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Ho iniziato l’attività di punter circa nel 2001. Salvo una parentesi di un annetto e mezzo in cui sospesi i lavori, ho sempre esercitato,seppur con diversa intensità. Al tempo stesso, negli anni, ho conosciuto anche parecchi altri colleghi punter; complice internet. Tutto ciò mi ha permesso di formulare una idea compiuta su alcuni aspetti della vita da punter.
Sebbene io abbia parlato del mio vizio ad alcune persone, talvolta peccando di eccessivo spontaneismo, non posso fare a meno di notare che un punter, per forza di cose, deve mentire in tutta una serie di occasioni. Un punter mente con parecchi amici quando parla della sua vita sessuale, con i colleghi, con i parenti e, cosa ben più importante , un punter deve imparare a mentire alla propria partner.
Vorrei parlare appunto di questo, del rapporto tra punter e menzogna. Non sono affatto un moralista e penso di esser in grado di mentire, senza particolari scrupoli. Devo ammettere, però, che mentire alla propria partner ha un sapore molto particolare. A mo’ di esempio, riporto una mia esperienza personale.
Tempo addietro, iniziai un rapporto (non eccessivamente impegnativo) con una ragazza (una no pay, per intenderci). Nei primi periodi in cui la frequentavo, decisi di interrompere il vizio e di ripulirmi un po’. I buoni propositi durarono circa 3 mesetti, dopodiché mi ributtai nella mischia del punter-world . Quando la rividi, dopo essermene andato a puttane diverse volte, lei ovviamente era ignara di tutto. Non nascondo che, a primo impatto, la cosa mi fece un certo effetto. Dentro di me nascevano dei quesiti a cui dovevo dare una risposta. Al tempo stesso, ovviamente, non volevo che trapelasse nulla. Insomma ,dopo un periodo di agitazione interiore decisi di affrontar di petto la cosa con me stesso. Mi dissi che dopotutto quella non era certo la storia della mia vita e che quindi non dovevo preoccuparmi più di tanto. L’escamotage funzionò e non ebbi più bisogno di chiarire nulla con me stesso. La mia attività di punter continuò ed io e lei ci rivedemmo più e più volte senza che io ebbi particolari problemi a gestire la cosa.
Ora, in questo caso non stiamo parlando di una storia d’amore e quindi penso che la mia esperienza soffra sicuramente di un limite. Mi è bastata, però, per pormi delle domande e per riflettere sulle implicazioni che il nostro vizio ci pone. In quella storia, il particolare a mio avviso interessante è che, dopo un primo periodo di disagio nell’affrontar la menzogna, imparai tranquillamente a conviverci e la cosa non mi creò più particolari problemi. Da allora non mi sono innamorato e quindi non mi sono mai ritrovato a dover far convivere l’attività di punter con un rapporto d’amore vero e proprio. Mi nasce il dubbio, però, che un buon punter sappia ammaestrare la propria coscienza. Inizio a pensare che un po’ di polso e sicurezza di sè, si possa tradire la propria amata con puttane di ogni sorta senza per questo sentirsi eccessivamente in colpa. Forse, e dico forse, nella vita ci si abitua a tutto e quindi anche a raccontar balle su balle alla proprie moglie o fidanzata o partner che sia.
Quando ero piccolo mi dicevano che non dovevo bere né fumare perché faceva male. Inizialmente quel monito sortì l’effetto sperato ma, anche qui, i buoni propositi incontrarono dei limiti.
Dapprima con le prime sbronze e dopo con le prime fumate in compagnia, violai tutti i divieti che mi erano stati trasmessi. Che dire? Sì, inizialmente mi feci qualche scrupolo e la coscienza ebbe qualche sussulto ma dopo un piccolo periodo tempo tutto svanì. Ora mi piace bere e non mi pongo particolari problemi.
Perché questo parallelo? Perché mi sorge il dubbio che anche quando si tradisce la propria donna funzioni il medesimo meccanismo:
Ci hanno insegnato che è sbagliato e quindi inizialmente ci asteniamo dal farlo --> Subiamo delle tentazioni alle quali non sappiamo resistere-->Ci sentiamo inizialmente in colpa per aver peccato. -->Pecchiamo nuovamente ed impariamo a mentire-->Siamo dei perfetti peccatori imbroglioni
La domanda è: lo schema regge anche quando si ama?
