Si fa presto a dire "non trovo nessuna"

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Partecipando ad una discussione in un altro thread mi è venuto in mente questo spunto di riflessione.
Molti qui scrivono che vanno a mignotte perché non riescono a trovare nessuna.
Beh secondo me questa è una verità parziale.
A mio parere infatti sono veramente pochi gli uomini che sono off limits per ogni donna.
In realtà anche il meno esigente di questi "lamentoni" (in senso buono) mira ad un determinato tipo di donna ed altre che non rispondono a questi canoni anche se disponibili non vengono prese in considerazione e si preferisce andare a pagamento con quelle che piacciono.
Anche io faccio così ma lo ammetto non dico che non trovo nessuna.
Sembra una cosa banale ma non lo è perché molti che proprio non riescono a fare i punter e non vogliono passare la vita a farsi seghe si mettono/vanno con donne che non gli piacciono e per me questa è una cosa così squallida che preferisco fare il puttaniere a vita. Che ne dite?
 
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Beh certo.. hai ragione, per "non trovo nessuna" si intende nessuna che mi piaccia veramente e con la quale potrei condividere il cammino degli anni, e non solo nel senso estetico, deve esserci un feeling d'interessi.
Ma a parte questo, su una cosa ti sbagli:
non puoi essere puttaniere a vita, è un hobby relativamente breve; non usarlo come pretesto per rinunciare a condividere la tua vita con un'altra persona.
 
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Hawkeye

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Sembra una cosa banale ma non lo è perché molti che proprio non riescono a fare i punter e non vogliono passare la vita a farsi seghe si mettono/vanno con donne che non gli piacciono e per me questa è una cosa così squallida che preferisco fare il puttaniere a vita. Che ne dite?

Se fosse messa solo così sarebbe veramente squallida. Tuttavia va osservato che a volte l'accoppiarsi in maniera continuativa con una gentil signora potrebbe comprendere non solo il fattore sessuale.
 
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Secondo me si tirano anche un pò i remi in barca col tempo....hai voglia a dire bisogna tentare..tentare..tentare e ancora tentare...come già ho scritto da qualche altra parte, non ricordo dove, ma lo ripeto: non abbiamo cartucce infinite a questo mondo.

Così come esistono persone, che il lavoro smettono di cercarlo dopo anni e tentativi andati a vuoto, esistono persone che si comportano analogamente in amore e coppia.

E' questione di tenacia? di carattere? di forza?? Non lo so.

Una vocina mi dice che per mantenere una certa tenacia in un determinato campo, le sconfitte non devono superare i successi..altrimenti si è dissociati mentali, non tenaci..una persona sana deve anche saper dire "è più forte di me".. ma può essere pure che quella vocina si sbagli.:unknw:

In ogni impresa andata male, abbiamo investito un poco di noi stessi, che va perduto.

Se poi si aggiungie che con l'età sia uomini che donne diventano meno elastici, la frittata è fatta.


Ma a parte questo, su una cosa ti sbagli:
non puoi essere puttaniere a vita, è un hobby relativamente breve; non usarlo come pretesto per rinunciare a condividere la tua vita con un'altra persona.

Non lo so..non so che dire..se mi guardo indietro, un anno fa mi pare un secolo, quante cose possono succedere in un anno?? ..Moltissime.

Può essere anche che tra un anno diventerò culattone, e il problema delle pay si risolverà istantaneamente.

Non puoi essere puttaniere a vita??? boh..saggezza mi consiglia di non esprimermi..non si sa mai.

Per ora va bene così..:ok:..anzi già son 6-7 anni che va bene così, e sono vicino ai 40.
 
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Non puoi essere puttaniere a vita??? boh..saggezza mi consiglia di non esprimermi..non si sa mai.

