SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693677,9.027175 (al distributore TotalErg)
NOME: Jenny
NAZIONALITA': dichiaratasi Russa, ma presumibilmente Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli castano chiari di media lunghezza e schiariti con colpi di sole, lineamenti particolari ma carini, occhi chiari e molto belli, fisico estremamente magro, seno n.p.
ATTITUDINE: tecnica basilare e non molto volenterosa ; ci si può parlare
LA MIA RECENSIONE:
Anche questo racconto risale a qualche settimana fa, per l'esattezza alla stessa sera in cui poi avevo completato la mia nottata passando a trovare Alina a Mariano Comense (ora a Lentate, vicino al Bennet). Non era mia intenzione fermarmi lì al distributore di Lomazzo, ma la curiosità alla fine ha preso il sopravvento sulla razionalità. Passata la seconda delle rotonde gemelle, mi avvio lungo il rettilineo dei finti autovelox: allo sbocco di via Cristallo c'è la morettina più bassa, che di solito si accompagna alla più longilinea Cristina (e ciò non è certo una sorpresa); poco prima della colonnina arancione c'è una nuova ragazza che passeggia in minigonna, volgendo le terga al traffico (e questa è già più una novità); nel praticello che precede la successiva traversa c'è una ragazza accasciata, come se stesse cercando un ago nel famoso pagliaio (ed è quanto desta la mia curiosità). Transito davanti al distributore, dove ci sono due probabili colleghe della medesima, e poi compio un giro dell'isolato, per riaffacciarmi proprio da quella stradina laterale.
Confesso di essere rimasto almeno una ventina di secondi fermo allo stop, non tanto per l'eccessivo traffico, ma perché ipnotizzato dalla scena. Mentre tornavo lì, avevo persino pensato di aver visto male e che la ragazza - poveretta - avesse avuto necessità di compiere un bisogno impellente, non trovando posto migliore di quel piccolo appezzamento erboso. Invece, come mi era sembrato anche di primo acchito, è proprio lì gattoni con un falcetto in mano e sta pazientemente sfoltendo i fili d'erba, che la primavera ha ormai fatto crescere sino a una buona spanna di altezza. La scena ha dell'incredibile e non so davvero cosa pensare: forse aveva nascosto nel prato il tesoretto della serata e, complice la vegetazione lussuriosa e l'oscurità, non riusciva più a ritrovarlo.
In ogni caso, questa fanciulla (che pure mi sembra una delle meno carine del lotto appena apparso) sarà impegnata per almeno un altro quarto d'ora nelle sue operazioni di sfalcio dell'erba e quindi abbandono la postazione dov'ero ormai fermo da un buon mezzo minuto, per dirigermi verso destra. Entro a bassa velocità nel successivo distributore ("sempre cara mi fu la verd'insegna / e il naufragar m'è dolce lì con Natasha", reciterebbe il fratello Bionsen ) e mi affianco alle due ragazze, entrambe molto minute, l'una bionda e dai lineamenti un po' particolari ma tutto sommato gradevoli, l'altra mora e meno confacente ai miei canoni estetici. La prima delle due si avvicina e, alternando qualche boccata di sigaretta, risponde con una voce estremamente rauca al mio abboccamento. Scoperto che il rate per un BJ conoscitivo è quello di base e che dispone ovviamente di un riparo assolutamente sicuro, la invito a bordo. "Posso fumare in macchina?", mi domanda. "A dire il vero, no. Se vuoi faccio un giro e ripasso tra cinque minuti ...", le do la possibilità di finire la sigaretta. Senza esitare, la (finta) bionda getta il mozzicone per terra e si accomoda sulla mia vettura.
Salita a bordo, si presenta come Jenny, fantomatica russa. Dalla cadenza con cui parla discretamente in Italiano, tutto mi sembra fuorché russa: se dovessi puntare una fiche, direi che non è neppure rumena ma albanese, come la Cristina di via Cristallo. La sua nazionalità mi pare talmente inventata che non le chiedo neppure da che città provenga, perché non vorrei sentirmi dire il prevedibile "Mosca" come risposta, né metterla in imbarazzo con le sue (probabilmente) scarse nozioni di geografia russa. Le chiedo piuttosto quanti anni abbia e Jenny si fa sfuggente, mettendo invece me in imbarazzo: "Secondo te?". A questo punto, accendo la luce di cortesia e, con un occhio alla strada e l'altro sul suo viso, cerco di formulare una congettura. Come dicevo poc'anzi, i suoi lineamenti sono un po' particolari, quasi spigolosi, e ciò che mi colpisce di più sono i suoi occhi azzurrissimi. L'ovale del viso è coronato da capelli lisci di colore castano chiaro, probabilmente schiariti da colpi di sole e resi un po' voluminosi dalla prolungata azione del phon. Molto alla lontana, potrebbe un po' somigliare alla Roxana che avevo incontrato almeno un anno fa al distributore Eni di Lomazzo. La pelle non è levigata come quella di una bambolina di porcellana, per cui non può certo avere 18-19 anni, ma non ha neppure rughe evidenti, che possano tradre un'età verso la trentina.
