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NOME INSERZIONISTA: Dasha
RIFERIMENTO INTERNET: https://latina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/russ-apena-arivata-copleta-utj7190444403
CITTA DELL'INCONTRO: Borgo Santa Maria
NAZIONALITA': russa
ETA': 23 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: preliminari liberi e sesso
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: alta, bianchissima e snella
ATTITUDINE: da professionale a passionale
REPERIBILITA': più o meno semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO: 3880589976
LA MIA RECENSIONE:
Al telefono non risponde manco se t'ammazzi
unico indizio sono le foto che la ragazza invia tramite whatsupp: un palazzo, un corridoio, un nome
senza spiegazioni ulteriori
ma la caccia al tesoro a Borgo Santa Maria è facile facile
perché sono letteralmente quattro case messe in croce e basta guardasi attorno
per arrivare alla porta dietro cui Dasha aspetta
para para la ragazza delle foto
quindi se vi piace in effige vi piacerà dal vivo, se invece vi rimbalza sarà altrettanto
un metro e ottanta in ciabattone pelose e intimo fucsia rastremato
pelle bianco-latte e qualche sopravvivenza di acne giovanile
segno distintivo i grandi piedoni
che d'altronde devono tenerla dritta e tutto ciò che è alto necessita di grandi basi
e un sorriso che disegna una "V"
russa di una qualche città della Russia e rossa di capelli
per me potrebbe essere anche di Cecchina o di Ceccano
me cambia 'n frego
disquisiamo sulla nazionalità? vi va?
sarà che con le rumene sono abituato a fare il giro del mondo: tutte ungheresi, croate, slovacche, svedesi, sarde o peruviane...
ma Dasha ha usi e comportamenti peculiari che la distinguono e la distolgono dai Balcani:
non spiccica una parola di italiano e non ne comprende una
e seppur si certifica con qualche scritta cirillica che sarebbe facile imitare
una cosa dalle rumene mai l'ho sentita fare ovvero invitarmi a fare una doccia prima di stare assieme
e le salviettine umidificate? e il lavandino sprovvisto di sapone? e l'anima in cartoncino del rotolone di scottex? dove sono?
per la mia esperienza, questi sono i tratti distintivi delle rumene
non certo l'asciugamanone pulito che mi porge a metà fra il gentile e l'imperativo dicendomi shower shower
'azz... ma la shower l'ho appena fatta, giurin giurello
giusto prima di uscire di casa
vabbè che c'ho casa a 60 chilometri di Pontina (che valgono 180 chilometri di una strada normale con relativa sudorazione da stress) ma ancora profumo di bimbo pulito... senti senti... mi sniffa e le vado bene
mi limito quindi a insaponarmi le vergogne
e a presentarmi in camera dove la trovo saltellante sul letto
che m'improvvisa un rapido streaptease dato che oggettivamente ha ben poco da togliersi.
Queste le premesse.
Questa la cronaca.
Lo prende in bocca al naturale (ed era un'incognita perché per la reciproca incomprensione linguistica non avevo potuto avere preventivamente informazioni in merito) lavorando bene attorno alla capella con labbra astringenti e lingua schiaffeggiante mentre allungo una mano verso la sua grazia più preziosa sfregandomici il dorso e con un dito, poi due, poi tre mi faccio lentamente strada in lei. Più m'insinuo in profondità, più sento aumentare la forza della suzione e contemporaneamente andar fuori tempo e perdere il ritmo cadenzato la qual cosa è segnale di non perfetta indifferenza alla stimolazione. Mi rilasso, m'impegno e vengo ricambiato con un bocchino che si sforza di diventare un throat-job magari non perfettissimo e che non arriva ai testicoli ma visivamente quanto sensorialmente efficace con tanto di riflesso faringeo, strozzatura da saliva, tosse e rilascio filamentoso. Le passo la mano umida lungo la schiena, sulla collottola, sul viso infine e gliela faccio odorare e leccare. Ci scambiamo le parti cosicché possa farmi una scorpacciata di fica fresca dalla leggera salinità, succhiandole le piccole labbra slabbrate con la forza che impiego coi bucatini all'amatriciana. Le titillo la clitoride e sento che m'impone la mano sulla testa spingendomi contro la sua intimità umidiccia mentre divarica le gambe per facilitarmi e si contrae e si rilassa e di nuovo si contrae tremandole il pube impercettibilmente. Mi toglie di lì, mi fa distendere e sale a 69 sbattendomi la fessa in faccia. Io vado di lingua a paletta stringendole forte ambo i glutei e Dasha, da parte sua, gargarisma sull'uccello fermandosi di tanto in tanto quando affondo con maggior foga o precisione. Speleologo improvvisato, mi umetto un dito e glielo infilo nel culo. Non s'inalbera e mi lascia fare. Non resisto oltre e ci ficco la lingua lanceolata dentro-fuori-dentro-fuori poi nuovamente le sbavo la rosellina tenendo il pollice nell'orifizio