No, io non intendevo che passa la voglia di andare a puttane, volevo dire che arriva un tempo dove non ce la fai più ad andare a puttane, nel senso fisico, perché col trascorrere del tempo le priorità diventano altre, il sesso interessa sempre meno.
A quel punto che succede?
Sicuri di essere consapevoli e pronti a trascorrere il tempo che rimane soli???
Sei giovane, il tuo appetito sessuale è ancora tanto alto; ma poi?
Solo per questo motivo ho affermato che non si può essere puttaniere a vita.
E comunque, a prescindere, andare a puttane dovrebbe essere un hobby, non una routine.
In alcuni casi si confonde quei minuti passati in compagnia di escort come un surrogato di un sentimento che si ha voglia di dare e ricevere. E triste e sbagliato svegliarsi un giorno e capire di non poterlo dare più, ne tanto meno riceverlo.
 
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Anch'io,se ho scritto che vado a pay perché "non trovo nessuna",ho mentito; chiedo venia.

In realtà qualcuna che mi vuole c'è: una è 1,60 per 80 kg,l'altra si vanta di voler arrivare vergine al matrimonio e l'altra ancora....no,non c'è un'altra ancora.

Credo che chiunque possa capire perché preferisco stare single andare a pay.

Bho,se mi impegnassi tanto,ma proprio tanto,forse potrei trovare anche qualcosa di decente, chissà. Ma visto che tutto sommato sto bene anche da solo e l'appagamento sessuale ce l'ho grazie alle pay non ho stimoli per farlo,anche perché nei vari rapporti di coppia che ho avuto le rotture di coglioni hanno sempre superato le cose positive,di picche ne ho collezionate a volontà e non ho quasi più voglia di rimettermi in gioco.
 
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Ma non è che forse l'uso e l'abuso di prostitute deformi la percezione della realtà?
Non è che magari si adottino le stesse dinamiche del mondo pay anche nel mondo reale alzando sempre più in alto l'asticella e perdendo di vista se stessi?
Non è che forse attribuiamo al sesso più importanza di quanta realmente ne abbia?
Ed infine, che ci si racconti la favoletta che andare a troie è bello per non dover fare i conti con se stessi e con gli altri, che altro non sono che il nostro specchio?
 
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non trovo nessuna... si potrebbe anche dire con quante ho provato? non è solo una statistica, ma quando provo poco trovo anche poco

condivido che andare con le prostitute può provocare una certa distorsione della realtà, in fondo sono donne di solito giovani, rispetto alle mie coetanee (49), quindi l'occhio si abitua a questo e le coetanee sembrano vecchiette... e probabilmente pure io sembro un vecchietto alle professioniste!
 
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tra il Tevere e i loft.
perché col trascorrere del tempo le priorità diventano altre, il sesso interessa sempre meno.
A quel punto che succede?
Sicuri di essere consapevoli e pronti a trascorrere il tempo che rimane soli???
.

sto riflettendo su questa frase, so che è vera..ma la percepisco ancora come nuvole all'orizzonte...ma so che un domani arriverà..
 
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Se fosse messa solo così sarebbe veramente squallida.

