Inchiesta Repubblica Prostituzione

Hawkeye

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Interessante... ottimo per confermare quanto penso da anni: si dovrebbe vietare ai giornalisti, specialmente se donne come in questo caso, di scrivere di prostituzione. Fanno articoli in cui sembra che svelino tutti i segreti di Fatima, quando poi dicono cose che noi tutti sappiamo benissimo da anni. E te le spacciano pure come nuove tendenze. Ma dai...
 
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immenso

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ottimo per confermare quanto penso da anni: si dovrebbe vietare ai giornalisti
di scrivere
Scritto in questo modo, concordo. E anche alla gente di leggere le scritte sulla carta per il pesce.
Questa volta non lo leggo. Ho i miei problemi e non faccio il puttaniere per incazzarmi, non solo perlomeno.
Prendo una pausa, non lo leggo, grazie comunque.
 
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da una passaggio dell'articolo: "Gli utilizzatori finali, sono loro la galassia dei maschi che vorrebbe ancora le donne sottomesse, oggetti sessuali o affettivi da possedere?" Per quello che mi riguarda solo fiumi di parole per chi, scrivendo, vuole filosofeggiare dovendo per forza di cose trovare una risposta....

Io scopo con lo scopo di scopare.............

e basta!!!!
 
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possedere una vagina non rende automaticamente esperte di punter.

L'impiccato e' probabilmente un conoscitore di corde, ma forse non e' la persone piu' adatta a cui chiedere un giudizio sulla pena di morte.

Qui si sta parlando di donne, giornaliste e giornaliste di Repubblica. Per curiosita' ho fatto qualche ricerca qua e la sui loro nomi (Mazzocchi, Cavallieri e Gussoni). Questa sulla prostituzione non e' neppure la loro "perla" migliore.
E' possibile che - come potenzialmente qualunque femmina - siano ottime sgualdrine, ma questo non basta certo per renderle qualificate per parlare di prostituzione.
 
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A me piace, a volte, fare delle speculazioni semifilosofiche, e mi domando , quando leggo questi articoli, una cosa: ai primi del secolo scorso, era "cosa nota" che gli uomini fequentassero case di piacere, però...i rapporti di coppia duravano tutta la vita, etc etc (ovviamente , parlo diciamo "in generale" per vari racconti del parentado etc. ..) adesso, la situazione mi sembra cambiata. Chissà come prenderebbe la società attuale un discorso di accettazione del consumo di sesso a pagamento, come una cosa normale...che probabilmente toglierebbe a molte donne, l'arma del "tirarsela".
In pratica la bellona o donna diciamo con un notevole sex appeal, non può più contare sull'avvenenza fisica etc.. perchè sa che l'uomo di turno potrebbe sfogarsi tranquillamente, senza critiche sociali, in qualsiasi momento. Pensate a come cambierebbe tutto il gioco della seduzione femminile: vestiti, sguardi allusioni etc...e poi al momento di tirarsi indietro...lui non si fa nessun problema...va altrove e si soddisfa (si certo, il piacere della caccia, il risultato etc etc...la eventuale reciprocità...etc etc..se ne può discutere)
Sia chiaro, non sto ne giustificando ne criticando, solo un pensiero che mi è venuto in mente...forse è comodo dipingere gli utilizzatori del sesso pay in un certo modo (ciò non toglie che se uno è non rispettoso delle persone, è da criticare ) perchè consente di mantenere un certo controllo sulla situazione, chissà come sarebbe dire "se uno vi piace, dategliela....subito, altrimenti va da un'altra parte,," (estremizzo un pò eh..sia chiaro)
 
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Ho parzialmente letto l'articolo linkato da Tuasuk al post #3, quello di Iacona, ma non ce l'ho fatta a finire ho dovuto chiudere prima.
Leggere cose del tipo:
"E non c'è poi una grande differenza tra la logica che spinge tanti uomini a comprare prestazioni e dunque un'illusione di virilità e il desiderio frustrato di controllare, possedere, comandare e quella subcultura del dominio che spesso diventa incontrollabile e che, a fronte di un abbandono o di un atto di ribellione, scatena rabbia e violenza, a volte fino all'omicidio. E' così che s'infittisce la lista delle vittime di quel fenomeno che con brutta parola si chiama femminicidio"
mi fa venire il volta stomaco.
Ma a cosa ci accomuna? A degli assassini? Falso profeta, non ce l'ho con te, ma con chi ti paga.
 
