Come sarà il dopo?

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"Il governo cinese è controllato dal Partito comunista cinese. Viene utilizzata la censura come routine, specialmente su Internet. È abbastanza recente la censura preventiva della stessa enciclopedia online Wikipedia, mentre Google è stato pagato per cancellare le parole come “libertà” e “democrazia”, ed è stata decisa la chiusura di YouTube dopo gli ultimi scontri in Tibet."

...mi sembra abbastanza popolare, non ci vedo nessuna dittatura.
 
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"ed è stata decisa la chiusura di YouTube dopo gli ultimi scontri in Tibet."

Eccerto, da quando c'e' la mania per le serie televisive hanno pensato di passare a TikTok cosi' gli scontri li vedi a episodi di 15 secondi invece che un unico film di 9 ore director's cut.

Tutto molto popolare.
 
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Questo virus lascerà delle macerie enormi,ed uno dei settori più colpiti sarà quello della prostituzione,dove ci vorranno mesi,anzi almeno un anno,finché non si trova il vaccino perché tutto torni come prima..fino al 13 aprile continua la chiusura totale,ma non è che dopo si ritorna alla normalità(a parte che probabile venga prolungato..)la paura di infettarsi sarà enorme,e tanti clienti prima di riprendere a scopare ci penseranno tante volte,perché per certi versi sto virus è peggio dell'Aids,dove con il preservativo eri a posto,ma qui come fai?tante rifiutano il FK,ma basta una semplice vicinanza che il virus si attacca.
Dal punto di vista dei prezzi ci sarà un crollo,tante delle nostre amiche son già al verde,ne conosco diverse che hanno speso quasi tutto,o inviato a casa,non immaginando questo caos..che vivano al di sopra dei propri mezzi è noto..e quando ti trovi con l'acqua alla gola,logicamente chiedi di meno;poi per il nostro paese sarà un bagno di sangue economico,tanti perderanno il lavoro,o ben che gli vada avranno meno entrate,da spendere in vizi..tante italiane magari senza lavoro si riciclerannno per arrotondare,e ci sarà molta offerta e varia per noi punter,che troveremo sempre più spesso la prestazione per 50 euro,tariffa base..in tante saranno obbligate ad abbassare le penne,quindi le pretese,e questo sarà uno dei pochi dati positivi di questa immane catastrofe
 
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però le ferie son pagate, dov'è il danno?

Io guadagno se lavoro. Condotta, diaria, notturna, chilometri, domeniche, straordinario ecc ecc.
Se non lavoro guadagno meno di un metalmeccanico. Non prendo nemmeno l'indennità di presenza.
Fai tu!!!
 
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Intanto a Hong Kong avevano sconfitto il virus e abolito le misure restrittive. Ora hanno dovuto adottare di nuovo il lock down perché il virus si è ripresentato. In Cina dopo il ritorno alla normalità della regione di Wuhan, la regione limitrofa è stata appena completamente isolata. Temo che questa storia non avrà mai fine e adottano il lock down solo per non far collassare le strutture ospedaliere. Ho il terribile presentimento che a pay non si tornerà per un bel po’...
 
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dunque allo stato attuale del progresso tecnologico, questo sarebbe quel che ci si prospetta per i prossimi lunghi, tristissimi mesi?

varianti arricchite della sempre cara Fede:
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=581&p=9038&highlight=peep#post9038
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=581&p=610068&highlight=peep#post610068

questi magari al momento potrebbero riprovare
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=340897

cosa ci si veda di glorioso? :-(
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=47515

multimedialità pipparola
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=375067

ma forse c'è un residuo barlume di speranza!
* https://www.youtube.com/watch?v=7EzNojVc2gk
* https://www.youtube.com/watch?v=_vZBDzam6gA
 
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se non trovano presto un vaccino sicuro e sostenibile in massa, sono cazzi amari. Ogni anno sarebbe la stessa storia, mese più mese meno.
 