Prima ancora che io possa estrarre un numero a caso dalla ruota di Lomazzo, Jenny - che mi ha osservato a sua volta - mi anticipa: "Che occhi!". "Ma è solo merito delle lenti a contatto colorate Le metto quando vado a OTR, per non farmi riconoscere - cerco di parare il suo complimento più o meno interessato - Comunque, secondo me ne hai 23 ...". "Giusto, come hai fatto a indovinare?", mi domanda. Evito di spiegarle il ragionamento descritto poco sopra e mi appello piuttosto alla fortuna del principiante, domandandole invece se sia una new entry a Lomazzo, poiché non mi sembrava di averla notata nei mesi scorsi. Mi conferma che lei e le sue amiche (dovrebbero essere due coppie in tutto) sono effettivamente lì da qualche settimana, ma che è arrivata in Italia alcuni anni fa (tre, se ora non ricordo male). Mentre risponde alle mie domande, Jenny alterna diligentemente anche le indicazioni per raggiungere la sua sede operativa, che - senza troppe sorprese - è il trombodromo usato da tutte le ragazze di quel breve rettilineo, ove mi aveva condotto anche Cristina. Parcheggiamo in un angolo quasi completamente schermato da una siepe, il che ci renderà quasi invisibili alle vetture di passaggio ma mi impedirà anche di tenere d'occhio l'eventuale comparsa di forme di vita aliene.
LA RECE VERA E PROPRIA
La parte strettamente erotica è senz'altro quella meno interessante della vicenda. Mentre io arretro il sedile e mi calo le braghe, Jenny si limita a togliersi il giubbotto e ad estrarre i ferri del mestiere dalla borsetta. La sua corporatura è davvero molto esile, il seno pare di piccole dimensioni e dalla minigonna sporgono due gambettine davvero molto magre, inguainate nei classici collant spessi e trasparenti da OTR.
Scartato il profilattico, il mio fratellino viene prontamente incappucciato e Jenny si china sul mio basso ventre, per dare inizio al BJ. Il lavoretto orale è uno dei più meccanici che io ricordi: consiste in un semplice su e giù lungo l'asta, effettuato con pressione anche sin troppo delicata (per lo meno per i miei gusti). Poiché Jenny sta operando in torsione ed è del tutto vestita (ma la cosa può anche essere Ok, visto che la sede operativa non è esattamente imboscatissima ...), non ho granché da poter fare, se non massaggiarle un po' la schiena e scendere poi a saggiare la consistenza dei suoi glutei, che sono magri e compatti come la sua corporatura lasciava intendere.
Dopo qualche minuto, il metronomo che è nella testa di Jenny le dice che le operazioni stanno protraendosi un po' troppo a lungo e quindi si risolleva, domandandomi se mi manchi ancora molto. Cerco di tranquillizzarla, dicendole che è questione di continuare ancora per non più di un paio di minuti, perché il traguardo non è così lontano. La bionda si cala di nuovo su di me, senza però variare sensibilmente il suo modus operandi. Non è sicuramente trascorso il tempo che le avevo indicato e Jenny si arresta ancora, domandandomi: "Ma sei sempre così lungo? Perché non riesci a venire?". Compreso che comincia a essere un po' in affanno (o che sta sforando lo slot temporale che può mettermi a disposizione), le concedo di completare il lavoro con un po' di falegnameria. Si rimette dunque all'opera col busto leggermente chino verso di me, alternando l'azione prima con una mano e poi con l'altra. Taglio il traguardo, non molto soddisfatto dalla sua perizia nelle arti amatorie, mentre le sto carezzando le sue esili gambette.
Seguono le consuete operazioni di pulizia e rivestizione e il riaccompagnamento allo showroom, in cui scambiamo ancora quattro chiacchiere. Nulla di particolarmente interessante, se non che le coppie dovrebbero essere costituite da lei e dalla moretta, che stazionano sotto la pensilina del TotalErg, e dalle altre due che avevo visto lungo lo stradone (la passeggiatrice dell'autovelox e la falciatrice del prato), che invece occupano lo slargo e lo stop precedente. Ci accomiatiamo sotto lo sguardo attento della sua "amica" e, mentre mi affaccio all'uscita dell'area di servizio per dirigermi verso Lentate, un collega si è già affiancato alle due fanciulle per l'intervista di rito.
