[RECE] Izabela (ROM) - Pascha - Koeln/Colonia

Registrato
26 Maggio 2012
Messaggi
3.206
Reaction score
8.722
SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Koeln, Colonia
ZONA: Pascha (Hornstrasse; 50.955252,6.940212), camera 420
NOME: Izabela
NAZIONALITA': ROM
ETA': 23
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission + smorza), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 30-35', door-to-door
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65 m, capelli neri (tinti) lunghi, viso carino, occhi scuri e molto espressivi, fisico abbastanza sodo, 3° di seno, pelle un po' ruvida sui glutei
ATTITUDINE: buon impegno, ma tecnicamente nulla di eccezionale

LA MIA RECENSIONE:

UN PO' DI CAZZEGGIO

Terminato con Ana del 2° piano, scendo al bar per prendermi un'altra Coca e poi ricomincio a percorrere i vari corridoi, per attendere che passi la fase refrattaria e decidere con chi concedermi la doppietta. In questo secondo giro, cominicio ad attaccare bottone con le varie ragazze, perché ho la scusa pronta per cambiare aria ("I've just been with another girl and so I'm not yet ready to have sex again"), se dovessero diventare troppo insistenti nel chiedermi di entrare in camera con loro.

Come mi era già sembrato nel giro "di riscaldamento", al primo piano (quello del bar principale) il livello estetico delle ragazze è mediamente inferiore e, viceversa, l'età pare un po' superiore. La nota positiva è che, sopra tutte le porte del corridoio, è affisso un cartello prestampato con l'inequivocabile scritta "Orgasmusgarantie fuer 30 Euro" (orgasmo garantito per 30 Euro). In fondo all'androne c'è prima una normale stanza in cui 5 o 6 ragazze sono intente a chiacchierare tra di loro, chi seduta e chi sdraiata sul lettone, e poi la cosiddetta black room, ove ci si può concedere un BJ "alla cieca" per 20 Euro. Probabilmente, quelle che ho appena visto sono le girls che si dedicano a tale pratica.

Dato che nessuna di loro mi ispira, decido di risalire al secondo piano e di ridare un'occhiata alle ragazze che stazionano nel corridoio di sinistra (cioè opposto a quello dove ho appena conosciuto Ana). Scambio proprio due chiacchiere di numero con una ricciolona black, che mi dice di essere Giamaicana, e poi transito davanti ad alcune camere ove stazionano ragazze dalle fattezze orientali. Una di loro è seduta sullo sgabello (il che non è ovviamente strano, dato che lo sono anche tutte le altre :-)), intenta a massaggiarsi una delle due gambe, sollevata e appoggiata contro lo stipite della porta (il che è invece più inusuale). Appena mi vede arrivare, sembra quasi imbarazzata e abbassa repentinamente la gamba, profondendosi in una risata genuina (probabilmente si stava davvero auto-massaggiando senza alcun intento malizioso e col solo scopo di recarsi un po' di sollievo dal fastidio per le scarpe scomode e la postura verticale).

LA MIA THAI PREFERITA

Il ghiaccio è rotto e quindi chiacchieriamo per qualche minuto. Mi dice di essere thailandese e di avere già 32 anni, il che mi lascia interdetto, dato che non gliene avrei attribuiti più di 26-27, per la sua pelle davvero levigata. Mi complimento con lei, perché non ha praticamente alcuna ruga attorno agli occhi e le chiedo quale sia il segreto della sua bellezza. La ragazza deve prendere i miei sperticati elogi come un po' ironici, visto che inizia invece a lamentarsi di avere delle rughe d'espressione troppo marcate attorno alla bocca (anche se io ho avuto tutt'altra impressione), perché le succede spesso di sorridere alle persone con cui parla. Mi racconta di essere venuta in Germania al seguito di un uomo più anziano di lei di una quindicina d'anni, che ha sposato e dal quale si è poi separata. La "sgrido" un po', dicendole che probabilmente l'ha sposato solo per ottenere il passaporto europeo e lei mi replica che, almeno all'inizio, era davvero innamorata di lui. Ora lavora come (vera) massaggiatrice thai durante il giorno e ha appena iniziato ad arrotondare con quest'attività notturna al Pascha, soprattutto nei fine settimana. L'idea di ricevere un massaggio come preliminare pre-sesso mi stuzzica non poco (dato che ho un buon ricordo in tal senso con una ragazza di Berlino, che pure non era una professionista della manipolazione) e quindi prendo buona nota della sua posizione, prima di proseguire il mio giro di rilassamento.