Il fatto è che in molti casi è messa proprio così, nella realtà. Il discorso di curioso ha un suo senso. Io mi sento molto distante dalla sua mentalità, dalla sua sensibilità (intesa come sensibilità di vivere i rapporti e di approcciarmi all'altro sesso, ecco siamo proprio distanti anni luce...anche se cambiando certi parametri forse qualche comunanza c'è), ma gli riconosco il merito di essere intellettualmente onesto e soprattutto coerente. Ci sono una quantità insospettabile di persone che si accoppiano e portano avanti un legame per motivi tutt'altro che ...come dire...."profondi" (amorosi sensi e quella roba lì, per intenderci). Poi dopo un po' di tempo passato a frequentarsi, quando si sono abituati l'uno all'altra,magari creano anche una famiglia per il solo fatto che arrivati a una certa età "è normale" sposarsi e fare figli. Vanno avanti così, diventando sempre più estranei tra loro (parlo della loro intimità), sprofondati nell'abitudine...lui contento del caffè al mattino e della camicia stirata...lei di un marito che lavora regolarmente, l'accompagna all'ikea e attacca una mensola o taglia l'erba del prato. E intanto lui va a puttane o si fa delle amanti, e lei....si dà da fare (ma lui non lo sospetta minimamente, perché lei è sempre più furba di lui). Rapporti che diventano trappole, ma che non si vogliono sciogliere perché...ci vogliamo tanto bene...e dopo tutti questi anni, coi figli...magari i nipoti... E i parenti e i conoscenti comuni, e tutta una vita da ricostruire...è più comodo vivacchiare nella consuetudine e concedersi qualche svago, qualche brivido di emozione di nascosto,e poi ritornare alla sicurezza di quei pranzi domenicali, quel contentino che fa dire a molti "non sono solo". Già, perchè è questo che spaventa e che tiene insieme molte coppie: la solitudine. Il collante non è il grande amore di una vita,ma la paura di rimanere soli un domani, in vecchiaia. E il senso di colpa che si proverebbe a mandare tutto all'aria, l'angoscia... Un affetto scambiato per amore, senza passione, senza più coinvolgimento. Mariti e mogli che sono come fratello e sorella, tra i quali il sesso appare persino incestuoso, infatti hanno smesso di farlo da molto. Questa è la realtà di molte coppie. Non dico di tutte o della maggior parte, ma di un buon numero sì. E allora chi sceglie di rimanere solo, perchè non si vuole accontentare,perché non ha trovato quella persona alla quale(secondo lui) vale la pena dedicare parte della propria intimità, non solo ha tutta la mia stima, ma la reputo anche una persona molto coraggiosa. Oltretutto non sarei nemmeno così pessimista sul futuro di nessuno. Può anche darsi che in tarda età trovino una persona speciale, con la quale instaurare una bellissimo rapporto..mentre chi si trova soffocato da una matrimonio di 40 anni intriso di abitudine e piccoli screzi si senta più solo che mai. Questo per quanto riguarda i rapporti d'amore. Ma pari ipocrisia la si ritrova anche nei puri rapporti di sesso occasionali: uomini che, pur senza il progetto di metter su famiglia, si frequentano con certe ganze semplicemente perchè queste gliela smollano. O semplicemente per presentarsi accompagnati anch'essi dalla loro "bella" il venerdì sera con gli amici. (le due cose spesso coincidono). A questo punto, se le cose son messe così (e in molti casi SONO messe così), tanto meglio chi se ne sta per i cazzi suoi e quando vuole scopare se ne va a puttane.
 
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Pampas della provincia di Varese.
Mah...
Rischio magari l'O.T. ed il cazziatone da qualche mio moralizzatore del forum, che attende un mio mezzo passo falso per fucilarmi, ma dico la mia.
Quando dico "mia" gioco a carte scoperte ammettendo miei errori, sogni infranti, delusioni varie e testa "di caiser" dopo 40 e passa candeline.
Si entra in un periodo dove non si vogliono menate, si combatte con la rassegnazione, mancano stimoli ed altro, dove si vive alla giornata, si trovano ed inventano "giochi" per non sentirsi soli e si vedono solo i difetti delle persone. Si pensa che la donna ideale non esista, ci si chiede se si vuole scendere a compromessi accasandosi con qualcuna (accontentandoci o no) e si afferma che non esiste il vero amore. Si diventa egoisti, si pensa a dormire sereni la notte, si impreca e si tira qualche vaffanculen. Prendi, paghi e scopi, torni ai tuoi giochini e non invidi chi si ammazza di pippe o é schiavo di una stronza che lo obbligherà ad andare ai mercatini di Natale quando lui vorrebbe trombare tutto il giorno o andare a correre col cane.
Insomma....forse capiamo che liberi e puttanieri viviamo meglio, non abbiamo responsabilità, siamo più sereni e chiaviamo di più.
Forse arrivi a un giorni che della patata non ti interessa niente e magari li trovi la persona giusta od una nuova passione.
Boooo.....Stronze,legnate ed errori ci segnano.
 
