Il 20 dicembre 2013 la Corte Costituzionale canadese ha dichiarato illegittima la relativa legge federale, che proibiva l'adescamento in luoghi pubblici/aperti al pubblico, l'esercizio dei bordelli e lo sfruttamento consensuale dell'altrui prostituzione ed ha dato un anno di tempo al Governo Centrale per riformulare un'eventuale nuova normativa, la quale avrebbe dovuto formare una regolamentazione in merito. Il detto organo politico, anziché realizzare tale legge, non ha voluto accettare la libertà del sesso a pagamento ed ha deciso d'introdurre per il Canada il così detto Modello Nordico, che proibisce la prostituzione non per chi vende la prestazione sessuali, ma unicamente per chi le acquista. Tale nuova disposizione legislativa, ha anche mantenuto il divieto dei bordelli, la proibizione dello sfruttamento dell'altrui meretricio e quello d'adescamento per le OTR vicino alle scuole, chiese, mercati ed altri particolari posti. Questa nuova norma è entrata in vigore proprio oggi.
Giustamente, se la Corte Costituzionale canadese ha precedentemente affermato che proibire i bordelli ed anche il guadagno consensuale di terze persone dalle prostitute, causa pericoli per le stesse professioniste, non deve essere altrettanto corretto il divieto d'acquisto dei corrispondenti servigi? Penso proprio di sì, siccome la connessa attività continua a rimanere proibita e quindi confinata in luoghi nascosti ed insicuri; oltre naturalmente causare un paradosso del diritto, il quale non può essere accettabile da uno stato democratico.
Aspettiamo un'altra pronuncia della succitata corte, la quale facilmente cancellerà anche quest'altro scempio legislativo, sperando che venga aperta una via verso l'abrogazione dello stesso Modello anche negli Stati d'Europa, che lo hanno adottato o stanno per adottarlo.
Per questo motivo dichiaro "arrivederci" Canada e non "addio"!
E' presente quest'articolo in merito: http://www.huffingtonpost.ca/2014/1...ll-for-repeal-prostitution-law_n_6280598.html
Giustamente, se la Corte Costituzionale canadese ha precedentemente affermato che proibire i bordelli ed anche il guadagno consensuale di terze persone dalle prostitute, causa pericoli per le stesse professioniste, non deve essere altrettanto corretto il divieto d'acquisto dei corrispondenti servigi? Penso proprio di sì, siccome la connessa attività continua a rimanere proibita e quindi confinata in luoghi nascosti ed insicuri; oltre naturalmente causare un paradosso del diritto, il quale non può essere accettabile da uno stato democratico.
Aspettiamo un'altra pronuncia della succitata corte, la quale facilmente cancellerà anche quest'altro scempio legislativo, sperando che venga aperta una via verso l'abrogazione dello stesso Modello anche negli Stati d'Europa, che lo hanno adottato o stanno per adottarlo.
Per questo motivo dichiaro "arrivederci" Canada e non "addio"!
E' presente quest'articolo in merito: http://www.huffingtonpost.ca/2014/1...ll-for-repeal-prostitution-law_n_6280598.html