- Espulso
- #1
AFRICA OCCIDENTALE – NORD DI FREETOWN
Arrivo nella capitale con un bimotore militare a elica,residuo dell’occupazione russa,accompagnato da un intermediario che mi aiutera’ ad aggirarmi nei meandri del ministero ,per organizzare una survey nel territorio finalizzata alla stesura di una proposta tecnica per il mio progetto . Mi sistemo in hotel( sul mare,con una vista stupenda ma popolato di iguane verdi/rosse e gialle),vado a fare i miei giri negli uffici,e invito a cena per la sera il ministro con il suo staff. Con mia sorpresa, oltre allo staff ministeriale,si presentano al ristorante anche una ventina di donne,che poi apprendero’ essere mogli o fidanzate dei vari personaggi.
Mi si accomoda a fianco una giovane donna,sinuosa nel suo vestito variopinto,e nonostante il frastuono della compagnia ed il caldo torrido della notte africana,riusciamo a fare un po’ di conversazione:apprendo che e’ la sorella di una fidanzata del ministro.
La sera dopo,alla fine di una giornata laboriosa(survey in jeep alla prima stazione del progeetto)l’intermediario mi consiglia vivamente di ritirarmi in stanza subito dopo cena,e di non azzardarmi ad aggirarmi fuori dall’hotel ne’ tantomeno a lasciarmi contattare dalle donne locali che,a suo dire,han tutte l’Aids .
Cionondimeno mi sentivo irrequieto,cosicche’ poco prima di mezzanotte scendo nella hall , vago tra i vari ambienti fino ad arrivare ad un locale adibito a night club,con un DJ che produceva musica a tutto volume,e,attorno alla pista da ballo,una trentina di ragazze locali sedute apparentemente in attesa . Dopo un attimo di esitazione,faccio il giro dei saluti,e ne approfitto per sbirciarle un po’:tutte ragazze giovani,vestite all’europea,con jeans e maglietta. Mi sento chiamare da una pantera alta e sinuosa,e nonostante la differenza di abbigliamento(alla cena indossava l’abito tradizionale africano)riconosco Tabara,, la sorella dell’amica etc…
La saluto,lei mi abbraccia e bacia su ambo le guance,io le propongo di sederci nella saletta vicina,dove c’e’ meno casino e si puo’ parlare;sul divanetto lei accosta (inavvertitamente)la sua gamba alla mia,e parliamo della sua vita(vorrebbe venire in europa,forse in Francia,ma il viaggio costa troppo…);il mio francese non e’ molto fluente,lei mi corregge,ridiamo,ed arriva il momento giusto per proporle di venire a bere qualcosa su da me:esita un attimo,poi mi dice di aspettare,torna dalle altre,dice qualcosa alle amiche,poi torna da me e mi chiede di apettarla vicino all’ascensore.
Saliamo in camera,appena dentro la bacio(le labbra africane hanno sempr e esercitato su di me un irresistibile potere…),smetto solo quando mi rendo conto che la sto soffocando,per riprendere subito dopo,le chiedo con urgenza la lingua,che risucchio doviziosamente,tra i suoi mugolii,che mi eccitano alla grande,mentre con le dita ho iniziato ad esplorarla dappertutto,scoprendo sotto la maglietta i capezzoli rugosi che crescono sotto le mie dita,allora le sollevo l’indumento ed esploro ogni cmq del suo seno con la lingua,mentre le dita le slacciano i jeans sotto i quali trovano il suo sesso gia’ umido.
Quando i movimenti del suo bacino cominciano a diventare imperiosi,mentre la sua chaquette sta grondando umori,le introduco le dita nella sua cavita’,dove mi insinuo agevolmente sotto la sua cervice,peraltro gia’ favorevolmente predisposta,ed aumento la frequenza della sollecitazione,mentre i suoi lamenti di piacere sono sovrastati solo dallo sciabordio ritmico dei suoi umori.
Mi strappo di dosso i vestiti ,la denudo dei jeans e la possiedo,prima dolcemente e subito dopo vigorosamente.
Dopo avere completato il primo round con reciproca soddisfazione,parliamo di me e di lei,…quando devo partire….se tornero’…..lei che sta cercando un visto per la Francia…..Intanto non smettiamo di accarezzarci ,finche’ io,finito il tempo refrattario e,forse,un po’ irrispettosamente,le tronco il discorso in bocca penetrandola repentinamente,ed impadronendomi subito della sua lingua,stornata dal racconto ad altra e piu’ urgente incombenza.
Quella notte ,peraltro lunghissima,e’ comunque finita troppo presto. Sono stato con Tabara per tutto il tempo che sono rimasto in citta’,fino al mio ritorno in patria.
Siamo rimasti in contatto per qualche anno,finche’ lei e’ riuscita a espatriare in Francia,e successivamente a Genova ,dove vive.
