- Espulso
- #1
NIGHTMARE
Un tizio che incontro per caso , a volte, all’intervallo pranzo in una trattoria , e col quale si e’ creata una certa consuetudine perche’ mi ha riferito di aver vissuto in Africa piu’ o meno nello stesso periodo in cui ci sono stato io,qualche giorno fa mi ha raccontato un incubo che da qualche tempo lo perseguita…
Poiche’ mi pare un racconto bizzarro e inusuale,lo voglio condividere qui…..
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il traffico sulla Gidka Soddonka , il grande viale che attraversa trasversalmente Mogadiscio,era sostenuto ma scorrevole ; Mario,alla guida del suo Suzuki 4WD ,stava procedendo a velocita’ ridotta nella direzione dell’ospedale Martini…..lungo la strada,su ambo i lati,il solito affollamento di venditori ambulanti ,bambini che giocavano, questuanti,storpi…….all’altezza dell’Hotel Towfiq una vecchia con le stampelle attraversa la carreggiata e si ferma sullo spartitraffico,in attesa che l’auto passi…..Mario rallenta,poi,vedendo che la vecchia continua ad aspettare,continua la marcia,ma proprio in quel momento la vecchia scende dallo spartitraffico……….il muso del Suzuki la sbalza lontano…la vecchia rotola sull’asfalto e si ferma contro il cordolo dall’altro lato della strada….Mario inchioda e si precipita a soccorrerla….la vecchia si muove appena,geme fievolmente…..si raduna rapidamente una folla inferocita,che,incurante di aiutare a caricare la vecchia su un’auto per trasportarla all’ospedale,incomincia a minacciare il GAL colpendolo a calci,pugni e bastonate….inizia il linciaggio dello straniero infedele .
All’improvviso una serie di spari……4 uomini si fanno largo tra la folla inferocita sparando in aria …..urrlano “Boliska !!Boliska!!Ghedaff !! Ghedaff !! “ La folla indietreggia sconcertata……i poliziotti afferrano Mario per le braccia e lo trascinano sul Suzuki,uno si mette alla guida e parte sgommando…..
Mario e’ un po’ malconcio e sconvolto….l’incidente….la vecchia investita….il tentativo di linciaggio….intanto l’auto si allontana …..i 4 si rivolgono ammiccando a Mario….”Ti e’ andata bene” gli dicono….Lui chiede dove lo stanno portando…..gli strizzano l’occhio e gli rispondono “ A casa…”.
“Ma….non siete poliziotti “ - “ Si, ma poliziotti amici…..”.
Mario realizza la situazione che si e’ creata…….un colpo di fortuna lo ha salvato dal linciaggio,ma adesso e’ caduto nelle grinfie di un gruppo di avventurieri,che possono anchee essere poliziotti,che cercheranno di ricattarlo per ricavarne quanti piu’ soldi possono sfruttando la situazione.
Così dice loro che al momento non ha disponibilita’ di contante……lo potra’ rendere disponibile in qualche giorno…….i 4 decidono che non possono lasciarlo libero così , senza garanzie….Lui gli dice di contattare un suo amico somalo , Abdullahi,uno dei giovani impresari rampanti della citta’…..lo conoscono,ma non si arrischiano ad andare alla sua villa,presidiata da un plotone di mercenari Hawija .Così lo portano in una casa di Medina ,uno slum periferico vicino all’aeroporto.C’e’ un ampio cortile,circondato da tuguri….un alto muro di cinta in forati cs circonda tutto,interrotto solo da un cancello carraio presidiato da 2 somali armati di Kalashnikow…..ci sono dei bambini che scorrazzano nel cortile…li accudiscono 2 ragazze somale…una e’ Tufa’ , frequentatrice del Club54 e amica di Mario……si salutano…..i 4 li guardano sorridendo…non si meravigliano che Tufa’ ,nota shermutta,conosca un Gal…così decidono di mandarla alla villa di Abdullahi, che lei conosce bene(lui e’ uno dei Punter piu’ noti di Mogadiscio).
Dovra’ proporre ad Abdullahi di venire da solo a Medina a far da garante a Mario……..dentro di se’ Mario incomincia a sentire un certo malessere,come una nausea,come una morsa allo stomaco….le cose per lui potrebbero mettersi molto male se Abdullahi decidesse di disinteressarsi della faccenda….
