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Un paio di giorni è stato il mio compleanno …. Un attimo … intendiamoci … è stato il compleanno di cicciobello58, il mio ego/punter, che proprio due anni fa è nato a questa nuova, particolarissima vita.
Ho avuto modo di condividere qui quell’esperienza, semplicemente stralciando alcune pagine dal mio diario ( http://community.punterforum.com/recensite-vostra-prima-volta-vt68730.html#post614499 ) la mia recensione chiudeva così :
“ ….. E’ un problema di valutazione. Io stasera ballavo su uno dei miei confini e ho deciso che la linea era troppo dietro, che fosse giusto saltare e tracciarla un po’ più in là.
Va bene. Ormai l’ho fatto e non si torna più indietro.
La mia paura è che dopo questa sera, io questa linea continui a spostarla ancora altre volte … sempre più avanti, senza più sapere come fermarmi.”
Mi conoscevo bene. Sapevo cosa sarebbe successo in seguito.
A quella ragazza ne sono seguite tante altre. Dopo quell’approccio goffo si sono susseguite molte esperienze. Sono diventato un cacciatore.
Sempre più deciso
Sempre più sicuro
Sempre più famelico.
Aspettavo le sere delle mie trasferte fiorentine con un’ansia ed un’eccitazione che crescevano di giorno in giorno, parossisticamente, fino ad impegnare totalmente i miei pensieri, fino a divenire quasi l’unico scopo (un accento sbagliato ed il termine ha quasi una valenza freudiana) …. diciamo … obiettivo della mia vita. Una specie di perenne erezione mentale, un priapismo cerebrale incontrollabile e feroce.
Piano piano la consuetudine è divenuta rito e ben presto il meccanismo, pur con il suo rassicurante ripetersi e con i suoi benefici effetti ha iniziato a causarmi assuefazione.
Così ho cominciato ad aumentare le dosi.
Non più una ragazza, ma due, tre … fino a quattro o cinque per notte (credetemi … non sto esagerando).
Dalle OTR sono passato alle loft, poi il laghetto mi è sembrato troppo piccolo e i pesci sempre gli stessi. Così ho cominciato con i siti di escort e anche lì mai meno di due o tre per ogni sera, spesso anche per due sere di seguito.
Non avevo mai avuto bisogno di “aiutini” chimici, ma chiaramente non potevo reggere quel ritmo senza i farmaci e allora giù con il viagra da 100mg, magari anche con un paio di pillole una dietro l’altra.
I miei raid duravano ore e finivano anche alle tre di notte. Se non ero soddisfatto e le escort chiudevano bottega continuavo per strada, in un carosello ossessivo alla ricerca di qualsiasi tipo di puttana, accontentandomi, se non c’era scelta, anche di quelle che meno mi piacevano.
Poi ha cominciato a subentrare la noia.
Il problema non era più la quantità, ma la qualità di ciò che facevo.
Ho cercato situazioni multiple, con più ragazze, o con altri uomini. Sono passato ai trans. Senza una vera convinzione e forse senza una reale soddisfazione. Solo per provare sensazioni nuove.
Nei rapporti diventavo sempre più esigente e disinibito e mi trovavo ad assecondare ogni mia fantasia, a cercare di soddisfare ogni mio desiderio.
… sempre più avanti, senza più sapere come fermarmi.
Ero diventato un automa, ma riuscivo a vedere dall’esterno, in maniera lucida e distaccata, la mia dipendenza ormai totale dal sesso.
Riuscivo a capire che il sesso non mi dava quasi più piacere, ma che era diventato un obbligo, un qualcosa di cui non sapevo più fare a meno.
Di tutto ciò riuscivo chiaramente a percepire i lati più negativi. La mia soglia di rischio aumentava di giorno in giorno.
Rischio di essere scoperto. Rischio per la mia salute. Rischio di rovinarmi economicamente.
Ma il rischio peggiore, quello per me insopportabile, era di divenire schiavo del mio vizio.
E’ un’idea per me insopportabile, quella di non avere il dominio della mia vita ed è una delle cose che mi ha sempre dato la forza di smettere con tutto ciò che potrebbe impedirmi di vivere in maniera consapevole, nel pieno controllo delle mie azioni.
Così, qualche mese fa, ho avuto quasi una crisi da overdose. Ho tirato il fiato, mi sono fatto un discorsetto e mi sono chiesto di tirare fuori le palle (una volta tanto, non per farmele leccare ) e di provare a darci un taglio.
