[RECE] Amalia (RUS) - OTR notturna - Lentate s.S. (MI)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.685898,9.110262 (via del Popolo)
NOME: Amalia
NAZIONALITA': sedicente Russa
ETA': 29 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,70, capelli biondi sino alle spalle, volto discreto ma che tradisce l'età, occhi castani(?), corporatura snella, belle gambe lunghe, seno n.v.
ATTITUDINE: tecnica nella media, ma molto paziente e dedita alla causa ; ragazza intelligente, che padroneggia bene l'italiano e con cui è piacevole conversare

LA MIA RECENSIONE:

E' da un po' (da quando Yuliya ha abbandonato la scena verso la fine dello scorso inverno) che tenevo d'occhio i movimenti nella celeberrima piazzola di via del Popolo, nei pressi dell'autolavaggio. La prima ragazza che aveva fatto la sua comparsa (e che dovrebbe avere assunto la medesima identità di chi l'aveva preceduta) non mi aveva mai entusiasmato, né di viso né di corporatura, per cui non ho mai avuto la curiosità di farne la conoscenza. Un po' più tardi (credo verso la fine della primavera), le si è affiancata un'altra bionda assai più alta e longilinea, sicuramente dall'età un po' più matura (attorno alla trentina, almeno) e dai lineamenti un po' più piacevoli, seppure non certo all'altezza della mia ex-prediletta in quel di Lentate. Con l'incedere dei mesi, l'ho vista sempre più gettonata, al punto che in via del Popolo è diventata quasi introvabile, assentandosi ogni volta per una buona mezz'ora, se non addirittura per un'ora intera (probabilmente dev'essersi creata una clientela affezionata, che spesso la porta in uno dei vicini motel). Per questo, pure lei è finita nel mio chilometrico taccuino e, in una recente serata infrasettimanale, ho finalmente avuto l'occasione di farne la conoscenza.

Dopo un numero indefinito di vasche avanti e indietro, prima per accertarmi che la situazione sia tranquilla (alla mia comparsa lungo la SS dei Giovi, una pattuglia stava compiendo il consueto giro di ronda) e poi per attendere che la bionda concludesse la sua interminabile conversazione telefonica, svolto in via del Popolo e accosto di fianco a lei. Non è tardissimo ma neppure prestissimo (già una volta avevo tentato l'abboccamento verso l'1:50 di una nottata prefestiva ed ero stato cortesemente rimbalzato con un "Mi dispiace, ma per oggi ho finito"), per cui mi accerto che stavolta non sia a fine turno. La ragazza è un po' stupita della mia domanda, ma mi rassicura che non stava per levare le tende, mi conferma il solito rate per un BJ conoscitivo, nonché l'assoluta tranquillità della sua sede operativa, per cui la invito celermente ad accomodarsi a bordo.

UN'ITALIANA VERA

La signorina (o signora?) si mostra immediatamente molto orientata al cliente, dato che subito mi porge la mano, per scambiare i convenevoli di benvenuto. Poi, prima ancora di presentarci, si lancia in un elogio della mia apparente gioventù, che è sin troppo sperticato per essere del tutto genuino: "Ma sei davvero giovanissimo? Come fai a mantenerti così?". "Mi metto in freezer tutte le sere, quando vado a dormire, così mi conservo più a lungo, come il minestrone surgelato :)", le rispondo. "Non sto scherzando - continua la fanciulla - Anche quando ti ho visto da lontano, mi sembravi proprio un ragazzo. Quanti anni hai?". "Te lo giuro: ho già la patente per guidare la macchina ;)", cerco di rassicurarla, appoggiando una mano contro il petto e volgendo il palmo dell'altra verso di lei (se poi vedesse la mia patente di tela rosa e la mia foto di quando ero davvero giovane, in cui potrei sembrare mio figlio ...). Mentre la bionda si mette a ridere, le dico la mia vera età e poi le domando la sua. "Io ne ho 29 - mi risponde - Pensavo davvero che fossimo più o meno coetanei". Questa breve gag mi dà il pretesto per scrutarla meglio in volto: la foggia è un po' allungata e i lineamenti non sono certo quelli di una fotomodella ma neppure sgradevoli; la sua pelle tradisce invece l'incedere del tempo e qualche rughetta d'espressione conferma che l'età dichiarata è più o meno veritiera.

