SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Mariano Comense (CO)
ZONA: 45.705978, 9.165749 (al Tamoil)
NOME: Gianna
NAZIONALITA': sedicente ucraina
ETA': 21 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorzacandela) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: una ventina di minuti nel retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: statura attorno all'1,65, fisico molto snello (quasi skinny), gambe che sui trampoli sembrano le leve di una gazzella, seno piccolo (1a-2a taglia), capelli abbastanza lunghi di colore tra il biondo scuro e il castano chiaro (naturale), viso carino ed espressivo, occhi castani
ATTITUDINE: BJ discreto e smorzacandela notevole, svolti entrambi con dedizione più che buona ; se la cava egregiamente con l'italiano e sembra una ragazza sveglia e genuina
LA MIA RECENSIONE
Dopo essere stato rimbalzato la sera prima da una sconsolata Anouschka per sopraggiunta fine del turno (quando l'ho vista alla rotonda dell'ENI, per di più in ballerine, ho capito che ero spacciato), stasera tento una marcatura più stretta, per non farmela sfuggire.
Non riuscirò però a vedere più della sua bottiglietta e le vasche saranno utili solo per dare un'occhiata al movimento nel tratto fra Lentate e Arosio. Pare che Jenny abbia assunto non una ma ben due allieve, perché il Tamoil accanto al ristorante Plinio è ben più affollato di quanto ricordassi, nonostante la prolungata defezione della rumena Ionela. Chi però cattura la mia attenzione è la biondina esile che sta all'altro Tamoil, quello di Mariano Comense: l'avevo già adocchiata durante l'inverno, ma stasera svetta su trampoli da almeno 20 cm, ha una gonnellina rossa che le arriva a malapena a metà delle chiappe e sembra avere proprio due lunghe leve da gazzella.
Quando ormai è chiaro che Anouschka è una battaglia persa, decido di puntare tutte le mie fiches sulla bionda del Tamoil. Mi toccano altre 3-4 vasche strette, perché il distributore è incredibilmente affollato di automobilisti intenti a fare benzina, ma infine posso accostarle di fianco. La fanciulla appare decisamente spigliata nell'intervista ("Con tutte le volte che sei passato, avrai speso in benzina altro che i 20 euri del pompino! "), giura di avere un posto tranquillo e quindi non mi resta che invitarla a bordo.
VENTI CENTIMETRI ... DI TRAMPOLI
La rassicuro che la mia utilitaria fortunatamente non consuma quanto lei potrebbe immaginare e si parte alla volta del suo retrobottega. "Ma quanto sei alta?", è la mia primissima domanda, perché le sue ginocchia quasi toccano il soffitto della vettura. "Non sono io a essere alta, ma le mie scarpe ", mi risponde ridendo, mentre si toglie una delle sue high heels e me la mostra. In effetti, grazie anche alla zeppa sul davanti, il tacco acuminatissimo deve avvicinarsi ai 20 centimetri. Riposto il pericoloso oggetto contundente, si può procedere alla consueta raccolta di dati per la scheda tecnica. La biondina (in realtà i suoi capelli sono più tra il biondo scuro e il castano chiaro) si presenta come Gianna dall'Ucraina, dice di avere 21 anni e di essere nel Belpaese già da 2 anni, tanto è vero che si destreggia più che bene col nostro idioma. Poi mi dirà di provenire dai dintorni di Kiev e di avere già messo al mondo un'erede, che mi giurerà essere bella quanto la mamma Gianna non ha lineamenti da modella, ma ha un viso senz'altro carino e i difettucci sono decisamente quisquilie: quando sorride (e lo fa spesso, fortunatamente), ha i denti leggermente distanziati; quando invece la si osserva di profilo, ha forse il mento un po' infossato.
Raggiunto il retrobottega, la biondina insiste un po' per convincermi ad accendere anche il televisore su RAI1, ma per il momento oppongo una strenua resistenza, dicendole che magari potremo procedere a un'extension in un secondo momento, visto che il posto non mi sembra del tutto rassicurante (mi ci aveva portato anche Ionela, la volta che l'avevo conosciuta).