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smith

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O forse il problema è che si da troppo credito alla felicità.
Forse nella nostra società del benessere, figlia della televisione prima e di internet poi (ma prima ancora forse dovremmo metter il cinema) si dà per "scontato" che si possa e si "debba" trovare una condizione (liberi o accompagnati che siamo, occupati, disoccupati o redditieri che siamo) che ci possa rendere e far stare felici il più a lungo possibile (e le "menate" che ci incontrano sul lavoro, nella vita, a casa, debbano essere piccolo scossoncelli passeggeri e gestibili, anzi gestibilissimi).

Ma se la si guarda con occhio obiettivo (e oserei anche dire con occhio saggio e maturo) tale condizione è a dir poco ridicola e puerile.
Forse anche un bambino capisce che la vita e il mondo son sempre stati (e saranno sempre) molto più difficili e problematici di come vorremmo che fossero (e ci sarà sempre ogni giorno da sbattersi il culo a lavorare, faticare, negoziare, ecc. ecc. per ritagliarsi prima ancora che dei momenti di felicità, giusto dei momenti di tranquillità che ci "assicurino", forse, un certo futuro non troppo minaccioso).

In altre parole, forse la nostra società ci educa (o per meglio dire non ci educa e/o ci diseduca) ad essere degli eterni bambini (o al più adolescenti) fino all'età adulta e anche oltre.
Ecco poi perchè (e paradossalmente ci si lamenta?) se la gente (la maggioranza?) non sa "gestire" la propria vita e "felicità".
Semplicemente perchè continuiamo a ragionare in modo infantile in un mondo che infantile non lo è mai stato e mai lo sarà.

Tornado a me stesso e all'argomento del topic io sono solo principalmente, credo, per colpa mia.
Io sono un tipo che sono abituato, per il resto della mia vita, a darmi da fare, saper far le cose e tendenzialmente ottenerle.
Quando non le ottengo concludo che sia principalmente perchè non le so fare.
E non le so fare o perchè nessuno mi ha mai insegnato oppure perchè non ho saputo o voluto impararle come si deve.
A questo aggiungo che forse, nonostante, non sono un carattere facile o comunque anche soltanto non attraente/desiderabile (e badate mi abbandono anche ad un po' di presunzione: io penso di essere una persona buona e anche piuttosto disponibile ma evidentemente l'altro sesso non cerca principalmente una persona buona).
Peraltro in questa società che "impone" di puntar sempre al top io tendenzialmente sono una persona che invece si accontenta del giusto o anche del mimino: quindi altro aspetto che forse mi fa apparire piuttosto alieno.
Last but not least, benchè la gente tendenzialmente sostenga il contrario, ho il dubbio, arrivato a sto punto, di essere forse anche non particolarmente carino (esteticamente parlando).

Io nella solitudine non ci sto troppo bene.
Me la faccio andar bene: ho i miei amici e la mia famiglia, che mi vogliono bene e a cui ne voglio (e forse non è poco).
Ma qualcosa mi manca sempre.
Nonostante questo non mi impedisca, tra i mie alti e bassi, di essere anche relativamente allegro.

Però, ripeto e concludo, per come è il mio carattere, la mancanza di una compagna la imputo principalmente ad una mia carenza e mancanza di autodeterminazione, piuttosto che a fattori esterni.
 
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O forse il problema è che si da troppo credito alla felicità.

Io nella solitudine non ci sto troppo bene.
Me la faccio andar bene: ho i miei amici e la mia famiglia, che mi vogliono bene e a cui ne voglio (e forse non è poco).
Ma qualcosa mi manca sempre.
Nonostante questo non mi impedisca, tra i mie alti e bassi, di essere anche relativamente allegro.

Per il discorso sulla felicità...SICURAMENTE.
Persino i rapporti "felici" (e ci sono...e sono fortunati)devono fare i conti con problematiche varie. Non è sufficiente avere un buon rapporto di coppia per essere "assolutamente felici" nella vita. Magari bastasse!
Per il discorso solitudine, ci sono molte persone in coppia che si sentono sole quanto te. Parlo di coppie di cui il mio post sopra. La differenza è che tu la vedi in faccia, la solitudine. La guardi, la senti, la palpi. Sei in contatto con te stesso. Chi si "perde" in un altro solo per sfuggire la solitudine, perde anche se stesso.
 