Finalmente ci presentiamo e scopro che il suo nome è Amalia e che la sua nazionalità apparente è russa, essendo originaria di una località a circa 60 km dalla capitale Mosca. Mi rimane qualche dubbio al riguardo, perché padroneggia troppo bene l'italiano (sia come pronuncia che come lessico) per essere nel nostro Paese da soli 6 mesi, solo una parte dei quali nei panni di OTR. D'altra parte, quella piazzola è sempre stata una colonia russa ed è quindi improbabile che delle usurpatrici rumene o albanesi possano averne preso possesso. Quasi a volermi rassicurare, la ragazza mi spiega che Amalia è effettivamente un nome poco comune nella terra dello zar Putin e che, proprio per questo, le piace molto. "Tanto sarà un nome di battaglia e non il tuo vero ...", mi permetto di dubitare della sua genuinità. "No, no, mi chiamo davvero Amalia!", giura (o forse spergiura) la fanciulla. Dopo di che, comincia a spiegarmi che è cresciuta in una famiglia innamorata dell'Italia, ove è venuta su a pane e canzoni di Toto Cutugno. Non è purtroppo il mio genere musicale, per cui non ho un CD a portata di mano per mettere subito alla prova anche la sua intonazione, sulle note dell'Italiano. Mentre la discussione procede gradevole, Amalia mi fa ripercorrere la strada lungo la quale mi aveva già condotto Yuliya, in occasione di alcuni nostri incontri. Ad un certo punto, però, abbandoniamo la retta via e ci addentriamo in una zona che ancora non conoscevo, che probabilmente è al di fuori del territorio di competenza della Vigilanza Ecologica delle Groane :) Parcheggiamo non lontano da un altro macchinone, che Amalia mi rassicura essere quello di un cliente della sua compagna di piazzola.

LA RECE VERA E PROPRIA

Regolati gli aspetti burocratici, io ed Amalia arretriamo i sedili quasi in simultanea. Quando io inizio a calarmi le braghe, lei però non fa altrettanto, limitandosi a togliersi il giubbotto e a estrarre la bustina metallica del condom (il famigerato fragolone rosso) dalla confezione. Effluvi di sottobosco si spandono nella vettura, mentre la fanciulla porta il profilattico alla luce del lampione e provvede a infilarlo sul fratellino, dopo averlo brevemente smanacciato. Senza profferire ulteriori parole, si china sul mio basso ventre e, lavorando col busto in torsione, dà inizio all'intrattenimento erotico. La sua azione non presenta particolari squilli tecnici, ma è fatta senza fretta e con buona dedizione alla causa, senza fare inizialmente uso della mano e con sessioni di immersione molto prolungate. Da parte mia, non c'è granché che si possa fare, sia per la posizione che volge a me solo la schiena e lascia il resto del suo corpo poco accessibile, sia perché è rimasta quasi completamente vestita, con una maglia aderente nera, degli shorts dello stesso colore e le calze trasparenti d'ordinanza. Per tutta la durata del BJ, mi limito dunque a carezzarle la schiena, scendendo e risalendo alternativamente dalla nuca ai glutei. Il tono muscolare sembra buono, ma - mancando il contatto diretto con la sue epidermide - non sono in grado di giudicare quanto la stessa sia levigata. Tento anche una sortita per saggiare la consistenza delle sue gambe, ma desisto quasi subito, un po' perché la ragazza è senz'altro più alta della media e quindi non è così facilmente accessibile nella sua posizione contorta, un po' perché è completamente vestita e dunque il piacere tattile che se ne potrebbe trarre è davvero minimo. Studio per un po' anche un'offensiva sul suo lato-A, ma lì porta d'ingresso è davvero blindata, essendo lei quasi schiacciata sul bracciolo centrale, mentre si prende cura del mio fratellino. Il santuario del piacere è addirittura off-limits, anche per chi dovesse avere tentacoli più snodati di quelli del polpo Paul: a differenza delle sue colleghe non indossa una di quelle minigonne che sono tali solo di nome (ma che di fatto sono appena più ingombranti di una cintura), ma degli shorts che occludono l'accesso da qualunque lato. Probabilmente, neanche l'NSA riuscirebbe a violare la triplice barriera (se si contano anche i collant e le mutandine) che Amalia ha eretto a difesa della propria intimità :)

