Ritrovarsi 14 anni dopo.....

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bella storia, per me hai fatto bene a telefonare, io in casi simili ho sempre preferito "vedere" piuttosto che rinunciare...con il pensiero "e se avessi fatto.." non riesco a viverci bene..preferisco i "ok, c'ho provato, ho preso magari una facciata, magari non è andata come speravo..ma ho provato"

Tendenzialmente per me non si tratta di provarci o meno...
Avevo il desiderio di sapere dove fosse, come stava e magari di rivederla...
Non so cosa potrà accadere, probabilmente nulla, sono passati tanti anni, nessuno dei due è più la stessa persona di allora...
Credo che finiremo con il raccontarci le rispettive vite... credo, poi non so... tutto può essere....
 
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Tendenzialmente per me non si tratta di provarci o meno...
Avevo il desiderio di sapere dove fosse, come stava e magari di rivederla...
Non so cosa potrà accadere, probabilmente nulla, sono passati tanti anni, nessuno dei due è più la stessa persona di allora...
Credo che finiremo con il raccontarci le rispettive vite... credo, poi non so... tutto può essere....
mi sono espresso male, scusa, "c'ho provato" non era utilizzato nella sua accezione più "godereccia" ma più in generale come "ho agito, ho scelto, non ho lasciato al destino o alla casualità" . E' evidente che non è la situazione in cui "ci si prova".
 
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mi sono espresso male, scusa, "c'ho provato" non era utilizzato nella sua accezione più "godereccia" ma più in generale come "ho agito, ho scelto, non ho lasciato al destino o alla casualità" . E' evidente che non è la situazione in cui "ci si prova".

Scusa, ho frainteso io...
 
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Sono arrivato in Toscana questa mattina presto e stasera sarò ospite a cena da Marina...
E sono piuttosto emozionato...!
 
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Praticamente mi trovo davanti alla casa di Marina, sono in anticipo di mezz'ora, andrò a bermi un analcolico e mi fumerò una sigaretta...
L'agitazione aumenta...
 
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Visto che non abbiamo più news, dobbiamo preoccuparci? Dobbiamo denunciare la tua scomparsa con rischio sputtanamento????
 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
l'ultima attività di Ace su PFI risale a ieri sera alle 20:52....... forse qualcosa è andato storto
dalle 19:16 in anticipo di mezz'ora, incontro previsto alle 19:45, cosa ha fatto collegato per un'altra ora???
che gli abbia dato buca???? o ritardo clamoroso delle dive???:preved:

me lo vedo fuori della casa che aspetta ed intanto pastrugna sullo smartphone....:rofl:
 
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prima di tutto complimenti per come scrivi, veramente bene, mi sono emozionato!!
ho letto tutto di filato e da come scrivevi e da quello che trasmettevi ho sperato che la chiamassi, penso che quando ti gira in testa qualcosa, che gira e rigira, l'unico modo è dare soddisfazione allo stimolo iniziale, quello puro non filtrato da ragionamenti!

complimenti di nuovo
...in attesa
 
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Tranquilli sono ancora vivo e sto benisssssssssssimooooooo!
Ieri sera non ero collegato o meglio.... Mi sono dimenticato di disconnettermi dal forum... Poi si è scaricata la batteria dell'Ipad...
Non mi ha dato buca e neppure fagocitato.
Ora sono sto qui, nel giardino della mia casa in Toscana e sto ultimando di scrivere quanto è accaduto da ieri sera alle 20.
A breve inserirò un lungo post.
 
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Sono le 20 e mi trovo davanti al cancello della casa di Marina. La villa è in fondo al vialetto che attraversa un bellissimo giardino.
Suono il campanello del videocitofono e un secondo dopo sento il "clack" della serratura, percorro i trecento metri che mi separano dalla porta di casa, che si apre quando sono già sotto il porticato.
Mi appare davanti come in un sogno....
Sembra che il tempo sia improvvisamente tornato indietro di 18 anni... mi guarda sorridente...

"Daniele... Dio che emozione...!"

"Ciao Marina..."

Si avvicina a me e mi mette le braccia al collo baciandomi su una guancia...

"Sei sempre uguale..." dice guardandomi in viso.

"Dai, non dire bugie... sono cambiato e non poco... tu piuttosto... tu sì che non sei cambiata, per niente..."

E non sto mentendo...
I capelli biondi e folti come allora, lo stesso viso, con qualche piccola ruga attorno agli occhi, la sua bella pelle è rimasta uguale... solo un po' più rilassata.
Indossa una gonna al ginocchio senza calze con delle scarpe con il tacco, non esagerato, e una delle sue camicette bianche come allora...
E quel seno è sempre meraviglioso, lo intravedo dalla camicetta, sbottonata con eleganza...
La guardo ammirato...
Sembra una donna della mia età o poco più grande... ma di quelle che portano i loro anni a meravigla...
Nessuno potrebbe mai pensare che abbia 72 anni...
Bellezza, fascino, sensualità, sono rimaste praticamente immutate...

"Grazie... sai un po' deve essere merito del DNA, mia mamma se ne è andata da qualche anno, aveva superato i novant'anni e non aveva una ruga... e un po' è merito della ginnastica, del nuoto, dei massaggi fantastici che fanno alle Terme qui vicino e... dii qualche piccolo filler in viso... ma questo non dirlo a nessuno eh...!"

Scoppia a ridere e rivedo la donna allegra, felice che ho portato per tanti anni nei miei ricordi.

