chiedo lumi su questioni di diritto del lavoro et similia

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ciao a tutti,
vi scrivo per chiedere un consiglio su una questione che mi sta a cuore; questione che coinvolge una certa competenza sull'argomento che sto per esporre, per cui chiedo chi di voi ne sa e se puo consigliarmi.

Una mia carissima amica (Vi prevengo malandrini... è una amica veramente e non altro.. :) ) lavora come commessa in un negozio di abbigliamento nel milanese.
qualche settimana fa un altro negozio le ha fatto un offerta interessante per cui vorrebbe dare le dimissioni.
Cosa che, a voce, ha appena fatto al suo attuale datore di lavoro (è assunta a tempo indeterminato e part time).
Ma il suo datore di lavoro, non appena ha sentito che se ne vuole andare, le ha confessato che da febbraio scorso non le ha piu pagato i contributi.
Lei è andata a controllare all'inps e ha verificato che è effettivamente cosi: il datore non ha più versato i contributi da febbraio.

L'attuale datore, le ha proposto di chiudere il contratto a partire da febbraio e versarle in nero quello che le deve.
Naturalmente la mia amica non si fida, e non sa tanto che pesci pigliare e come comportarsi.

Ora, io che le voglio bene, vorrei tanto consigliarla per il meglio ma sinceramente, per mia fortuna non mi sono mai trovato in una situazione simile, per cui vorrei avere informazioni precise e di competenza.
Da quel che so per ora, il futuro datore le ha assicurato che la assume, le ha gia fatto la proposta (non so se c'è gia uno scritto o no, devo chiederle).

quindi che fare? dare le dimissioni e accettare la chiusura "tarocca" del contratto da febbraio e sperare che le dia i soldi in nero?
oppure non dare subito le dimissioni? e il nuovo lavoro? come muoversi?
vi ringrazio in anticipo.
 
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Allora , è nel diritto della tua amica denunciare la mancanza di contribuzione . E' ovvio facendo questo si entra "in guerra" , all'attuale datore di lavoro gli fanno un culo tanto . Si entra in un contenzioso e come tutti i contenziosi in Italia non si sanno i tempi.
Accettare in nero per sanare la situazione non è il massimo in quanto ( prima o poi tutti si diventa vecchi ) e alla tua amica non risulteranno quei contributi , quindi buono per ora ma alla fine chi ci rimette è la tua amica.
Il consiglio è cercare di farsi versare i contributi , magari qualche velata minaccia .
E' possibile anche dare le dimissioni e poi una volta assunta fare l'azione sopra citata . Dipende ovviamente quanto lei ha voglia di stare in mezzo alle carte bollate.
Potrebbe per esempio trattare , mi dai meno al nero ma mi versi i contributi .
Di certo cambiare lavoro il più presto possibile.
 
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prima cosa importantissima , firmare il nuovo contratto di lavoro , meglio non fidarsi mai , poi dare le dimissioni.attenzione al periodo di preavviso.
secondo il datore che non versa contributi è penalmente perseguibile quindi la tua amica può benissimo minacciare azioni ripetitive fino a prescrizione.
credo che il suo attuale datore di lavoro cerchi ,attraverso un accordo al nero , di risparmiare ulteriormente a spese della tua amica.
lei deve ben valutare il significato di una eventuale vertenza , sia come tempistica sia come immagine .
magari sapendo la cifra proposta può farsi due conti.
 
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fdebarba

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deve assolutamente farsi seguire scrupolosamente la pratica dal sindacato e non fare niente di avventato.Non esistono altre strade !!! eventuali paghe differenti non sono possibili
 
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...mi sembrava che lei stessa potesse comunque versarsi i contributi a sanatoria...no? se così fosse potrebbe farlo con i soldi che le anticipa il vecchio datore di lavoro... e magari (scorrettezza a x scorrettezza) perseguirlo comunque dopo per i contributi non versati....
 
