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Il punto G, conosciuto anche come punto Gräfenberg (dal nome del ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, erroneamente ritenuto lo scopritore di questa struttura anatomica), sarebbe un punto particolarmente sensibile della parete anteriore della vagina dell'essere umano femminile e, si teorizza, di altri mammiferi. (fonte wikipedia)
Ebbene, il 1982 non è rimasto nella storia per il terzo mondiale di calcio vinto dagli azzurri, ma anche forse soprattutto per la scoperta del fantomatico PUNTO G. Da allora si è detto tanto, si è visto tutto ma la discriminante è stata la sempre maggiore consapevolezza nel voler ricercare piacere da parte delle donne che ha portato qualche anno orsono, all’introduzione di un concetto “nuovo” di godimento: lo squirting.
Mito o leggenda? Ebbene sì, esistono donne che squirtano (e godono alla stragrande). Parliamo di una vera e propria eiaculazione femminile che per molti è una sorta di Eldorado da cercare, esplorare e ottenere con tutte le forze. Premesso che esiste ancora molta confusione sulle varie tipologie di piacere (orgasmo vaginale, clitorideo, anale), la domanda: veramente è possibile ottenere un orgasmo di questo tipo, sconquassante, liquido, intenso, insomma a “spruzzo”?
Come tutto quello che riguarda il piacere femminile - a partire dall’orgasmo vaginale e clitorideo - la confusione regna sovrana… è davvero possibile che una donna venga in questo modo? Sì, esiste l’eiaculazione delle donne, non è una leggenda metropolitana! Per capire come far provare quest’esperienza super hot di orgasmo femminile liquido bisogna prima capire cos’è lo squirt e cosa succede a una donna che eiacula.
Come far squirtare: che cos’è lo squirt? Qui di seguito un bell’esempio che noi della Redazione ci premuriamo di sottoporvi.
Il significato di squirting è semplice: in inglese la parola squirt significa schizzo, spruzzo. Rappresenta perfettamente come avviene l’eiaculazione femminile. Beh, per farla breve: la donna ha un orgasmo a spruzzo in cui non eiacula dalla vagina, bensì dall’uretra. Occhio però, perché il liquido non è composto da sola pipì, ma è anche una sorta di liquido prostatico (abbondante, ma non quanto viene mostrato nei film porno, spesso esagerato a tal punto da bagnare la telecamera) che assomiglia in tutto e per tutto a quello maschile. È per questo che a volte si parla di prostata femminile (attenzione: la donna non ha la prostata), ma il merito è tutto delle ghiandole di Skene e delle parauretrali che si riempiono di liquidi grazie a una precisa stimolazione. Ebbene quindi, come si fa a squirtare? Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi: dobbiamo stimolare intensamente il famoso punto G.
Non è facilissimo da trovare, ma è un punto super sensibile all’interno della vagina che reagisce a una forte pressione. Si trova nella parte anteriore della vagina, dai 4 ai 6 cm dall’apertura. L’approccio è fondamentale: la donna si deve rilassare e i preliminari sono di primaria importanza. Un bel massaggio, qualche bacio, carezze sul clitoride e, una volta eccitati al punto giusto, iniziare a penetrarla con un dito. Si va avanti cercando di stimolare il punto giusto e l’ideale è inserire il secondo. Medio e anulare aiutano a raggiungere e sensibilizare meglio il punto G. Cerchiamo la spugna uretrale, ovvero quel cuscinetto spugnoso di tessuto che sembra una piccola pallina sulla parte superiore della vagina nella donna in posizione supina. Il clitoride non va dimenticato quindi è necessario premerlo e comprimerlo appoggiando il palmo della mano mentre le dita sono inserite.
Non è finita perché il punto di maggiore sensibilità va stimolato muovendo le dita in un modo preciso: dentro 3-5 centimetri, piegate un po’ ad arco perché puntino verso la parte alta della vagina e muoverle ritmicamente su e giù, ma anche avanti e indietro. La velocità può variare, basta osservare come reagisce lei e regolarla di conseguenza. Non dimentichiamoci mai della nostra partner e assecondiamola nelle sue richieste. Chiaramente lo squirting femminile si può godere anche durante un normale rapporto sessuale, ma dipende tutto dall’angolo di penetrazione: bisogna fare in modo che il pene stimoli proprio il punto G.
Parole d’ordine sono rapidità e intensità.
La domanda sorge spontanea: tutte le donne squirtano oppure ce ne sono solo alcune che riescono? Ebbene, lo squirting è una cosa per tutte, non ci sono differenze genetiche che possano impedirlo.
Però, c’è un però: è necessario che la donna abbia voglia di provarci, conosca molto bene se stessa, si fidi del partner e possa rilassarsi. Insomma, come sempre l’intesa, la reciprocità, la voglia di provare piacere, sono elementi imprescindibili per raggiungere questa nuova vetta nella ricerca del piacere.