L’ho già fatto altre volte e … porca miseria … con tutti i difetti ed i limiti che mi ritrovo, devo ammettere che anche questa volta ha funzionato.
Ho chiuso completamente. Ho messo a cuccia il fratellino, concedendogli ogni tanto la consolazione ( neanche tanto magra) di una sana, vecchia e sempre valida pippa e ho lasciato che passassero prima i giorni, poi le settimane, poi i mesi.
Non sono andato in crisi di astinenza … niente febbre, convulsioni o variazioni di peso … insomma sono sopravvissuto e dopo il giusto tempo ho capito che ne ero uscito, prendendo atto che probabilmente mi ero scansato qualche rogna e che ciò che ero riuscito a fare, non sempre è alla portata di tutti.
Ma c’era ancora una prova da superare.
Io non ho mai rinnegato la mia natura e le mie pulsioni e non voglio mortificare il mio corpo. Voglio solo che la soddisfazione dei miei desideri mi dia piacere e che tutto questo sia possibile in una forma di giusto equilibrio.
Sono tornato a Firenze il mese scorso. Credetemi, forse non avevo neanche tanta voglia, ma mi sono scelto un paio di ragazze su un sito e ho ricominciato come se nulla fosse successo, come se non avessi mai smesso (però la prima se n’è accorta “tesssoro … ma da quanto tempo non lo facevi?” ).
La differenza sta nel fatto che fatta la seconda non ho permesso né al mio cervello né al mio cazzo di andare oltre e di tornare al ritmo ossessivo e forsennato di qualche mese fa. Nelle settimane successive ho ripetuto l’esperienza, con calma, moderazione (e soddisfazione). Ho smesso con il viagra e sono tornato a seguire le reali esigenze ed i limiti del mio corpo e della mia voglia.
Ora sono qui, abbastanza tranquillo e anche quella insostenibile tensione mentale sembra aver allentato la presa. Penso alla passera, ma ogni tanto riesco a ricordarmi che è anche la femmina di un volatile e ho realizzato che il pisello mi serve pure per fare pipì …
Non posso assicurarmi nulla, ma credo di aver ritrovato quell’equilibrio che avevo perso e farò tutto il possibile per mantenerlo ….. ( anche se non sono del tutto sicuro, in tutta onestà, che sia questo quello che voglio ….)
Ho avuto modo di condividere qui quell’esperienza, semplicemente stralciando alcune pagine dal mio diario ( http://community.punterforum.com/recensite-vostra-prima-volta-vt68730.html#post614499 ) la mia recensione chiudeva così :
“ ….. E’ un problema di valutazione. Io stasera ballavo su uno dei miei confini e ho deciso che la linea era troppo dietro, che fosse giusto saltare e tracciarla un po’ più in là.
Va bene. Ormai l’ho fatto e non si torna più indietro.
La mia paura è che dopo questa sera, io questa linea continui a spostarla ancora altre volte … sempre più avanti, senza più sapere come fermarmi.”
Mi conoscevo bene. Sapevo cosa sarebbe successo in seguito.
A quella ragazza ne sono seguite tante altre. Dopo quell’approccio goffo si sono susseguite molte esperienze. Sono diventato un cacciatore.
Sempre più deciso
Sempre più sicuro
Sempre più famelico.
Aspettavo le sere delle mie trasferte fiorentine con un’ansia ed un’eccitazione che crescevano di giorno in giorno, parossisticamente, fino ad impegnare totalmente i miei pensieri, fino a divenire quasi l’unico scopo (un accento sbagliato ed il termine ha quasi una valenza freudiana) …. diciamo … obiettivo della mia vita. Una specie di perenne erezione mentale, un priapismo cerebrale incontrollabile e feroce.
Piano piano la consuetudine è divenuta rito e ben presto il meccanismo, pur con il suo rassicurante ripetersi e con i suoi benefici effetti ha iniziato a causarmi assuefazione.
Così ho cominciato ad aumentare le dosi.
Non più una ragazza, ma due, tre … fino a quattro o cinque per notte (credetemi … non sto esagerando).
Dalle OTR sono passato alle loft, poi il laghetto mi è sembrato troppo piccolo e i pesci sempre gli stessi. Così ho cominciato con i siti di escort e anche lì mai meno di due o tre per ogni sera, spesso anche per due sere di seguito.