SARAH DI BUDAPEST

Risalgo dapprima al terzo piano, dove però l'istinto mi fa cogliere un non so che di missilistico nelle ragazze presenti, e quindi riprendo la mia esplorazione del quarto livello, dove avevo memorizzato la presenza di Anya dagli occhi blu. Prima però mi addentro nel corridoio opposto e mi fermo da una bella ragazza, il cui make-up attorno agli occhi è in stile Cleopatra e la cui capigliatura plasmata dal phon è degna di essere uscita dalla galleria del vento della Ferrari (il volume nella parte superiore è più o meno come nell'acconciatura allegata, anche se il colore dei suoi capelli è nero e le punte non sono raccolte in ciocche allungate).

Carolina+Rosenberger.jpg

Scherzo un po' con lei sulla sua acconciatura, che mi dice essere opera sua e non di un parrucchiere (in ogni caso, chiunque l'abbia fatta deve avere consumato almeno un paio di bombolette di lacca, per "congelare" i capelli in quella posizione :-)), e poi ci presentiamo (il suo nome è Sarah e dice di provenire da Budapest). Le sua insistenza perché mi apparti con lei è il pretesto per aprire un breve dibattito andrologico su quale sia la durata della refrattarietà dopo un coito precedente. Secondo lei, dieci minuti sono più che sufficienti, mentre io propendo più per la mezz'oretta e, per questo, le dico che proseguirò il mio giretto rilassante e che poi, "maybe", tornerò da lei.

ANYA DAGLI OCCHI BLU

Quando passo davanti all'ufficio della mia preferita, la scruto intensamente nei suoi occhi azzurri e lei ricambia con uno sguardo voglioso (è superfluo dire che si tratta di pura recitazione ;-)), senza comunque provare a tampinarmi. I suoi lineamenti sono davvero belli e anche il fisico, da simil-velina, è sicuramente uno dei migliori che ho visto nel mio lungo passeggiare per i corridoi (e il bikini che indossa lascia ben poco spazio all'immaginazione). Se non fossi praticamente sicuro che sia una rumena (per un mero calcolo di probabilità), potrebbe tranquillamente essere scambiata per una ragazza tedesca o russa. Come avevo già scritto nella rece di Ana, somiglia un po' all'attrice ritratta nella foto allegata.

Vedi l'allegato 71621

Dato che non ha avanzato la sua candidatura spontanea, le chiedo come si chiami e scopro che il suo nome è Anya, se non ho capito male. Poiché suona un po' sovietico, le domando se sia russa e scopro invece che è rumena, di Bucarest per l'esattezza. Quando le dico che sono italiano (sinora abbiamo conversato in inglese), se ne esce con una storiella che mi sembra una balla colossale, ossia che suo padre è nostro connazionale e che sua madre è invece rumena. Quando le dico la mia provenienza esatta, mi dice "Ah, allora sei di Milano!" con un accento che mi fa sentire ancora più puzza di bruciato, perché di italiano ha ben poco e suona invece molto simile a quello che ho sentito decine di volte dalle sue connazionali OTR. Probabilmente, dato che buona parte della clientela del Pascha indossa la casacca azzurra, si è inventata questo dettaglio genealogico per intortarsi quale cliente in più. La mia naturale diffidenza verso le ragazze molto belle (e coscienti di esserlo) si accentua dopo questa breve conversazione e quindi, temendo di fare la conoscenza di un missile, decido di prendermi ancora un po' di tempo per decidere, proseguendo così il mio giro esplorativo.

LA RECE VERA E PROPRIA

La prossima stazione della mia peregrinazione è solo un paio di porte più avanti, ma sul lato opposto del corridoio. Lì, seduta sullo sgabello e con indosso un body nero, c'è una delle "amiche" di Anya (che, più tardi, vedrò uscire dalla sua camera). Nel complesso non è sicuramente all'altezza della sua collega con cui ho parlato poc'anzi, ma anche lei fa la sua onesta figura. Ha lunghi capelli neri (che poi scoprirò essere un castano scuro tinto), un viso carino e occhi scuri molto espressivi. Il fisico sembra buono (anche se tutto il tronco è celato sotto il body), ma quello che più mi convince di lei è l'impressione di "brava" ragazza che trasmette di primo acchito. Probabilmente non sarà una tigre del sesso, me sicuramente neppure un missile.