Quantomeno, il BJ è piacevole e rilassante, con un'azione che non è certamente da centometrista ma, piuttosto, da maratoneta. A metà dell'opera, la coppietta dietro di noi ha concluso e i fari ci illuminano brevemente, mentre se ne vanno in retromarcia. Amalia si allarma un attimo e si risolleva, ma la tranquillizzo subito, dicendole che è solamente la sua "amica" che sta tornando all'ovile. La ragazza si tuffa di nuovo sul mio basso ventre e si procede così per un altro paio di minuti. Quando non manca molto alla fine delle operazioni, il suo telefonino inizia a trillare. Amalia sembra però non badarci, perché continua indefessa ad accudire il mio fratellino. Dopo una decina di secondi, la suoneria finalmente si tacita, riportando la necessaria quiete all'interno dalla mia vettura. Mi rimane però il dubbio che sia stata una telefonata di controllo, non so se da parte della collega o di un ipotetico controllore dei tempi e metodi, per avvisare Amalia che il tempo è agli sgoccioli o per assicurarsi che non sia stata rapita dal sottoscritto (che, peraltro, non è solito girare con le tute arancioni dell'Isis nel bagagliaio ...). Quando si risolleva per prendere fiato, le dico che, se vuole, può pure completare le operazioni con la mano. Non se lo fa ripetere due volte e risolleva il proprio busto, riprendendo a lavorare in una posizione per lei più confortevole. Anche in questa fase, si dimostra più delicata di molte sue colleghe, al punto che occorrerà un altro paio di minuti, prima che io riesca finalmente a varcare la linea del traguardo. E' abbastanza curioso che, durante il suo smanacciamento, la punta del condom si muova continuamente avanti e indietro, producendo un suono di ventosa. Amalia ne è perfino ingannata, perché pensa che il profilattico si sia già riempito del mio seme. Devo purtroppo deluderla, obbligandola a un'altra decina di colpi di manovella, prima che si raggiunga davvero l'epilogo. "Scusa, ma mi sembrava che fossi venuto - si schermisce alla fine - Il profilattico è scuro e spesso e non si riesce a capire bene ...". Questo sarebbe un altro valido motivo per evitare di usare il fragolone rosso, ma evito di formulare commenti.

SI TORNA IN VIA DEL POPOLO

Anche durante la rivestizione e il ritorno, la conversazione con Amalia è piacevole. Mi racconta delle varie lingue che parla (oltre al russo e all'italiano, anche il tedesco e un po' d'inglese), al punto che resto davvero stupito che una persona dell'intelligenza e della cultura generale che lei sembra dimostrare sia per strada a svolgere il lavoro dell'OTR. Quando poi mi accenna della sua progenie (a cui ha pure insegnato un po' d'italiano), capisco che ha bisogno di mettere da parte un buon gruzzoletto il più velocemente possibile e dunque tutto, o quasi, mi è chiaro. Il tragitto, che pure non è brevissimo, volge al termine: siamo di nuovo in via del Popolo, dove la collega la sta aspettando nel solito spiazzo. Ci congediamo (il piacere di esserci conosciuti è stato reciproco, o così pare) e riprendo la strada di casa, tutto sommato soddisfatto da un'altra serata on the road.
 
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