LA RECE VERA E PROPRIA
Raccolto l'obolo, Gianna si toglie il gonnellino rosso, si abbassa i collant trasparenti e le mutandine sino al ginocchio e si solleva anche la maglia e il reggipetto, mostrandomi un seno che potrebbe essere tra la prima e la seconda taglia. Dopo avere brevemente smanacciato il fratellino, lo incappuccia e dà inizio a un BJ che si potrebbe definire discreto. Dato che si è raccolta i lunghi capelli sul lato a me più lontano, posso osservare le operazioni per bene: una mano serra saldamente la base dell'asta (senza però masturbarla), mentre l'azione orale è concentrata soprattutto sulla metà superiore del mio compare. Non ci sono finezze tecniche memorabili, ma il BJ è comunque condotto con buon ritmo e altrettanta dedizione da parte sua.
Nel mentre, ne approfitto per srotolare i miei tentacoli un po' ovunque: la silhouette della schiena è a clessidra (si vede bene che la vita è molto più stretta dei fianchi), non c'è un filo di grasso, il tono muscolare è buono e la pelle è davvero levigata, come ci si potrebbe attendere da una giovincella della sua età. Attorno alla vulva c'è una leggerissima peluria, mentre i seni non danno grandissima soddisfazione al massaggio, essendo appunto di piccola taglia. I capezzoli sono però abbastanza reattivi, perché si inturgidiscono dopo non più di 30 secondi di titillamento.
Ogni tanto Gianna si risolleva per prendere fiato ed è evidente che butti un occhio al cruscotto, per vedere quanto tempo sia trascorso. Dopo una decina di minuti scarsi e 3-4 sessioni di immersione, inizia a palesare una certa insofferenza, seppure con modi molto cortesi e garbati: "Io non voglio metterti fretta, però di solito non potrei rimanere più di così, per un pompino ...". Poi completa il suo ragionamento: "Non so se sei già stato con altre ragazze, ma magari sai che nessuna resta più di 10 minuti, se chiedi solo un BJ". Non le svelo che la mia ormai veneranda carriera mi ha portato ad aprire circa 150 nuovi thread su PF e mi fingo anzi un pivellino dell'OTR, proponendole di continuare sinché ne abbia voglia. Gianna si rituffa allora sul mio basso ventre e mi concede un'altra immersione di un paio di minuti.
VERRA' A SALVARMI, SE RESTO IN PANNE
Quando si risolleva, il tempo è però davvero scaduto: "Più di così, non posso proprio restare!". Però è quasi più orientata al marketing di un'albanese, perché ha già il coniglio pronto nel cilindro: "Perché non facciamo sesso? Se vuoi, ti vengo sopra io ". Gianna si accontenterebbe addirittura di integrare il rate dei soli 10 euri mancanti, ma il mio portafoglio contiene uno e un solo foglietto azzurro. Lei non ha ovviamente il resto (ma penso che sia sincera, perché l'ho vista assentarsi una sola volta e mi ha detto di avere fatturato 50 tondo, in quel frangente), per cui cerco di resistere, dicendole che non posso davvero andar via col portafoglio pieno solo di mosche. "Ma che vuoi che ti succeda? Devi solo andare a casa ...", mi provoca la tentatrice. "Metti che ho un problema con la macchina ... Non mi sembra il caso di girare senza contante ... Vieni a salvarmi tu, se dovessi rimanere in panne? ", tento un'ultima resistenza d'ufficio.
"Va bene, vengo a salvarti io! :D", mi risponde ridendo Gianna, che conquista così l'ultimo foglietto filigranato presente nel mio salvadanaio (il resto, purtroppo, sono solo scontrini e cartacce ...). Raccolto il nuovo obolo, si sfila del tutto le calze da una delle due gambe, si lubrifica la vulva e passa dalla mia parte, pronta a salirmi in groppa. L'infilamento non è agevolissimo ("Hai il ca..o grande!"), ma in qualche modo la biondina riesce a posizionarsi e, per una ventina di secondi, si limita a strusciarsi attorno alla mia asta, per essere certa che sia bene allineata.