Mi avvicino a lei e iniziamo a scambiare quattro chiacchiere. Mi dice di chiamarsi Izabela, di avere 23 anni e di essere originaria di Bucuresti (Bucarest, all'italiana). Lei non si inventa fantomatiche parentele italiane, ma mi dice di avere una sorella trentenne che vive nel nostro Paese, ove però non pratica questo tipo di lavoro. Izabela, invece, si è laureata in Economia circa un anno fa e, non avendo trovato un lavoro sufficientemente remunerativo, ha deciso di dedicarsi al meretricio. Il suo progetto è di lavorare così ancora un anno, comprarsi casa e convincere i suoi genitori, se lo vorranno, a raggiungerla in Germania.

Dato che un anno di esperienza può essere tanto e può essere poco, le domando scherzosamente come abbia perfezionato le sue arti amatorie (mi immagino sempre che la ragazze si sorbiscano quantità industriali di film porno, come training iniziale per apprendere le principali tecniche di lavoro, prima di provare a metterle in pratica sul campo). Izabela delude un po' le mie aspettative, perché mi dice che fare sesso non è questa gran scienza e che, quindi, non ha seguito alcun apprendistato particolare. "Be', in effetti, è una delle cose più naturali", le dico in inglese. Un pensiero per il mio fratellino (che sembra finalmente pronto a tornare all'opera), un ultimo sguardo verso Anya e il dado è tratto: "Ok, let's go", dico ad Izabela, ed entriamo nella sua stanza.

Non mi dilungo più di tanto sulla descrizione del locale e del bagno, che sono molto simili a quelli della stanza in cui mi sono appartato un'oretta prima (forse Izabela è un po' più ordinata), e vengo direttamente alla descrizione dell'incontro erotico. Tolto il body, il fisico di Izabela perde qualche punticino (ma questo me lo aspettavo, altrimenti sarebbe rimasta anche lei in bikini, ad adescare i clienti ;-)): nulla di grave, ma a 23 anni ci si aspetterebbe un tono muscolare più sostenuto. Il seno, pure abbastanza abbondante (una 3° piena), soffre già i primi segni della forza di gravità.

Si parte ovviamente con il consueto BJ di rito. In questo caso, il fratellino è già abbastanza arzillo, per cui la mia estemporanea accompagnatrice può incappucciarlo praticamente subito e dare inizio al proprio lavoro orale. Come Ana, anche Izabela ha una tecnica abbastanza basilare, poiché si limita a muoversi su è giù lungo l'asta, aiutandosi con un po' di massaggi e carezze sulla sacca scrotale e sulle zone erogene immediatamente circostanti. Come è mia consuetudine, approfitto della fase del BJ per prendere un po' di confidenza con il fisico della ragazza, per cui inizio a carezzarla un po' dappertutto. A differenza di Ana, Izabela è perfettamente depilata, per cui è molto piacevole far scorrere la mie mani sulle sue gambe levigate. Stranamente, però, la sua pelle è estremamente ruvida sui glutei, come se fosse irritata per una depilazione recente o per lo sfregamento (magari il fatto di stare continuamente seduta sullo sgabello?). Anche se il tono del seno non è già più impeccabile, mi diletto comunque a manipolarle le mammelle e a titillarle i capezzoli.

Dopo qualche minuto, è il momento di passare all'accoppiamento sessuale vero e proprio. La prima opzione è, come al solito, la "mission". Se la memoria non m'inganna (perché ormai è passato qualche giorno), Izabela non dovrebbe avere fatto ricorso al lubrificante o, se l'ha fatto, in modo estremamente parco. Infilato il membro ben turgido nella sua vagina, mi calo completamente su di lei, cingendole anche il collo con una mano, e inizio la mia solita routine, che prevede un'alternanza di fasi di spinta e di strusciamento. La partecipazione da parte di Izabela è nella norma, con un po' di finti gemiti (ma non esagerati) e un po' di carezze sulla schiena e sui glutei. Dopo diversi minuti così, le chiedo di cambiare posizione, anche per evitare che la cosa divenga troppo ripetitiva, sia per me che per lei.

