- Espulso
- #1
Parecchie volte, nel corso della mia lunga “carriera” di punter, mi sono sorpreso a chiedermi il perche' di un comportamento che,al di la' delle solite banali spiegazioni, rimane effettivamente strano,ed apparentemente ingiustificabile.
In oltre 50 anni di attivita'(se vogliamo partire dalle prime esperienze giovanili nella “fossa dei leoni”),mi e' capitato di frequentare assiduamente professioniste di ogni tipo,in Italia ed all'estero,prescelte fra le altre per la loro bellezza e/o per la loro personalita' molto particolare:parlo di africane ,filippine,tailandesi,ma anche di marocchine , coreane e romene che non mi sarei sorpreso di vedere in una sfilata di moda.
Per “frequentazione assidua” intendo ragazze che,dopo una prima presa di contatto occasionale,al club piuttosto che per strada,ho fatto venire per periodi piu' o meno lunghi a casa mia(quando risiedevo per lavoro all'estero),oppure ho frequentato anche per parecchi anni presso la loro “sede”.
Tutte avevano in comune una qualita':riuscivano a soddisfarmi in modo pressoche' totale,non solo sessualmente,ma anche come piacere derivante dallo stare in loro compagnia,privatamente e pubblicamente.
Eppure,dopo periodi piu' o meno lunghi,e senza apparente giustificazione,mi sono ritrovato a diradare le visite fino ad annullarle del tutto,o ad estrometterle da casa mia con scuse piu' o meno plausibili; e ,quel che e' piu',mi sono ritrovato a frequentare ragazze che non erano nemmeno degne di allacciare loro le scarpe.
La prima e ovvia motivazione che si affaccia alla mente dei piu' e' che tutto cio' e' dovuto alla noia.......come re Luigi diceva a Mazzarino : ".....sempre pernici....!!!!!".
Ma la spiegazione non mi soddisfa completamente:come il punter esperto sa perfettamente,lasciare le fidelizzate per tentare la ventura ti espone ad una serie infinita di rischi.....i paduli di ogni tipo,tempo perso,delusioni,maggiori spese,e comunque il paragone che ti si affaccia automaticamente alla mente tra la "quasi perfezione" del precedente rapporto con la manifesta inadeguatezza di quello presente(confronto di per se' demotivante).
E allora ???.......allora mi son fatto un'analisi introspettiva,e,per quanto mi riguarda,le cose stanno così:il punto di partenza e' che ,tutte le volte che in un rapporto arrivo ad una situazione di regime,cioe' so esattamente cio' che posso o non posso aspettarmi dalla mia partner,l'interesse e quindi il piacere subisce un calo.....intendiamoci:non il piacere sensoriale,perche' quello e' sempre all'acme,ma......non saprei come definirlo.....aspettativa di qualcosa di nuovo.......adrenalina indotta dall'incertezza sulla possibilita' di ottenere qualcosa,ed anche su "che cosa" si potrebbe ottenere......ma anche l'eccitazione di intuire di aver fatto breccia sulla partner,capire che l'hai convinta a derogare dai suoi propositi,ed a concederti la sua fiducia:ecco,e' questo il condimento che esalta il sapore di ogni piatto......sapere che lei e' alla tua merce'.....non importa il motivo che l'ha indotta a farlo,e comunque sei stato tu l'artefice di questa motivazione...l'hai cucinata tu per lei,e lei l'ha "ingoiata".
Potremmo chiamarlo piacere virtuale ?forse,fatto sta che fa "sballare"come una droga.
In oltre 50 anni di attivita'(se vogliamo partire dalle prime esperienze giovanili nella “fossa dei leoni”),mi e' capitato di frequentare assiduamente professioniste di ogni tipo,in Italia ed all'estero,prescelte fra le altre per la loro bellezza e/o per la loro personalita' molto particolare:parlo di africane ,filippine,tailandesi,ma anche di marocchine , coreane e romene che non mi sarei sorpreso di vedere in una sfilata di moda.
Per “frequentazione assidua” intendo ragazze che,dopo una prima presa di contatto occasionale,al club piuttosto che per strada,ho fatto venire per periodi piu' o meno lunghi a casa mia(quando risiedevo per lavoro all'estero),oppure ho frequentato anche per parecchi anni presso la loro “sede”.
Tutte avevano in comune una qualita':riuscivano a soddisfarmi in modo pressoche' totale,non solo sessualmente,ma anche come piacere derivante dallo stare in loro compagnia,privatamente e pubblicamente.
Eppure,dopo periodi piu' o meno lunghi,e senza apparente giustificazione,mi sono ritrovato a diradare le visite fino ad annullarle del tutto,o ad estrometterle da casa mia con scuse piu' o meno plausibili; e ,quel che e' piu',mi sono ritrovato a frequentare ragazze che non erano nemmeno degne di allacciare loro le scarpe.
La prima e ovvia motivazione che si affaccia alla mente dei piu' e' che tutto cio' e' dovuto alla noia.......come re Luigi diceva a Mazzarino : ".....sempre pernici....!!!!!".
Ma la spiegazione non mi soddisfa completamente:come il punter esperto sa perfettamente,lasciare le fidelizzate per tentare la ventura ti espone ad una serie infinita di rischi.....i paduli di ogni tipo,tempo perso,delusioni,maggiori spese,e comunque il paragone che ti si affaccia automaticamente alla mente tra la "quasi perfezione" del precedente rapporto con la manifesta inadeguatezza di quello presente(confronto di per se' demotivante).
E allora ???.......allora mi son fatto un'analisi introspettiva,e,per quanto mi riguarda,le cose stanno così:il punto di partenza e' che ,tutte le volte che in un rapporto arrivo ad una situazione di regime,cioe' so esattamente cio' che posso o non posso aspettarmi dalla mia partner,l'interesse e quindi il piacere subisce un calo.....intendiamoci:non il piacere sensoriale,perche' quello e' sempre all'acme,ma......non saprei come definirlo.....aspettativa di qualcosa di nuovo.......adrenalina indotta dall'incertezza sulla possibilita' di ottenere qualcosa,ed anche su "che cosa" si potrebbe ottenere......ma anche l'eccitazione di intuire di aver fatto breccia sulla partner,capire che l'hai convinta a derogare dai suoi propositi,ed a concederti la sua fiducia:ecco,e' questo il condimento che esalta il sapore di ogni piatto......sapere che lei e' alla tua merce'.....non importa il motivo che l'ha indotta a farlo,e comunque sei stato tu l'artefice di questa motivazione...l'hai cucinata tu per lei,e lei l'ha "ingoiata".
Potremmo chiamarlo piacere virtuale ?forse,fatto sta che fa "sballare"come una droga.