GALOPPA COME UN PUROSANGUE
Quando è pronta, dà inizio a uno degli smorzacandela più duraturi che io ricordi. Dato che che è completamente accovacciata sul mio pube, col busto un po' inclinato verso il mio, le sue percussioni hanno un'escursione molto limitata, ma sono svolte con una frequenza e con una tenacia che forse erano state pareggiate solo dalla prima Klaudia (quella appena arrivata e ancora vogliosa di lavorare). I suoi seni sono tutt'altro che grandi e quindi non ballonzolano quasi per nulla davanti ai miei occhi, ma in compenso Gianna è prodiga di sorrisi, il che è sempre un piacere durante l'amplesso, rispetto ai musi lunghi o agli sguardi rivolti altrove di altre fanciulle. Non vorrei esagerare, ma credo che la prima sessione di galoppo sia durata almeno un paio di minuti, senza che da parte sua vi fosse il benché minimo accenno di fiatone. Poi le chiederò se sia per caso stata una promettente mezzofondista della nazionale ucraina, ma Gianna smentirà di avere mai avuto più della sufficienza risicata, in educazione fisica
Dopo avere ripreso un attimo fiato, riparte con la stessa lena, lasciandomi davvero a bocca aperta. Neppure lei la tiene chiusa, perché ansima con grande trasporto e ogni tanto contorce i suoi lineamenti in strane smorfie, che non saprei sino a che punto ritenere credibili. A un certo punto, si china quasi completamente su di me e, d'istinto, mi cinge la schiena con la sua mano destra, per cui siamo ormai petto contro petto e il suo ansimare si fa ancora più intenso e vicino. E' però palese che non voglia correre il rischio di essere baciata, perché tiene la testa volta verso sinistra e vango quasi sommerso dal suo crine biondo, scompigliato dalla frenesia del movimento. Coinvolto dal pathos del momento, inizio anch'io a muovere le mie pelvi su e giù con ritmo frenetico, sommando le sue percussioni alle mie. All'inizio abbiamo qualche difficoltà a sincronizzarci, ma quando finalmente i nostri colpi si contrappongono in modo quasi perfetto, l'amplesso diventa uno dei più piacevoli che io ricordi.
BACIO SOLO SE C'E' AMORE!
"Dài, Vai avanti un po' tu ...", mi chiede la biondina, davvero sfinita. Non che io sia fresco come una rosa appena colta (sono anzi già grondante di sudore), ma riprendo a muovere il bacino su e giù, premendo fortemente con le scapole contro lo schienale e con la parte alta dei polpacci contro la seduta, per fare leva. "Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo!", disse Archimede un paio di millenni fa. Io ne ho addirittura due e quindi non ho grandi difficoltà a spingere freneticamente il mio pube contro quello di Gianna e a far scivolare il mio fratellino dentro la sua sorellina. Per lo meno, finché i dorsali e gli addominali non iniziano a piangere in cinese.
A quel punto, tocca a me invocare il cambio e Gianna, che nel frattempo ha rifiatato un po', riprende le sue escursioni pelviche, sempre brevi ma ad alta frequenza. Siamo però agli sgoccioli, perché stavolta non regge più di un minuto e poi si accascia su di me. "Posso finirti con la mano?", è la sua supplica. "Va bene, ma prima fatti abbracciare un po' ...", le propongo. "No, non bacio", mi risponde la biondina, che deve avere capito Roma per toma. Non che glielo avessi chiesto, ma a questo punto provo a cogliere la palla al balzo: "Ti giuro che stasera non ho mangiato né aglio né cipolla ". Gianna si mette a ridere, ma poi è lineare nel suo ragionamento: "No, al lavoro non bacio nessuno! Bacio solo se c'è amore!".
