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https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/prostituta-sesso-strada-1.3888498

Sesso in strada non è sicuro, prostituta deve pagare la multa
Per la prima volta il giudice civile respinge il ricorso di una lucciola
Rimini, 5 maggio 2018 - Prostituzione: uno a zero per il Comune. Esulta Palazzo Garampi, per la motivazione con cui il Tribunale civile di Rimini rigettando il ricorso di una lucciola romena per le multe che le erano state inflitte, riconosce per la prima volta «il pregiudizio imminente per la sicurezza e per l’ordine pubblico». Una motivazione che secondo gli amministratori va a rafforzare la nuova ordinanza che tenta di contrastare il fronte dei marciapiedi.
«Sulla base dei dati forniti dalle forze di polizia – scrive infatti il giudice – queste attività hanno determinato e continuano a determinare l’incremento di una serie di fenomeni, anche di rilevanza penale, e delle commissione di reati correlati alla prostituzione, quali lo sfruttamento o favoreggiamento, circonvenzione di persone incapaci, adescamento, atti osceni, violenza sessuale, spaccio di droga, invasione di terreni o edifici, danneggiamento, disturbo della quiete pubblica...». Secondo il giudice «l’ordinanza ha, del tutto legittimamente, posto il divieto, temporaneamente limitato e localizzato nelle zone della città specificamente indicate (con riferimento all’ordinanza in questione, datata 2012, ndr) a chiunque di porre in essere comportamenti diretti a offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di saluto allusivo... ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione».

«Queste motivazioni – commenta l’assessore alla Polizia municipale, Jamil Sadegholvaad – rappresentano un precedente molto importante perchè mai finora era stata messa in rilievo in questo modo la correlazione tra esercizio della prostituzione in strada e problemi di ordine pubblico e sicurezza. Naturalmente nulla è scritto sulla pietra, ma la tenuta dell’ordinanza è sicuramente un elemento solido e imprescindibile nel contrasto alla prostituzione».
Non la pensa così l’avvocato Massimiliano Orrù che di prostitute ne rappresenta parecchie e che considera questa una vittoria di Pirro. «La questione – spiega – è che in questo caso si tratta di una sentenza civile che riguarda la sanzione e non il discorso penale. E quest’ultimo è l’unico strumento che preoccupa veramente la prostituta. Anche se la sanzione ha sicuramente un effetto deterrente per il cliente che piuttosto che montare una causa e rendere tutto pubblico, ovviamente preferisce pagare. Mi piacerebbe sapere dall’assessore quante multe sono state pagate dalle prostitute...». La verità, fa capire, è che il multone per la lucciola è acqua fresca: se non rischia di essere arrestata, se ne frega».
 
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Anche perchè poi, indirettamente, per pagare la multa, la lucciola(ammesso che la paghi sul serio :prankster2: ) i soldini li pesca dai nostri portafogli lavorando ancora più a catena e peggio... quindi alla fine le multe gliele paga sempre il cliente. :w00tmesalia:
 
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https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/prostituta-sesso-strada-1.3888498

Sesso in strada non è sicuro, prostituta deve pagare la multa
Per la prima volta il giudice civile respinge il ricorso di una lucciola
Rimini, 5 maggio 2018 - Prostituzione: uno a zero per il Comune. Esulta Palazzo Garampi, per la motivazione con cui il Tribunale civile di Rimini rigettando il ricorso di una lucciola romena per le multe che le erano state inflitte, riconosce per la prima volta «il pregiudizio imminente per la sicurezza e per l’ordine pubblico». Una motivazione che secondo gli amministratori va a rafforzare la nuova ordinanza che tenta di contrastare il fronte dei marciapiedi.
«Sulla base dei dati forniti dalle forze di polizia – scrive infatti il giudice – queste attività hanno determinato e continuano a determinare l’incremento di una serie di fenomeni, anche di rilevanza penale, e delle commissione di reati correlati alla prostituzione, quali lo sfruttamento o favoreggiamento, circonvenzione di persone incapaci, adescamento, atti osceni, violenza sessuale, spaccio di droga, invasione di terreni o edifici, danneggiamento, disturbo della quiete pubblica...». Secondo il giudice «l’ordinanza ha, del tutto legittimamente, posto il divieto, temporaneamente limitato e localizzato nelle zone della città specificamente indicate (con riferimento all’ordinanza in questione, datata 2012, ndr) a chiunque di porre in essere comportamenti diretti a offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di saluto allusivo... ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione».