"Questo è per te Marina..."

Le porgo la scatola lunga e stretta avvolta nella carta blu notte e fasciata da un bel nastro argentato...
È stupita, quasi imbarazzata, vorrebbe dire qualcosa, ma non riesce a parlare, scioglie il nastro e scarta il pacco con le mani quasi tremanti...
Non ho fatto nessun calcolo, nessun progetto, nessuna fantasia... l'avrei incontrata dopo un'eternità, non sapevo quanto potesse essere cambiata... so solo che mi sonotrovato davanti ad un fiorista quasi senza accorgermene... ed altrettanto inconsciamente ho comprato quei fiori.
Apre la scatola e vedo i suoi occhi luccicare, come se due lacrime debbano uscirvi da un instante all'altro, il suo viso si è arrossato...
Prende il rametto di orchidee con i cinque fiori di "Cattleya" e se lo porta vicino al cuore, mentre con l'altra mano mi accarezza il viso...

"Oh Daniele... tesoro...!"

Le prendo la mano e gliela bacio con dolcezza e lei sorride...

"Le metto nel vaso..."

Apre una vetrinetta e ne tira fuori lo stesso vaso di quella sera, ci sistema i fiori e aggiunge dell'acqua che prende dalla vicina cucina e mi accompagna in salotto, dove lo sistema su un mobile...
Riconosco il suo stile nell'arredamento ed anche alcuni "pezzi" e oggetti che aveva nella casa di Milano.

"Aspetta..." mi dice

Va verso un armadio del salotto, lo apre, prende una scatola di radica e argento e dopo averla aperta ne tira fuori un biglietto ingiallito.

"Ricordi? - dice quasi timidamente - l'ho conservato..."

Riconosco la busta, la apro e sflio il cartoncino

Un fiore bello e prezioso come la "Cattleya", è l'unico dono
che può rendere omaggio alla tua bellezza ed al tuo fascino!

Daniele


Il biglietto di quella sera... cime avrei potuto dimenticarlo?

"Pensavi me ne fossi dimenticato? Non ho dimenticato niente di quei mesi, è sempre tutto vivo e presente nella mia mente... ricordo tutto Marina, quella sera, la cena e..." mi fermo quasi imbarazzato, è lei a continuare.

"... e quello che accadde dopo... che non ho mai dimenticato... neanche io..."

Non è cambiato nulla, è tutto esattamente come allora, come se dall'ultimo incontro ad oggi fosse passato solo un giorno, provo le stesse sensazioni, le stesse emozioni, lo stesso desiderio di lei...
Siamo entrambi un po' imbarazzati, quasi fossimo due ragazzini ventenni.
È ancora Marina a "rompere il ghiaccio".

"Vieni, sediamoci... ti va un'aperitivo?"

Mi siedo sul divano mentre lei versa del Prosecco in due flûte.
Beviamo chiacchierando, mi chiede del Boss, del figlio, di come va il lavoro e le racconto di come la crisi ci stia stroncando, della mia preoccupazione per il futuro. Quest'anno chiuderò con il 60% di fatturato in meno, e le previsioni per il prossimo anno sono pessime; per la prima volta in oltre trent'anni nessuno dei miei clienti ha fatto programmazione per il nuovo anno e qualcuno addirittura chiuderà i battenti. La vedo preoccupata e non voglio intristirla.

"Non voglio parlare di queste cose, dimmi di te piuttosto..."

E così dopo tanti anni vengo a sapere il motivo della fine della nostra storia.
La figlia si era separata con un bambino molto piccolo, e questa situazione, subita e non voluta (il marito se ne era andato da un giorno all'altro con una colllega di lavoro), l'aveva portata ad un fortissimo esaurimento nervoso, quindi aveva scelto, con la vecchia madre di trasferirsi sul lago, per starle vicino ed aiutarla. Quando stava per superare la depressione, le avevano diagnosticato un tumore all'utero, fortunatamente in stato iniziale, aveva dovuto subire un intervento e seguire delle terapie per oltre un anno, ma questa nuova 'batosta" l'aveva nuovamente fatta ricadere in uno stato di prostrazione.
Marina si dedicò con l'aiuto della madre, a curare e sostenere la figlia e a crescere il bambino, cercando di dargli più serenità possibile.
Ovviamente la ragazza che aveva lasciato il lavoro, quindi vendette la casa di Milano per poter vivere più tranquillamente.
Quando sua figlia si riprese tornarono a Milano, la aiutò a ricominciare una nuova vita, a trovare un nuovo lavoro, tramite le sue conoscenze. Quando questa trovò anche un nuovo compagno decise di andarsene a vivere in quella villa vicino a Montecatini, in compagnia della vecchia madre, che mori due anni prima, seguita fino all'ultimo da lei.
In tutta questa situazione, non avrebbe potuto trovare il tempo per noi e non voleva che quel rapporto venisse rovinato da tensioni e incomprensioni... e poi l'età.... la differenza d'età iniziava a tornentarla.

"Strana la vita però - aggiungo io - già allora la differenza non si notava... oggi è sparita... sembriamo coetanei... sono io ad essere invecchiato..."

"Dai... non dire sciocchezza, sei ancora più affascinante con i capelli brizzoati e con quest'aria più matura...! Eri un bell'uomo e oggi lo sei ancora di più..."

Ci spostiamo nella zona cena del salone dove ha apparecchiato alla perfezione.