"Comunque ti avevo chiesto solo se potevo abbracciarti un po' ", riprendo il filo del discorso. "Come no! Non c'è problema!", mi risponde Gianna, adagiandosi completamente su di me e lasciandosi carezzare per una trentina di secondi abbondanti, mentre il compare è ancora bene infilato nella sua vulva. Dopo la breve ma coinvolgente fase di defaticamento, la biondina di Kiev si sfila e balza sul sedile del passeggero, per dare inizio alla smanacciata finale.
TU SEI PROPRIO FURBO!
Evito di dilungarmi troppo su quest'ultima fase, menzionando solo che pure Gianna è costretta a un certo punto a impugnare l'asta con entrambe le mani, perché diversi minuti di smanacciamento hanno fiaccato la resistenza di entrambi i bicipiti e solo un'azione a tenaglia le consente di non alzare bandiera bianca prima del tempo. Avrei voluto scattare una foto-ricordo per il collega Felipe :P, ma non credo che la fanciulla l'avrebbe presa troppo bene e allora desisto, lasciando che l'immagine si imprima solo nella mia memoria e, al limite, nella fantasia di chi leggerà questo racconto.
In qualche modo, anche stavolta viene varcata la linea del traguardo, ma Gianna è davvero sfinita. "Dài, sei stata brava!", mi congratulo con lei, visto che si è conquistata l'extra-rate con una dedizione quasi da Libro Cuore. Mentre riprende fiato, la fanciulla mi fa capire che la prossima volta gradirebbe una sessione più confortevole nelle stanze del Motel Blue (oltre che più remunerativa per il suo portafoglio, ca va sans dire). Parte con un rate che sarebbe comunque di mercato (100 per un'ora), ma poi mi tocca ricordarle che mi sta facendo andare a casa col porcellino completamente vuoto e allora si intenerisce: "Va be', se arrivi verso fine serata, possiamo fare per 80 ...". Prendo buona nota della proposta, magari ci sarà anche un seguito, ma magari anche no, dato che con la mia prediletta me la cavo con 70 e non c'è neppure da pagare la stanza del motel ... Mi faccio comunque dare il suo numero di telefono, ricordandole che il servizio di pronto intervento di UkrainAssistance aveva promesso di venirmi a salvare, se fossi rimasto in panne e senza soldi sulla via di casa. "Tu sei proprio furbo ...", si mette a ridere Gianna, mentre mi fa uno squillo dal suo cellulare.
MA NON SERVIRA' CHE VENGA A SALVARMI
Durante il tragitto di ritorno, c'è ancora tempo per un po' di social time, in cui mi lancio in sperticati complimenti alla sua bellezza, che non possono non pungolarla nella sua vanità femminile, perché ridendo conferma che la sua giovane erede ha preso quasi tutto da lei. Un po' di tristezza le vela il volto, quando mi racconta che non la vede da ormai sei mesi e che varie coincidenze le hanno impedito persino di parlarle nell'ultima settimana, ma temo che sia un destino comune a tante giovani mamme, che vengono a cercare migliore fortuna sulle nostre strade. Tanti soldi da mandare a casa, ma anche tanti sacrifici ...