«Queste motivazioni – commenta l’assessore alla Polizia municipale, Jamil Sadegholvaad – rappresentano un precedente molto importante perchè mai finora era stata messa in rilievo in questo modo la correlazione tra esercizio della prostituzione in strada e problemi di ordine pubblico e sicurezza. Naturalmente nulla è scritto sulla pietra, ma la tenuta dell’ordinanza è sicuramente un elemento solido e imprescindibile nel contrasto alla prostituzione».
Non la pensa così l’avvocato Massimiliano Orrù che di prostitute ne rappresenta parecchie e che considera questa una vittoria di Pirro. «La questione – spiega – è che in questo caso si tratta di una sentenza civile che riguarda la sanzione e non il discorso penale. E quest’ultimo è l’unico strumento che preoccupa veramente la prostituta. Anche se la sanzione ha sicuramente un effetto deterrente per il cliente che piuttosto che montare una causa e rendere tutto pubblico, ovviamente preferisce pagare. Mi piacerebbe sapere dall’assessore quante multe sono state pagate dalle prostitute...». La verità, fa capire, è che il multone per la lucciola è acqua fresca: se non rischia di essere arrestata, se ne frega».
Spero in un veloce ricorso relativo alla Cassazione, visto che nella connessa Sentenza del Tribunale Civile di Rimini, sembra che siano stati travisati (= snobbati) i principi obbligatori di contingibilità ed urgenza dei problemi da risolvere in merito, come citato dalla Sentenza del Consiglio di Stato (= Organo supremo giudicante della Giustizia Amministrativa) n. 774/2017. Sottolineo che si può descrivere quello che ho appena scritto in un eventuale ricorso, tanto da far guastare la festa allo stesso Sindaco della città romagnola in questione.
 
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https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/furto-prostitute-1.3898244

Bologna, derubato di 1.200 euro da tre prostitute


In via Nuvolari. Due romene sono state rintracciate e denunciate per furto dalla polizia

Bologna, 9 maggio 2018 - Mentre era fermo in macchina in via Nuvolari, in zona Fiera, tre prostitute si sono avvicinate, offrendogli insistentemente una prestazione sessuale. Lui ha rifiutato, ma una delle tre ragazze si è infilata nell’auto dell’uomo, un sessantaquattrenne, e ha iniziato a toccarlo.

A quanto pare, tutta una scusa per sfilargli il portafogli. Quando infatti l’uomo è sceso dall’auto per fare uscire la prostituta, si è accorto del furto, vedendo ilportafogli vuoto sul sedile. C’erano circa 1.200 euro. Lei è riuscita comunque ad allontanarsi grazie alle altre due colleghe che hanno trattenuto il derubato, impedendogli di seguire la ragazza.

L’uomo, a quel punto, ha chiamato la polizia mostrando agli agenti le fotografie che aveva scattato alle tre meretrici. Due delle tre donne sono state rintracciate in zona: sono due romene di 32 e 29 anni, che sono state denunciate per furto in concorso. La polizia ha sequestrato loro 450 euro, ritenute parte dei soldi rubati all'uomo di 64 anni. L’altra donna è stata identificata, ma non ancora rintracciata.



 
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https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/furto-prostitute-1.3898244

Bologna, derubato di 1.200 euro da tre prostitute


In via Nuvolari. Due romene sono state rintracciate e denunciate per furto dalla polizia

Bologna, 9 maggio 2018 - Mentre era fermo in macchina in via Nuvolari, in zona Fiera, tre prostitute si sono avvicinate, offrendogli insistentemente una prestazione sessuale. Lui ha rifiutato, ma una delle tre ragazze si è infilata nell’auto dell’uomo, un sessantaquattrenne, e ha iniziato a toccarlo.

A quanto pare, tutta una scusa per sfilargli il portafogli. Quando infatti l’uomo è sceso dall’auto per fare uscire la prostituta, si è accorto del furto, vedendo ilportafogli vuoto sul sedile. C’erano circa 1.200 euro. Lei è riuscita comunque ad allontanarsi grazie alle altre due colleghe che hanno trattenuto il derubato, impedendogli di seguire la ragazza.

