Agriturismo sì, ma a "luci rosa".
La pornostar Eva Orlowskv inaugura una nuova attività con qualche serata afrodisiaca.
"Ho appena finito di montare uno struzzo". Immediato un brivido corre lungo la schiena: poveretto. "Sai, cavalcare gli struzzi è la nostra specialità ". Ah, se è cosi, meglio per loro. Sono le quattro del pomeriggio e la pornostar Eva Orlowsky esce dal suo cascinale immerso tra le colline del Monferrato E' in tuta da il jogging, bella e provocante, saluta e sorride al fotografo che è venuto per immortalare l'inaugurazione del suo agriturismo, Cascina Orlowsky, da ieri la terza più famosa cascina d'Italia, dopo quelle Vianello e D'Alema di Striscia la notizia. Eva ha celebrato l'evento con un party a cui hanno partecipato diversi suoi, amici. Adornata di un vestitino rosso con gli spacchi dovunque, era emozionata come al primo giorno di scuola, e, dicono i suoi familiari, "per tutta la notte non ha dormito". L'agriturismo rappresenta per Eva quello che per un calciatore è un negozio di articoli sportivi o la professione di allenatore. "Quando si lavora col corpo bisogna pensare che prima o poi si deve smettere e cambiare lavoro. Ed è meglio finire in bellezza no? ". Sì, indubbiamente. "Ma non rinnego niente di quello che ho fatto. I film, gli spettacoli, le foto. Anzi...". Anzi. L'agriturismo vivrà il suo futuro (40 posti a sedere nel ristorante, dall'estate prossima anche sei camere) proprio affondando nel passato della sua padrona. Il nome Orlowsky è ammiccante, e non poco. "Avrei potuto chiamarla Cascina Paradiso o chissà che altro. Se non l'ho fatto evidentemente un motivo c'è". Il motivo è che Eva intende sfruttare la curiosità altrui (solo?), confidando in quel nome (che oltretutto non è il suo, dato che la Orlowsky originale era una pornodiva tedesca di qualche anno fa, Teresa). "Magari qualcuno verrà proprio pensando 'chissà che non vada a finire...'. Lasciamo il dubbio. Appunto, chissà che...". Tutto fumo e niente arrosto? No, per una pornostar non sia mai, l'arrosto da qualche parte ci deve pur essere e comunque anche il fumo a volte può bastare. "Una volta alla settimana faremo una serata afrodisiaca. Che cosa vuoi dire? Che cucinerò piatti; un po' particolari usando molto peperoncino e non solo, poi sarò vestita un po' più provocante del solito e poi e poi... Ma quante ne vuoi sapere? Un po' di sorpresa non guasta". Alla fine della serata magari Eva potrebbe anche improvvisare qualcosina. "Abbiamo detto che sarà un agriturismo, e un agriturismo sarà . Anche perché se no, ce lo chiudono in due giorni". E in effetti a un normale agriturismo la Cascina Orlowsky assomiglia: i cani che abbaiano fuori della porta, l'odore di sterco dei cavalli, il fieno accatastato, l'interno rustico con i mobili della nonna ("ho restaurato tutto io insieme a mio marito Titti, che è anche regista e produttore dei miei film, e poi ci ha aiutati anche nostro figlio Joy"). Non fosse per quella rassegna stampa su Eva attaccata in mostra alle pareti (articoli che parlano di lei, del suo impegno politico come consigliere comunale a Castelnuovo Bormida, e anche qualche ritratto più provocante) e per il vino del Monferrato imbottigliato con l'etichetta "Eva Orlowsky", con foto d'arte. Non fosse per questi "dettagli", non ti accorgeresti quasi di nulla a parte la presenza della padrona di casa, che nonostante giochi alla brava massaia ("dicono tutti che so cucinare benissimo"), è sempre Eva Orlowsky. Una pornodiva ("sono fiera di quello che ho fatto, ma non come le pornostar di adesso che si credono tutte dive senza esserlo"), il cui imperativo è però "non essere volgare". E che è venuta in campagna due anni fa per sfuggire alla città dalla quale si sentiva soffocata. Lei, genovese, ama andare a correre tutte le sere, "mi piace raccogliere le erbette, vado pazza per i funghi. Tanto che nell'ultimo film, mentre giravamo all'aria aperta, la troupe mi ha smarrito: avevo notato dei funghi e mi ero attardata a raccoglierli. Poi li abbiamo inseriti anche nella trama, naturalmente a modo nostro...". Che funghi erano? Ovvio, "dei bellissimi porcini".
http://www.evaorlowsky.it/art12.htm