Quando raggiungiamo di nuovo il Tamoil, mi chiede di essere lasciata di fianco alla vetturetta che è parcheggiata in un angolo del piazzale, che scopro essere quella che ha in dotazione (la fanciulla è patentata in Ucraina). E' infatti a fine turno e sta per rientrare a casa, che - come per la maggior parte delle OTR che bazzicano la Provinciale dell'Amore - sta nell'hinterland di Milano. Ci scambiamo un paio di bacetti della buona notte, lei si avvia verso la sua macchina (non prima di avere recuperato la bottiglietta-segnaposto e la lattina di Red Bull) e io verso la mia cara branda, che mi stava già reclamando da almeno un paio d'ore. Sperando ovviamente che tutto fili liscio e che non sia necessario chiamare il numero d'emergenza di UkrainAssistance, per farmi venire a salvare sulla via del ritorno
CITTA DELL'INCONTRO: Mariano Comense (CO)
ZONA: 45.705978, 9.165749 (al Tamoil)
NOME: Gianna
NAZIONALITA': sedicente ucraina
ETA': 21 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorzacandela) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: una ventina di minuti nel retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: statura attorno all'1,65, fisico molto snello (quasi skinny), gambe che sui trampoli sembrano le leve di una gazzella, seno piccolo (1a-2a taglia), capelli abbastanza lunghi di colore tra il biondo scuro e il castano chiaro (naturale), viso carino ed espressivo, occhi castani
ATTITUDINE: BJ discreto e smorzacandela notevole, svolti entrambi con dedizione più che buona ; se la cava egregiamente con l'italiano e sembra una ragazza sveglia e genuina
LA MIA RECENSIONE
Dopo essere stato rimbalzato la sera prima da una sconsolata Anouschka per sopraggiunta fine del turno (quando l'ho vista alla rotonda dell'ENI, per di più in ballerine, ho capito che ero spacciato), stasera tento una marcatura più stretta, per non farmela sfuggire.
Non riuscirò però a vedere più della sua bottiglietta e le vasche saranno utili solo per dare un'occhiata al movimento nel tratto fra Lentate e Arosio. Pare che Jenny abbia assunto non una ma ben due allieve, perché il Tamoil accanto al ristorante Plinio è ben più affollato di quanto ricordassi, nonostante la prolungata defezione della rumena Ionela. Chi però cattura la mia attenzione è la biondina esile che sta all'altro Tamoil, quello di Mariano Comense: l'avevo già adocchiata durante l'inverno, ma stasera svetta su trampoli da almeno 20 cm, ha una gonnellina rossa che le arriva a malapena a metà delle chiappe e sembra avere proprio due lunghe leve da gazzella.
Quando ormai è chiaro che Anouschka è una battaglia persa, decido di puntare tutte le mie fiches sulla bionda del Tamoil. Mi toccano altre 3-4 vasche strette, perché il distributore è incredibilmente affollato di automobilisti intenti a fare benzina, ma infine posso accostarle di fianco. La fanciulla appare decisamente spigliata nell'intervista ("Con tutte le volte che sei passato, avrai speso in benzina altro che i 20 euri del pompino! "), giura di avere un posto tranquillo e quindi non mi resta che invitarla a bordo.
VENTI CENTIMETRI ... DI TRAMPOLI
La rassicuro che la mia utilitaria fortunatamente non consuma quanto lei potrebbe immaginare e si parte alla volta del suo retrobottega. "Ma quanto sei alta?", è la mia primissima domanda, perché le sue ginocchia quasi toccano il soffitto della vettura. "Non sono io a essere alta, ma le mie scarpe ", mi risponde ridendo, mentre si toglie una delle sue high heels e me la mostra. In effetti, grazie anche alla zeppa sul davanti, il tacco acuminatissimo deve avvicinarsi ai 20 centimetri. Riposto il pericoloso oggetto contundente, si può procedere alla consueta raccolta di dati per la scheda tecnica. La biondina (in realtà i suoi capelli sono più tra il biondo scuro e il castano chiaro) si presenta come Gianna dall'Ucraina, dice di avere 21 anni e di essere nel Belpaese già da 2 anni, tanto è vero che si destreggia più che bene col nostro idioma. Poi mi dirà di provenire dai dintorni di Kiev e di avere già messo al mondo un'erede, che mi giurerà essere bella quanto la mamma Gianna non ha lineamenti da modella, ma ha un viso senz'altro carino e i difettucci sono decisamente quisquilie: quando sorride (e lo fa spesso, fortunatamente), ha i denti leggermente distanziati; quando invece la si osserva di profilo, ha forse il mento un po' infossato.
Raggiunto il retrobottega, la biondina insiste un po' per convincermi ad accendere anche il televisore su RAI1, ma per il momento oppongo una strenua resistenza, dicendole che magari potremo procedere a un'extension in un secondo momento, visto che il posto non mi sembra del tutto rassicurante (mi ci aveva portato anche Ionela, la volta che l'avevo conosciuta).