L’uomo, a quel punto, ha chiamato la polizia mostrando agli agenti le fotografie che aveva scattato alle tre meretrici. Due delle tre donne sono state rintracciate in zona: sono due romene di 32 e 29 anni, che sono state denunciate per furto in concorso. La polizia ha sequestrato loro 450 euro, ritenute parte dei soldi rubati all'uomo di 64 anni. L’altra donna è stata identificata, ma non ancora rintracciata.



Magari le foto erano delle meretrici in costume adamitico....
Ma dddai... (rivolto al Grullo del Carlino):rofl:
 
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Spero in un veloce ricorso relativo alla Cassazione, visto che nella connessa Sentenza del Tribunale Civile di Rimini, sembra che siano stati travisati (= snobbati) i principi obbligatori di contingibilità ed urgenza dei problemi da risolvere in merito, come citato dalla Sentenza del Consiglio di Stato (= Organo supremo giudicante della Giustizia Amministrativa) n. 774/2017. Sottolineo che si può descrivere quello che ho appena scritto in un eventuale ricorso, tanto da far guastare la festa allo stesso Sindaco della città romagnola in questione.
Se vera potrebbe essere una soluzione.
https://www.newsitaliane.it/2018/la...o-i-clienti-a-piedi-nel-centro-storico-131875
I colleghi romani ne hanno notizia?
 
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Nessuna soluzione, visto che può essere compreso (ovviamente illecitamente) il semplice sospetto come requisito per elevare la relativa sanzione.
 
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http://www.milanotoday.it/cronaca/case-escort.html

Milano, ecco le case delle escort in centro: denunciata

Milano, giro di squillo in centro: ecco le case delle escort di lusso, denunciata un'ereditiera


Milano, ecco le case delle escort in centro: denunciata

Aveva preso quelle case in centro avute in eredità dal marito e le aveva trasformate in vere e proprie case del sesso. In appartamenti destinati agli incontri sessuali che lei stessa pubblicizzava online sul sito della sua società, una mini azienda che - naturalmente - si occupava di affitti a breve termine. Perché una delle regole che si era imposta - probabilmente anche per cercare di restare sconosciuta alle forze dell'ordine - era "cedere" le alcove per poco tempo, una settimana al massimo. Ma alla fine - per "colpa" degli altri inquilini, ormai esausti - la polizia a lei ci è arrivata eccome.

Preservativi sporchi e viavai di uomini
Una donna di quarantasei anni - brasiliana, ma cittadina italiana grazie al matrimonio con un ricco milanese, morto nel 2014 - è stata denunciata dagli agenti del commissariato Monforte Vittoria con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione. La 46enne, stando a quanto accertato dagli investigatori, era proprietaria di cinque appartamenti - quattro avuti in eredità proprio dal compagno e uno acquistato -, che affittava solo e soltanto a escort e transessuali.

A mettere nei guai la brasiliana ci hanno pensato gli amministratori dei condomini in cui si trovano i suoi appartamenti. I professionisti hanno raccolto le lamentele dei vari inquilini - stanchi dai preservativi usati trovati sulle scale e dal continuo viavai di uomini - e le hanno "girate" alla polizia, sottolineando come la situazione fosse la stessa già da diversi anni. A quel punto gli agenti hanno iniziato le indagini e in circa due mesi hanno incastrato la donna, che per promuovere le sue abitazioni aveva anche aperto un sito internet dedicato, tanto che gli investigatori l'hanno descritta come "una imprenditrice specializzata nell'affittare a prostitute".

Gli indirizzi delle case del sesso
E le stesse prostitute le riconoscevano questo ruolo di "potere" perché la 46enne era diventata un vero e proprio punto di riferimento per le escort in arrivo dall'Est Europa - tutte poco più che ventenni - e per i transessuali sudamericani, che puntualmente sceglievano le sue alcove, affittate a prezzi tra i 200 e i 700 euro a settimana.

La vera forza delle case dell'ereditiera era la posizione - due in via Lattanzio, una sui Navigli, una in corso di Porta Romana e una in corso Lodi - come lei aveva sottolineato a una delle ragazze in arrivo che si era lamentata di un appartamento preso in passato nell'hinterland Milanese dove gli affari non erano andati come sperato. E alla ragazza la maîtresse aveva risposto che i suoi appartamenti erano invece in "zone belle di Milano" e che quindi avrebbe potuto avere "clienti facoltosi".