"Stasera ho cucinato tutto io... spero ti piaccia...."

Questa volta è lei a sorprendermi, seRvendomi per antipasto i gamberi di fiume con quella fantastica salsina all'aneto che mi è sempre piaciuta da impazzire, cose che da allora non avevo più mangiato, e accomopagnando il tutto con un ottimo Gewūrtztraminer.
A seguire risotto ai frutti di mare, sogliola alla mugnaia e per finire dei buonissimi cantucci con il Vin Santo, che essendo in Toscana non possono assolutamente mancare.
Mentre ceniamo, chiede della mia vita in quegli anni, così le racconto come, dopo la fine di quel rapporto, cercai di recuperare la mia situazione familiare, anche per il bene di mio figlio, e di come, dopo anni di tentativi finii per separarmi.
Separazione giudiziale voluta dalla mia ex-moglie per questioni di principio, durata tra primo grado e appello quasi sette anni.
Sette anni di sofferenze, umiliazioni, soldi buttati al vento, serviti solo a far arricchire gli avvocati, oltre trenta udienze, inutili, assurde, a parlare della mia vita a persone che di me non sapevano niente, e un'altro anno e mezzo per ottenere il divorzio.
Un'esperienza devastante, sotto tutti i punti di vista, che non augurerei neppure al mio peggior nemico.
Le spiego di come ho incontrato la mia attuale compagna, di come dopo qualche anno di serenità le cose siano precipitate arrivando alla situaziine attuale. (che ho già raccontato in altri post e quindi non ripeto qui).
Marina mi dice di aver avuto un paio di storie, finite in breve tempo, perché non potevano conciliarsi con la situazione che stava vivendo.
L'ottima cena, l'atmosfera che si è creata, hanno stemperato la tensione e il naturale imbarazzo iniziale... sto benissimo, come non mi capitava più da tanto...
Andiamo sul divano e prendiamo il caffé...

" Fumi ancora? - mi chiede

"Sempre... una marca diversa, ma sempre... ci ho provato diverse volte a smettere... ma niente da fare..."

Marina sorride, prende il suo pacchetto di sigarette, ne toglie due, le accende e me ne porge una...
Mentre fumiamo accende la musica... mi piace stare li con lei e accorgermi come poco tempo possa cancellare gli anni trascorsi senza vedersi e sentirsi.
Finisco di fumare.

"Sono sempre il favoloso ballerino di allora... balliamo?"

Lei sorride e si alza.

"Con infinito piacere..."

Mi abbraccia e io la prendo per i fianchi, iniziamo a ballare e dopo un secondo siamo stretti l'uno all'altra, sento il suo corpo attaccato al mio, la morbidezza del suo seno sul mio petto, i nostri visi vicini che si sfiorano... riprovo quelle sensazioni mai dimenticata del suo respiro caldo sul mio collo, del suo profumo, lo stesso di allora, che mi prende e mi "stordisce"...
È un attimo... mi rendo conto che in tutti questi anni non ho desiderato altro... la guardo negli occhi e lascio che le mie labbra si appoggino sulle sue che si aprono accogliendo con passione il mio bacio.
È un bscio lunghissimo e dolce... È come se ci trovassimo immersi nel nulla, lei mi stringe a sè, io l'accarezzo...
Ci guardiamo ancora negli occhi dai quali traspare lo stesso desiderio...

"Quante volte ho desiderato averti ancora vicino a me Daniele, sentire il tuo calore e i tuoi baci, il tuo corpo stringersi al mio..."

"Non ho mai smesso di desiderarti, credevo che non ti avrei più rivista e siamo ancora insieme, come se questi anni fossero scomparsi in un istante...

"Vieni... andiamo di sopra..." sussurra

Il piano superiore è ampio, composto da tre camere, la sua è la più grande ed ha gli stessi mobili che aveva in quella di Milano.... entrarci mi crea un'emozione fortissima.... lei mi abbraccia e mi bacia ancora.... le slaccio la zip della gonna che scivola immediatamente a terra, mentre lei mi sbottona la camicia e me la toglie...
Faccio altrettanto con la sua...
È davanti a me con dei bellissimi slip ricamati e il reggiseno a balconcino che esalta il suo seno, ancora florido...
Mi slaccia i pantaloni mentre mi sfilo la maglietta.
Ci abbracciamo ancora e il contatto della sua pelle sulla mia mi fa eccitare più di quanto io già non lo sia, la sua bocca è calda, morbida e i nostri baci sempre più appassionati e profondi...

"Ti va di fare una doccia insieme...?" mi chiede con un sorriso

"Certo..."

Usciamo dalla stanza e entriamo in bagno, una stanza grande con un grande box doccia e tutti i sanitari...
Marina accende l'acqua e si gira dandomi la schiena...

"Mi aiuti...?"