LA RECE VERA E PROPRIA
Raccolto l'obolo, Gianna si toglie il gonnellino rosso, si abbassa i collant trasparenti e le mutandine sino al ginocchio e si solleva anche la maglia e il reggipetto, mostrandomi un seno che potrebbe essere tra la prima e la seconda taglia. Dopo avere brevemente smanacciato il fratellino, lo incappuccia e dà inizio a un BJ che si potrebbe definire discreto. Dato che si è raccolta i lunghi capelli sul lato a me più lontano, posso osservare le operazioni per bene: una mano serra saldamente la base dell'asta (senza però masturbarla), mentre l'azione orale è concentrata soprattutto sulla metà superiore del mio compare. Non ci sono finezze tecniche memorabili, ma il BJ è comunque condotto con buon ritmo e altrettanta dedizione da parte sua.
Nel mentre, ne approfitto per srotolare i miei tentacoli un po' ovunque: la silhouette della schiena è a clessidra (si vede bene che la vita è molto più stretta dei fianchi), non c'è un filo di grasso, il tono muscolare è buono e la pelle è davvero levigata, come ci si potrebbe attendere da una giovincella della sua età. Attorno alla vulva c'è una leggerissima peluria, mentre i seni non danno grandissima soddisfazione al massaggio, essendo appunto di piccola taglia. I capezzoli sono però abbastanza reattivi, perché si inturgidiscono dopo non più di 30 secondi di titillamento.
Ogni tanto Gianna si risolleva per prendere fiato ed è evidente che butti un occhio al cruscotto, per vedere quanto tempo sia trascorso. Dopo una decina di minuti scarsi e 3-4 sessioni di immersione, inizia a palesare una certa insofferenza, seppure con modi molto cortesi e garbati: "Io non voglio metterti fretta, però di solito non potrei rimanere più di così, per un pompino ...". Poi completa il suo ragionamento: "Non so se sei già stato con altre ragazze, ma magari sai che nessuna resta più di 10 minuti, se chiedi solo un BJ". Non le svelo che la mia ormai veneranda carriera mi ha portato ad aprire circa 150 nuovi thread su PF e mi fingo anzi un pivellino dell'OTR, proponendole di continuare sinché ne abbia voglia. Gianna si rituffa allora sul mio basso ventre e mi concede un'altra immersione di un paio di minuti.
VERRA' A SALVARMI, SE RESTO IN PANNE
Quando si risolleva, il tempo è però davvero scaduto: "Più di così, non posso proprio restare!". Però è quasi più orientata al marketing di un'albanese, perché ha già il coniglio pronto nel cilindro: "Perché non facciamo sesso? Se vuoi, ti vengo sopra io ". Gianna si accontenterebbe addirittura di integrare il rate dei soli 10 euri mancanti, ma il mio portafoglio contiene uno e un solo foglietto azzurro. Lei non ha ovviamente il resto (ma penso che sia sincera, perché l'ho vista assentarsi una sola volta e mi ha detto di avere fatturato 50 tondo, in quel frangente), per cui cerco di resistere, dicendole che non posso davvero andar via col portafoglio pieno solo di mosche. "Ma che vuoi che ti succeda? Devi solo andare a casa ...", mi provoca la tentatrice. "Metti che ho un problema con la macchina ... Non mi sembra il caso di girare senza contante ... Vieni a salvarmi tu, se dovessi rimanere in panne? ", tento un'ultima resistenza d'ufficio.
"Va bene, vengo a salvarti io! :D", mi risponde ridendo Gianna, che conquista così l'ultimo foglietto filigranato presente nel mio salvadanaio (il resto, purtroppo, sono solo scontrini e cartacce ...). Raccolto il nuovo obolo, si sfila del tutto le calze da una delle due gambe, si lubrifica la vulva e passa dalla mia parte, pronta a salirmi in groppa. L'infilamento non è agevolissimo ("Hai il ca..o grande!"), ma in qualche modo la biondina riesce a posizionarsi e, per una ventina di secondi, si limita a strusciarsi attorno alla mia asta, per essere certa che sia bene allineata.