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693677,9.027175 (al distributore TotalErg)
NOME: Jenny
NAZIONALITA': dichiaratasi Russa, ma presumibilmente Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli castano chiari di media lunghezza e schiariti con colpi di sole, lineamenti particolari ma carini, occhi chiari e molto belli, fisico estremamente magro, seno n.p.
ATTITUDINE: tecnica basilare e non molto volenterosa ; ci si può parlare
LA MIA RECENSIONE:
Anche questo racconto risale a qualche settimana fa, per l'esattezza alla stessa sera in cui poi avevo completato la mia nottata passando a trovare Alina a Mariano Comense (ora a Lentate, vicino al Bennet). Non era mia intenzione fermarmi lì al distributore di Lomazzo, ma la curiosità alla fine ha preso il sopravvento sulla razionalità. Passata la seconda delle rotonde gemelle, mi avvio lungo il rettilineo dei finti autovelox: allo sbocco di via Cristallo c'è la morettina più bassa, che di solito si accompagna alla più longilinea Cristina (e ciò non è certo una sorpresa); poco prima della colonnina arancione c'è una nuova ragazza che passeggia in minigonna, volgendo le terga al traffico (e questa è già più una novità); nel praticello che precede la successiva traversa c'è una ragazza accasciata, come se stesse cercando un ago nel famoso pagliaio (ed è quanto desta la mia curiosità). Transito davanti al distributore, dove ci sono due probabili colleghe della medesima, e poi compio un giro dell'isolato, per riaffacciarmi proprio da quella stradina laterale.
Confesso di essere rimasto almeno una ventina di secondi fermo allo stop, non tanto per l'eccessivo traffico, ma perché ipnotizzato dalla scena. Mentre tornavo lì, avevo persino pensato di aver visto male e che la ragazza - poveretta - avesse avuto necessità di compiere un bisogno impellente, non trovando posto migliore di quel piccolo appezzamento erboso. Invece, come mi era sembrato anche di primo acchito, è proprio lì gattoni con un falcetto in mano e sta pazientemente sfoltendo i fili d'erba, che la primavera ha ormai fatto crescere sino a una buona spanna di altezza. La scena ha dell'incredibile e non so davvero cosa pensare: forse aveva nascosto nel prato il tesoretto della serata e, complice la vegetazione lussuriosa e l'oscurità, non riusciva più a ritrovarlo.
In ogni caso, questa fanciulla (che pure mi sembra una delle meno carine del lotto appena apparso) sarà impegnata per almeno un altro quarto d'ora nelle sue operazioni di sfalcio dell'erba e quindi abbandono la postazione dov'ero ormai fermo da un buon mezzo minuto, per dirigermi verso destra. Entro a bassa velocità nel successivo distributore ("sempre cara mi fu la verd'insegna / e il naufragar m'è dolce lì con Natasha", reciterebbe il fratello Bionsen ) e mi affianco alle due ragazze, entrambe molto minute, l'una bionda e dai lineamenti un po' particolari ma tutto sommato gradevoli, l'altra mora e meno confacente ai miei canoni estetici. La prima delle due si avvicina e, alternando qualche boccata di sigaretta, risponde con una voce estremamente rauca al mio abboccamento. Scoperto che il rate per un BJ conoscitivo è quello di base e che dispone ovviamente di un riparo assolutamente sicuro, la invito a bordo. "Posso fumare in macchina?", mi domanda. "A dire il vero, no. Se vuoi faccio un giro e ripasso tra cinque minuti ...", le do la possibilità di finire la sigaretta. Senza esitare, la (finta) bionda getta il mozzicone per terra e si accomoda sulla mia vettura.
Salita a bordo, si presenta come Jenny, fantomatica russa. Dalla cadenza con cui parla discretamente in Italiano, tutto mi sembra fuorché russa: se dovessi puntare una fiche, direi che non è neppure rumena ma albanese, come la Cristina di via Cristallo. La sua nazionalità mi pare talmente inventata che non le chiedo neppure da che città provenga, perché non vorrei sentirmi dire il prevedibile "Mosca" come risposta, né metterla in imbarazzo con le sue (probabilmente) scarse nozioni di geografia russa. Le chiedo piuttosto quanti anni abbia e Jenny si fa sfuggente, mettendo invece me in imbarazzo: "Secondo te?". A questo punto, accendo la luce di cortesia e, con un occhio alla strada e l'altro sul suo viso, cerco di formulare una congettura. Come dicevo poc'anzi, i suoi lineamenti sono un po' particolari, quasi spigolosi, e ciò che mi colpisce di più sono i suoi occhi azzurrissimi. L'ovale del viso è coronato da capelli lisci di colore castano chiaro, probabilmente schiariti da colpi di sole e resi un po' voluminosi dalla prolungata azione del phon. Molto alla lontana, potrebbe un po' somigliare alla Roxana che avevo incontrato almeno un anno fa al distributore Eni di Lomazzo. La pelle non è levigata come quella di una bambolina di porcellana, per cui non può certo avere 18-19 anni, ma non ha neppure rughe evidenti, che possano tradre un'età verso la trentina.