Le slaccio il reggiseno e le abbasso gli slip, piegandomi per aiutarla a sfilarli, il suo fondoschiena è davanti al mio viso... mi avvicino baciandole dolcemente le natiche e la sento fremere...
Poi mi alzo e lei si gira...
Il seno si è leggermente rilassato, ma di poco e fa ancora invidia a quello di tante quarantenni, mi tolgo le mutande ed entriamo nella doccia, lasciamo che l'acqua ci bagni, mentre ci accarezziamo; prendo il suo seno tra le mani e lo bacio, inizio a succhiarlo e leccarlo mentre lei mi tiene la testa con le mani... ci abbracciamo...
Anche se nessuno dei due può piu essere fisicamente lo stesso di tanti anni prima, le sensazioni sono le stesse, l'emozione e il piacere più forti...
Ci insaponiamo a vicenda, ci sciacquiamo e epusciti dalla doccia ci aiutiamo a ad asciugarci.
Torniamo nudi in camera da letto e ci sdraiamo vicini...
Le sono subito attaccato, inizio a baciarla, a leccarle il seno, mentre una mia mano si insinua tra le sue gambe.
Ad ogni carezza, ad ogni bacio sento che si abbandona sempre di più, apre leggermente le gambe, la mia mano si perde sul suo sesso già umido e caldo, le carezze si fanno sempre più profonde, intime, audaci, la penetro leggermente con un dito e lei ha un sussulto e un gemito. La mia bocca scende sul suo seno, sul suo ventre, mi insinuo tra le sue gambe che lei alza e appoggia sulle mie spalle, mi accarezza il capo e dolcemente lo guida verso quell'orchidea ancora rosa e profumata.
La mia bocca l'avvolge e la mia lingua inizia ad accarezzarla tutta, a piccoli colpi la penetro, le succhio con avidità il clitoride, mentre le mie mani corrono sulle sue gambe, lungo i fianchi, sul ventre, le prendono i seni, solleticandole i capezzoli... il suo respiro è sempre più affannoso e i gemiti ravvicinati, sento che agita il capo, sussulta... io continuo... voglio farle sentire il mio desiderio, la mia "fame" di lei.
Mi prende le mani e le stringe forte nelle sue, sempre, più... e mentre continuo a baciarla appassionatamente, sento un lungo gemito, la schiena inarcarsi e sussultare... ed esplode nella mia bocca... geme e sospira...
Alzo la testa, la guardo, vedo il suo viso, felice, rilassato e sorridente.... ho il cuore che sembra un treno...

"Vieni amore... ti voglio... tanto... tutto..."

Sono sopra di lei... le bacio dolcemente i seni e le nostre bocche iniziano a cercarsi, le nostre lingue ad avvinghiarsi...
Marina allunga una mano, prende il mio sesso e lo guida verso il suo, appoggiandolo all'ingresso di quel paradiso... ci baciamo guardandoci negli occhi... spingo un po'... la sento aprirsi... entro poco... mi fermo... poi delicatamente, ma in modo deciso, spingo fino ad entrare completamentebin lei... la sento gemere nella mia bocca mentre comincio a muovermi lentamente... esco quasi tutto e poi rapidamente lo spingo in profondità... le nostre bocche si staccano, ma i nostri occhi continuano a fissarsi... anche lei si muove, accompagnando le mie spinte e sospirando...

"È bellissimo... bellissimo... ti voglio...."

Continuiamo così, sento le sue mani che mi accarezzanno la schiena, le sento sulle mie natiche tirarmi a sè... non ce la faccio più, non riesco a resistere oltre e mi sciolgo completamente dentro di lei, continuando a muovermi sempre più lentamente...
Restiamo uniti a lungo, ci baciamo, ci accarezziamo, ci guardiamo.
Poi mi sdraio accanto a lei che mi abbraccia e mi stringe...
Il desiderio non è calato... facciamo l'amore dolcemente ancora, come quella lontana notte a Milano e ci addormentiamo l'uno nelle braccia dell'altro.
Questa mattina mi sveglio con il profumo del caffé... lei è lì, seduta sul bordo del letto, con i capelli spettinati... continuo a vederla bellissima... ha apparecchiato sul tavolino vicino alla finestra...

"Ciao... ho preparato la colazione..." dice baciandomi sulle labbra.

"Ciao... sei un amore, come sempre..."

Mi alzo e mangiamo insieme, l'aria fresca che entra dalla finestra che da su un terrazzino pieno di verde, mi ricarica, mi fa sentire felice e tranquillo.
Dopo aver fatto la doccia mi rivesto.
Io devo tornare nella mia casa, ho alcune faccende da sistemare.

"E ora che succede....?" mi chiede Marina

"Succede quello che noi desideriamo..."

"Daniele... stanotte è stato bellissimo, più di quello che potessi immaginare, mi hai fatto sentire una ragazzina, amata e deiderata, ma la realtà è altro, io ho 72 anni, sono fortunata, non li dimostro, non ho problemi di salute, ma gli anni sono quelli, e alla mia età da un anno all'altro possono cambiare tante cose... tra cinque anni sarò quasi una ottantenne e sicuramente il mio fisico non sarà più quello di ogg... non abbiamo un futuro, tu sarai ancora giovane con tanti anni davanti a te...."

"Senti... non voglio ascoltare questi discorsi... e questa volta non puoi sparire, né allontanarmi come 18 anni fa... anche allora mi avresti dovuto spiegare cosa stava succedendo, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente... oggi però non voglio perderti..."

"Ma abbiamo vite diverse, non siamo vicini..."

"Intanto ho una casa a 80 km da qui e tu hai una figlia a Milano... Ok... non facciamo progetti, ma non fasciamoci neppure la resta... vediamo cosa ci riserverà il destino... possiamo sentirci al telefono, scriverci via email... e vederci, basta che lo vogliamo... diamo tempo al tempo Marina... e viviamo tutto quello che possiamo e desideriamo per il tempo che ci sarà concesso... ti prego..."