Passano le ore…..di Tufa’ nessuna notizia…..i 4 incominciano a fare larvate minacce……finche’ non avessero ricevuto un adeguato compenso,Mario sarebbe rimasto in ostaggio…..
Finalmente arriva Abdullahi con la ragazza….si riuniscono poco distante con i 4 per non far sentire a Mario…..poco dopo ,raggiunto l’accordo,i 4 consegnano Mario ad Abdullahi che sale sul Suzuki di Mario e lo porta a casa .
Mario si sente come uscito da un incubo……si rende conto che la cosa avrebbe potuto facilmente volgere al peggio…..tanta gente,anche italiani,e’ sparita a Mogadiscio…..tanti sono stati uccisi anche recentemente…..lo stato di diritto e’ pressoche’ inesistente….si fa vivo solo quando c’e’ da rubare o da ricattare qualcuno…….o da punirlo per uno sgarro…come e’ successo al resident della Luftwansa,ammazzato nella sua casa di Wardigley mentre scopava con Ayanne , una shermuttina del Blue Marlin……
Abdullaahi lo guarda in tralice……”Adesso vieni da me “ gli dice”stai da me un paio di giorni,poi,quando torni a casa,ti do 2 dei miei Hawiya per qualche settimana “. Mario non obietta…..sa che Abdullahi e’ la massima autorita’ in questo campo…..sa lui quello che bisogna fare…..
Dentro di se’ sa che Abdullahi forse gli ha salvato la vita,anche se gia’ sta facendo il conto di quanto gli fruttera’ questa operazione di rescue…….i due infaatti sono in business insieme,insieme hanno mangiato le budella di capretto da latte allo spiedo,quella notte al Xaraf,al km24 della strada per Afgoie…. Piu’ tardi ,passando dalla strada del Lido,passaggio obbligato per raggiungere il fortino di Abdullahi a Qaran ,i 2 si fermano a bere qualcosa al Blue Marlin…….brindano allo scampato pericolo….anche Yulka si unisce a loro portando una delle sue “speciali”bottiglie di MUMM…..si avvicinano subito Awa,Faria e Barlin,che presidiano il posto a qualsiasi ora……Barlin chiede a Mario di darle il regaalo che le aveva promesso tempo fa……Mario strizza l’occhio ad Abdullahi e risponde”Chiedili a lui….lui e’ il mio cassiere….”. Ridono ambedue alla battuta…..sanno che d’ora in poi la cassa e’ comune,se mai non lo e’ stata anche prima……
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
Due anni dopo,dopo che Abdullahi se ne e’ andato da Mogadiscio e si e’ stabilito a Roma…..dopo che Mario e’ riuscito a partire dalla citta’ delle 1000 musharabie con l’ultimo volo della Kenyan Airways, mentre gli hangars dell’aeroporto erano in fiamme ed i ribelli tentavano di occupare la pista ,invano contrastati dai Marehan di Siad Barre che sparavano dalle Tecniche con le mitragliatrici pesanti,i due si ritrovano a Roma,per una cena “commemorativa” insieme a vecchi amici,somali e italiani,al ristorante Addis Abeba sulla Nomentana(non so se c‘e‘ ancora..…………).
Si ride , si scherza(riferisce Mario),si raccontano aneddoti sulla vita in Somalia prima della rivoluzione…finche’ Abdullahi diventa serio,e , gelando tutti,se ne esce con questa affermazione “ …gli Italiani consideravano la Somalia come un parco giochi per adulti…..avevano l’impunita’….potevano fare qualsiasi cosa…..rubare,stuprare,anche ammazzare “. Poi ,tra il silenzio generale, rivolgendosi a Mario,gli dice”Sai che quella vecchia e’ morta ?”
Mario si sente improvvisamente solo col suo fardello davanti a tutti…..l’episodio era stato rimosso da tanto tempo….Con Abdullahi aveva condiviso una parte,forse la piu’ bella,della sua vita…….la realizzazione del suo progetto,le gite nella savana a caccia di facoceri e di belle donne…..le nottate al Blue Marlin ,al Juba ed al Club 54,e le favolose scopate con le piu’ belle shermutine di Mogadiscio…..il successo professionale e finanziario…..
In quel momento sembravano cose del passato,o sogni……..ma in quel momento,forse,stava iniziando il processo di guarigione dalla malattia che l’aveva perseguitato per anni…..il mal d’Africa…..