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Quando questa storia finirà per un Kg. di pane le pay (tutte italianissime) offriranno anche il culo. Il problema sarà che quel Kg. di pane per l' ottanta per cento di noi sarà molto più oneroso di quanto lo sia adesso un centone e raramente ce le potremo permettere. Beato quel 20% che oltre al pane potrà offrire anche il salame ed euro a volontà perchè potrà ottenere delle fiche e delle prestazioni allucinanti.
 
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Dire come sarà il dopo difficile dirlo, nella storia passata ci sono diversi esempi dove sembrava che non ci fosse un domani,ad esempio nel 1700 londra utilizzava i cavalli come mezzo di trazione per le carrozze e spostamento merci, erano talmente tanti che la città era invasa dalle loro defecazioni, la gente si preoccupava che se andava avanti cosi sarebbero stati sommersi dalla cacca di cavallo, poi hanno inventato il motore a scoppio si è risolto un problema ma se ne sono creati altri, ben piu peggiori, per cui ogni evoluzione ha i suoi pro e i suoi contro, per ora visto che non c'è un vaccino sembra tutto complicato ma pensate all'economia bisognerà rivedere almeno le produzioni strategiche , se dipendi tutto dalla cina poi corri il rischio di rimanere col culo per terra.. come dice il proverbio chi vivrà vedrà
 
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Riporto il post https://community.punterforum.com/showthread.php?t=384399&p=2549847&viewfull=1#post2549847 corretto, dal momento che i link non risultavano attivi:

dunque allo stato attuale del progresso tecnologico, questo sarebbe quel che ci si prospetta per i prossimi lunghi, tristissimi mesi?

varianti arricchite della sempre cara Fede:
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=581&p=9038&highlight=peep#post9038
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=581&p=610068&highlight=peep#post610068

questi magari al momento potrebbero riprovare
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=340897

cosa ci si veda di glorioso? :-(
* https://community.punterforum.com/showthread.php?t=47515

multimedialità pipparola
* https://community.punterforum.com/sh...d.php?t=375067

ma forse c'è un residuo barlume di speranza!
* https://www.youtube.com/watch?v=7EzNojVc2gk
* https://www.youtube.com/watch?v=_vZBDzam6gA

 
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E' una cosa seria, serve un piano Pornshall per ripartire.
 
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George Catlett Marshall si sta rivoltando nella tomba per la storpiatura del suo cognome. :sarcastic_hand:

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Io non la vedo così nera.

Leggo qui di previsioni nere, per quel che riguarda i tempi ed i modi in cui potrà riprendere l'attività.
Io sono meno catastrofista. Al momento non ho preso una decisione certa sul come e quando riprenderò i miei incontri con le poche con le quali mi sollazzavo prima di tutta questa faccenda.
Ne' tantomeno so se proverò ad avventurarmi in cerca di novità.

Sono dell'idea che le attuali forme di distanziamento sociale in atto non ci servono per non contrarre il virus.
Ci servono per non contrarre il virus in un periodo di due mesi, diciamo marzo e aprile.
Dopo, il virus lo contrarremo tutti, o quasi.

Quando la Merkel, ormai un mese fa credo, affermava che si attendeva un contagio del 60-70 % della popolazione non faceva un'affermazione peregrina.
Anche Boris Johnson nel momento in cui affermava che ci si doveva preparare a perdere molte vite non diceva una cosa così sbagliata. Era probabilmente (o sicuramente, temo) sbagliato il modo con cui voleva arrivare a quel risultato, senza un lockdown consistente, tant'è che ha modificato il metodo di approccio.

Ma una cosa mi sembra certa: ad un certo periodo di quest'anno avremo un'alta percentuale di contagiati nella popolazione; è inevitabile, stante la contagiosità accertata del virus, che è riconosciuta molto alta, più alta ad esempio di altri morbi, tipo l'ebola, tanto per citarne uno a caso. E pure di altre precedenti forme influenzali.

Arrivati a questo punto, con una percentuale diciamo del 70 % di contagiati, le cose tenderanno a tornare ad una parvenza di normalità.
Molti dei contagiati avranno avuto poca sintomatologia, alcuni non si saranno nemmeno accorti di aver contratto il virus. Questo sempre che non sopravvenga un cambiamento sostanziale del modo di riconoscimento dei positivi al virus, che a quanto leggo al momento è limitato all'uso del tampone.
Per il riconoscimento tramite la presenza di anticorpi siamo ancora alle prime fasi, non mi risulta che vi sia una metodologia certa, sviluppata ed affidabile.