"Forse hai ragione tu Daniele, devo essere meno razionale... e poi oggi, posso permettermelo, non credi?"

"Sicuro... hai dato tanto, e rinunciato a molto... ora è tempo che pensi a te e a niente altro..."

"A me... e a te..."

Ci siamo salutati con un bacio dolcissimo.
Siamo rimasti d'accordo che verrà a Milano la prossima settimana a far visita a sua figlia e al nipote.
Andremo a pranzo nel "nostro" ristorante e poi realizzeremo insieme un suo desiderio.

"Vorrei fare una cosa che non ho mai provato in tutta la vita... mi piacerebbe andare in un bel Motel... con te... e fare l'amore... come solo noi sappiamo fare...".

Sono arrivato qui prima di mezzogiorno, ho pranzato nel ristorante di un amico, sul mare, pensando che la prossima volta ci tornerò con lei... e ora me ne sto in giardino, a rileggere quanto ho scritto e sto per postare. Domani mattina presto rientrerò a Milano.

Solo dieci giorni fa non sapevo neppure dove fosse... e ora...

... ora lascerò che la vita faccia il suo corso e decida quale sarà il mio futuro e quello di Marina.
 
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Sono le 20 e mi trovo davanti al cancello della casa di Marina. La villa è in fondo al vialetto che attraversa un bellissimo giardino.
Suono il campanello del videocitofono e un secondo dopo sento il "clack" della serratura, percorro i trecento metri che mi separano dalla porta di casa, che si apre quando sono già sotto il porticato.
Mi appare davanti come in un sogno....
Sembra che il tempo sia improvvisamente tornato indietro di 18 anni... mi guarda sorridente...

"Daniele... Dio che emozione...!"

"Ciao Marina..."

Si avvicina a me e mi mette le braccia al collo baciandomi su una guancia...

"Sei sempre uguale..." dice guardandomi in viso.

"Dai, non dire bugie... sono cambiato e non poco... tu piuttosto... tu sì che non sei cambiata, per niente..."

E non sto mentendo...
I capelli biondi e folti come allora, lo stesso viso, con qualche piccola ruga attorno agli occhi, la sua bella pelle è rimasta uguale... solo un po' più rilassata.
Indossa una gonna al ginocchio senza calze con delle scarpe con il tacco, non esagerato, e una delle sue camicette bianche come allora...
E quel seno è sempre meraviglioso, lo intravedo dalla camicetta, sbottonata con eleganza...
La guardo ammirato...
Sembra una donna della mia età o poco più grande... ma di quelle che portano i loro anni a meravigla...
Nessuno potrebbe mai pensare che abbia 72 anni...
Bellezza, fascino, sensualità, sono rimaste praticamente immutate...

"Grazie... sai un po' deve essere merito del DNA, mia mamma se ne è andata da qualche anno, aveva superato i novant'anni e non aveva una ruga... e un po' è merito della ginnastica, del nuoto, dei massaggi fantastici che fanno alle Terme qui vicino e... dii qualche piccolo filler in viso... ma questo non dirlo a nessuno eh...!"

Scoppia a ridere e rivedo la donna allegra, felice che ho portato per tanti anni nei miei ricordi.

"Questo è per te Marina..."

Le porgo la scatola lunga e stretta avvolta nella carta blu notte e fasciata da un bel nastro argentato...
È stupita, quasi imbarazzata, vorrebbe dire qualcosa, ma non riesce a parlare, scioglie il nastro e scarta il pacco con le mani quasi tremanti...
Non ho fatto nessun calcolo, nessun progetto, nessuna fantasia... l'avrei incontrata dopo un'eternità, non sapevo quanto potesse essere cambiata... so solo che mi sonotrovato davanti ad un fiorista quasi senza accorgermene... ed altrettanto inconsciamente ho comprato quei fiori.
Apre la scatola e vedo i suoi occhi luccicare, come se due lacrime debbano uscirvi da un instante all'altro, il suo viso si è arrossato...
Prende il rametto di orchidee con i cinque fiori di "Cattleya" e se lo porta vicino al cuore, mentre con l'altra mano mi accarezza il viso...

"Oh Daniele... tesoro...!"

Le prendo la mano e gliela bacio con dolcezza e lei sorride...

"Le metto nel vaso..."

Apre una vetrinetta e ne tira fuori lo stesso vaso di quella sera, ci sistema i fiori e aggiunge dell'acqua che prende dalla vicina cucina e mi accompagna in salotto, dove lo sistema su un mobile...
Riconosco il suo stile nell'arredamento ed anche alcuni "pezzi" e oggetti che aveva nella casa di Milano.

"Aspetta..." mi dice

Va verso un armadio del salotto, lo apre, prende una scatola di radica e argento e dopo averla aperta ne tira fuori un biglietto ingiallito.

"Ricordi? - dice quasi timidamente - l'ho conservato..."

Riconosco la busta, la apro e sflio il cartoncino

Un fiore bello e prezioso come la "Cattleya", è l'unico dono
che può rendere omaggio alla tua bellezza ed al tuo fascino!

Daniele


Il biglietto di quella sera... cime avrei potuto dimenticarlo?

"Pensavi me ne fossi dimenticato? Non ho dimenticato niente di quei mesi, è sempre tutto vivo e presente nella mia mente... ricordo tutto Marina, quella sera, la cena e..." mi fermo quasi imbarazzato, è lei a continuare.