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Il fatto è che in molti casi è messa proprio così, nella realtà. Il discorso di curioso ha un suo senso. Io mi sento molto distante dalla sua mentalità, dalla sua sensibilità (intesa come sensibilità di vivere i rapporti e di approcciarmi all'altro sesso, ecco siamo proprio distanti anni luce...anche se cambiando certi parametri forse qualche comunanza c'è), ma gli riconosco il merito di essere intellettualmente onesto e soprattutto coerente. Ci sono una quantità insospettabile di persone che si accoppiano e portano avanti un legame per motivi tutt'altro che ...come dire...."profondi" (amorosi sensi e quella roba lì, per intenderci). Poi dopo un po' di tempo passato a frequentarsi, quando si sono abituati l'uno all'altra,magari creano anche una famiglia per il solo fatto che arrivati a una certa età "è normale" sposarsi e fare figli. Vanno avanti così, diventando sempre più estranei tra loro (parlo della loro intimità), sprofondati nell'abitudine...lui contento del caffè al mattino e della camicia stirata...lei di un marito che lavora regolarmente, l'accompagna all'ikea e attacca una mensola o taglia l'erba del prato. E intanto lui va a puttane o si fa delle amanti, e lei....si dà da fare (ma lui non lo sospetta minimamente, perché lei è sempre più furba di lui). Rapporti che diventano trappole, ma che non si vogliono sciogliere perché...ci vogliamo tanto bene...e dopo tutti questi anni, coi figli...magari i nipoti... E i parenti e i conoscenti comuni, e tutta una vita da ricostruire...è più comodo vivacchiare nella consuetudine e concedersi qualche svago, qualche brivido di emozione di nascosto,e poi ritornare alla sicurezza di quei pranzi domenicali, quel contentino che fa dire a molti "non sono solo". Già, perchè è questo che spaventa e che tiene insieme molte coppie: la solitudine. Il collante non è il grande amore di una vita,ma la paura di rimanere soli un domani, in vecchiaia. E il senso di colpa che si proverebbe a mandare tutto all'aria, l'angoscia... Un affetto scambiato per amore, senza passione, senza più coinvolgimento. Mariti e mogli che sono come fratello e sorella, tra i quali il sesso appare persino incestuoso, infatti hanno smesso di farlo da molto. Questa è la realtà di molte coppie. Non dico di tutte o della maggior parte, ma di un buon numero sì. E allora chi sceglie di rimanere solo, perchè non si vuole accontentare,perché non ha trovato quella persona alla quale(secondo lui) vale la pena dedicare parte della propria intimità, non solo ha tutta la mia stima, ma la reputo anche una persona molto coraggiosa. Oltretutto non sarei nemmeno così pessimista sul futuro di nessuno. Può anche darsi che in tarda età trovino una persona speciale, con la quale instaurare una bellissimo rapporto..mentre chi si trova soffocato da una matrimonio di 40 anni intriso di abitudine e piccoli screzi si senta più solo che mai. Questo per quanto riguarda i rapporti d'amore. Ma pari ipocrisia la si ritrova anche nei puri rapporti di sesso occasionali: uomini che, pur senza il progetto di metter su famiglia, si frequentano con certe ganze semplicemente perchè queste gliela smollano. O semplicemente per presentarsi accompagnati anch'essi dalla loro "bella" il venerdì sera con gli amici. (le due cose spesso coincidono). A questo punto, se le cose son messe così (e in molti casi SONO messe così), tanto meglio chi se ne sta per i cazzi suoi e quando vuole scopare se ne va a puttane.