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Firmare un nuovo contratto se si risulta assunti non credo sia una via percorribile.
Per dare le dimissioni è necessario una comunicazione di preavviso per raccomandata di almeno 8 giorni di calendario e comunque varia in base all'anzianità e alle ore lavorative dichiarate, tranne nei casi in cui:
il datore di lavoro viene a conoscenza delle dimissioni e da il suo consenso:
si verifica una causa che non consente la prosecuzione anche temporanea del rapporto (dimissioni per giusta causa)

Se regolarmente assunta, la mancata retribuzione previdenziale dovuta dei 7-8 mesi non è un problema rilevante per la ragazza; il datore di lavoro si troverà nella situazione di doverli versare "per forza" se non vuole rischiare la reclusione che arriva a 3 anni; in altre parole è un grosso problema, ma per il datore di lavoro.

Vista la situazione, non credo sia conveniente per la ragazza concordare nulla con l'attuale datore di lavoro, visto che comunque dovrà percepire la buona uscita e la retribuzione di eventuali ferie non godute; è più logico inviare le dimissioni, liberarsi dal contratto di lavoro in essere e accettare la proposta dell'altro datore di lavoro.

Tutto quello che si fa all'oscuro della legge, le si può ritorcere contro.

In bocca al lupo all'amica per il futuro.
 
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Lascia stare i sindacati che sono inutili come un cesso in cucina.
Rivolgiti ad un legale che ti saprà consigliafe al meglio.


Ripeto, l unico consiglio che posso dare è di Lasciar perdere il sindacato
 
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fdebarba

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ricordati parmigiana buona che non puoi parlare cosi quando è in ballo la vicenda personale di un altra persona e non la tua. Il sindacato è nato per questo e dentro non ci sono persone ignoranti come te( hanno risoloto egregiamente una mia vertenza ed una di mia sorella)
 
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ciao a tutti,
vi scrivo per chiedere un consiglio...
Ma il suo datore di lavoro, non appena ha sentito che se ne vuole andare, le ha confessato che da febbraio scorso non le ha piu pagato i contributi.
Mio malgrado per tua amica e la situazione...
Io comunque non parlerei di colori in un forum e anche di situazioni non tanto "buone"... Anche se capisco la tua buona fede...il rischio può essere elevato anche per te a questo punto...Attenzione!
 
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Prima di tutto modera i termini e porta rispetto per chi non conosci.
Le questioni di diritto del lavoro devono essere affrontate da professionisti, non da pseudo associazioni che non hanno di fatto alcuno strumento pratico per la tutela del lavoratore
Per un caso risolto dal sindacato c'è ne sono mille in cui non si giunge ad una soluzione, la vertenza di cui ti riempi la bocca senza neanche sapere cosa sia , non è una strumento giuridico efficace (almeno nel 99% delle situazioni)

Comunque io il mio consiglio l ho dato. Poi che faccia il ragazzo.
Ciao maleducato

Ps io parlo per cognizione di causa e per esperienza professionale, non certo per sentito dire come te
 
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ricordati parmigiana buona che non puoi parlare cosi quando è in ballo la vicenda personale di un altra persona e non la tua. Il sindacato è nato per questo e dentro non ci sono persone ignoranti come te( hanno risoloto egregiamente una mia vertenza ed una di mia sorella)
scusa ma tu stai guardando e/o leggendo i quotidiani d' informazione: dal tuo punto di vista i sindacati ( specialmente la CGL ) stanno difendendo il lavoro? Guarda che lo stanno affossando, facendo scappare tutte le ditte le quali delocalizzando tutto quello che possono.
Sono finiti i tempi d' oro, adesso bisogna eliminare le spese inutili ( NB sanita, trasporto, forze dell' orine e sicurezza pensioni che permettano di vivere e non sopravvivere sono spese primarie) La lotta sindacale è tutta in questo momento centrata sull' articolo 18 cioè circa il 4-5% dei lavoratori italiani. Forse è meglio tutelare tutti i lavoratori.
Scusa l'intervento fuori OT
 
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ma in questo forum non si parlava di FICA? comunque credo che chi ti ha consigliato di rivolgerto ad un legale sia privato o di una organizzazione abbia fatto bene...

bona ragazzi
 
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Sul sindacato possiamo fare tutte le critiche che vogliamo, opterei anche per l'inutilità, ma talvolta come in questo caso possono essere di aiuto, sono cose che non vanno per le lunghe a patto che la tua amica abbia le buste paga altrimenti i tempi sono più lunghi.
Dal canto suo un professionista potrebbe essere più cattivo ma per guadagnare di più allunga la causa.

