Un saluto a chi legge, sono un trentenne che gravita attorno all'area bolognese che da circa un 5/6 mesi ha intensificato le uscite con donne a pagamento. Vuoi per noia esistenziale, vuoi per debolezza, vuoi perché sto perdendo il controllo di me stesso.
Per chi se lo chiedesse, puntualizzo il fatto che non mi sono mai esposto qui sul forum perché oltre alla mia indole caratteriale schiva sentivo di non avere poi tanto da raccontare. Ho quasi sempre avuto incontri standard con le pro, niente di davvero degno di nota a parte quegli incontri nei quali ho sperimentato un'estasi sensoriale profonda, anche a livello mentale.
Fino a questa notte, dove sfogliando gli annunci trovo una ragazza che pensavo potesse fare al caso mio: giovane, bionda ma soprattutto disponibile fino a tarda notte.
Non l'avessi mai fatto.
Mi fiondo all'indirizzo e mi accorgo che nel bilocale oltre alla ragazza con cui mi sono accordato telefonicamente sono presenti altre due prostitute.
Schivo le altre due che stazionano in soggiorno che affaccia proprio sull'ingresso.
Vado accompagnato da lei nell'unica camera da letto posta nel disimpegno, ci accordiamo per la prestazione, pago, ci spogliamo.
A questo punto lei riceve una chiamata probabilmente di un altro cliente mentre io vado in bagno per i lavaggi di rito.
Torno lei mi bacia e dice di aspettare letteralmente "3 minuti". Chiedo subito se sta arrivando qualcuno, chiedo se deve scopare un altro. Lei nega categoricamente ma sembra super evasiva e scappa in soggiorno. In quel preciso istante realizzo che qualcosa è andato storto, sono nudo nel letto e dopo pochi istanti arrivano nella mia stanza le due prostitute incrociate precedentemente in soggiorno.
Passano i minuti e sono molto infastidito dalla situazione ma cerco di non darlo a vedere, una delle due va via poco dopo, con l'altra ho avuto un dialogo spiegandole l'assurdità della situazione e lei in tutta risposta non mi parla bene delle sue colleghe. Mi rivesto.
Sento però di starmi a dilungare troppo in parole per cui cercherò di essere il più essenziale possibile: in sostanza la tipa che dovevo scoparmi, dopo avermi preso i soldi, è andata in soggiorno a scoparsi uno con il quale aveva già fissato un incontro lasciandomi lì così. Passo (forse stupidamente, mi direte voi) circa 10/15 min nella camera da letto con semplicemente l'intenzione di farmi ridare i soldi da lei e sparire da lì.
Appena sento che lei ha finito e va in bagno esco e le spiego in maniera educata ma ferma che me ne sarei andato via e che doveva ridarmi indietro i soldi. Lei cerca di farmi desistere con toccate provocanti, baci ma mi scosto.
Insinste ma sono fermo, non voglio saperne più nulla.
Nel frattempo gli animi un po' si surriscaldano, si alza il tono della mia voce, dice di calmarmi, dico che voglio i soldi indietro e andarmene via. Mi assale un senso di claustrofobia in quel disimpegno, mi dicono che in soggiorno c'è ancora l'altro cliente ma non me ne frega un cazzo. Una delle troie che era in soggiorno sente la discussione (non quella che dovevo scoparmi) e viene da me stizzita dicendomi che non posso uscire, io mi faccio avanti nonostante lei col corpo cerchi di frapporsi tra me e il varco che dal disimpegno porta al soggiorno.
La sposto forse con non troppa grazia e a quel punto sono in soggiorno con le tre troie e l'altro cliente che era già rivestito e appena mi vede si dilegua in un istante.
Inizia così una trattativa estenuante durata circa 10/15 min per avere indietro i soldi, cerco di farle ragionare, dico che avrebbero perso i soldi di tutti gli altri clienti che non potevano più presentarsi, dato che da da lì non mi sarei mosso fin quando non avrei avuto indietro il maltolto.
Ma le due sembrano indifferenti, inamovibili anche di fronte all'eventualità di un ammanco economico maggiore.
Io avevo pagato 70€. Ma i telefoni delle troie continuano a squillare.
Infine tiro fuori il telefono, mostro loro la chiamata al 113 e in vivavoce spiego la situazione.