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Il fatto è che in molti casi è messa proprio così, nella realtà. Il discorso di curioso ha un suo senso. Io mi sento molto distante dalla sua mentalità, dalla sua sensibilità (intesa come sensibilità di vivere i rapporti e di approcciarmi all'altro sesso, ecco siamo proprio distanti anni luce...anche se cambiando certi parametri forse qualche comunanza c'è), ma gli riconosco il merito di essere intellettualmente onesto e soprattutto coerente. Ci sono una quantità insospettabile di persone che si accoppiano e portano avanti un legame per motivi tutt'altro che ...come dire...."profondi" (amorosi sensi e quella roba lì, per intenderci). Poi dopo un po' di tempo passato a frequentarsi, quando si sono abituati l'uno all'altra,magari creano anche una famiglia per il solo fatto che arrivati a una certa età "è normale" sposarsi e fare figli. Vanno avanti così, diventando sempre più estranei tra loro (parlo della loro intimità), sprofondati nell'abitudine...lui contento del caffè al mattino e della camicia stirata...lei di un marito che lavora regolarmente, l'accompagna all'ikea e attacca una mensola o taglia l'erba del prato. E intanto lui va a puttane o si fa delle amanti, e lei....si dà da fare (ma lui non lo sospetta minimamente, perché lei è sempre più furba di lui). Rapporti che diventano trappole, ma che non si vogliono sciogliere perché...ci vogliamo tanto bene...e dopo tutti questi anni, coi figli...magari i nipoti... E i parenti e i conoscenti comuni, e tutta una vita da ricostruire...è più comodo vivacchiare nella consuetudine e concedersi qualche svago, qualche brivido di emozione di nascosto,e poi ritornare alla sicurezza di quei pranzi domenicali, quel contentino che fa dire a molti "non sono solo". Già, perchè è questo che spaventa e che tiene insieme molte coppie: la solitudine. Il collante non è il grande amore di una vita,ma la paura di rimanere soli un domani, in vecchiaia. E il senso di colpa che si proverebbe a mandare tutto all'aria, l'angoscia... Un affetto scambiato per amore, senza passione, senza più coinvolgimento. Mariti e mogli che sono come fratello e sorella, tra i quali il sesso appare persino incestuoso, infatti hanno smesso di farlo da molto. Questa è la realtà di molte coppie. Non dico di tutte o della maggior parte, ma di un buon numero sì. E allora chi sceglie di rimanere solo, perchè non si vuole accontentare,perché non ha trovato quella persona alla quale(secondo lui) vale la pena dedicare parte della propria intimità, non solo ha tutta la mia stima, ma la reputo anche una persona molto coraggiosa. Oltretutto non sarei nemmeno così pessimista sul futuro di nessuno. Può anche darsi che in tarda età trovino una persona speciale, con la quale instaurare una bellissimo rapporto..mentre chi si trova soffocato da una matrimonio di 40 anni intriso di abitudine e piccoli screzi si senta più solo che mai. Questo per quanto riguarda i rapporti d'amore. Ma pari ipocrisia la si ritrova anche nei puri rapporti di sesso occasionali: uomini che, pur senza il progetto di metter su famiglia, si frequentano con certe ganze semplicemente perchè queste gliela smollano. O semplicemente per presentarsi accompagnati anch'essi dalla loro "bella" il venerdì sera con gli amici. (le due cose spesso coincidono). A questo punto, se le cose son messe così (e in molti casi SONO messe così), tanto meglio chi se ne sta per i cazzi suoi e quando vuole scopare se ne va a puttane.

mah... io questo tipo di discorsi li approvo fino ad un certi punto. anzi per dirla tutta mi stanno sempre un po' sul caxxo.
è troppo generalizzato e schematizzato. mi sanno sempre un po' di quelli che sanno tutto loro della vita e gli altri (quelli che si accontentano etc etc) non hanno capito nulla. gli integralisti della coerenza con se stessi... puah!
è facile parlare in questo modo. ogni storia per quanto possa avere punti in comune con tante altre, è a se.
quando si è sposati (o accoppiati che dir si voglia) non è facile gestire certe cose quando le cose non vanno piu tanto bene e magari ci sono figli. e non è facile nemmeno se non ci sono figli.
bisogna trovarcisi in certe situazioni prima di giudicare, generalizzare e fare bla bla bla.
 