Prima ancora che io possa estrarre un numero a caso dalla ruota di Lomazzo, Jenny - che mi ha osservato a sua volta - mi anticipa: "Che occhi!". "Ma è solo merito delle lenti a contatto colorate Le metto quando vado a OTR, per non farmi riconoscere - cerco di parare il suo complimento più o meno interessato - Comunque, secondo me ne hai 23 ...". "Giusto, come hai fatto a indovinare?", mi domanda. Evito di spiegarle il ragionamento descritto poco sopra e mi appello piuttosto alla fortuna del principiante, domandandole invece se sia una new entry a Lomazzo, poiché non mi sembrava di averla notata nei mesi scorsi. Mi conferma che lei e le sue amiche (dovrebbero essere due coppie in tutto) sono effettivamente lì da qualche settimana, ma che è arrivata in Italia alcuni anni fa (tre, se ora non ricordo male). Mentre risponde alle mie domande, Jenny alterna diligentemente anche le indicazioni per raggiungere la sua sede operativa, che - senza troppe sorprese - è il trombodromo usato da tutte le ragazze di quel breve rettilineo, ove mi aveva condotto anche Cristina. Parcheggiamo in un angolo quasi completamente schermato da una siepe, il che ci renderà quasi invisibili alle vetture di passaggio ma mi impedirà anche di tenere d'occhio l'eventuale comparsa di forme di vita aliene.
LA RECE VERA E PROPRIA
La parte strettamente erotica è senz'altro quella meno interessante della vicenda. Mentre io arretro il sedile e mi calo le braghe, Jenny si limita a togliersi il giubbotto e ad estrarre i ferri del mestiere dalla borsetta. La sua corporatura è davvero molto esile, il seno pare di piccole dimensioni e dalla minigonna sporgono due gambettine davvero molto magre, inguainate nei classici collant spessi e trasparenti da OTR.
Scartato il profilattico, il mio fratellino viene prontamente incappucciato e Jenny si china sul mio basso ventre, per dare inizio al BJ. Il lavoretto orale è uno dei più meccanici che io ricordi: consiste in un semplice su e giù lungo l'asta, effettuato con pressione anche sin troppo delicata (per lo meno per i miei gusti). Poiché Jenny sta operando in torsione ed è del tutto vestita (ma la cosa può anche essere Ok, visto che la sede operativa non è esattamente imboscatissima ...), non ho granché da poter fare, se non massaggiarle un po' la schiena e scendere poi a saggiare la consistenza dei suoi glutei, che sono magri e compatti come la sua corporatura lasciava intendere.
Dopo qualche minuto, il metronomo che è nella testa di Jenny le dice che le operazioni stanno protraendosi un po' troppo a lungo e quindi si risolleva, domandandomi se mi manchi ancora molto. Cerco di tranquillizzarla, dicendole che è questione di continuare ancora per non più di un paio di minuti, perché il traguardo non è così lontano. La bionda si cala di nuovo su di me, senza però variare sensibilmente il suo modus operandi. Non è sicuramente trascorso il tempo che le avevo indicato e Jenny si arresta ancora, domandandomi: "Ma sei sempre così lungo? Perché non riesci a venire?". Compreso che comincia a essere un po' in affanno (o che sta sforando lo slot temporale che può mettermi a disposizione), le concedo di completare il lavoro con un po' di falegnameria. Si rimette dunque all'opera col busto leggermente chino verso di me, alternando l'azione prima con una mano e poi con l'altra. Taglio il traguardo, non molto soddisfatto dalla sua perizia nelle arti amatorie, mentre le sto carezzando le sue esili gambette.
Seguono le consuete operazioni di pulizia e rivestizione e il riaccompagnamento allo showroom, in cui scambiamo ancora quattro chiacchiere. Nulla di particolarmente interessante, se non che le coppie dovrebbero essere costituite da lei e dalla moretta, che stazionano sotto la pensilina del TotalErg, e dalle altre due che avevo visto lungo lo stradone (la passeggiatrice dell'autovelox e la falciatrice del prato), che invece occupano lo slargo e lo stop precedente. Ci accomiatiamo sotto lo sguardo attento della sua "amica" e, mentre mi affaccio all'uscita dell'area di servizio per dirigermi verso Lentate, un collega si è già affiancato alle due fanciulle per l'intervista di rito.