Un tizio che incontro per caso , a volte, all’intervallo pranzo in una trattoria , e col quale si e’ creata una certa consuetudine perche’ mi ha riferito di aver vissuto in Africa piu’ o meno nello stesso periodo in cui ci sono stato io,qualche giorno fa mi ha raccontato un incubo che da qualche tempo lo perseguita…
Poiche’ mi pare un racconto bizzarro e inusuale,lo voglio condividere qui…..
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il traffico sulla Gidka Soddonka , il grande viale che attraversa trasversalmente Mogadiscio,era sostenuto ma scorrevole ; Mario,alla guida del suo Suzuki 4WD ,stava procedendo a velocita’ ridotta nella direzione dell’ospedale Martini…..lungo la strada,su ambo i lati,il solito affollamento di venditori ambulanti ,bambini che giocavano, questuanti,storpi…….all’altezza dell’Hotel Towfiq una vecchia con le stampelle attraversa la carreggiata e si ferma sullo spartitraffico,in attesa che l’auto passi…..Mario rallenta,poi,vedendo che la vecchia continua ad aspettare,continua la marcia,ma proprio in quel momento la vecchia scende dallo spartitraffico……….il muso del Suzuki la sbalza lontano…la vecchia rotola sull’asfalto e si ferma contro il cordolo dall’altro lato della strada….Mario inchioda e si precipita a soccorrerla….la vecchia si muove appena,geme fievolmente…..si raduna rapidamente una folla inferocita,che,incurante di aiutare a caricare la vecchia su un’auto per trasportarla all’ospedale,incomincia a minacciare il GAL colpendolo a calci,pugni e bastonate….inizia il linciaggio dello straniero infedele .
All’improvviso una serie di spari……4 uomini si fanno largo tra la folla inferocita sparando in aria …..urrlano “Boliska !!Boliska!!Ghedaff !! Ghedaff !! “ La folla indietreggia sconcertata……i poliziotti afferrano Mario per le braccia e lo trascinano sul Suzuki,uno si mette alla guida e parte sgommando…..
Mario e’ un po’ malconcio e sconvolto….l’incidente….la vecchia investita….il tentativo di linciaggio….intanto l’auto si allontana …..i 4 si rivolgono ammiccando a Mario….”Ti e’ andata bene” gli dicono….Lui chiede dove lo stanno portando…..gli strizzano l’occhio e gli rispondono “ A casa…”.
“Ma….non siete poliziotti “ - “ Si, ma poliziotti amici…..”.
Mario realizza la situazione che si e’ creata…….un colpo di fortuna lo ha salvato dal linciaggio,ma adesso e’ caduto nelle grinfie di un gruppo di avventurieri,che possono anchee essere poliziotti,che cercheranno di ricattarlo per ricavarne quanti piu’ soldi possono sfruttando la situazione.
Così dice loro che al momento non ha disponibilita’ di contante……lo potra’ rendere disponibile in qualche giorno…….i 4 decidono che non possono lasciarlo libero così , senza garanzie….Lui gli dice di contattare un suo amico somalo , Abdullahi,uno dei giovani impresari rampanti della citta’…..lo conoscono,ma non si arrischiano ad andare alla sua villa,presidiata da un plotone di mercenari Hawija .Così lo portano in una casa di Medina ,uno slum periferico vicino all’aeroporto.C’e’ un ampio cortile,circondato da tuguri….un alto muro di cinta in forati cs circonda tutto,interrotto solo da un cancello carraio presidiato da 2 somali armati di Kalashnikow…..ci sono dei bambini che scorrazzano nel cortile…li accudiscono 2 ragazze somale…una e’ Tufa’ , frequentatrice del Club54 e amica di Mario……si salutano…..i 4 li guardano sorridendo…non si meravigliano che Tufa’ ,nota shermutta,conosca un Gal…così decidono di mandarla alla villa di Abdullahi, che lei conosce bene(lui e’ uno dei Punter piu’ noti di Mogadiscio).
Dovra’ proporre ad Abdullahi di venire da solo a Medina a far da garante a Mario……..dentro di se’ Mario incomincia a sentire un certo malessere,come una nausea,come una morsa allo stomaco….le cose per lui potrebbero mettersi molto male se Abdullahi decidesse di disinteressarsi della faccenda….