Mi domanda come voglia fare e, dato che nel frattempo mi è sovvenuta la traduzione in inglese di smorza-candela (che rimane sempre la mia posizione preferita), le propongo di procedere in modalità "cow girl, you upon me". Ridendo, ripete ad alta voce "cow girl", come se avesse sentito questa terminologia per la prima volta (probabilmente, sia in rumeno che in tedesco la posizione deve essere identificata da un nome completamente differente, magari più simile allo "smorza" italiano). Sfiliamo il mio membro, svolge meglio la parte terminale del profilattico (che si era leggermente srotolata lungo l'asta), invertiamo le nostre posizioni e si riparte. La propensione di Izabela al galoppo è decisamente inferiore a quella sperimentata poc'anzi con Ana, poiché più spesso deve fermarsi per riprendere fiato. Nelle fasi attive, mi faccio un po' ipnotizzare dalla danza dei suoi seni davanti a me e continuo a carezzarla soprattutto sulle gambe (perché il busto è ovviamente in perenne oscillazione). Nelle fasi di temporaneo riposo, do anch'io il mio valido contributo, muovendo la mia zona pelvica in modo circolare (in modo da strusciare il mio pene nella vagina) e scendendo con una mano verso la vulva, dove le stuzzico un po' il clitoride. Dopo 2-3 ripetizioni di questo ciclo, Izabela appare un po' stanca e commenta che effettivamente è trascorso troppo poco tempo dal mio incontro precedente, per cui non riesce a farmi venire.

Mi domanda se mi vada bene di completare l'opera con un HJ scoperto, ungendo preliminarmente il mio membro (non che ques'ultimo dettaglio fosse strettamente necessario, dato che tutti i profilattici lasciano un'abbondante dose di unto sul pene ;-)). Le accordo il mio consenso, per cui sfila e getta via il condom, recupera un flaconcino contenente il Baby Oil della Johnson e, con lo stesso, cosparge abbondantemente il mio fratellino. Inizia quindi un HJ abbastanza prolungato, che però mi tiene ben lontano dal traguardo, anche perché l'iper-lubrificazione presente riduce gli attriti (e quindi la stimolazione) davvero al minimo. Se non altro, ne approfitto per continuare a carezzarla un po' ovunque.

Mentre è intenta a manipolarmi il fratellino, squilla un telefono. Pensando che avesse puntato una suoneria, le domando: "Time over?". Mentre procede gattoni sul letto, mi dice: "No, no, it's a phone call". Sorprendentemente, non risponde al cellulare ma al telefono fisso appoggiato sul comodino. Scambia quattro parole in rumeno e poi riattacca, scusandosi ("Sorry, I thought it was a call from the Administration"). In realtà, credo che all'altro capo del filo ci fosse Anya, che le ha ricordato che non era il caso di trattenersi oltre. Infatti, Izabela precisa che il tempo è praticamente scaduto e mi domanda se voglia rimanere ancora un po' con lei (non gratis, ovviamente :-)). Le dico che, essendo trascorso ancora troppo poco tempo dal mio ultimo rapporto sessuale, difficilmente riuscirei a venire, anche fermandomi con lei per altri 10-20 minuti (in realtà, ho già in mente di far completare l'opera a un'altra ragazza, magari proprio Anya ;-)). Mi domanda se sia arrabbiato con lei, per non avere avuto un orgasmo, ma la tranquillizzo, dicendole che comunque è per me del tutto normale essere così lungo, anche "ad artiglieria carica".

Durante la fase di pulizia e rivestizione finale, chiacchieriamo ancora piacevolmente per qualche minuto (qualche info di possibile interesse è già riportata sopra) e poi ci congediamo. Anche in questo caso, pur non avendo consultato l'orologio, credo che l'incontro sia durato attorno alla mezz'ora o poco più (di fatto, è stato interrotto dalla telefonata, altrimenti credo che Izabela sarebbe andata avanti ancora per qualche minuto, perché sino a quel momento non aveva dato alcun segnale di nervosismo). Nel complesso, un incontro nella media, senza infamia né lode (anche se, fisicamente e nella tenuta atletica a smorza-candela, Ana mi aveva convinto di più).
 
Ultima modifica:
Alto