[2004]
Questa Natasha era la numero UNO fra tutte le natasce che ho conosciuto. Si trovava nel controviale Guidoni lato palazzo giustizia ed era la prima che si incontrava del gruppo delle russe. Il suo posto fu poi preso da Elena, già narrata in questa sezione. Bionda con capelli lisci alle spalle, occhi celesti, viso d'angelo. Ecco, Natasha non portava mai le mutandine e quando saliva sull'auto erano dei veri e propri orgasmi cerebrali: vedere la gonna cortissima che scopriva le sue grazie dava sensazioni adrenaliniche indescrivibili (se chiudete gli occhi e fantasticate, ci arrivate anche voi). Natasha parlava poco italiano e quel poco che diceva aveva un forte accento russo. Il suo corpo era perfetto, di marmo con delle belle puppe ritte e reattive, fisico fatto a chitarrina, con un culo ro-ton-do, che avrebbe messo forti dubbi anche a Giotto di Bondone nell'esecuzione della sua "O".
Inutile dire che il BBJ di Natasha era da campionessa olimpica, asta leccata delicatamente e con lentezza, senza uso di mano, fino farlo diventare di granito. La pompa non era profonda ma non lo staccava un attimo dalla bocca. Mentre puppava si metteva a pecorina sul lato passeggero e io da sotto le digitalizzavo la passerina fino a risalire sul buchetto in mezzo alle chiappe Se ci ripenso divento matto. Il suo pensiero era quello di farmi venire e soprattutto non rompeva le scatole. Camporelle immortali eseguite lungo la nota location della ferrovia e addirittura nei giardinetti pubblici. Ricordo ancora quando in piedi si metteva a pecorina con quel culo, lo ribadisco, da favola. Una bella notte non la trovai più, scomparsa senza lasciare traccia.
Questa Natasha era la numero UNO fra tutte le natasce che ho conosciuto. Si trovava nel controviale Guidoni lato palazzo giustizia ed era la prima che si incontrava del gruppo delle russe. Il suo posto fu poi preso da Elena, già narrata in questa sezione. Bionda con capelli lisci alle spalle, occhi celesti, viso d'angelo. Ecco, Natasha non portava mai le mutandine e quando saliva sull'auto erano dei veri e propri orgasmi cerebrali: vedere la gonna cortissima che scopriva le sue grazie dava sensazioni adrenaliniche indescrivibili (se chiudete gli occhi e fantasticate, ci arrivate anche voi). Natasha parlava poco italiano e quel poco che diceva aveva un forte accento russo. Il suo corpo era perfetto, di marmo con delle belle puppe ritte e reattive, fisico fatto a chitarrina, con un culo ro-ton-do, che avrebbe messo forti dubbi anche a Giotto di Bondone nell'esecuzione della sua "O".
Inutile dire che il BBJ di Natasha era da campionessa olimpica, asta leccata delicatamente e con lentezza, senza uso di mano, fino farlo diventare di granito. La pompa non era profonda ma non lo staccava un attimo dalla bocca. Mentre puppava si metteva a pecorina sul lato passeggero e io da sotto le digitalizzavo la passerina fino a risalire sul buchetto in mezzo alle chiappe Se ci ripenso divento matto. Il suo pensiero era quello di farmi venire e soprattutto non rompeva le scatole. Camporelle immortali eseguite lungo la nota location della ferrovia e addirittura nei giardinetti pubblici. Ricordo ancora quando in piedi si metteva a pecorina con quel culo, lo ribadisco, da favola. Una bella notte non la trovai più, scomparsa senza lasciare traccia.