Ora, se ad un certo momento, diciamo ad agosto (ma la butto lì a caso) avessimo un 70 % della popolazione italiana che ha subito un contagio, come potrà cambiare il modo di interagire fra le persone? Se io sono stato contagiato e so che il 70 % della popolazione è nelle mie stesse condizioni, come mi comporterò? Continuerò ad entrare nei negozi con la mascherina? Il negoziante continuerà a portare anche lui la mascherina? E continueremo a seguire le norme secondo le quali dobbiamo mantenere una distanza fisica di almeno un metro?
O subentrerà la consapevolezza che, ormai contagiato io ed ormai contagiato il negoziante, potremo tranquillamente stringerci la mano (senza guanto), potremo farci una chiacchierata prolungata da vicino e salutarci alla fine con un abbraccio?
Se pensate che la risposta sia sì, converrete che lo stesso comportamento sarà plausibile in tutte le relazioni sociali, compreso l'incontrare una dispensatrice di sesso a pagamento.
A quel punto, subito il contagio io e subito il contagio lei, magari con diverse evoluzioni cliniche, cosa cambierebbe se continuassimo o meno a seguire le norme di distanziamento?
Cosa cambierebbe tra il fare una pecorina con la mascherina o avere un incontro con le stesse modalità pre Covid?
O cosa cambierebbe se uno dei due decidesse di non portare a termine l'incontro, rifiutandosi di averlo?
Mi viene da dire "Niente", entrambi siamo stati contagiati, e per tutto il resto della nostra vita le cose non muteranno.

Questo ragionamento sottostà tuttavia ad alcune cose, delle quali al momento non abbiamo ancora una certezza scientifica di un certo valore.

Per prima cosa occorrerà sapere se l'essere entrati in contatto col virus porterà alla tanto sbandierata immunità di gregge. Perchè mi pare che nessuno sia in grado di affermare che l'entrare nuovamente in contatto con il virus non porti al ripetersi della malattia. Non si sa se ci sia una possibilità di recidiva. Nemmeno in Cina lo sanno, considerando inoltre che la trasparenza dei dati forniti da loro non è delle migliori. Ma qui da noi, come non è sfuggito a nessuno l'alto numero di decessi e l'alto numero di ricoveri ospedalieri, unito al numero di persone confinate in quarantena volontaria, altrettanto credo non sfuggirebbe un numero di casi recidivi, con persone che ripeterebbero la malattia. Quindi ad un certo punto sapremo, per averlo sperimentato sulla nostra pelle come paese che ha subito un primo ciclo di contagi relativamente in anticipo su moltri altri al mondo, se dopo un certo tempo ci sia la possibilità di recidiva.

Come seconda cosa sarebbe importante sapere, con certezza, di esser venuti a contatto col virus durante l'ondata di questi giorni. Io sono distanziato socialmente da quando hanno dichiarato il lockdown in tutto il paese, non ho avuto sintomi e sembrerebbe quindi che non sia stato contagiato; ma potrei tranquillamente aver preso il virus da metà febbraio in poi, quando Torino era a tutti gli effetti una città aperta, con bar e ristoranti e locali in funzione a pieno regime ed il virus non girava solamente per l'area limitata di Codogno e comuni limitrofi. Il giorno (13 aprile, 25 aprile, 1 maggio?) in cui riapriranno, magari in modo parziale, cosa mi renderà certo di esser dichiarato positivo (con un pregresso di zero sintomi) o negativo (con la possibilità quindi di contrarre il virus)?
È chiaro che se per quella data verrò sottoposto ad un accertamento, con le attuali metodologie o con altre più avanzate che nel frattempo potranno esser messe a punto, avrò una risposta.