Ogni tanto ci si vede…..
Arrivo nella capitale con un bimotore militare a elica,residuo dell’occupazione russa,accompagnato da un intermediario che mi aiutera’ ad aggirarmi nei meandri del ministero ,per organizzare una survey nel territorio finalizzata alla stesura di una proposta tecnica per il mio progetto . Mi sistemo in hotel( sul mare,con una vista stupenda ma popolato di iguane verdi/rosse e gialle),vado a fare i miei giri negli uffici,e invito a cena per la sera il ministro con il suo staff. Con mia sorpresa, oltre allo staff ministeriale,si presentano al ristorante anche una ventina di donne,che poi apprendero’ essere mogli o fidanzate dei vari personaggi.
Mi si accomoda a fianco una giovane donna,sinuosa nel suo vestito variopinto,e nonostante il frastuono della compagnia ed il caldo torrido della notte africana,riusciamo a fare un po’ di conversazione:apprendo che e’ la sorella di una fidanzata del ministro.
La sera dopo,alla fine di una giornata laboriosa(survey in jeep alla prima stazione del progeetto)l’intermediario mi consiglia vivamente di ritirarmi in stanza subito dopo cena,e di non azzardarmi ad aggirarmi fuori dall’hotel ne’ tantomeno a lasciarmi contattare dalle donne locali che,a suo dire,han tutte l’Aids .
Cionondimeno mi sentivo irrequieto,cosicche’ poco prima di mezzanotte scendo nella hall , vago tra i vari ambienti fino ad arrivare ad un locale adibito a night club,con un DJ che produceva musica a tutto volume,e,attorno alla pista da ballo,una trentina di ragazze locali sedute apparentemente in attesa . Dopo un attimo di esitazione,faccio il giro dei saluti,e ne approfitto per sbirciarle un po’:tutte ragazze giovani,vestite all’europea,con jeans e maglietta. Mi sento chiamare da una pantera alta e sinuosa,e nonostante la differenza di abbigliamento(alla cena indossava l’abito tradizionale africano)riconosco Tabara,, la sorella dell’amica etc…
La saluto,lei mi abbraccia e bacia su ambo le guance,io le propongo di sederci nella saletta vicina,dove c’e’ meno casino e si puo’ parlare;sul divanetto lei accosta (inavvertitamente)la sua gamba alla mia,e parliamo della sua vita(vorrebbe venire in europa,forse in Francia,ma il viaggio costa troppo…);il mio francese non e’ molto fluente,lei mi corregge,ridiamo,ed arriva il momento giusto per proporle di venire a bere qualcosa su da me:esita un attimo,poi mi dice di aspettare,torna dalle altre,dice qualcosa alle amiche,poi torna da me e mi chiede di apettarla vicino all’ascensore.
Saliamo in camera,appena dentro la bacio(le labbra africane hanno sempr e esercitato su di me un irresistibile potere…),smetto solo quando mi rendo conto che la sto soffocando,per riprendere subito dopo,le chiedo con urgenza la lingua,che risucchio doviziosamente,tra i suoi mugolii,che mi eccitano alla grande,mentre con le dita ho iniziato ad esplorarla dappertutto,scoprendo sotto la maglietta i capezzoli rugosi che crescono sotto le mie dita,allora le sollevo l’indumento ed esploro ogni cmq del suo seno con la lingua,mentre le dita le slacciano i jeans sotto i quali trovano il suo sesso gia’ umido.
Quando i movimenti del suo bacino cominciano a diventare imperiosi,mentre la sua chaquette sta grondando umori,le introduco le dita nella sua cavita’,dove mi insinuo agevolmente sotto la sua cervice,peraltro gia’ favorevolmente predisposta,ed aumento la frequenza della sollecitazione,mentre i suoi lamenti di piacere sono sovrastati solo dallo sciabordio ritmico dei suoi umori.
Mi strappo di dosso i vestiti ,la denudo dei jeans e la possiedo,prima dolcemente e subito dopo vigorosamente.
Dopo avere completato il primo round con reciproca soddisfazione,parliamo di me e di lei,…quando devo partire….se tornero’…..lei che sta cercando un visto per la Francia…..Intanto non smettiamo di accarezzarci ,finche’ io,finito il tempo refrattario e,forse,un po’ irrispettosamente,le tronco il discorso in bocca penetrandola repentinamente,ed impadronendomi subito della sua lingua,stornata dal racconto ad altra e piu’ urgente incombenza.
Quella notte ,peraltro lunghissima,e’ comunque finita troppo presto. Sono stato con Tabara per tutto il tempo che sono rimasto in citta’,fino al mio ritorno in patria.
Siamo rimasti in contatto per qualche anno,finche’ lei e’ riuscita a espatriare in Francia,e successivamente a Genova ,dove vive.
Ogni tanto ci si vede…..