Parlo da operaio mai iscritto al sindacato e fiducioso nel fatto che con i soldi risparmiati in una eventuale controversia con il datore di lavoro mi possa permettere un fior di professionista.

In virtù di ciò che ho appena dichiarato consiglio di andare presso un patronato (sindacato CGIL, CISL, UIL, UGL ecc.) con le relative buste paga e sentire cosa gli propone, nell'eventualità che la cosa non sia percorribile (ma ne dubito) o lunga provare presso un professionista.
Ricordo che il sindacato si è sempre prestato al gioco dei grandi industriali, ma ai piccoli commercianti li a fatti sempre torcere.
Ulteriori informazioni le può trarre consultando l'INPS facendosi anche consigliare.
 
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Aggiungo che se vi insultate gli admin chiuderanno questo 3D perdendo così la possibilità di aiutare uskebasi e la sua amica.

Rispondendo poi al signor Rossi, si è vero che si parla di figa ma in una comunità, come questa ritengo che sia, ci si aiuta reciprocamente a prescindere da quale sia il problema.
 
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Ho chiesto lumi a chi ne sa più di me:
uskebasi la tua amica non deve far nulla, il problema è tra l'INPS e il suo datore di lavoro, lei avrà un libretto del lavoro o all'INPS dove risulta in forza presso quel'attività, lei con le dovute modalità può licenziarsi (il preavviso) ed essere assunta presso l'altra attività fra 5/6 mesi farà una visura contributiva e se non risultassero i contributi in quel caso l'INPS aprirà un contenzioso con il precedente datore di lavoro.
Io non sono molto buono a scrivere ma se va all'INPS loro sapranno spiegargli meglio.

P.S.
Quello che io ho scritto serve per tranquillizzarla e magari avere un'infarinatura sulla situazione, deve, ma non solo lei tutti chiedere sempre alle persone preposte a questo genere di cose, consulenti del lavoro (commercialista), patronati, avvocato fiscalista/tributarista ecc., ma anche alla stessa INPS, nella vita più si sa più si evita di rimanere fregati.
 
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Intanto se è lei che va via trattasi di dimissioni e non licenziamento. Dimissioni che deve presentare in forma scritta, meglio con raccomanda R/R, eventualmente c'è anche un periodo di preavviso, che se non rispettato può dar luogo a trattenute da parte del datore di lavoro. Se la tipa è andata all INPS, presuppongo si sia fatta stampare l'estratto contributivo, se lo stesso non è conforme con le buste paga, e/o mancano dei periodi, la meglio è interessare l'INPS, portando tutto il materiale in possesso (le buste paga di cui non figurano i contributi), e poi rivolgersi al sindacato. Per quanto riguarda il libretto di lavoro, questo è stato abolito, e non vi è più obbligo alcuno da parte del datore di lavoro di richiederlo e compilarlo.
 
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Ragazzi, vi ringrazio tutti.
temevo che l'argomento, data la sua natura, potesse creare qualche controversia tra chi interveniva e infatti non mi sbagliavo ma tutto sommato nulla di grave, qualche botta e risposta e niente piu. meno male.

nel frattempo la mia amica si sta organizzando per consultare professionisti del settore (ma senza escludere i sindacati); insomma sta vagliando la cosa. scema non è affatto...
E che io ci sono tanto affezionato e l'altro giorno mi è preso un gran magone a sentirla tutta abbacchiata e preoccupata e non sapevo che fare per aiutarla.. mi sentivo un po impotente data la mia scarsa propensione e dimestichezza con le faccende burocratiche.
alla fine mi sa che ero piu io che avevo bisogno di conforto.. :sarcastic_hand:

grazie ancora a tutti
 
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ricordati parmigiana buona che non puoi parlare cosi quando è in ballo la vicenda personale di un altra persona e non la tua. Il sindacato è nato per questo e dentro non ci sono persone ignoranti come te( hanno risoloto egregiamente una mia vertenza ed una di mia sorella)

Beato te.
Sei una mosca bianca.

Quando io ho avuto bisogno due sindacati hanno fatto spallucce mentre, dopo, il mio avvocato ha risolto tutto accordandosi con l'avvocato del datore di lavoro.
 
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