventando una sorta di mia versione femminile.
A volte sogno ad occhi aperti che mi chiami al telefono dal letto della escort dopo il sesso, mentre si stanno entrambe appisolando per un bel riposino post-coito, ed insieme mi dicano: cavoli, Lafayette, è stato bello, però oggi ci sei mancato.

Messa così, a me non dispiace.

A me piace come la metto io.
E' grave, Professore?
:pardon:
 
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alligator

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Infizz...E'questo poi quello che mi preoccupa....la Lilly come sappiamo non e' certo
una fanciulla dalle vie di mezzo e compromessi, e se quello che pensa lei e' giusto ,
parte per la tangente...
Come dicevano i latini ''in medio stat virtus'' (la virtu' sta nel mezzo ) e come dice
qualsiasi dizionario vuol significare che nella locuzione si invita a ricercare l'equilibrio,
che si pone sempre tra due estremi,al di fuori di ogni esagerazione......
Cosa appunto al di fuori della sua portata...
La violenza, che puo' essere anche femminile anche se di tipo diverso e non solo maschile,
non ha bisogno di nessuna giustificazione e ci mancherebbe...ma e' quel rieducare
che fa' tanto pol-pot cambogiano sopratutto se riferita solo a uomini...
Se parlasse piu' di genere umano da rieducare potrei capire ...
Di conseguenza e' coerente , secondo il suo LillY-pensiero , la faccenda di cancellare
dalla terra i punter e le pay ...
Allora e' di queste persone che non hanno dubbi sui propri pensieri che farei anche a meno,
e non e' una questione politica ma proprio di mentalita' perche' con queste non riuscirai mai
a farci non solo un discorso costruttivo ma anche svilupparci idee su altre cose...
 
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La Gruber è una delle giornaliste più faziose e spocchiose che conosca.

[citando la Gruber]
Le tre “v” maschili, volgarità, violenza, visibilità, risultato di una virilità impotente e aggressiva, devono essere sostituite da empatia, diplomazia, pazienza. Gli uomini devono essere rieducati.

Quindi noi uomini saremmo volgari, violenti e in cerca di visibilità, senza empatia, diplomazia e pazienza? E dovremmo essere rieducati?
Ma vattene, sessista che non sei altro.
Questa donna è pericolosa.

[citando la Gruber]
Cara Mirela, il dibattito nostalgico su quanto i bordelli garantissero una vita più dignitosa alle prostitute è fuori dalla realtà. Il vero business del sesso si è spostato su internet e i quartieri a luci rosse sono diventati in molte città redditizie attrazioni turistiche. La verità – come dimostrano le statistiche – è che quando il meretricio è legale, come in Germania e Olanda, gli affari vanno a gonfie vele. E non credo sia un bene. Quindi “no” allo sfruttamento della prostituzione sia all’aperto che nelle case chiuse. E “sì” alla condanna del sesso a pagamento, come in Francia e in Svezia, dove vengono puniti i clienti e non le “belle di notte”. Ma lei fa bene a indignarsi di fronte al crescente numero di ragazze e ragazzi che vediamo in vendita nelle nostre strade. Molti di loro sono migranti, vittime di organizzazioni criminali senza scrupoli, che con la promessa di un futuro migliore vengono portati in Italia e poi costretti alla schiavitù sessuale. Mai come in questi ultimi anni il traffico di esseri umani associato allo sfruttamento sessuale è diventato un colossale affare. Questo è il problema che dobbiamo risolvere in Italia e altrove. La prostituzione è diventata un effetto collaterale di un’economia globalizzata, dove se non hai nulla da vendere sei morto. Abbiamo qualcosa di meglio da offrire?