A quel punto, ipotizzando che risulti come positivo al contagio, senza aver avuto sintomi e con alle spalle un distanziamento sociale di due mesi, di che utilità sarebbe per me continuare a tenere la mascherina in ogni occasione e limitare il contatto ravvicinato? Paradossalmente potrei andare in giro normalmente, ormai sono venuto a contatto col virus, e dovrei invece prendere tutte le precauzioni il giorno in cui andassi a cena da mia zia, ottantenne che non si è mai mossa da casa, a cui hanno portato la spesa i figli e che pure lei non ha avuto sintomi, ma che al giorno della riapertura fosse risultata come mai venuta a contatto col virus.
Ma per me, per il negoziante di cui sopra e per un'eventuale ragazza con cui andassi a pagamento, tutti testati come contagiati, che senso avrebbe non stringersi la mano o doverlo fare a pecorella con la mascherina? O negare la possibilità di avere un contatto? Certo, poi anche loro dovrebbero avere il buon senso di comportarsi con la loro zia allo stesso modo con cui io mi regolo con la mia. E sempre dando per buono il verificarsi in positivo della prima ipotesi, che esclude la recidiva.

Questo è quanto mi viene da pensare, da puttaniere ormai a mezzo servizio. Non pretendo che il mio pensiero assurga a dogma, ma mi piacerebbe sapere se vi sembra un'ipotesi azzardata o addirittura uno spregio alle norme ed al buon senso.
Ripeto, per me le misure in atto al momento non servono a non prendere il virus.
Servono a non prenderlo tutti insieme e tutti nello stesso spazio di tempo. Prima o poi lo prenderemo tutti. Quindi il mio non è un invito ad abbassare la guardia adesso.
È una domanda se servirà ancora tenere la guardia alta fra un tot di tempo, quando da puttanieri incontreremo una puttana. Sempre avendo tuttavia precauzioni riguardo la zia ottantenne.
 
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Finalmente qualcuno che non si lascia travolgere dall'isteria collettiva e condizionare dalla iper mediatizzazione di questo pur tragico evento.
Razionale, concreto, logico: prudente ma non ipocondriaco
 
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Leggo qui di previsioni nere, per quel che riguarda i tempi ed i modi in cui potrà riprendere l'attività.
Io sono meno catastrofista. Al momento non ho preso una decisione certa sul come e quando riprenderò i miei incontri con le poche con le quali mi sollazzavo prima di tutta questa faccenda.
Ne' tantomeno so se proverò ad avventurarmi in cerca di novità.

Sono dell'idea che le attuali forme di distanziamento sociale in atto non ci servono per non contrarre il virus.
Ci servono per non contrarre il virus in un periodo di due mesi, diciamo marzo e aprile.
Dopo, il virus lo contrarremo tutti, o quasi.

Quando la Merkel, ormai un mese fa credo, affermava che si attendeva un contagio del 60-70 % della popolazione non faceva un'affermazione peregrina.
Anche Boris Johnson nel momento in cui affermava che ci si doveva preparare a perdere molte vite non diceva una cosa così sbagliata. Era probabilmente (o sicuramente, temo) sbagliato il modo con cui voleva arrivare a quel risultato, senza un lockdown consistente, tant'è che ha modificato il metodo di approccio.

Ma una cosa mi sembra certa: ad un certo periodo di quest'anno avremo un'alta percentuale di contagiati nella popolazione; è inevitabile, stante la contagiosità accertata del virus, che è riconosciuta molto alta, più alta ad esempio di altri morbi, tipo l'ebola, tanto per citarne uno a caso. E pure di altre precedenti forme influenzali.

Arrivati a questo punto, con una percentuale diciamo del 70 % di contagiati, le cose tenderanno a tornare ad una parvenza di normalità.
Molti dei contagiati avranno avuto poca sintomatologia, alcuni non si saranno nemmeno accorti di aver contratto il virus. Questo sempre che non sopravvenga un cambiamento sostanziale del modo di riconoscimento dei positivi al virus, che a quanto leggo al momento è limitato all'uso del tampone.
Per il riconoscimento tramite la presenza di anticorpi siamo ancora alle prime fasi, non mi risulta che vi sia una metodologia certa, sviluppata ed affidabile.