Non avevo mai avuto bisogno di “aiutini” chimici, ma chiaramente non potevo reggere quel ritmo senza i farmaci e allora giù con il viagra da 100mg, magari anche con un paio di pillole una dietro l’altra.
I miei raid duravano ore e finivano anche alle tre di notte. Se non ero soddisfatto e le escort chiudevano bottega continuavo per strada, in un carosello ossessivo alla ricerca di qualsiasi tipo di puttana, accontentandomi, se non c’era scelta, anche di quelle che meno mi piacevano.
Poi ha cominciato a subentrare la noia.
Il problema non era più la quantità, ma la qualità di ciò che facevo.
Ho cercato situazioni multiple, con più ragazze, o con altri uomini. Sono passato ai trans. Senza una vera convinzione e forse senza una reale soddisfazione. Solo per provare sensazioni nuove.
Nei rapporti diventavo sempre più esigente e disinibito e mi trovavo ad assecondare ogni mia fantasia, a cercare di soddisfare ogni mio desiderio.
… sempre più avanti, senza più sapere come fermarmi.
Ero diventato un automa, ma riuscivo a vedere dall’esterno, in maniera lucida e distaccata, la mia dipendenza ormai totale dal sesso.
Riuscivo a capire che il sesso non mi dava quasi più piacere, ma che era diventato un obbligo, un qualcosa di cui non sapevo più fare a meno.
Di tutto ciò riuscivo chiaramente a percepire i lati più negativi. La mia soglia di rischio aumentava di giorno in giorno.
Rischio di essere scoperto. Rischio per la mia salute. Rischio di rovinarmi economicamente.
Ma il rischio peggiore, quello per me insopportabile, era di divenire schiavo del mio vizio.
E’ un’idea per me insopportabile, quella di non avere il dominio della mia vita ed è una delle cose che mi ha sempre dato la forza di smettere con tutto ciò che potrebbe impedirmi di vivere in maniera consapevole, nel pieno controllo delle mie azioni.
Così, qualche mese fa, ho avuto quasi una crisi da overdose. Ho tirato il fiato, mi sono fatto un discorsetto e mi sono chiesto di tirare fuori le palle (una volta tanto, non per farmele leccare ) e di provare a darci un taglio.
L’ho già fatto altre volte e … porca miseria … con tutti i difetti ed i limiti che mi ritrovo, devo ammettere che anche questa volta ha funzionato.
Ho chiuso completamente. Ho messo a cuccia il fratellino, concedendogli ogni tanto la consolazione ( neanche tanto magra) di una sana, vecchia e sempre valida pippa e ho lasciato che passassero prima i giorni, poi le settimane, poi i mesi.
Non sono andato in crisi di astinenza … niente febbre, convulsioni o variazioni di peso … insomma sono sopravvissuto e dopo il giusto tempo ho capito che ne ero uscito, prendendo atto che probabilmente mi ero scansato qualche rogna e che ciò che ero riuscito a fare, non sempre è alla portata di tutti.
Ma c’era ancora una prova da superare.
Io non ho mai rinnegato la mia natura e le mie pulsioni e non voglio mortificare il mio corpo. Voglio solo che la soddisfazione dei miei desideri mi dia piacere e che tutto questo sia possibile in una forma di giusto equilibrio.
Sono tornato a Firenze il mese scorso. Credetemi, forse non avevo neanche tanta voglia, ma mi sono scelto un paio di ragazze su un sito e ho ricominciato come se nulla fosse successo, come se non avessi mai smesso (però la prima se n’è accorta “tesssoro … ma da quanto tempo non lo facevi?” ).
La differenza sta nel fatto che fatta la seconda non ho permesso né al mio cervello né al mio cazzo di andare oltre e di tornare al ritmo ossessivo e forsennato di qualche mese fa. Nelle settimane successive ho ripetuto l’esperienza, con calma, moderazione (e soddisfazione). Ho smesso con il viagra e sono tornato a seguire le reali esigenze ed i limiti del mio corpo e della mia voglia.
Ora sono qui, abbastanza tranquillo e anche quella insostenibile tensione mentale sembra aver allentato la presa. Penso alla passera, ma ogni tanto riesco a ricordarmi che è anche la femmina di un volatile e ho realizzato che il pisello mi serve pure per fare pipì …
Non posso assicurarmi nulla, ma credo di aver ritrovato quell’equilibrio che avevo perso e farò tutto il possibile per mantenerlo ….. ( anche se non sono del tutto sicuro, in tutta onestà, che sia questo quello che voglio ….)
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