10 minuti e arrivano due volanti. Sono quattro operatori della polizia di stato di cui una donna, sembrano intorno alla mia età, forse qualcuno più giovane.
Gli operatori della polizia mi chiedono di rimanere fuori dal bilocale, era al piano terreno con la porta aperta e sentivo tutta la discussione. Forse non ho enfatizzato bene il fatto che per un po' mi è stato impedito di uscire dal disimpegno, questo è un fatto grave e sento uno dei poliziotti premere su questo punto.
Nel frattempo io sono rimasto fuori con l'operatrice di polizia donna.
Silenzio.
Mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare. Avrà pensato a quanto io sia fuori di testa. Questo è forse l'unico momento in cui per un momento ho provato un senso di imbarazzo e tiro fuori il telefono. Lei con una premura inaspettata dice che se ho fatto delle foto di cancellarle. Non capisco il senso, rispondo niente foto.
Poco dopo la troia bionda viene, mi dà 50€. Chiedo gli altri 20€. Obbedisce, ci guardiamo negli occhi e le dico che ho vinto io.
Uno dei poliziotti dopo questa mia affermazione mi guarda forse non benissimo, come a dire "Dai", ma lo comprendo.
Ringrazio infine gli operatori, foto ai documenti e qualche chiacchiera conclusiva. Uno di loro, quello che mi ha guardato un po' così dopo aver cantato vittoria, mi dice forse con tono forse troppo paternalistico se ho capito la lezione. Ho la mente un po' offuscata, sono stanco, sento l'operatrice donna dire a lui qualcosa del tipo "certo che se glielo dici così...".
Gli dico che non potevo fare altrimenti e che non mi sono lasciato fottere. Sono comunque tutti poliziotti alla mano e non mi sono sentito neanche per un attimo giudicato male.
Li saluto, ringrazio e mi dileguo nel buio a passo felino, rapido come un giaguaro. L'ultima cosa che ho sentito e stato un "Ciao caro" ma sentito, caloroso.
Alla fine forse era questa l'unica cosa di cui avevo bisogno ieri notte.
Ho scritto di getto perché sentivo un bisogno incontenibile di sfogarmi, quindi chiedo scusa se lo scritto è apparso confusionario e sconclusionato ma spero che a qualcuno possa tornare utile, state attenti, non fatevi fottere, nessun passo indietro. Spostate nella sezione congrua se necessario.
Un saluto a voi.
Per chi se lo chiedesse, puntualizzo il fatto che non mi sono mai esposto qui sul forum perché oltre alla mia indole caratteriale schiva sentivo di non avere poi tanto da raccontare. Ho quasi sempre avuto incontri standard con le pro, niente di davvero degno di nota a parte quegli incontri nei quali ho sperimentato un'estasi sensoriale profonda, anche a livello mentale.
Fino a questa notte, dove sfogliando gli annunci trovo una ragazza che pensavo potesse fare al caso mio: giovane, bionda ma soprattutto disponibile fino a tarda notte.
Non l'avessi mai fatto.
Mi fiondo all'indirizzo e mi accorgo che nel bilocale oltre alla ragazza con cui mi sono accordato telefonicamente sono presenti altre due prostitute.
Schivo le altre due che stazionano in soggiorno che affaccia proprio sull'ingresso.
Vado accompagnato da lei nell'unica camera da letto posta nel disimpegno, ci accordiamo per la prestazione, pago, ci spogliamo.
A questo punto lei riceve una chiamata probabilmente di un altro cliente mentre io vado in bagno per i lavaggi di rito.
Torno lei mi bacia e dice di aspettare letteralmente "3 minuti". Chiedo subito se sta arrivando qualcuno, chiedo se deve scopare un altro. Lei nega categoricamente ma sembra super evasiva e scappa in soggiorno. In quel preciso istante realizzo che qualcosa è andato storto, sono nudo nel letto e dopo pochi istanti arrivano nella mia stanza le due prostitute incrociate precedentemente in soggiorno.
Passano i minuti e sono molto infastidito dalla situazione ma cerco di non darlo a vedere, una delle due va via poco dopo, con l'altra ho avuto un dialogo spiegandole l'assurdità della situazione e lei in tutta risposta non mi parla bene delle sue colleghe. Mi rivesto.