principale e due dita in quello più stretto. Smontiamo, mi calza stendendolo al massimo un preservativo sottilissimo (e anche un po' corto) e sale sopra di me, una mano dietro su una mia coscia e l'altra in avanti sul mio petto, basculando attorno al perno cui è fissata con un movimento “a scavare” che fa sì che si grattugi la clitoride contro il mio basso ventre. Sento la sua muscolatura vaginale stringersi, rilasciarsi e stringersi ancora e... e... e mi piacerebbe avere altro da raccontare ma in breve tempo (un tempo oggettivamente troppo breve per essere soddisfatto di me stesso) riempio il preservativo. Ho la fortuna – o la sventura a seconda della circostanza – di essere un eiaculatore muto sicché faccio il vago, lo gnorri e il finto tonto tutto assieme e cerco di godermi qualche altro minuto di sesso. Che Dasha se ne sia accorta o meno poco importa: continua ininterrottamente a frizionare come prima e anche più di prima e le sue contrazioni distillano dalla mia uretra fino all'ultima goccia di quanto avevo in corpo. Credo ad ogni modo che le smorfie che involontarie facevo le manifestassero il mio progressivo scivolare da quel crinale sottile che separa il piacere dal dolore dopo che il primo è giunto a compimento. Sentendo peraltro avvicinarsi un certo imbarzottimento dell'attrezzatura fingo l'orgasmo – già... stavolta è toccato a me fingerlo – con alcuni squassoni pelvici e qualche poco credibile rantolo gutturale, la stringo forte, incrociamo le fronti e la faccio smontare. Le reciproche difficoltà di comunicazione mi hanno impedito di capire se nello stesso pacchetto da 60 euro fossero compresi altri servizi (tipo anal o venuta in bocca) ma non escludo in futuro di scoprirlo sul campo. Torno per la mia strada ampiamente soddisfatto e sorridente, anche se mi rimane non tanto il rimpianto di aver tralasciato – mea culpa – qualcosa quanto di essere arrivato ad un quadro di quei vecchi videogiochi da bar in cui non c'era verso, pur buttandoci monetine a manciate, di riuscire per un verso o per l'altro a superarlo indenni.
RIFERIMENTO INTERNET: https://latina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/russ-apena-arivata-copleta-utj7190444403
CITTA DELL'INCONTRO: Borgo Santa Maria
NAZIONALITA': russa
ETA': 23 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: preliminari liberi e sesso
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: alta, bianchissima e snella
ATTITUDINE: da professionale a passionale
REPERIBILITA': più o meno semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO: 3880589976
LA MIA RECENSIONE:
Al telefono non risponde manco se t'ammazzi
unico indizio sono le foto che la ragazza invia tramite whatsupp: un palazzo, un corridoio, un nome
senza spiegazioni ulteriori
ma la caccia al tesoro a Borgo Santa Maria è facile facile
perché sono letteralmente quattro case messe in croce e basta guardasi attorno
per arrivare alla porta dietro cui Dasha aspetta
para para la ragazza delle foto
quindi se vi piace in effige vi piacerà dal vivo, se invece vi rimbalza sarà altrettanto
un metro e ottanta in ciabattone pelose e intimo fucsia rastremato
pelle bianco-latte e qualche sopravvivenza di acne giovanile
segno distintivo i grandi piedoni
che d'altronde devono tenerla dritta e tutto ciò che è alto necessita di grandi basi
e un sorriso che disegna una "V"
russa di una qualche città della Russia e rossa di capelli
per me potrebbe essere anche di Cecchina o di Ceccano
me cambia 'n frego
disquisiamo sulla nazionalità? vi va?
sarà che con le rumene sono abituato a fare il giro del mondo: tutte ungheresi, croate, slovacche, svedesi, sarde o peruviane...
ma Dasha ha usi e comportamenti peculiari che la distinguono e la distolgono dai Balcani:
non spiccica una parola di italiano e non ne comprende una
e seppur si certifica con qualche scritta cirillica che sarebbe facile imitare
una cosa dalle rumene mai l'ho sentita fare ovvero invitarmi a fare una doccia prima di stare assieme
e le salviettine umidificate? e il lavandino sprovvisto di sapone? e l'anima in cartoncino del rotolone di scottex? dove sono?
per la mia esperienza, questi sono i tratti distintivi delle rumene
non certo l'asciugamanone pulito che mi porge a metà fra il gentile e l'imperativo dicendomi shower shower
'azz... ma la shower l'ho appena fatta, giurin giurello
giusto prima di uscire di casa
vabbè che c'ho casa a 60 chilometri di Pontina (che valgono 180 chilometri di una strada normale con relativa sudorazione da stress) ma ancora profumo di bimbo pulito... senti senti... mi sniffa e le vado bene
mi limito quindi a insaponarmi le vergogne
e a presentarmi in camera dove la trovo saltellante sul letto
che m'improvvisa un rapido streaptease dato che oggettivamente ha ben poco da togliersi.