Sebbene io abbia parlato del mio vizio ad alcune persone, talvolta peccando di eccessivo spontaneismo, non posso fare a meno di notare che un punter, per forza di cose, deve mentire in tutta una serie di occasioni. Un punter mente con parecchi amici quando parla della sua vita sessuale, con i colleghi, con i parenti e, cosa ben più importante , un punter deve imparare a mentire alla propria partner.
Vorrei parlare appunto di questo, del rapporto tra punter e menzogna. Non sono affatto un moralista e penso di esser in grado di mentire, senza particolari scrupoli. Devo ammettere, però, che mentire alla propria partner ha un sapore molto particolare. A mo’ di esempio, riporto una mia esperienza personale.
Tempo addietro, iniziai un rapporto (non eccessivamente impegnativo) con una ragazza (una no pay, per intenderci). Nei primi periodi in cui la frequentavo, decisi di interrompere il vizio e di ripulirmi un po’. I buoni propositi durarono circa 3 mesetti, dopodiché mi ributtai nella mischia del punter-world . Quando la rividi, dopo essermene andato a puttane diverse volte, lei ovviamente era ignara di tutto. Non nascondo che, a primo impatto, la cosa mi fece un certo effetto. Dentro di me nascevano dei quesiti a cui dovevo dare una risposta. Al tempo stesso, ovviamente, non volevo che trapelasse nulla. Insomma ,dopo un periodo di agitazione interiore decisi di affrontar di petto la cosa con me stesso. Mi dissi che dopotutto quella non era certo la storia della mia vita e che quindi non dovevo preoccuparmi più di tanto. L’escamotage funzionò e non ebbi più bisogno di chiarire nulla con me stesso. La mia attività di punter continuò ed io e lei ci rivedemmo più e più volte senza che io ebbi particolari problemi a gestire la cosa.
Ora, in questo caso non stiamo parlando di una storia d’amore e quindi penso che la mia esperienza soffra sicuramente di un limite. Mi è bastata, però, per pormi delle domande e per riflettere sulle implicazioni che il nostro vizio ci pone. In quella storia, il particolare a mio avviso interessante è che, dopo un primo periodo di disagio nell’affrontar la menzogna, imparai tranquillamente a conviverci e la cosa non mi creò più particolari problemi. Da allora non mi sono innamorato e quindi non mi sono mai ritrovato a dover far convivere l’attività di punter con un rapporto d’amore vero e proprio. Mi nasce il dubbio, però, che un buon punter sappia ammaestrare la propria coscienza. Inizio a pensare che un po’ di polso e sicurezza di sè, si possa tradire la propria amata con puttane di ogni sorta senza per questo sentirsi eccessivamente in colpa. Forse, e dico forse, nella vita ci si abitua a tutto e quindi anche a raccontar balle su balle alla proprie moglie o fidanzata o partner che sia.
Quando ero piccolo mi dicevano che non dovevo bere né fumare perché faceva male. Inizialmente quel monito sortì l’effetto sperato ma, anche qui, i buoni propositi incontrarono dei limiti.
Dapprima con le prime sbronze e dopo con le prime fumate in compagnia, violai tutti i divieti che mi erano stati trasmessi. Che dire? Sì, inizialmente mi feci qualche scrupolo e la coscienza ebbe qualche sussulto ma dopo un piccolo periodo tempo tutto svanì. Ora mi piace bere e non mi pongo particolari problemi.
Perché questo parallelo? Perché mi sorge il dubbio che anche quando si tradisce la propria donna funzioni il medesimo meccanismo:
Ci hanno insegnato che è sbagliato e quindi inizialmente ci asteniamo dal farlo --> Subiamo delle tentazioni alle quali non sappiamo resistere-->Ci sentiamo inizialmente in colpa per aver peccato. -->Pecchiamo nuovamente ed impariamo a mentire-->Siamo dei perfetti peccatori imbroglioni
La domanda è: lo schema regge anche quando si ama?