"... e quello che accadde dopo... che non ho mai dimenticato... neanche io..."

Non è cambiato nulla, è tutto esattamente come allora, come se dall'ultimo incontro ad oggi fosse passato solo un giorno, provo le stesse sensazioni, le stesse emozioni, lo stesso desiderio di lei...
Siamo entrambi un po' imbarazzati, quasi fossimo due ragazzini ventenni.
È ancora Marina a "rompere il ghiaccio".

"Vieni, sediamoci... ti va un'aperitivo?"

Mi siedo sul divano mentre lei versa del Prosecco in due flûte.
Beviamo chiacchierando, mi chiede del Boss, del figlio, di come va il lavoro e le racconto di come la crisi ci stia stroncando, della mia preoccupazione per il futuro. Quest'anno chiuderò con il 60% di fatturato in meno, e le previsioni per il prossimo anno sono pessime; per la prima volta in oltre trent'anni nessuno dei miei clienti ha fatto programmazione per il nuovo anno e qualcuno addirittura chiuderà i battenti. La vedo preoccupata e non voglio intristirla.

"Non voglio parlare di queste cose, dimmi di te piuttosto..."

E così dopo tanti anni vengo a sapere il motivo della fine della nostra storia.
La figlia si era separata con un bambino molto piccolo, e questa situazione, subita e non voluta (il marito se ne era andato da un giorno all'altro con una colllega di lavoro), l'aveva portata ad un fortissimo esaurimento nervoso, quindi aveva scelto, con la vecchia madre di trasferirsi sul lago, per starle vicino ed aiutarla. Quando stava per superare la depressione, le avevano diagnosticato un tumore all'utero, fortunatamente in stato iniziale, aveva dovuto subire un intervento e seguire delle terapie per oltre un anno, ma questa nuova 'batosta" l'aveva nuovamente fatta ricadere in uno stato di prostrazione.
Marina si dedicò con l'aiuto della madre, a curare e sostenere la figlia e a crescere il bambino, cercando di dargli più serenità possibile.
Ovviamente la ragazza che aveva lasciato il lavoro, quindi vendette la casa di Milano per poter vivere più tranquillamente.
Quando sua figlia si riprese tornarono a Milano, la aiutò a ricominciare una nuova vita, a trovare un nuovo lavoro, tramite le sue conoscenze. Quando questa trovò anche un nuovo compagno decise di andarsene a vivere in quella villa vicino a Montecatini, in compagnia della vecchia madre, che mori due anni prima, seguita fino all'ultimo da lei.
In tutta questa situazione, non avrebbe potuto trovare il tempo per noi e non voleva che quel rapporto venisse rovinato da tensioni e incomprensioni... e poi l'età.... la differenza d'età iniziava a tornentarla.

"Strana la vita però - aggiungo io - già allora la differenza non si notava... oggi è sparita... sembriamo coetanei... sono io ad essere invecchiato..."

"Dai... non dire sciocchezza, sei ancora più affascinante con i capelli brizzoati e con quest'aria più matura...! Eri un bell'uomo e oggi lo sei ancora di più..."

Ci spostiamo nella zona cena del salone dove ha apparecchiato alla perfezione.

"Stasera ho cucinato tutto io... spero ti piaccia...."

Questa volta è lei a sorprendermi, seRvendomi per antipasto i gamberi di fiume con quella fantastica salsina all'aneto che mi è sempre piaciuta da impazzire, cose che da allora non avevo più mangiato, e accomopagnando il tutto con un ottimo Gewūrtztraminer.
A seguire risotto ai frutti di mare, sogliola alla mugnaia e per finire dei buonissimi cantucci con il Vin Santo, che essendo in Toscana non possono assolutamente mancare.
Mentre ceniamo, chiede della mia vita in quegli anni, così le racconto come, dopo la fine di quel rapporto, cercai di recuperare la mia situazione familiare, anche per il bene di mio figlio, e di come, dopo anni di tentativi finii per separarmi.
Separazione giudiziale voluta dalla mia ex-moglie per questioni di principio, durata tra primo grado e appello quasi sette anni.
Sette anni di sofferenze, umiliazioni, soldi buttati al vento, serviti solo a far arricchire gli avvocati, oltre trenta udienze, inutili, assurde, a parlare della mia vita a persone che di me non sapevano niente, e un'altro anno e mezzo per ottenere il divorzio.
Un'esperienza devastante, sotto tutti i punti di vista, che non augurerei neppure al mio peggior nemico.
Le spiego di come ho incontrato la mia attuale compagna, di come dopo qualche anno di serenità le cose siano precipitate arrivando alla situaziine attuale. (che ho già raccontato in altri post e quindi non ripeto qui).
Marina mi dice di aver avuto un paio di storie, finite in breve tempo, perché non potevano conciliarsi con la situazione che stava vivendo.
L'ottima cena, l'atmosfera che si è creata, hanno stemperato la tensione e il naturale imbarazzo iniziale... sto benissimo, come non mi capitava più da tanto...
Andiamo sul divano e prendiamo il caffé...

" Fumi ancora? - mi chiede

"Sempre... una marca diversa, ma sempre... ci ho provato diverse volte a smettere... ma niente da fare..."

Marina sorride, prende il suo pacchetto di sigarette, ne toglie due, le accende e me ne porge una...
Mentre fumiamo accende la musica... mi piace stare li con lei e accorgermi come poco tempo possa cancellare gli anni trascorsi senza vedersi e sentirsi.
Finisco di fumare.