Queste le premesse.
Questa la cronaca.
Lo prende in bocca al naturale (ed era un'incognita perché per la reciproca incomprensione linguistica non avevo potuto avere preventivamente informazioni in merito) lavorando bene attorno alla capella con labbra astringenti e lingua schiaffeggiante mentre allungo una mano verso la sua grazia più preziosa sfregandomici il dorso e con un dito, poi due, poi tre mi faccio lentamente strada in lei. Più m'insinuo in profondità, più sento aumentare la forza della suzione e contemporaneamente andar fuori tempo e perdere il ritmo cadenzato la qual cosa è segnale di non perfetta indifferenza alla stimolazione. Mi rilasso, m'impegno e vengo ricambiato con un bocchino che si sforza di diventare un throat-job magari non perfettissimo e che non arriva ai testicoli ma visivamente quanto sensorialmente efficace con tanto di riflesso faringeo, strozzatura da saliva, tosse e rilascio filamentoso. Le passo la mano umida lungo la schiena, sulla collottola, sul viso infine e gliela faccio odorare e leccare. Ci scambiamo le parti cosicché possa farmi una scorpacciata di fica fresca dalla leggera salinità, succhiandole le piccole labbra slabbrate con la forza che impiego coi bucatini all'amatriciana. Le titillo la clitoride e sento che m'impone la mano sulla testa spingendomi contro la sua intimità umidiccia mentre divarica le gambe per facilitarmi e si contrae e si rilassa e di nuovo si contrae tremandole il pube impercettibilmente. Mi toglie di lì, mi fa distendere e sale a 69 sbattendomi la fessa in faccia. Io vado di lingua a paletta stringendole forte ambo i glutei e Dasha, da parte sua, gargarisma sull'uccello fermandosi di tanto in tanto quando affondo con maggior foga o precisione. Speleologo improvvisato, mi umetto un dito e glielo infilo nel culo. Non s'inalbera e mi lascia fare. Non resisto oltre e ci ficco la lingua lanceolata dentro-fuori-dentro-fuori poi nuovamente le sbavo la rosellina tenendo il pollice nell'orifizio principale e due dita in quello più stretto. Smontiamo, mi calza stendendolo al massimo un preservativo sottilissimo (e anche un po' corto) e sale sopra di me, una mano dietro su una mia coscia e l'altra in avanti sul mio petto, basculando attorno al perno cui è fissata con un movimento “a scavare” che fa sì che si grattugi la clitoride contro il mio basso ventre. Sento la sua muscolatura vaginale stringersi, rilasciarsi e stringersi ancora e... e... e mi piacerebbe avere altro da raccontare ma in breve tempo (un tempo oggettivamente troppo breve per essere soddisfatto di me stesso) riempio il preservativo. Ho la fortuna – o la sventura a seconda della circostanza – di essere un eiaculatore muto sicché faccio il vago, lo gnorri e il finto tonto tutto assieme e cerco di godermi qualche altro minuto di sesso. Che Dasha se ne sia accorta o meno poco importa: continua ininterrottamente a frizionare come prima e anche più di prima e le sue contrazioni distillano dalla mia uretra fino all'ultima goccia di quanto avevo in corpo. Credo ad ogni modo che le smorfie che involontarie facevo le manifestassero il mio progressivo scivolare da quel crinale sottile che separa il piacere dal dolore dopo che il primo è giunto a compimento. Sentendo peraltro avvicinarsi un certo imbarzottimento dell'attrezzatura fingo l'orgasmo – già... stavolta è toccato a me fingerlo – con alcuni squassoni pelvici e qualche poco credibile rantolo gutturale, la stringo forte, incrociamo le fronti e la faccio smontare. Le reciproche difficoltà di comunicazione mi hanno impedito di capire se nello stesso pacchetto da 60 euro fossero compresi altri servizi (tipo anal o venuta in bocca) ma non escludo in futuro di scoprirlo sul campo. Torno per la mia strada ampiamente soddisfatto e sorridente, anche se mi rimane non tanto il rimpianto di aver tralasciato – mea culpa – qualcosa quanto di essere arrivato ad un quadro di quei vecchi videogiochi da bar in cui non c'era verso, pur buttandoci monetine a manciate, di riuscire per un verso o per l'altro a superarlo indenni.