Lasciamo perdere ogni considerazione riguardo ai punti controversi, p.es. il numero di prostitute soggette e coercizione. Un tema che periodicamente riemerge nella discussione sulle stradali, almeno tra gli utenti di Milano, è che rispetto a 20 anni fa il numero di stradali è drasticamente diminuito, saranno il 20% al massimo di quante erano alla fine degli anni '90. Faccio fatica a credere che nel resto d'Italia le cose vadano diversamente.
Possibile che una che si definisce giornalista ignori questo fatto e, invece di documentarsi prima di parlare, ripeta pappagallescamente il clichè femminista per cui le "cose stanno sempre peggiorando": aumenta il numero di prostitute, diminuisce la loro età, aumenta il numero di femminicidi ... a dispetto di ciò che dicono i numeri?

Ormai le femministe hanno non solo il diritto di stabilire che cosa è giusto, senza che nessuno le contesti.
Si sono arrogate il diritto di stabilire che cosa è reale e cosa non lo è.
 
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ma che vada affanculo.
chissà quanti cazzi ha succhiato a suo tempo per diventare la telegiornalista piu acclamata dei suoi tempi.
inoltre, una donna che alla sua età ricorre al chirurgo in quella maniera, riducendo il suo viso ad un orribile maschera di plastica, non può che farmi disgusto.
patetica
 
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Stiamo attraversando una epoca......demmerda. Quanta nostalgia degli anni 80-90. Per il resto, sono d'accordo con gli altri colleghi.
 
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ma che vada affanculo.
chissà quanti cazzi ha succhiato a suo tempo per diventare la telegiornalista piu acclamata dei suoi tempi.
inoltre, una donna che alla sua età ricorre al chirurgo in quella maniera, riducendo il suo viso ad un orribile maschera di plastica, non può che farmi disgusto.
patetica

Quando guardo Lilli Gruber mi viene in mente uno dei suggerimenti del vademecum di Dino Risi per vivere meglio: evitate i politici, le femministe e le ex belle.
Ricordo che Lilli Gruber è stata Europarlamentare, dunque in lei si concentrano tutti e tre i casi.
 
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io diffido sempre da coloro che pontificano e in modo particolare quelli che lo fanno da una posizione privilegiata. lei, e quelli come lei (uomini e donne), vivono in un modo a parte distante anni luce da quella che è la realtà dei più: facile puntare il dito quando si vive come loro, anche io direi che tizio o caio sono degli zotici, che animano gli istinti più bassi. ma poichè io vivo una realtà diversa, lontana dagli attici e dalle comitive "in", so che dietro gli zotici e all'origine del prevalere di determinati istinti non c'è tizio o caio ma c'è il fallimento di intere generazioni che hanno creduto in valori ritenuti assoluti, e pertanto infallibile, che invece a conti fatti hanno prodotto solo fallimenti. quel dito puntato contro il nemico di turno altro non è che il riflesso del loro inconscio che punta il dito contro loro stessi, ma loro continuano a non vedere e indicano altri.
 
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Davvero non se ne può più di certi stereotipi politicamente corretti sugli uomini, sui loro difetti e le loro colpe;
Si tratta di luoghi comuni utilizzati per praticare l’intolleranza con delle false coperture morali.
Quando sento usare il termine "rieducare" mi tornano alla mente Stalin, Mao e Pol Pot che di rieducazione se ne intendevano e pur di correggere i tuoi cattivi comportamenti erano disposti anche a spedirti nei campi di rieducazione o ad ammazzarti senza alcuno scrupolo.
Probabilmente costei non ci vuole ammazzare, ma il tipo di mentalità: fanatica ed intollerante, la convizione d'avere in tasca la verità assoluta, sono le medesime.
 