Passano le ore…..di Tufa’ nessuna notizia…..i 4 incominciano a fare larvate minacce……finche’ non avessero ricevuto un adeguato compenso,Mario sarebbe rimasto in ostaggio…..
Finalmente arriva Abdullahi con la ragazza….si riuniscono poco distante con i 4 per non far sentire a Mario…..poco dopo ,raggiunto l’accordo,i 4 consegnano Mario ad Abdullahi che sale sul Suzuki di Mario e lo porta a casa .
Mario si sente come uscito da un incubo……si rende conto che la cosa avrebbe potuto facilmente volgere al peggio…..tanta gente,anche italiani,e’ sparita a Mogadiscio…..tanti sono stati uccisi anche recentemente…..lo stato di diritto e’ pressoche’ inesistente….si fa vivo solo quando c’e’ da rubare o da ricattare qualcuno…….o da punirlo per uno sgarro…come e’ successo al resident della Luftwansa,ammazzato nella sua casa di Wardigley mentre scopava con Ayanne , una shermuttina del Blue Marlin……
Abdullaahi lo guarda in tralice……”Adesso vieni da me “ gli dice”stai da me un paio di giorni,poi,quando torni a casa,ti do 2 dei miei Hawiya per qualche settimana “. Mario non obietta…..sa che Abdullahi e’ la massima autorita’ in questo campo…..sa lui quello che bisogna fare…..
Dentro di se’ sa che Abdullahi forse gli ha salvato la vita,anche se gia’ sta facendo il conto di quanto gli fruttera’ questa operazione di rescue…….i due infaatti sono in business insieme,insieme hanno mangiato le budella di capretto da latte allo spiedo,quella notte al Xaraf,al km24 della strada per Afgoie…. Piu’ tardi ,passando dalla strada del Lido,passaggio obbligato per raggiungere il fortino di Abdullahi a Qaran ,i 2 si fermano a bere qualcosa al Blue Marlin…….brindano allo scampato pericolo….anche Yulka si unisce a loro portando una delle sue “speciali”bottiglie di MUMM…..si avvicinano subito Awa,Faria e Barlin,che presidiano il posto a qualsiasi ora……Barlin chiede a Mario di darle il regaalo che le aveva promesso tempo fa……Mario strizza l’occhio ad Abdullahi e risponde”Chiedili a lui….lui e’ il mio cassiere….”. Ridono ambedue alla battuta…..sanno che d’ora in poi la cassa e’ comune,se mai non lo e’ stata anche prima……
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
Due anni dopo,dopo che Abdullahi se ne e’ andato da Mogadiscio e si e’ stabilito a Roma…..dopo che Mario e’ riuscito a partire dalla citta’ delle 1000 musharabie con l’ultimo volo della Kenyan Airways, mentre gli hangars dell’aeroporto erano in fiamme ed i ribelli tentavano di occupare la pista ,invano contrastati dai Marehan di Siad Barre che sparavano dalle Tecniche con le mitragliatrici pesanti,i due si ritrovano a Roma,per una cena “commemorativa” insieme a vecchi amici,somali e italiani,al ristorante Addis Abeba sulla Nomentana(non so se c‘e‘ ancora..…………).
Si ride , si scherza(riferisce Mario),si raccontano aneddoti sulla vita in Somalia prima della rivoluzione…finche’ Abdullahi diventa serio,e , gelando tutti,se ne esce con questa affermazione “ …gli Italiani consideravano la Somalia come un parco giochi per adulti…..avevano l’impunita’….potevano fare qualsiasi cosa…..rubare,stuprare,anche ammazzare “. Poi ,tra il silenzio generale, rivolgendosi a Mario,gli dice”Sai che quella vecchia e’ morta ?”
Mario si sente improvvisamente solo col suo fardello davanti a tutti…..l’episodio era stato rimosso da tanto tempo….Con Abdullahi aveva condiviso una parte,forse la piu’ bella,della sua vita…….la realizzazione del suo progetto,le gite nella savana a caccia di facoceri e di belle donne…..le nottate al Blue Marlin ,al Juba ed al Club 54,e le favolose scopate con le piu’ belle shermutine di Mogadiscio…..il successo professionale e finanziario…..
In quel momento sembravano cose del passato,o sogni……..ma in quel momento,forse,stava iniziando il processo di guarigione dalla malattia che l’aveva perseguitato per anni…..il mal d’Africa…..