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A me piace, a volte, fare delle speculazioni semifilosofiche, e mi domando , quando leggo questi articoli, una cosa: ai primi del secolo scorso, era "cosa nota" che gli uomini fequentassero case di piacere, però...i rapporti di coppia duravano tutta la vita, etc etc (ovviamente , parlo diciamo "in generale" per vari racconti del parentado etc. ..) adesso, la situazione mi sembra cambiata. Chissà come prenderebbe la società attuale un discorso di accettazione del consumo di sesso a pagamento, come una cosa normale...che probabilmente toglierebbe a molte donne, l'arma del "tirarsela".
In pratica la bellona o donna diciamo con un notevole sex appeal, non può più contare sull'avvenenza fisica etc.. perchè sa che l'uomo di turno potrebbe sfogarsi tranquillamente, senza critiche sociali, in qualsiasi momento. Pensate a come cambierebbe tutto il gioco della seduzione femminile: vestiti, sguardi allusioni etc...e poi al momento di tirarsi indietro...lui non si fa nessun problema...va altrove e si soddisfa (si certo, il piacere della caccia, il risultato etc etc...la eventuale reciprocità...etc etc..se ne può discutere)
Sia chiaro, non sto ne giustificando ne criticando, solo un pensiero che mi è venuto in mente...forse è comodo dipingere gli utilizzatori del sesso pay in un certo modo (ciò non toglie che se uno è non rispettoso delle persone, è da criticare ) perchè consente di mantenere un certo controllo sulla situazione, chissà come sarebbe dire "se uno vi piace, dategliela....subito, altrimenti va da un'altra parte,," (estremizzo un pò eh..sia chiaro)

Finalmente sempre più persone se ne stanno accorgendo.
 
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L'impiccato e' probabilmente un conoscitore di corde, ma forse non e' la persone piu' adatta a cui chiedere un giudizio sulla pena di morte.
Il ritrovamento di un quadrifoglio non implica l'estinzione dei trifogli.
Soltanto io ho amiche che conoscendo la mia intenzione di uscire in cerca di un incontro a pagamento mi telefonano per accertarsi con amorevole preoccupazione che io abbia trovato quel momento di benessere che cercavo e di cui necessitavo? Se le ho solo io sono sinceramente dispiaciuto che siano rare le persone che hanno la capacità di mettersi nei panni degli altri e di comprenderne i bisogni con lucida serenità. La buona notizia è che seppur rare ci sono.
Le donne sono come gli uomini: molte sono stupide. L'articolo in discussione, che non leggerò, è soltanto un sintomo della deprecabile situazione della stampa italiana con i grandi quotidiani nazionali ridotti al livello di cronachetta di paese, che più nel profondo è la condizione degradata della nostra collettività dove le persone deputate a fare opinione sono sprovviste delle facoltà di formarsene una, dove la figura tradizionale dell'intellettuale è sostituita da un saggio popolano che promulga luoghi comuni. Perciò non dobbiamo illuderci di leggere altro, che lo scriva un uomo o una donna.
 
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tra il Tevere e i loft.
basta..ormai sono di una tale monotonia sti giornalisti e giornaliste che parlano di prostituzione...che anche basta!

La morale di fondo strisciante in tutti questi articoletti, libri e pubblicazioni varie, è che noi siamo dei sfruttatori, con il nostro denaro, ci approfittiamo della condizione momentanea di bisogno di questa o quella esercente....come se glielo avesse ordinato il medico..

Sono sinceramente stufo.

Prometto a tutti questi signori giornalisti, che nella prossima vita quando rinascerò figo e famoso, e le donne mi si infileranno nel letto, senza troppe storie e senza dover promettere e subire l'inverosimile per una scopata....non farò più il punter...:prankster2:

In attesa della prossima vita, se ci sarà, non posso farmi solo seghe..:unknw:

Ecco.. così speriamo che la smettano di scrivere sti articoli.:unknw:
 
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Finalmente in questo forum tutti possono esprimere le loro opinioni di fronte e certe cazzate che scrivono i giornalisti e che nessuno... in pubblico per paura del giudizio degli altri (ipocriti) osa dire.
Qui si mischiano cose che non sono legate le une con le altre al solo scopo di riempiere le pagine di un giornale quando non c'è altro da dire ...
 
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a nord dell'Africa
RITORNO AL PASSATO................

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Finalmente in questo forum tutti possono esprimere le loro opinioni di fronte e certe cazzate che scrivono i giornalisti e che nessuno... in pubblico per paura del giudizio degli altri (ipocriti) osa dire.
Qui si mischiano cose che non sono legate le une con le altre al solo scopo di riempiere le pagine di un giornale quando non c'è altro da dire ...

Il problema è che si contesta solo su internet. Fuori da esso sembra che la prostituzione faccia schifo a tutti e che i puttanieri non esistono. Perché cambi qualcosa la contestazione dovrebbe passare dal web alla vita reale e non avviene quasi per nulla.
 