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Questa contrapposizione tra maschi e femmine comincia a venirmi a noia. Tra presunte peculiarità maschili e femminili, che invece nella sostanza individuano soggenti egualmente incompiuti dal punto di vista esistenziale e non delle "persone".
Gli uomini sarebbero "violenti, volgari e visibili". Potremmo affrettarci ad affermare che le donne sono "superficiali, manipolatrici e visibili".
Ma stiamo descrivendo porzioni di umanità incompiuta, che sperpera la vita secondo chichè culturali retrogradi ed involuti.
Porzioni di umanità che ritengono ancora appagante, se non addirittura determinante, relazionarsi solo secondo impulsi emotivi..... non sostenuti da consapevolezza, serenità e progettualità.
Al maschile.....Se sei timido non hai carattere, se sei gentile sei effemminato. Se non sei aggressivo non arrivi da nessuna parte, se non sei visibile (social) non sei nessuno.
Al femminile....Se sei intelligente sei una rompiballe, se sei demodè sei strana. Se non sei esteticamente apprezzabile non arrivi da nessuna parte, se non sei visibile (social) non sei nessuno.
Ho ascoltato ancora questi commenti non più tardi di una settimana fa in un contesto di tardocinquantenni, nel quale tra l'altro sono pienamente immerso.
La volgarità è sinonimo di naturalezza, sincerità, esuberanza.
La violenza (aggressività) è sinonimo di competizione, voglia di affermarsi, essere vincenti.
La visibilità.......cosa conti ormai se non sei sui social?
E le donne del gruppo erano le più decise in queste affermazioni.
La Gruber dimentica le donne tra gli individui da rieducare.

Ah....dimenticavo di dire che questi tardocinquantenni hanno dei figli adolescenti o post adolescenti che hanno educato secondo i loro principi.
 
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Sarei d'accordo con l'affermazione della Gruber se sostituisse il termine "uomo" con il più appropriato "persona". Credo che non sia una questione di genere, ma piuttosto di degenerazione sociale.
 
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@Signora

Passaggio che condivido, anch'io ritengo che si tratti di degenerazione sociale.
Mi sentirei poi di aggiungere che proprio persone come Lilli Gruber, partite e cresciute da posizioni di grande privilegio, hanno contribuito a quella degenerazione della quale parliamo: si tratta di persone che raramente si sono curate di facilitare, per altri meno fortunati, l'accesso ad una crescita culturale e sociale, con ciò alimentando una rabbia ed una frustrazione che hanno poi trovato i peggiori sfoghi nella violenza che conosciamo, e che non ridurrei alla sola violenza di genere.
Oggi leggo e sento noti intellettuali affermare che il Paese si sta imbarbarendo: come se non fossero stati proprio loro, i noti intellettuali, a non fare proprio nulla per attenuare la barbarie, ed anzi ad evitare di affrontarla come la peste.
Per intenderci: trovatemi una foto nella quale Lilli Gruber non sia in un luogo di vacanza molto costoso compagnia di vip potenti e/o facoltosi, trovatemi una foto nella quale Lilli Gruber non sia in un prestigioso salotto tv a pontificare di massimi sistemi.
Per contro, trovatemi una sola foto di Lilli Gruber in visita a Secondigliano di Napoli, al Corviale di Roma, a Quarto Oggiaro o a via Gola di Milano, al CEP San Paolo di Bari, al Pilastro o alla Bolognina di Bologna.
 
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Mi hai fatto riflettere, io bazzico dei veri postacci.

In versione mr. Hide- puttaniere, ovviamente.
 
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Lilli Gruber ha iniziato la scalata alla carriera RAI al TG2.
A quel tempo le tre reti RAI erano feudi rispettivmente dei preti (DC), dei ladri (PSI), dei comunisti italiani (PCI), quest'ultima "categoria" per quanto da me molto poco apprezzata, non è stata "odiata" quanto le prime due, che hanno rappresentato il peggio del peggio del potere italico.
Tutt'ora rimango convinto che il declino attuale dell'Italia altro non sia che l'onda lunga dell'interpretazione dell'esercizio del potere che ne hanno dato i preti (DC) e i ladri (PSI) per ben 50 anni.
A quei tempi per fare quella folgorante carriera in RAI, in RAI2 per la precisione, dovevi essere un elemento completamente incastonato nel sistema dei ladri (PSI).
Non vi è altro da aggiungere riguardo la signora Lilli Gruber.
Sarebbe ora che si levasse dai coglioni, metaforicamente parlando.
 
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