LINDA LOVELACE

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MILANO
Ho cercato pazientemente nella sezione, per evitare un nuovo thread, ed inspiegabilmente non ho trovato nulla che la riguardasse. Eppure a pensarci bene, Gola Profonda, fu il primo film a luci rosse che sdoganò il genere hard.
Deep Throat fu un film prodotto e fatto in modo artigianale (come un classico porno dell'epoca)con 4 soldi, nei primi anni '70. Regista credo fosse lo stesso marito della Lovelace, con il quale lei ebbe una tormentata storia sentimentale.
Ebbene, Gola Profonda ebbe un successo planetario ed una risonanza in tutto il mondo ancora oggi ineguagliata.
Incapace di godere normalmente come ogni donna, la protagonista del film decide di affidarsi alle cure di uno specialista, che visitandola si accorge che la donna ha il clitoride in gola. Il destino di Linda è pertanto segnato. Per poter arrivare al culmine del piacere la donna è destinata perennemente alla fellatio più profonda.
La Lovelace era effettivamente esperta in deep throat, ossia una tecnica di fellatio consistente nel ricevere il membro profondamente in gola, e con particolari tecniche di respirazione e di contrazione della laringe, era in grado di procurare punte di piacere estremo al partner di turno.
Si dice ancora oggi che la sua abilità sia rimasta ineguagliata.
Linda Lovelace fu precocemente proclamata icona dell'hard. In realtà fu attrice di scarso talento e di altrettanto scarse virtù fisiche.
Deep Throat ebbe un sequel, che non ebbe lo stesso successo del precedente.
Dopo di che la stella della Lovelace si offuscò, fino a scomparire.
Ebbe una vita disagiata e travagliata, morì precocemente di tumore, quando ormai era rimasta sul lastrico.
 
Era doveroso dedicarle questo 3d, grazie a te caro Eddy! La povera Linda ha avuto poi una parabola dolorosa e tristissima. Fino a una conversione religiosa che, di per sé, non significherebbe nulla, non fosse stata legata proprio a un coacervo di sensi di colpa e rimorsi evidentemente laceranti. Poi una malattia che non perdona se l'è portata via ancora giovane. "Deep throat", di Gerard Damiano, ci riporta veramente a un momento aurorale (anno 1972) del rapporto fra cinema, sesso, erotismo, pornografia. Per una volta ha un senso se è finito proiettato nelle retrospettive dei cinefestival, come un documento importante dell'immaginario e del costume.
 
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