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Ospite
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Correva l'anno 1998, ora più, ora meno. Era da tempo che il mio ormone cercava qualcosa di veramente forte, una sensazione nuova che potesse farmi correre dei brividi lungo la schiena, probabilmente come un tossico che cerca una droga ancora più forte (penso, non ho mai usato quelle schifezze).
Non ho mai avuto problemi di reperimento materiale, anzi; ero in un peiodo fantastico della vita, sposato felicemente (ora sono riuscito a smettere), con un paio di amanti fisse, una delle quali al solo pensiero fa deviare il flusso del sangue verso le parti basse, e diverse occasionali che mi si offrivano succulente.
Ogni tanto mi scappava un Otr e di tanto in tanto una loft.
Ma non mi bastava.
Gli uomini non mi sono mai piaciuti e le volte che mi sono trovato di fronte ad avventure a tre MMF ho sempre declinato gentilmente, per paura che la M di troppo si dedicasse a me.
Con le trans ero già stato, da attivo, ma principalmente per fruire dei loro fantastici servizi orali, che poche donne sanno fare con altrettanta maestria. A me piace che il fratellino venga trattato con entusiasmo e un po' di veemenza...
E questo tarlo si faceva insistente. Ho provato qualche volta da solo l'esperienza di introduzione di qualcosa di piccolo e ho sentito un piacere inconsueto, una fonte di libidine partire dal centro del mio corpo, subito dentro l'ombelico, e propagarsi lungo la schiena.
Ormai la decisione era presa.
Ho provato a rispondere a un annuncio su un noto quotidiano, cheparlava di una trans molto femminile che riceveva a Milano, dalle parti di Corso Sempione, nella zona interna.
Pieno di entusisasmo trovo parcheggio e mi avvicino all'obiettivo. Meno tre, due, uno... driiiin!
Si apre la porta, come poi ho appreso essere consuetudine,ma non si vedeva nessuno; allora entro e la porta si chiude alle mie spalle, a chiave. Mi giro di scatto e vedo Shrek in reggiseno e reggicalze.
Sbianco, deglutisco, e cerco di inventare qualcosa di credibile, ma mi esce solo un "ehm...veramente sull'annuncio c'era scritto che eri molto femmile....". Ovviamente non lo avessi mai fatto. Questa si inc***a di brutto e mi dice "adesso sei qua e lo facciamo". Il mio fratellino, rintanato sin dentro l'ombelico mi fa nonononono conla testa e si mimetizza da brufolo.
Io, sentendomi Denzel Washington nei panni del mediatore che deve trattare col terrorista per liberare duecento ostaggi sull'aereo, inizio a trattare, cercando di essere deciso e rassicurante.
Lei (lui, decisamente, in questo caso) molla sulle pretese sessuali, ma impugna un oggetto (non ricordo quale) e mi diceche la devo pagare comunque. Dopo dieci minuti di trattativa lei scende a 50, minacciando di non farmi più uscire e io divento Robert de Niro che, spavaldo, dice "stai parlando con me? Tu stai parlando con me? Dici davvero?", la sfido a tenremi chiuso in casa e le dico che in un modo o nell'altro sarei uscito e avrei chiamato la Polizia, che quella che stava facendo era una rapina e sarebbe finita dentro.
Com', come non è, mi apre la porta e imprecando mi lascia uscire.
Fiuuuuu,pericolo di una brutta inculata scampato.
Dopo quello spavento mollo il colpo, per due anni mi dedico incessantemente e con grande amore alla cura e raccolta della patata, autoctona e importata.
Ma il tarlo rimaneva.
Così, grazie a internet e a un sito che poi è stato oscurato dalle valenti forze della morale, poi risorto sulle sue ceneri (credo che fosse italiachiamami) vedo una creatura che mi si mostra luminosa e perfetta per la mia iniziazione, Marina Campos. Una cascata di capelli ricci e castano chiari, su un fisico statuario e un fratellino non troppo generoso, ma di dimensioni regular.
E' fatta, grazie alle raccolte di figurine su internet, almeno evito la sola.
Prendo appuntamento e vado a Milano a metà di Viale Monza.
Mi apre, è esattamente come in foto...sento il cuore in gola, che presto verrà rimpiazzato da qualcosa di più consistente.
Mi offra da bere e accetto con piacere, è estate, l'ascensore era occupato e ho fatto cinque piani di scalini a due a due.
Ci accomodiamo in camera e le dico che voglio provare a fare il grande salto, ma che è la mia prima volta, di fare piano.
Lei avrà pensato "seeee, questo è come quella busona di wax", ma con molta dolcezza e delicatezza, piano piano, mi prende e mi fa sentire il piacere di essere anche passivo. Mezz'ora, non di più, fra tutto.
Sono uscito col sorriso sulle labbra e ancora eccitato.
Da allora non sono più riuscito a smettere e una volta al mese circa mi regalo un'emozione transgressiva. Gli uomini continuano a non piacermi e le donne a non mancarmi, ma essere passivo, ogni tanto, mi regala dei brividi unici.