Sento però di starmi a dilungare troppo in parole per cui cercherò di essere il più essenziale possibile: in sostanza la tipa che dovevo scoparmi, dopo avermi preso i soldi, è andata in soggiorno a scoparsi uno con il quale aveva già fissato un incontro lasciandomi lì così. Passo (forse stupidamente, mi direte voi) circa 10/15 min nella camera da letto con semplicemente l'intenzione di farmi ridare i soldi da lei e sparire da lì.
Appena sento che lei ha finito e va in bagno esco e le spiego in maniera educata ma ferma che me ne sarei andato via e che doveva ridarmi indietro i soldi. Lei cerca di farmi desistere con toccate provocanti, baci ma mi scosto.
Insinste ma sono fermo, non voglio saperne più nulla.
Nel frattempo gli animi un po' si surriscaldano, si alza il tono della mia voce, dice di calmarmi, dico che voglio i soldi indietro e andarmene via. Mi assale un senso di claustrofobia in quel disimpegno, mi dicono che in soggiorno c'è ancora l'altro cliente ma non me ne frega un cazzo. Una delle troie che era in soggiorno sente la discussione (non quella che dovevo scoparmi) e viene da me stizzita dicendomi che non posso uscire, io mi faccio avanti nonostante lei col corpo cerchi di frapporsi tra me e il varco che dal disimpegno porta al soggiorno.
La sposto forse con non troppa grazia e a quel punto sono in soggiorno con le tre troie e l'altro cliente che era già rivestito e appena mi vede si dilegua in un istante.
Inizia così una trattativa estenuante durata circa 10/15 min per avere indietro i soldi, cerco di farle ragionare, dico che avrebbero perso i soldi di tutti gli altri clienti che non potevano più presentarsi, dato che da da lì non mi sarei mosso fin quando non avrei avuto indietro il maltolto.
Ma le due sembrano indifferenti, inamovibili anche di fronte all'eventualità di un ammanco economico maggiore.
Io avevo pagato 70€. Ma i telefoni delle troie continuano a squillare.
Infine tiro fuori il telefono, mostro loro la chiamata al 113 e in vivavoce spiego la situazione.
10 minuti e arrivano due volanti. Sono quattro operatori della polizia di stato di cui una donna, sembrano intorno alla mia età, forse qualcuno più giovane.
Gli operatori della polizia mi chiedono di rimanere fuori dal bilocale, era al piano terreno con la porta aperta e sentivo tutta la discussione. Forse non ho enfatizzato bene il fatto che per un po' mi è stato impedito di uscire dal disimpegno, questo è un fatto grave e sento uno dei poliziotti premere su questo punto.
Nel frattempo io sono rimasto fuori con l'operatrice di polizia donna.
Silenzio.
Mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare. Avrà pensato a quanto io sia fuori di testa. Questo è forse l'unico momento in cui per un momento ho provato un senso di imbarazzo e tiro fuori il telefono. Lei con una premura inaspettata dice che se ho fatto delle foto di cancellarle. Non capisco il senso, rispondo niente foto.
Poco dopo la troia bionda viene, mi dà 50€. Chiedo gli altri 20€. Obbedisce, ci guardiamo negli occhi e le dico che ho vinto io.
Uno dei poliziotti dopo questa mia affermazione mi guarda forse non benissimo, come a dire "Dai", ma lo comprendo.
Ringrazio infine gli operatori, foto ai documenti e qualche chiacchiera conclusiva. Uno di loro, quello che mi ha guardato un po' così dopo aver cantato vittoria, mi dice forse con tono forse troppo paternalistico se ho capito la lezione. Ho la mente un po' offuscata, sono stanco, sento l'operatrice donna dire a lui qualcosa del tipo "certo che se glielo dici così...".
Gli dico che non potevo fare altrimenti e che non mi sono lasciato fottere. Sono comunque tutti poliziotti alla mano e non mi sono sentito neanche per un attimo giudicato male.
Li saluto, ringrazio e mi dileguo nel buio a passo felino, rapido come un giaguaro. L'ultima cosa che ho sentito e stato un "Ciao caro" ma sentito, caloroso.
Alla fine forse era questa l'unica cosa di cui avevo bisogno ieri notte.
Ho scritto di getto perché sentivo un bisogno incontenibile di sfogarmi, quindi chiedo scusa se lo scritto è apparso confusionario e sconclusionato ma spero che a qualcuno possa tornare utile, state attenti, non fatevi fottere, nessun passo indietro. Spostate nella sezione congrua se necessario.
Un saluto a voi.
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