"Sono sempre il favoloso ballerino di allora... balliamo?"

Lei sorride e si alza.

"Con infinito piacere..."

Mi abbraccia e io la prendo per i fianchi, iniziamo a ballare e dopo un secondo siamo stretti l'uno all'altra, sento il suo corpo attaccato al mio, la morbidezza del suo seno sul mio petto, i nostri visi vicini che si sfiorano... riprovo quelle sensazioni mai dimenticata del suo respiro caldo sul mio collo, del suo profumo, lo stesso di allora, che mi prende e mi "stordisce"...
È un attimo... mi rendo conto che in tutti questi anni non ho desiderato altro... la guardo negli occhi e lascio che le mie labbra si appoggino sulle sue che si aprono accogliendo con passione il mio bacio.
È un bscio lunghissimo e dolce... È come se ci trovassimo immersi nel nulla, lei mi stringe a sè, io l'accarezzo...
Ci guardiamo ancora negli occhi dai quali traspare lo stesso desiderio...

"Quante volte ho desiderato averti ancora vicino a me Daniele, sentire il tuo calore e i tuoi baci, il tuo corpo stringersi al mio..."

"Non ho mai smesso di desiderarti, credevo che non ti avrei più rivista e siamo ancora insieme, come se questi anni fossero scomparsi in un istante...

"Vieni... andiamo di sopra..." sussurra

Il piano superiore è ampio, composto da tre camere, la sua è la più grande ed ha gli stessi mobili che aveva in quella di Milano.... entrarci mi crea un'emozione fortissima.... lei mi abbraccia e mi bacia ancora.... le slaccio la zip della gonna che scivola immediatamente a terra, mentre lei mi sbottona la camicia e me la toglie...
Faccio altrettanto con la sua...
È davanti a me con dei bellissimi slip ricamati e il reggiseno a balconcino che esalta il suo seno, ancora florido...
Mi slaccia i pantaloni mentre mi sfilo la maglietta.
Ci abbracciamo ancora e il contatto della sua pelle sulla mia mi fa eccitare più di quanto io già non lo sia, la sua bocca è calda, morbida e i nostri baci sempre più appassionati e profondi...

"Ti va di fare una doccia insieme...?" mi chiede con un sorriso

"Certo..."

Usciamo dalla stanza e entriamo in bagno, una stanza grande con un grande box doccia e tutti i sanitari...
Marina accende l'acqua e si gira dandomi la schiena...

"Mi aiuti...?"

Le slaccio il reggiseno e le abbasso gli slip, piegandomi per aiutarla a sfilarli, il suo fondoschiena è davanti al mio viso... mi avvicino baciandole dolcemente le natiche e la sento fremere...
Poi mi alzo e lei si gira...
Il seno si è leggermente rilassato, ma di poco e fa ancora invidia a quello di tante quarantenni, mi tolgo le mutande ed entriamo nella doccia, lasciamo che l'acqua ci bagni, mentre ci accarezziamo; prendo il suo seno tra le mani e lo bacio, inizio a succhiarlo e leccarlo mentre lei mi tiene la testa con le mani... ci abbracciamo...
Anche se nessuno dei due può piu essere fisicamente lo stesso di tanti anni prima, le sensazioni sono le stesse, l'emozione e il piacere più forti...
Ci insaponiamo a vicenda, ci sciacquiamo e epusciti dalla doccia ci aiutiamo a ad asciugarci.
Torniamo nudi in camera da letto e ci sdraiamo vicini...
Le sono subito attaccato, inizio a baciarla, a leccarle il seno, mentre una mia mano si insinua tra le sue gambe.
Ad ogni carezza, ad ogni bacio sento che si abbandona sempre di più, apre leggermente le gambe, la mia mano si perde sul suo sesso già umido e caldo, le carezze si fanno sempre più profonde, intime, audaci, la penetro leggermente con un dito e lei ha un sussulto e un gemito. La mia bocca scende sul suo seno, sul suo ventre, mi insinuo tra le sue gambe che lei alza e appoggia sulle mie spalle, mi accarezza il capo e dolcemente lo guida verso quell'orchidea ancora rosa e profumata.
La mia bocca l'avvolge e la mia lingua inizia ad accarezzarla tutta, a piccoli colpi la penetro, le succhio con avidità il clitoride, mentre le mie mani corrono sulle sue gambe, lungo i fianchi, sul ventre, le prendono i seni, solleticandole i capezzoli... il suo respiro è sempre più affannoso e i gemiti ravvicinati, sento che agita il capo, sussulta... io continuo... voglio farle sentire il mio desiderio, la mia "fame" di lei.
Mi prende le mani e le stringe forte nelle sue, sempre, più... e mentre continuo a baciarla appassionatamente, sento un lungo gemito, la schiena inarcarsi e sussultare... ed esplode nella mia bocca... geme e sospira...
Alzo la testa, la guardo, vedo il suo viso, felice, rilassato e sorridente.... ho il cuore che sembra un treno...

"Vieni amore... ti voglio... tanto... tutto..."