Ebbene, il 1982 non è rimasto nella storia per il terzo mondiale di calcio vinto dagli azzurri, ma anche forse soprattutto per la scoperta del fantomatico PUNTO G. Da allora si è detto tanto, si è visto tutto ma la discriminante è stata la sempre maggiore consapevolezza nel voler ricercare piacere da parte delle donne che ha portato qualche anno orsono, all’introduzione di un concetto “nuovo” di godimento: lo squirting.
Mito o leggenda? Ebbene sì, esistono donne che squirtano (e godono alla stragrande). Parliamo di una vera e propria eiaculazione femminile che per molti è una sorta di Eldorado da cercare, esplorare e ottenere con tutte le forze. Premesso che esiste ancora molta confusione sulle varie tipologie di piacere (orgasmo vaginale, clitorideo, anale), la domanda: veramente è possibile ottenere un orgasmo di questo tipo, sconquassante, liquido, intenso, insomma a “spruzzo”?
Come tutto quello che riguarda il piacere femminile - a partire dall’orgasmo vaginale e clitorideo - la confusione regna sovrana… è davvero possibile che una donna venga in questo modo? Sì, esiste l’eiaculazione delle donne, non è una leggenda metropolitana! Per capire come far provare quest’esperienza super hot di orgasmo femminile liquido bisogna prima capire cos’è lo squirt e cosa succede a una donna che eiacula.
Come far squirtare: che cos’è lo squirt? Qui di seguito un bell’esempio che noi della Redazione ci premuriamo di sottoporvi.
Il significato di squirting è semplice: in inglese la parola squirt significa schizzo, spruzzo. Rappresenta perfettamente come avviene l’eiaculazione femminile. Beh, per farla breve: la donna ha un orgasmo a spruzzo in cui non eiacula dalla vagina, bensì dall’uretra. Occhio però, perché il liquido non è composto da sola pipì, ma è anche una sorta di liquido prostatico (abbondante, ma non quanto viene mostrato nei film porno, spesso esagerato a tal punto da bagnare la telecamera) che assomiglia in tutto e per tutto a quello maschile. È per questo che a volte si parla di prostata femminile (attenzione: la donna non ha la prostata), ma il merito è tutto delle ghiandole di Skene e delle parauretrali che si riempiono di liquidi grazie a una precisa stimolazione. Ebbene quindi, come si fa a squirtare? Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi: dobbiamo stimolare intensamente il famoso punto G.
Non è facilissimo da trovare, ma è un punto super sensibile all’interno della vagina che reagisce a una forte pressione. Si trova nella parte anteriore della vagina, dai 4 ai 6 cm dall’apertura. L’approccio è fondamentale: la donna si deve rilassare e i preliminari sono di primaria importanza. Un bel massaggio, qualche bacio, carezze sul clitoride e, una volta eccitati al punto giusto, iniziare a penetrarla con un dito. Si va avanti cercando di stimolare il punto giusto e l’ideale è inserire il secondo. Medio e anulare aiutano a raggiungere e sensibilizare meglio il punto G. Cerchiamo la spugna uretrale, ovvero quel cuscinetto spugnoso di tessuto che sembra una piccola pallina sulla parte superiore della vagina nella donna in posizione supina. Il clitoride non va dimenticato quindi è necessario premerlo e comprimerlo appoggiando il palmo della mano mentre le dita sono inserite.
Non è finita perché il punto di maggiore sensibilità va stimolato muovendo le dita in un modo preciso: dentro 3-5 centimetri, piegate un po’ ad arco perché puntino verso la parte alta della vagina e muoverle ritmicamente su e giù, ma anche avanti e indietro. La velocità può variare, basta osservare come reagisce lei e regolarla di conseguenza. Non dimentichiamoci mai della nostra partner e assecondiamola nelle sue richieste. Chiaramente lo squirting femminile si può godere anche durante un normale rapporto sessuale, ma dipende tutto dall’angolo di penetrazione: bisogna fare in modo che il pene stimoli proprio il punto G.
Parole d’ordine sono rapidità e intensità.
La domanda sorge spontanea: tutte le donne squirtano oppure ce ne sono solo alcune che riescono? Ebbene, lo squirting è una cosa per tutte, non ci sono differenze genetiche che possano impedirlo.
Però, c’è un però: è necessario che la donna abbia voglia di provarci, conosca molto bene se stessa, si fidi del partner e possa rilassarsi. Insomma, come sempre l’intesa, la reciprocità, la voglia di provare piacere, sono elementi imprescindibili per raggiungere questa nuova vetta nella ricerca del piacere.
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