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Fuori da esso sembra che la prostituzione faccia schifo a tutti e che i puttanieri non esistono.
Infatti non esistono. Perché tu sei stato a puttane? Non ci credo, sei così educato e gentile, dai! Non prenderci in giro.
Quando qualcuno parla di prostituzione, al solito modo in cui se ne parla generalmente tu che cosa dici? Ascolti a testa bassa oppure ti dici d'accordo con gli altri e rincari la dose?
Non puoi dire quello che dici quì perché non sarebbe accettato e non è accettato perché nessuno lo dice. Chi comincia?
Ti faccio un esempio. Un giorno a colloquio con un cliente egli mi confida, come per lamentarsene, che dove abita esercitano delle prostitute. Io gli domando "Danno disturbo?". Davanti a questa semplicissima domanda il cliente ha abbassato lo sguardo, si è sentito in imbarazzo perché gli sono crollate tutte le sicurezze su ciò che poteva attendersi dall'interlocutore e non era preparato a difendere delle ragioni che aveva appreso e fatte sue ma sempre senza analizzarle. Mi rispose "No ma sa, col bambino", allora gli domandai, con aria un po' sorpresa "Lo importunano?". Disse che no, in realtà si facevano gli affari loro e non sapeva nemmeno lui perché considerasse infamante la loro presenza; aveva cambiato espressione, aveva assunto il modo di fare di chi s'è reso conto di aver detto una sciocchezza e desidera che si cambi argomento fingendo di non averla sentita, come segno di comprensione.
A volte basta poco, non si chiede di declamare le proprie recensioni in pubblico, è sufficiente magari fare una faccia meravigliata laddove un interlocutore si aspetterebbe un mero consenso. Sì basta veramente poco per mettere in dubbio il senso comune; basta far intendere che non è poi così comune, che potrebbe perfino essere argomento di discussione.
Ho sentito parlare in pubblico della pena di morte, del fatto che sia lecito uccidere un nemico per vendetta o minacciare di morte un debitore, persone che hanno dichiarato candidamente di aver investito un anziano in automobile perché erano di fretta o distratti da amenità e mai nessuno dichiarare non dico di essere stato a puttane ma perlomeno di considerarla una cosa civile. Questo è uno scandalo!
 
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oggi nel pomeriggio ho rivisto il bellissimo e amarissimo film in bianco e nero adua e le compagne ..
narra la storia di quattro ragazze costrette ad arrangiarsi dopo la chiusura a seguito della legge merlìn della casa ove prestavano i loro servigi a favore di maschi benpensanti .. e del fatto che poi si sono viste costrette a scendere in strada per sopravvivere .. morale della favola dalle stelle alle stalle .. ma questa è l'itaglietta de noantri ..
siccome in apertura si fa riferimento ad un articolo perbenista pubblicato su republichella 2ooo mi sovviene di riflettere sul fatto che quel foglio così autorevole e creduto non fa mai riferimento alle benefatte del suo padrone .. -ho scritto padrone con la pi iniziale e non con la elle tanto per essere chiari-
altro pensierino della sera: ah ecco l'importanza di filoguidare attraverso un foglio anche se in perdita il proprio pensieri filosofico e perbenista ..
 
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Infatti non esistono. Perché tu sei stato a puttane? Non ci credo, sei così educato e gentile, dai! Non prenderci in giro.
Quando qualcuno parla di prostituzione, al solito modo in cui se ne parla generalmente tu che cosa dici? Ascolti a testa bassa oppure ti dici d'accordo con gli altri e rincari la dose?
Non puoi dire quello che dici quì perché non sarebbe accettato e non è accettato perché nessuno lo dice. Chi comincia?
Ti faccio un esempio. Un giorno a colloquio con un cliente egli mi confida, come per lamentarsene, che dove abita esercitano delle prostitute. Io gli domando "Danno disturbo?". Davanti a questa semplicissima domanda il cliente ha abbassato lo sguardo, si è sentito in imbarazzo perché gli sono crollate tutte le sicurezze su ciò che poteva attendersi dall'interlocutore e non era preparato a difendere delle ragioni che aveva appreso e fatte sue ma sempre senza analizzarle. Mi rispose "No ma sa, col bambino", allora gli domandai, con aria un po' sorpresa "Lo importunano?". Disse che no, in realtà si facevano gli affari loro e non sapeva nemmeno lui perché considerasse infamante la loro presenza; aveva cambiato espressione, aveva assunto il modo di fare di chi s'è reso conto di aver detto una sciocchezza e desidera che si cambi argomento fingendo di non averla sentita, come segno di comprensione.
A volte basta poco, non si chiede di declamare le proprie recensioni in pubblico, è sufficiente magari fare una faccia meravigliata laddove un interlocutore si aspetterebbe un mero consenso. Sì basta veramente poco per mettere in dubbio il senso comune; basta far intendere che non è poi così comune, che potrebbe perfino essere argomento di discussione.
Ho sentito parlare in pubblico della pena di morte, del fatto che sia lecito uccidere un nemico per vendetta o minacciare di morte un debitore, persone che hanno dichiarato candidamente di aver investito un anziano in automobile perché erano di fretta o distratti da amenità e mai nessuno dichiarare non dico di essere stato a puttane ma perlomeno di considerarla una cosa civile. Questo è uno scandalo!

Quoto anche gli spazi bianchi.
 
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