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mah... io questo tipo di discorsi li approvo fino ad un certi punto. anzi per dirla tutta mi stanno sempre un po' sul caxxo.
è troppo generalizzato e schematizzato. mi sanno sempre un po' di quelli che sanno tutto loro della vita e gli altri (quelli che si accontentano etc etc) non hanno capito nulla. gli integralisti della coerenza con se stessi... puah!
è facile parlare in questo modo. ogni storia per quanto possa avere punti in comune con tante altre, è a se.
quando si è sposati (o accoppiati che dir si voglia) non è facile gestire certe cose quando le cose non vanno piu tanto bene e magari ci sono figli. e non è facile nemmeno se non ci sono figli.
bisogna trovarcisi in certe situazioni prima di giudicare, generalizzare e fare bla bla bla.

Capisco le tue ragioni, e provo a mettermi nei tuoi panni... O meglio nel tuo punto di vista.

Ma quello che dice Petra, e' un dato oggettivo, lo vedo intorno a me ogni giorno in decine di coppie e di situazioni, dentro e fuori dal lavoro.

Una interpretazione possibile e' che forse chi e' solo tende un po' troppo ad idealizzare nella sua mente, una vita di coppia perfetta, e a non accettare nessun compromesso diverso da questa immagine artificiale..quello che poi vede e gli succede intorno non fa che alimentare questa tesi.

diventa un po' il cane che si morde la coda.
 
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a parte il fatto che i miei panni tu non li conosci. Non parlavo di me.

il dato oggettivo di petra vale fino ad un certo punto: non c'è niente di meno oggettivo e più soggettivo di certe cose. Le famiglie, le coppie, con figli o senza, hanno dinamiche complesse perchè sono governate dagli affetti e dai sentimenti, positivi e negativi, e quando se ne parla bisogna andarci molto cauti, perchè si corre il rischio di apparire superficiali e presuntuosi
 
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a parte il fatto che i miei panni tu non li conosci. Non parlavo di me.

il dato oggettivo di petra vale fino ad un certo punto. Le famiglie, le coppie, con figli o senza, hanno dinamiche complesse perchè sono governate dagli affetti e dai sentimenti, positivi e negativi, e quando se ne parla bisogna andarci molto cauti, perchè si corre il rischio di apparire superficiali e presuntuosi

Ti faccio allora una domanda a bruciapelo, che non vuole essere provocatoria, ma solo nella filosofia del " brainstorming" americano ..perché il giorno e l'ora lo consentono visto che siamo tra noi.

Cosa suggerisci quindi?
 
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youngboy85

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Beh certo.. hai ragione, per "non trovo nessuna" si intende nessuna che mi piaccia veramente e con la quale potrei condividere il cammino degli anni, e non solo nel senso estetico, deve esserci un feeling d'interessi.
Ma a parte quest: non puoi essere puttaniere a vita, è un hobby relativamente breve; non usarlo come pretesto per rinunciare a condividere la tua vita con un'altra persona.

Per me difatti è un piacevole hobby e un qualcosa di stimolante, divertente e che dà piacere appunto, ma che affianca un percorso di vita, sentimentale o amoroso
 
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Ti faccio allora una domanda a bruciapelo, che non vuole essere provocatoria, ma solo nella filosofia del " brainstorming" americano ..perché il giorno e l'ora lo consentono visto che siamo tra noi.

Cosa suggerisci quindi?

non ho la presunzione di suggerire nulla, non c'è niente da suggerire. ho semplicemente detto che quando si parla delle situazioni affettive e famigliari, è troppo semplicistico il discorso del genere che ha fatto Petra, e che sento fare molto spesso, mi sembra il solito prestampato. E io quando sento fare quel tipo di discorsi non mi sento di concordare.
poi ognuno è libero di dire e pensare ciò che gli pare.
 
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