Ora, se ad un certo momento, diciamo ad agosto (ma la butto lì a caso) avessimo un 70 % della popolazione italiana che ha subito un contagio, come potrà cambiare il modo di interagire fra le persone? Se io sono stato contagiato e so che il 70 % della popolazione è nelle mie stesse condizioni, come mi comporterò? Continuerò ad entrare nei negozi con la mascherina? Il negoziante continuerà a portare anche lui la mascherina? E continueremo a seguire le norme secondo le quali dobbiamo mantenere una distanza fisica di almeno un metro?
O subentrerà la consapevolezza che, ormai contagiato io ed ormai contagiato il negoziante, potremo tranquillamente stringerci la mano (senza guanto), potremo farci una chiacchierata prolungata da vicino e salutarci alla fine con un abbraccio?
Se pensate che la risposta sia sì, converrete che lo stesso comportamento sarà plausibile in tutte le relazioni sociali, compreso l'incontrare una dispensatrice di sesso a pagamento.
A quel punto, subito il contagio io e subito il contagio lei, magari con diverse evoluzioni cliniche, cosa cambierebbe se continuassimo o meno a seguire le norme di distanziamento?
Cosa cambierebbe tra il fare una pecorina con la mascherina o avere un incontro con le stesse modalità pre Covid?
O cosa cambierebbe se uno dei due decidesse di non portare a termine l'incontro, rifiutandosi di averlo?
Mi viene da dire "Niente", entrambi siamo stati contagiati, e per tutto il resto della nostra vita le cose non muteranno.

Questo ragionamento sottostà tuttavia ad alcune cose, delle quali al momento non abbiamo ancora una certezza scientifica di un certo valore.

Per prima cosa occorrerà sapere se l'essere entrati in contatto col virus porterà alla tanto sbandierata immunità di gregge. Perchè mi pare che nessuno sia in grado di affermare che l'entrare nuovamente in contatto con il virus non porti al ripetersi della malattia. Non si sa se ci sia una possibilità di recidiva. Nemmeno in Cina lo sanno, considerando inoltre che la trasparenza dei dati forniti da loro non è delle migliori. Ma qui da noi, come non è sfuggito a nessuno l'alto numero di decessi e l'alto numero di ricoveri ospedalieri, unito al numero di persone confinate in quarantena volontaria, altrettanto credo non sfuggirebbe un numero di casi recidivi, con persone che ripeterebbero la malattia. Quindi ad un certo punto sapremo, per averlo sperimentato sulla nostra pelle come paese che ha subito un primo ciclo di contagi relativamente in anticipo su moltri altri al mondo, se dopo un certo tempo ci sia la possibilità di recidiva.

Come seconda cosa sarebbe importante sapere, con certezza, di esser venuti a contatto col virus durante l'ondata di questi giorni. Io sono distanziato socialmente da quando hanno dichiarato il lockdown in tutto il paese, non ho avuto sintomi e sembrerebbe quindi che non sia stato contagiato; ma potrei tranquillamente aver preso il virus da metà febbraio in poi, quando Torino era a tutti gli effetti una città aperta, con bar e ristoranti e locali in funzione a pieno regime ed il virus non girava solamente per l'area limitata di Codogno e comuni limitrofi. Il giorno (13 aprile, 25 aprile, 1 maggio?) in cui riapriranno, magari in modo parziale, cosa mi renderà certo di esser dichiarato positivo (con un pregresso di zero sintomi) o negativo (con la possibilità quindi di contrarre il virus)?
È chiaro che se per quella data verrò sottoposto ad un accertamento, con le attuali metodologie o con altre più avanzate che nel frattempo potranno esser messe a punto, avrò una risposta.

