LA MIA RECENSIONE:
Incontrata a inizio maggio quando fece la sua comparsa a Milano. Trovata su bakeka, le foto dell'annuncio sono chiaramente fake ma mi incuriosisce ugualmente. Aggiungo il numero alla rubrica contatti per controllare che abbia WhatsApp e...bingo. Chiedo as usual location e rate, abbordabile a 80. Non approfondisco il discorso delle sigle perché al primo incontro non lo faccio mai, preferisco provare di persona per capire se c'è chimica e affrontare eventualmente il discorso negli incontri successivi. Mi premuro però di farle notare che le foto non sono le sue, risponde con un "dici?" ironico. Chiedo perciò se può inviarmi un selfie per rendermi conto di che tipo è. Risponde di attendere che sta aspettando il fotografo. Dopo un'ora la contatto nuovamente su WA, dice di aspettare ancora. Mi accontenterei anche di uno sfigatissimo selfie. No, dice, devo blurare il volto. Dopo un paio di ore dal primo messaggio arrivano finalmente un paio di scatti. Che dire, la figura snella e giovane in intimo nero non si può ignorare. Prenoto di lì a mezz'ora. Riceve(va) in via Donatello, in stabile signorile. È sera tardi, infrasettimanale, pioviggina e non c'è in giro nessuno. Trovo parcheggio solo su un marciapiede e mi dirigo a piedi al palazzo. Entro, bell'appartamento ampio, arredamento un po' vecchiotto ma chi se ne importa. Lei è quella delle foto. Mi accoglie in intimo e taccazzi. È una velina coi capelli corti, una gazzella ventenne, occhi grandi ed espressivi e un bel gran sorriso. Senza tacchi è alta sul metro e settanta, seno piccolo una seconda scarsa, gambe lunghe e affusolate e un culo che parla. Pelle liscissima e soda. Mi spoglio rapidamente, provo a scambiare qualche chiacchiera preliminare ma non parla un'acca di italiano. Provo con l'inglese e già se la cava meglio. Ma non c'è bisogno di parlare, mi avvicino e mi bacia appassionatamente, provo a infilarle la lingua in bocca e reattiva risponde aprendola e facendo guizzare la sua nella mia. Limoniamo un po' mentre le mie mani esplorano il suo corpo. È un a delizia, la butto sul letto e ci leviamo gli ultimi vestiti che abbiamo indosso. Scendo fra le sue cosce per mangiarla come piace a me. Le infilo anche un paio di dita mentre le lecco il clitoride e non fa una piega anzi risponde assecondandomi con movimenti del corpo. Sembra di scopare una raccattata al pub e portata di fretta a casa travolti dalla passione. E in più è un bella figa. Mi sbizzarrisco nelle posizioni e lei non accusa mai il colpo, la scopo dolcemente e poi con foga e poi ancora dolcemente. Non dà segni di volersi tirare indietro. E poi alla fine vengo, come naturale, nel preservativo. Steso sul letto riprendo fiato e lei accanto a me sorride divertita e compiaciuta. Provo a scambiare qualche parola con lei, nell'annuncio dice di essere ucraina ma ci vuole pochissimo per capire che non è vero. È rumena, ma non una di quelle macchinette mangiasoldi che talvolta ci manda qui la terra di Dracula. L'obolo versato per stare con lei mezz'ora se l'è guadagnato tutto quanto. L'ho poi incontrata di nuovo nelle settimane successive, sempre in location diverse, e dopo una breve parentesi romana è tornata nella capitale morale d'Italia.
Incontrata a inizio maggio quando fece la sua comparsa a Milano. Trovata su bakeka, le foto dell'annuncio sono chiaramente fake ma mi incuriosisce ugualmente. Aggiungo il numero alla rubrica contatti per controllare che abbia WhatsApp e...bingo. Chiedo as usual location e rate, abbordabile a 80. Non approfondisco il discorso delle sigle perché al primo incontro non lo faccio mai, preferisco provare di persona per capire se c'è chimica e affrontare eventualmente il discorso negli incontri successivi. Mi premuro però di farle notare che le foto non sono le sue, risponde con un "dici?" ironico. Chiedo perciò se può inviarmi un selfie per rendermi conto di che tipo è. Risponde di attendere che sta aspettando il fotografo. Dopo un'ora la contatto nuovamente su WA, dice di aspettare ancora. Mi accontenterei anche di uno sfigatissimo selfie. No, dice, devo blurare il volto. Dopo un paio di ore dal primo messaggio arrivano finalmente un paio di scatti. Che dire, la figura snella e giovane in intimo nero non si può ignorare. Prenoto di lì a mezz'ora. Riceve(va) in via Donatello, in stabile signorile. È sera tardi, infrasettimanale, pioviggina e non c'è in giro nessuno. Trovo parcheggio solo su un marciapiede e mi dirigo a piedi al palazzo. Entro, bell'appartamento ampio, arredamento un po' vecchiotto ma chi se ne importa. Lei è quella delle foto. Mi accoglie in intimo e taccazzi. È una velina coi capelli corti, una gazzella ventenne, occhi grandi ed espressivi e un bel gran sorriso. Senza tacchi è alta sul metro e settanta, seno piccolo una seconda scarsa, gambe lunghe e affusolate e un culo che parla. Pelle liscissima e soda. Mi spoglio rapidamente, provo a scambiare qualche chiacchiera preliminare ma non parla un'acca di italiano. Provo con l'inglese e già se la cava meglio. Ma non c'è bisogno di parlare, mi avvicino e mi bacia appassionatamente, provo a infilarle la lingua in bocca e reattiva risponde aprendola e facendo guizzare la sua nella mia. Limoniamo un po' mentre le mie mani esplorano il suo corpo. È un a delizia, la butto sul letto e ci leviamo gli ultimi vestiti che abbiamo indosso. Scendo fra le sue cosce per mangiarla come piace a me. Le infilo anche un paio di dita mentre le lecco il clitoride e non fa una piega anzi risponde assecondandomi con movimenti del corpo. Sembra di scopare una raccattata al pub e portata di fretta a casa travolti dalla passione. E in più è un bella figa. Mi sbizzarrisco nelle posizioni e lei non accusa mai il colpo, la scopo dolcemente e poi con foga e poi ancora dolcemente. Non dà segni di volersi tirare indietro. E poi alla fine vengo, come naturale, nel preservativo. Steso sul letto riprendo fiato e lei accanto a me sorride divertita e compiaciuta. Provo a scambiare qualche parola con lei, nell'annuncio dice di essere ucraina ma ci vuole pochissimo per capire che non è vero. È rumena, ma non una di quelle macchinette mangiasoldi che talvolta ci manda qui la terra di Dracula. L'obolo versato per stare con lei mezz'ora se l'è guadagnato tutto quanto. L'ho poi incontrata di nuovo nelle settimane successive, sempre in location diverse, e dopo una breve parentesi romana è tornata nella capitale morale d'Italia.
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