Sono sopra di lei... le bacio dolcemente i seni e le nostre bocche iniziano a cercarsi, le nostre lingue ad avvinghiarsi...
Marina allunga una mano, prende il mio sesso e lo guida verso il suo, appoggiandolo all'ingresso di quel paradiso... ci baciamo guardandoci negli occhi... spingo un po'... la sento aprirsi... entro poco... mi fermo... poi delicatamente, ma in modo deciso, spingo fino ad entrare completamentebin lei... la sento gemere nella mia bocca mentre comincio a muovermi lentamente... esco quasi tutto e poi rapidamente lo spingo in profondità... le nostre bocche si staccano, ma i nostri occhi continuano a fissarsi... anche lei si muove, accompagnando le mie spinte e sospirando...

"È bellissimo... bellissimo... ti voglio...."

Continuiamo così, sento le sue mani che mi accarezzanno la schiena, le sento sulle mie natiche tirarmi a sè... non ce la faccio più, non riesco a resistere oltre e mi sciolgo completamente dentro di lei, continuando a muovermi sempre più lentamente...
Restiamo uniti a lungo, ci baciamo, ci accarezziamo, ci guardiamo.
Poi mi sdraio accanto a lei che mi abbraccia e mi stringe...
Il desiderio non è calato... facciamo l'amore dolcemente ancora, come quella lontana notte a Milano e ci addormentiamo l'uno nelle braccia dell'altro.
Questa mattina mi sveglio con il profumo del caffé... lei è lì, seduta sul bordo del letto, con i capelli spettinati... continuo a vederla bellissima... ha apparecchiato sul tavolino vicino alla finestra...

"Ciao... ho preparato la colazione..." dice baciandomi sulle labbra.

"Ciao... sei un amore, come sempre..."

Mi alzo e mangiamo insieme, l'aria fresca che entra dalla finestra che da su un terrazzino pieno di verde, mi ricarica, mi fa sentire felice e tranquillo.
Dopo aver fatto la doccia mi rivesto.
Io devo tornare nella mia casa, ho alcune faccende da sistemare.

"E ora che succede....?" mi chiede Marina

"Succede quello che noi desideriamo..."

"Daniele... stanotte è stato bellissimo, più di quello che potessi immaginare, mi hai fatto sentire una ragazzina, amata e deiderata, ma la realtà è altro, io ho 72 anni, sono fortunata, non li dimostro, non ho problemi di salute, ma gli anni sono quelli, e alla mia età da un anno all'altro possono cambiare tante cose... tra cinque anni sarò quasi una ottantenne e sicuramente il mio fisico non sarà più quello di ogg... non abbiamo un futuro, tu sarai ancora giovane con tanti anni davanti a te...."

"Senti... non voglio ascoltare questi discorsi... e questa volta non puoi sparire, né allontanarmi come 18 anni fa... anche allora mi avresti dovuto spiegare cosa stava succedendo, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente... oggi però non voglio perderti..."

"Ma abbiamo vite diverse, non siamo vicini..."

"Intanto ho una casa a 80 km da qui e tu hai una figlia a Milano... Ok... non facciamo progetti, ma non fasciamoci neppure la resta... vediamo cosa ci riserverà il destino... possiamo sentirci al telefono, scriverci via email... e vederci, basta che lo vogliamo... diamo tempo al tempo Marina... e viviamo tutto quello che possiamo e desideriamo per il tempo che ci sarà concesso... ti prego..."

"Forse hai ragione tu Daniele, devo essere meno razionale... e poi oggi, posso permettermelo, non credi?"

"Sicuro... hai dato tanto, e rinunciato a molto... ora è tempo che pensi a te e a niente altro..."

"A me... e a te..."

Ci siamo salutati con un bacio dolcissimo.
Siamo rimasti d'accordo che verrà a Milano la prossima settimana a far visita a sua figlia e al nipote.
Andremo a pranzo nel "nostro" ristorante e poi realizzeremo insieme un suo desiderio.

"Vorrei fare una cosa che non ho mai provato in tutta la vita... mi piacerebbe andare in un bel Motel... con te... e fare l'amore... come solo noi sappiamo fare...".

Sono arrivato qui prima di mezzogiorno, ho pranzato nel ristorante di un amico, sul mare, pensando che la prossima volta ci tornerò con lei... e ora me ne sto in giardino, a rileggere quanto ho scritto e sto per postare. Domani mattina presto rientrerò a Milano.

Solo dieci giorni fa non sapevo neppure dove fosse... e ora...

... ora lascerò che la vita faccia il suo corso e decida quale sarà il mio futuro e quello di Marina.


...tombola.....!! Sinceramente non so se avrei desiderato una donna di settanta anni come tu desideri lei, ma sono sicuro che il tempo non sia passato per voi...sono felice per l'epilogo.
Ne valeva la pena. Ma non so però se tutto sarà come prima. Te (ve) lo auguro di cuore.
Poter fermare il tempo è una chimera...ma visto che ci sei goditi la storia fino a che si potrà
Auguri!
 
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hai parlato di corpi e di fremiti
ma sono due anime che si sono ricongiunte....
e le anime non hanno tempo

e se muoino, muoiono sempre un giorno dopo dell'altra.... per non farla soffrire

Grazie Hard,
grazie di cuore... è il più bel commento che ho letto...
A volte il tempo non passa, per me è sempre la stessa, io vedo la stessa Marina di allora e, probabilmente, perché con gli occhi dell'anima, vedo la sua anima.
Come dici tu l'anima non ha tempo, non ha età...
Non so che accadrà, non voglio nemmeno chiedermelo, solo viverlo...
Io non so se questo è o non è amore... non importa... so solo quello che sto vivendo, conosco solo le emozioni che provo...
 
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