A quel punto, ipotizzando che risulti come positivo al contagio, senza aver avuto sintomi e con alle spalle un distanziamento sociale di due mesi, di che utilità sarebbe per me continuare a tenere la mascherina in ogni occasione e limitare il contatto ravvicinato? Paradossalmente potrei andare in giro normalmente, ormai sono venuto a contatto col virus, e dovrei invece prendere tutte le precauzioni il giorno in cui andassi a cena da mia zia, ottantenne che non si è mai mossa da casa, a cui hanno portato la spesa i figli e che pure lei non ha avuto sintomi, ma che al giorno della riapertura fosse risultata come mai venuta a contatto col virus.
Ma per me, per il negoziante di cui sopra e per un'eventuale ragazza con cui andassi a pagamento, tutti testati come contagiati, che senso avrebbe non stringersi la mano o doverlo fare a pecorella con la mascherina? O negare la possibilità di avere un contatto? Certo, poi anche loro dovrebbero avere il buon senso di comportarsi con la loro zia allo stesso modo con cui io mi regolo con la mia. E sempre dando per buono il verificarsi in positivo della prima ipotesi, che esclude la recidiva.

Questo è quanto mi viene da pensare, da puttaniere ormai a mezzo servizio. Non pretendo che il mio pensiero assurga a dogma, ma mi piacerebbe sapere se vi sembra un'ipotesi azzardata o addirittura uno spregio alle norme ed al buon senso.
Ripeto, per me le misure in atto al momento non servono a non prendere il virus.
Servono a non prenderlo tutti insieme e tutti nello stesso spazio di tempo. Prima o poi lo prenderemo tutti. Quindi il mio non è un invito ad abbassare la guardia adesso.
È una domanda se servirà ancora tenere la guardia alta fra un tot di tempo, quando da puttanieri incontreremo una puttana. Sempre avendo tuttavia precauzioni riguardo la zia ottantenne.
la risposta potrà essere soltanto l'esame sierologico esteso a tutta la popolazione. Questo esame a differenza del tampone (che a mio avviso serve solo nell'emergenza) determina se l'individuo ha già contratto il virus oppure no. Emergerebbe quindi tutto il numero sommerso degli asintomatici. Solo allora si potrebbero dare delle percentuali precise sul quadro completo della situazione nel paese.
Tra l'altro questo darebbe la certezza ma soprattutto la tranquillità alla persona di riprendere di nuovo tutte le attività che faceva prima, ovviamente (e soprattutto) compreso trombare, visto che si azzererebbe il pericolo di essere un untore o una possibile preda del contagio.
 
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concordo in pieno sull'esame sierologico: anche perché l'andare a puttane, per chi non è solo, significa non soltanto prendere dei rischi per sé, ma diventare una potenziale minaccia per famiglia e soprattutto parenti ed amici più anziani...
il problema vero a mio avviso è determinare se , una volta preso, si diventi a tutti gli effetti immuni: leggevo giusto adesso che la compagna di Dybala, la Sabatini, dopo un primo test negativo, risulti essere nuovamente positiva. ...
Io al momento mi rassegno...
 
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Lentamente tutto tornerà come prima o quasi.
I prezzi non diminuiranno...anzi
Diminuirà la qualità a scapito della quantità
"Essere Punter" ha comportato sempre una "certa dose di rischio" che probabilmente,almeno finchè non saranno trovate le giuste contromisure aumenterà,ma se la Forza continuerà ad assisterci saremo sempre qui a raccontare le nostre avventure belle o brutte senza paura ma sempre con tanto piacere.

https://www.youtube.com/watch?v=UAGJEym15Us

:wink:
 
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Gomez

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Cosa succedera'? Chi ha molti amici "punter" ha molti svantaggi, ma anche il vantaggio di poter rispondere con discreta attendibilita' statistica ad una domada del genere, domanda alla quale farebbe fatica a rispondere anche il Supervirologo Burioni, che tutto sa e che tutto vede, tranne il covid. Quindi, se anche tu hai la sfortuna/fortuna di possedere molti amici “punter”, forse potrai essere d'accordo con la mia analisi predittiva.

Il popolazone dei “punter” si dividera' in tre categorie.