GALOPPA COME UN PUROSANGUE
Quando è pronta, dà inizio a uno degli smorzacandela più duraturi che io ricordi. Dato che che è completamente accovacciata sul mio pube, col busto un po' inclinato verso il mio, le sue percussioni hanno un'escursione molto limitata, ma sono svolte con una frequenza e con una tenacia che forse erano state pareggiate solo dalla prima Klaudia (quella appena arrivata e ancora vogliosa di lavorare). I suoi seni sono tutt'altro che grandi e quindi non ballonzolano quasi per nulla davanti ai miei occhi, ma in compenso Gianna è prodiga di sorrisi, il che è sempre un piacere durante l'amplesso, rispetto ai musi lunghi o agli sguardi rivolti altrove di altre fanciulle. Non vorrei esagerare, ma credo che la prima sessione di galoppo sia durata almeno un paio di minuti, senza che da parte sua vi fosse il benché minimo accenno di fiatone. Poi le chiederò se sia per caso stata una promettente mezzofondista della nazionale ucraina, ma Gianna smentirà di avere mai avuto più della sufficienza risicata, in educazione fisica
Dopo avere ripreso un attimo fiato, riparte con la stessa lena, lasciandomi davvero a bocca aperta. Neppure lei la tiene chiusa, perché ansima con grande trasporto e ogni tanto contorce i suoi lineamenti in strane smorfie, che non saprei sino a che punto ritenere credibili. A un certo punto, si china quasi completamente su di me e, d'istinto, mi cinge la schiena con la sua mano destra, per cui siamo ormai petto contro petto e il suo ansimare si fa ancora più intenso e vicino. E' però palese che non voglia correre il rischio di essere baciata, perché tiene la testa volta verso sinistra e vango quasi sommerso dal suo crine biondo, scompigliato dalla frenesia del movimento. Coinvolto dal pathos del momento, inizio anch'io a muovere le mie pelvi su e giù con ritmo frenetico, sommando le sue percussioni alle mie. All'inizio abbiamo qualche difficoltà a sincronizzarci, ma quando finalmente i nostri colpi si contrappongono in modo quasi perfetto, l'amplesso diventa uno dei più piacevoli che io ricordi.
BACIO SOLO SE C'E' AMORE!
"Dài, Vai avanti un po' tu ...", mi chiede la biondina, davvero sfinita. Non che io sia fresco come una rosa appena colta (sono anzi già grondante di sudore), ma riprendo a muovere il bacino su e giù, premendo fortemente con le scapole contro lo schienale e con la parte alta dei polpacci contro la seduta, per fare leva. "Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo!", disse Archimede un paio di millenni fa. Io ne ho addirittura due e quindi non ho grandi difficoltà a spingere freneticamente il mio pube contro quello di Gianna e a far scivolare il mio fratellino dentro la sua sorellina. Per lo meno, finché i dorsali e gli addominali non iniziano a piangere in cinese.
A quel punto, tocca a me invocare il cambio e Gianna, che nel frattempo ha rifiatato un po', riprende le sue escursioni pelviche, sempre brevi ma ad alta frequenza. Siamo però agli sgoccioli, perché stavolta non regge più di un minuto e poi si accascia su di me. "Posso finirti con la mano?", è la sua supplica. "Va bene, ma prima fatti abbracciare un po' ...", le propongo. "No, non bacio", mi risponde la biondina, che deve avere capito Roma per toma. Non che glielo avessi chiesto, ma a questo punto provo a cogliere la palla al balzo: "Ti giuro che stasera non ho mangiato né aglio né cipolla ". Gianna si mette a ridere, ma poi è lineare nel suo ragionamento: "No, al lavoro non bacio nessuno! Bacio solo se c'è amore!".
