cari amici,
volevo condividere un turbamento che fa da sottofondo a questa mia vita quotidiana, stravolta da un paio di mesi ormai.
La cosa che ho trovato più inquietante in queste settimane, è la tendenza di molte persone comuni al feroce biasimo verso chi assume atteggiamenti più o meno presuntamente lassisti rispetto ai (discutibili) divieti.
Biasimo a volte così feroce, da somigliare addirittura alla peggior delazione.
Ma non è che, in nome della crisi, a furia di parlare di "distanziamento sociale", che di fatto limita le nostre libertà e diritti, a poco a poco si normalizzeranno quelle che sono politiche (ora) eccezionali?
Ma non è che in fondo in fondo, alla fine la massa tenderà ad accettare passivamente quello che è di fatto, in occidente e non solo, inaccettabile?
La libertà di movimento è forse la più fondamentale delle libertà. Così come quella di aggregazione.
Forse molti hanno dimenticato che in Cina, prima dell'emergenza Covid, Hong Kong era una polveriera. Il Partito (unico), cominciava a dare primissimi segni di debolezza di fronte alle folle in rivolta di Hong Kong.
Scricchiolii. I primi dai tempi di piazza Tienanmen.
Questa emergenza dunque non ha fatto altro che comodo al Partito, spostando completamente l'attenzione e le contingenze di tutto il popolo cinese su altro, accantonando il resto.
Non credo sia stato fatto ad arte, questo no (anche se di tutto ci si potrebbe aspettare), credo che il regime abbia soltanto avuto, in un certo senso, una "botta di culo", colta al volo.
Ma, venendo al punto: qui non siamo in Cina. Qui le persone sono abituate a pensare in modo diverso. Qui, in nome dell'armonia generale non si obbedisce a testa bassa ad un drone che ti intima di andare a casa.
Qui, è più facile che qualcuno, quel drone, prima o poi lo prenda a bastonate. E io in tutta sincerità me lo auguro proprio.
E quando succederà, se succederà, mi sentirò più tranquillo.
buonanotte a tutti
volevo condividere un turbamento che fa da sottofondo a questa mia vita quotidiana, stravolta da un paio di mesi ormai.
La cosa che ho trovato più inquietante in queste settimane, è la tendenza di molte persone comuni al feroce biasimo verso chi assume atteggiamenti più o meno presuntamente lassisti rispetto ai (discutibili) divieti.
Biasimo a volte così feroce, da somigliare addirittura alla peggior delazione.
Ma non è che, in nome della crisi, a furia di parlare di "distanziamento sociale", che di fatto limita le nostre libertà e diritti, a poco a poco si normalizzeranno quelle che sono politiche (ora) eccezionali?
Ma non è che in fondo in fondo, alla fine la massa tenderà ad accettare passivamente quello che è di fatto, in occidente e non solo, inaccettabile?
La libertà di movimento è forse la più fondamentale delle libertà. Così come quella di aggregazione.
Forse molti hanno dimenticato che in Cina, prima dell'emergenza Covid, Hong Kong era una polveriera. Il Partito (unico), cominciava a dare primissimi segni di debolezza di fronte alle folle in rivolta di Hong Kong.
Scricchiolii. I primi dai tempi di piazza Tienanmen.
Questa emergenza dunque non ha fatto altro che comodo al Partito, spostando completamente l'attenzione e le contingenze di tutto il popolo cinese su altro, accantonando il resto.
Non credo sia stato fatto ad arte, questo no (anche se di tutto ci si potrebbe aspettare), credo che il regime abbia soltanto avuto, in un certo senso, una "botta di culo", colta al volo.
Ma, venendo al punto: qui non siamo in Cina. Qui le persone sono abituate a pensare in modo diverso. Qui, in nome dell'armonia generale non si obbedisce a testa bassa ad un drone che ti intima di andare a casa.
Qui, è più facile che qualcuno, quel drone, prima o poi lo prenda a bastonate. E io in tutta sincerità me lo auguro proprio.
E quando succederà, se succederà, mi sentirò più tranquillo.
buonanotte a tutti