Quelle abitazioni - che la brasiliana aveva ottenuto dall'anziano marito grazie a un lascito con obbligo di assistenza - ora sono tutte state sequestrate dalla polizia e con ogni probabilità saranno confiscate, chiudendo per sempre la storia delle case affittate solo per il sesso.
 
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Milano, ecco le case delle escort in centro: denunciata

Milano, giro di squillo in centro: ecco le case delle escort di lusso, denunciata un'ereditiera
beh di lusso...
diciamo medio livello...
ho letto una in via lattanzio..
spero non sia la scuderia russia
 
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Temo che uno degli appartamenti sequestrati sia proprio quello di via Lattanzio in cui c'era il giro di russe, recensite spesso anche su questo sito.
Qui si vede una foto dello stabile

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/case-appuntamento-prostituzione-1.3902801

Io continuo a non capire. Ci sono sentenze della Cassazione che hanno stabilito che affittare ad una prostituta è lecito, giusto? Quindi su che base vengono sequestrati gli appartamenti? Cosa c'é di diverso con altri casi in cui la sentenza è stata favorevole ai proprietari?
Periodicamente, appare qualche articolo di giornale in cui un ottuso giornalista racconta che è stato "scoperto" un giro di prostituzione e naturalmente la polizia ha chiuso tutto. Mai che ci si ponga il problema del perché, visto che la prostituzione non è reato e anche affittare in teoria non dovrebbe esserlo, purché a prezzi di mercato.
Articoli come questi mi fanno veramente andare il sangue alla testa.
Ho provato a cercare su internet, si trova praticamente ovunque lo stesso articolo, ripetuto da diversi giornali.
 
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Temo che uno degli appartamenti sequestrati sia proprio quello di via Lattanzio in cui c'era il giro di russe, recensite spesso anche su questo sito.
Qui si vede una foto dello stabile

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/case-appuntamento-prostituzione-1.3902801

Io continuo a non capire. Ci sono sentenze della Cassazione che hanno stabilito che affittare ad una prostituta è lecito, giusto? Quindi su che base vengono sequestrati gli appartamenti? Cosa c'é di diverso con altri casi in cui la sentenza è stata favorevole ai proprietari?
Periodicamente, appare qualche articolo di giornale in cui un ottuso giornalista racconta che è stato "scoperto" un giro di prostituzione e naturalmente la polizia ha chiuso tutto. Mai che ci si ponga il problema del perché, visto che la prostituzione non è reato e anche affittare in teoria non dovrebbe esserlo, purché a prezzi di mercato.
Articoli come questi mi fanno veramente andare il sangue alla testa.
Ho provato a cercare su internet, si trova praticamente ovunque lo stesso articolo, ripetuto da diversi giornali.

diciamo che la polizia sequestra, poi la magistratura assolverà, se la locazione è con tutti i crismi e soprattutto a canoni di mercato, intanto la rottura di coglioni è fatta
 
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neanch'io ho mai visto preservativi sulle scale e secondo me la discriminante in questi casi sono le lamentele dei condomini. È chiaro che se i condomini denunciano il fatto alla polizia questi non posso certo ignorare la faccenda e in qualche modo si fa chiudere baracca. Come è capitato per esempio nel loft di via Farini poco tempo fa.
 
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Penso che l'unico movente in questione sia proprio l'inesorabile Meretriciofobia e l'altrettanto storpiatura legislativa in merito. Pensate che anni fa una prostituta è stata arrestata e poi prosciolta per esercizio di casa di prostituzione, nonostante che la medesima esercitasse da sola in un normale appartamento.
Naturalmente, bisogna vedere se le corrispondenti escort fossero le uniche nei rispettivi locali.
 
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nautilus 70

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Preservativi usati sulle scale: la madre di tutte le stronzate. Come fatto notare da Francostars, la meretriciofobia regna sovrana fra i cialtroni della carta stampata.
P.S. In via Lattanzio sono stato più di una volta ed era tutto estremamente tranquillo e pulito, in particolare l'appartamento delle ragazze.
 
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