1
La prima sara' formata da quelli che scopavano senza preservativo, quindi in un certo senso sprezzanti di ogni genere di rischio viro/batteriologico. Che vuoi che se ne sbattano, loro, del coronavirus. Loro, probabilmente a causa di abusi o traumi infantili irrisolti, hanno seminato e ben concimato nel loro cervello il seme dall'auto-lesionismo e dello sprezzo per il prossimo. Per loro provocare piu o meno consapevolmente un'epidemia è un piacere oltrechè un onore. E' facile riconoscerli perchè sono quelli che vengono denunciati perchè l'autocerificazione non convince del tutto chi li controlla oppure quelli che nonostante positivi se ne vanno in giro comunque. Ed andando in giro comunque, sono gli unici che possiedono nella loro indole la presunzione di poter pensare di uscire di casa, percorrere mezza citta' a piedi o con altri mezzi di locomozione e riuscire a raggiungere una delle poche prostitute che annuciano promettendo scopate e non videochat, uscendo da tutto cio' incolumi. E se poi succede qualcosa? Eh, sai, tanto prima o poi di qualcosa bisogna morire, ti rispondono. Di questi io ne conosco, e temo pure voi. Alcuni anche memebri di questo forum, ai quali mi piacerebbe chiedere come stanno passando il lockdown. Questi sono coloro i quali pure in questo momento di estrema emergenza stanno andando a puttane (le pochissime, le quali, pure loro, come se nulla fosse). E ci andranno tranquillamente anche dopo. Ma per loro questo momento storico è irripetibile giacchè all'adrenalina proveniente dal rischio del cabrio, si aggiunge quello del rischio sgamo pesante. Occasione irripetibile.

2
I sesso-dipendenti patologici. I veri trasgressivi, non quelli della domenica. Loro conoscono e temono i rischi viro/batteriologici. Stanno soffrendo smodatamente il lockdown. Cercano di compensare ammazzandosi di seghe sui siti porno o scarcando carnacci ma tale soluzione puo' essere sopportabile al massimo fino al DPCM che terminava il lockdown il 3 aprile, dopo, i giochi si fanno durissimi. Una piccola parte resiste ancora qualche giorno, gli altri comiciano a consultare con avidita' i siti annunci. Ci vanno, ma non te lo diranno mai, nemmeno sotto tortura. Ma il fatto che ci sono stati è facilmente rilevabile: sono molto piu' calmi e distesi e ti dicono "si, è difficile resitere, ma in fin dei conti si puo' fare, dai!" Mentre il giorno prima avevano il delirium tremens e ti raccontavano le loro allucinazioni pornografiche. Per loro questa situazione di negazione/auto-negazione continuera' anche dopo. Ma qualche volta capitera' che gli scappera' detto che a troie ci sono stati “qualchevolta” o “popriounpompinoalvolo”. Alchè saranno messi istantaneamente in quarantena dagli amici. Ma tanto poi chissenefrega, la cosa piu' importante è la fica, anche se covid+, pero' meglio se covid-, che poi se è covid+ me ne accordo appena la vedo.

3
I sesso-simpatizzanti non patologici. I pseudo-trasgressivi. I puttanieri della domenica. I Grandi Ipocondriaci. Quelli che hanno famiglie, bimbi piccoli, patologie pregresse, situazioni lavorative drammatiche o, in futuro, inesistenti e che quindi dovrenno o salvaguardare il poco che hanno o non avranno proprio nulla da spendere perchè avranno perso pure quel poco. Quelli che hanno “gia' una certa eta”. Quelli che “il gioco non vale piu' la candela” e che “tanto gia' volevo smettere di andarci a puttane”. Questi soggetti ora si dedicano allo yoga, alla meditazione, allo smart-working. Hanno riscoperto il piacere della lettura, di suonare il loro strumento musicale preferito o condivdere meme su facebook. Altri invece saranno caduti in depressione. Qualcuno si sara' ritrovato con tanti nodi che inesorabilmente sono venuti al pettine. In alcuni sara' sbocciato o sbocciera' il fiore della resilienza. Altri invece impazziranno e si arruoleranno nella categoria di “punter” prima 2 e poi magari 1. Ma la maggior parte di questi a puttane non ci tornera' piu', almeno fino al giorno in cui non si saranno fatti sparare il vaccino in un braccio, e poi, qualche mese ancora, per sicurezza.

Una grande scrematura, questo è cio' che succedera'. E per alcuni il male non è affatto venuto per nuocere. Per gli altri, forse si.
 
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