"Comunque ti avevo chiesto solo se potevo abbracciarti un po' ", riprendo il filo del discorso. "Come no! Non c'è problema!", mi risponde Gianna, adagiandosi completamente su di me e lasciandosi carezzare per una trentina di secondi abbondanti, mentre il compare è ancora bene infilato nella sua vulva. Dopo la breve ma coinvolgente fase di defaticamento, la biondina di Kiev si sfila e balza sul sedile del passeggero, per dare inizio alla smanacciata finale.
TU SEI PROPRIO FURBO!
Evito di dilungarmi troppo su quest'ultima fase, menzionando solo che pure Gianna è costretta a un certo punto a impugnare l'asta con entrambe le mani, perché diversi minuti di smanacciamento hanno fiaccato la resistenza di entrambi i bicipiti e solo un'azione a tenaglia le consente di non alzare bandiera bianca prima del tempo. Avrei voluto scattare una foto-ricordo per il collega Felipe :P, ma non credo che la fanciulla l'avrebbe presa troppo bene e allora desisto, lasciando che l'immagine si imprima solo nella mia memoria e, al limite, nella fantasia di chi leggerà questo racconto.
In qualche modo, anche stavolta viene varcata la linea del traguardo, ma Gianna è davvero sfinita. "Dài, sei stata brava!", mi congratulo con lei, visto che si è conquistata l'extra-rate con una dedizione quasi da Libro Cuore. Mentre riprende fiato, la fanciulla mi fa capire che la prossima volta gradirebbe una sessione più confortevole nelle stanze del Motel Blue (oltre che più remunerativa per il suo portafoglio, ca va sans dire). Parte con un rate che sarebbe comunque di mercato (100 per un'ora), ma poi mi tocca ricordarle che mi sta facendo andare a casa col porcellino completamente vuoto e allora si intenerisce: "Va be', se arrivi verso fine serata, possiamo fare per 80 ...". Prendo buona nota della proposta, magari ci sarà anche un seguito, ma magari anche no, dato che con la mia prediletta me la cavo con 70 e non c'è neppure da pagare la stanza del motel ... Mi faccio comunque dare il suo numero di telefono, ricordandole che il servizio di pronto intervento di UkrainAssistance aveva promesso di venirmi a salvare, se fossi rimasto in panne e senza soldi sulla via di casa. "Tu sei proprio furbo ...", si mette a ridere Gianna, mentre mi fa uno squillo dal suo cellulare.
MA NON SERVIRA' CHE VENGA A SALVARMI
Durante il tragitto di ritorno, c'è ancora tempo per un po' di social time, in cui mi lancio in sperticati complimenti alla sua bellezza, che non possono non pungolarla nella sua vanità femminile, perché ridendo conferma che la sua giovane erede ha preso quasi tutto da lei. Un po' di tristezza le vela il volto, quando mi racconta che non la vede da ormai sei mesi e che varie coincidenze le hanno impedito persino di parlarle nell'ultima settimana, ma temo che sia un destino comune a tante giovani mamme, che vengono a cercare migliore fortuna sulle nostre strade. Tanti soldi da mandare a casa, ma anche tanti sacrifici ...
Quando raggiungiamo di nuovo il Tamoil, mi chiede di essere lasciata di fianco alla vetturetta che è parcheggiata in un angolo del piazzale, che scopro essere quella che ha in dotazione (la fanciulla è patentata in Ucraina). E' infatti a fine turno e sta per rientrare a casa, che - come per la maggior parte delle OTR che bazzicano la Provinciale dell'Amore - sta nell'hinterland di Milano. Ci scambiamo un paio di bacetti della buona notte, lei si avvia verso la sua macchina (non prima di avere recuperato la bottiglietta-segnaposto e la lattina di Red Bull) e io verso la mia cara branda, che mi stava già reclamando da almeno un paio d'ore. Sperando ovviamente che tutto fili liscio e che non sia necessario chiamare il numero d'emergenza di UkrainAssistance, per farmi venire a salvare sulla via del ritorno