Ciao a tutti i punter, grazie di essere i miei amici confessori!
Non ho mai avuto problemi di reperimento materiale, anzi; ero in un peiodo fantastico della vita, sposato felicemente (ora sono riuscito a smettere), con un paio di amanti fisse, una delle quali al solo pensiero fa deviare il flusso del sangue verso le parti basse, e diverse occasionali che mi si offrivano succulente.
Ogni tanto mi scappava un Otr e di tanto in tanto una loft.
Ma non mi bastava.
Gli uomini non mi sono mai piaciuti e le volte che mi sono trovato di fronte ad avventure a tre MMF ho sempre declinato gentilmente, per paura che la M di troppo si dedicasse a me.
Con le trans ero già stato, da attivo, ma principalmente per fruire dei loro fantastici servizi orali, che poche donne sanno fare con altrettanta maestria. A me piace che il fratellino venga trattato con entusiasmo e un po' di veemenza...
E questo tarlo si faceva insistente. Ho provato qualche volta da solo l'esperienza di introduzione di qualcosa di piccolo e ho sentito un piacere inconsueto, una fonte di libidine partire dal centro del mio corpo, subito dentro l'ombelico, e propagarsi lungo la schiena.
Ormai la decisione era presa.
Ho provato a rispondere a un annuncio su un noto quotidiano, cheparlava di una trans molto femminile che riceveva a Milano, dalle parti di Corso Sempione, nella zona interna.
Pieno di entusisasmo trovo parcheggio e mi avvicino all'obiettivo. Meno tre, due, uno... driiiin!
Si apre la porta, come poi ho appreso essere consuetudine,ma non si vedeva nessuno; allora entro e la porta si chiude alle mie spalle, a chiave. Mi giro di scatto e vedo Shrek in reggiseno e reggicalze.
Sbianco, deglutisco, e cerco di inventare qualcosa di credibile, ma mi esce solo un "ehm...veramente sull'annuncio c'era scritto che eri molto femmile....". Ovviamente non lo avessi mai fatto. Questa si inc***a di brutto e mi dice "adesso sei qua e lo facciamo". Il mio fratellino, rintanato sin dentro l'ombelico mi fa nonononono conla testa e si mimetizza da brufolo.
Io, sentendomi Denzel Washington nei panni del mediatore che deve trattare col terrorista per liberare duecento ostaggi sull'aereo, inizio a trattare, cercando di essere deciso e rassicurante.
Lei (lui, decisamente, in questo caso) molla sulle pretese sessuali, ma impugna un oggetto (non ricordo quale) e mi diceche la devo pagare comunque. Dopo dieci minuti di trattativa lei scende a 50, minacciando di non farmi più uscire e io divento Robert de Niro che, spavaldo, dice "stai parlando con me? Tu stai parlando con me? Dici davvero?", la sfido a tenremi chiuso in casa e le dico che in un modo o nell'altro sarei uscito e avrei chiamato la Polizia, che quella che stava facendo era una rapina e sarebbe finita dentro.
Com', come non è, mi apre la porta e imprecando mi lascia uscire.
Fiuuuuu,pericolo di una brutta inculata scampato.
Dopo quello spavento mollo il colpo, per due anni mi dedico incessantemente e con grande amore alla cura e raccolta della patata, autoctona e importata.
Ma il tarlo rimaneva.
Così, grazie a internet e a un sito che poi è stato oscurato dalle valenti forze della morale, poi risorto sulle sue ceneri (credo che fosse italiachiamami) vedo una creatura che mi si mostra luminosa e perfetta per la mia iniziazione, Marina Campos. Una cascata di capelli ricci e castano chiari, su un fisico statuario e un fratellino non troppo generoso, ma di dimensioni regular.
E' fatta, grazie alle raccolte di figurine su internet, almeno evito la sola.
Prendo appuntamento e vado a Milano a metà di Viale Monza.
Mi apre, è esattamente come in foto...sento il cuore in gola, che presto verrà rimpiazzato da qualcosa di più consistente.
Mi offra da bere e accetto con piacere, è estate, l'ascensore era occupato e ho fatto cinque piani di scalini a due a due.
Ci accomodiamo in camera e le dico che voglio provare a fare il grande salto, ma che è la mia prima volta, di fare piano.
Lei avrà pensato "seeee, questo è come quella busona di wax", ma con molta dolcezza e delicatezza, piano piano, mi prende e mi fa sentire il piacere di essere anche passivo. Mezz'ora, non di più, fra tutto.
Sono uscito col sorriso sulle labbra e ancora eccitato.
Da allora non sono più riuscito a smettere e una volta al mese circa mi regalo un'emozione transgressiva. Gli uomini continuano a non piacermi e le donne a non mancarmi, ma essere passivo, ogni tanto, mi regala dei brividi unici.
Ciao a tutti i punter, grazie di essere i miei amici confessori!