Coronavirus e letteratura

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In the empty immensity of earth, sky, and water, there she was, incomprehensible, firing into a continent. Pop, would go one of the six-inch guns; a small flame would dart and vanish, a little white smoke would disappear, a tiny projectile would give a feeble screech—and nothing happened. Nothing could happen.
There was a touch of insanity in the proceeding, a sense of lugubrious drollery in the sight; and it was not dissipated by somebody on board assuring me earnestly there was a camp of natives—he called them enemies!— hidden out of sight somewhere.
From “Heart of Darkness” by Joseph Conrad (1899), Ch.1

Io sono al terzo cerchio, de la piova
etterna, maladetta, fredda e greve;
regola e qualità mai non l’è nova.

Grandine grossa, acqua tinta e neve
per l’aere tenebroso si riversa;
pute la terra che questo riceve.
………….
Voi cittadini mi chiamaste Ciacco:
per la dannosa colpa de la gola,
come tu vedi, a la pioggia mi fiacco.

Da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri (1321) Inferno Canto VI vv 7-12 e vv 52-54

One goes on recognizing the landmarks of the predecessors, excited, amused, taking the hard luck and the good luck together—the kicks and the half-pence, as the saying is—the picturesque common lot that holds so many possibilities for the deserving or perhaps for the lucky. Yes. One goes on. And the time, too, goes on—till one perceives ahead a shadow-line warning one that the region of early youth, too, must be left behind.

From «The Shadow Line» by Joseph Conrad (1917), Ch. 1

Vorrei proporre alla riflessione questi tre passi da opere famose, che mi sembra assumano un profondo significato di attualità.

Nel primo passo Conrad descrive una nave da guerra francese che, risalendo il fiume Congo, spara cannonate a casaccio contro la vegetazione della costa, pensando che il nemico lì si annidi. Se ben ricordo anche in “Apocalypse now” c'è una sequenza simile. L'azione rappresenta chiaramente la violenza dell'uomo bianco sulla natura dei quei luoghi ed sugli esseri umani che vivono in quei luoghi, una violenza insensata e gratuita. Anche al giorno d'oggi si sparano cannonate a casaccio, senza alcun riguardo per la natura e gli esseri umani e il coronavirus è la conseguenza di tutto questo.

Il secondo passo è tratto da “La Divina Commedia”, dal canto VI. Qui si puniscono i golosi, ovvero coloro che sono stati troppo ingordi, hanno voluto troppo, anche più di quanto fosse loro necessario : come non vedere in questo l'atteggiamento irresponsabile dell'uomo nello sfruttamento della natura ? E la punizione è una pioggia incessante di fango e nevischio, insopportabile. E il Coronavirus è qualcosa di molto simile, una pioggia incessante dalla quale non ti puoi sottrarre e ti tiene sempre in scacco anche se hai qualche misero mezzo di protezione.

Nel terzo passo Conrad parla della “linea d'ombra” (the shadow line), ovvero quella linea che separa la giovinezza dall'età adulta. C'è un momento nella vita di tutti noi nel quale questo avviene, un momento del quale spesso neanche ci accorgiamo e che diventa chiaro successivamente. Di solito è la morte di una persona cara, non necessariamente la più amata, ma la persona più autorevole, quella capace di rassicurare con uno sguardo, di farti uscire dallo scoramento semplicemente appoggiandoti la mano sulla spalla, quella con la quale condividere un caffè è già sufficiente per sentirsi sollevati, quella che non ti chiede mai particolari ma che capisce il non detto solo con uno sguardo, quella che all'occorrenza e se richiesta sa consigliare, senza pretendere che tu segua i suoi consigli, quella che mai ti dirà “se ci pensi ci puoi arrivare anche tu”, come spesso accade nel forum. E dopo la morte di questa persona può accadere che sei tu che sei diventato il punto di riferimento, la persona che rassicura e lo leggi giorno dopo giorno negli occhi dei figli e nipoti e quasi ti spaventi per la responsabilità che hai.

Il coronavirus è una prova importante, il cimento che dobbiamo affrontare per passare la “linea d'ombra” e raggiungere una consapevole maturità, ed è importantissimo soprattutto per i giovani. Concluderò dicendo che Conrad scrisse quel libro pensando al cimento che i giovani avevano affrontato nella guerra '15 – '18 e il libro è dedicato proprio a suo figlio Borys, soldato nella grande guerra, con questa dedica : “To Borys and all others who like himself have crossed in early youth the shadowline of their generation / with love».
 
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Concordo tutto, tranne un paio di passaggi.
Il coronavirus è una prova importante, il cimento che dobbiamo affrontare per passare la “linea d'ombra” e raggiungere una consapevole maturità, ed è importantissimo soprattutto per i giovani.

Non condivido. Sono gli unici che si sono sentiti sin da subito estranei al tutto, e solo passivamente coinvolti.

quella che mai ti dirà “se ci pensi ci puoi arrivare anche tu”, come spesso accade nel forum
Cosa questa che mi appare del tutto corretta. Si suppone che chi posta su questo forum sia, o dovrebbe essere, sufficientemente maturo.
 
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  • Creatore Discussione
  • #3
Gentilissimo Infizz,
hai perfettamente ragione : i giovani sono davvero estranei, forti del fatto che non rischiano nulla. Il mio paragone con i giovani che hanno rischiato la vita in guerra è improprio, non c'entra davvero.
Per quanto riguarda il secondo punto rimango della mia idea. A mio avviso si tratta di una espressione che rivela molto paternalismo e supponenza, è come se qualcuno ti guardasse dall'alto in basso. Mi dirai che se la interpreto così ho la coda di paglia : può darsi ma io non la userò e non mi piace che le persone si rivolgano a me in quel modo.
Ho atteso a rispondere perché volevo vedere l'evoluzione della situazione e inoltre volevo riflettere su quanto proponevi.
 
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