AFRICA ORIENTALE

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PREMESSA
Questo breve racconto e' basato sui miei ricordi riferiti ad un periodo della mia vita che ho trascorso in Africa Orientale;i riferimenti alle ragazze del posto che si guadagnavano la vita grazie alla generosita' ed alla gratitudine di noi maschietti sono abbondanti e ,direi,particolareggiati.Per questi motivi ho ritenuto di non sbagliare inserendo questo thread nella sezione “AMARCORD”.
So che la maggior parte dei membri di questo Forum apprezza interventi corti ed incisivi,e mi scuso fin d'ora se il mio post non risponde a questi requisiti,ma.....io mi sono divertito lasciando vagare la memoria,e chi non ha tempo e voglia di leggerlo non e' obbligato a farlo.
ARRIVO A BOSASO
Non mi ero ancora completamente ripreso dall'atroce viaggio sul peschereccio della Shifco,che mi aveva portato (in un tempo che avevo percepito come interminabile)da Brava direttamente a Bosaso,senza fare scalo nella capitale.
Sul molo avevo trovato Omar,che ,mentre mi portava alla guest-house col Suzukino,mi aveva informato,ammiccando,che era tornata Egland da Gibuti,dove si era recata in visita ai suoi …
Egland: l'avevo conosciuta al club 6 mesi prima,una delle piu' belle puledre nere che avessi mai conosciuto.....alta,slanciata,caviglie sottili,aveva una straordinaria somiglianza con Iman.....avevo passato la notte con lei ,e la mattina seguente,andando in ufficio,l'avevo lasciata dove abitava,vicino al porto,una comune di sole donne e bambini,dove ciascuno aveva delle competenze ben precise,e tutto veniva messo in comune ,costi e ricavi......
Eravamo stati insieme altre 4 o 5 volte nelle settimane seguenti,poi lei era improvvisamente scomparsa,e quando ero andato a chiedere di lei ,le compagne,alcune delle quali mi erano gia' note perche' lavoravano al club,mi avevano informato del suo viaggio a Gibuti;c'ero rimasto un po' male ….pensavo che tra noi ci fosse qualcosa di piu' di qualche incontro occasionale.
Comunque mi ero presto consolato con Jamila,una meraviglia della natura di etnia Migiurtin:pelle ambrata,sedere “africano”,capezzoli grossi(sembrava sempre eccitata),vulva carnosa e prominente,che contrastava sensualmente con la vita strettissima ed il ventre quasi incavato,sul quale spiccava un tattoo tribale ,le impronte dei 5 polpastrelli di una mano.
Il problema che avevo con lei era che si portava dietro sempre la sua amichetta del cuore,Fausia,con la quale viveva e che le faceva da guardia del corpo,complice,serva,procacciatrice e non so cos'altro ancora.....così la dovevo ospitare in una stanza della guest-house,darle da mangiare,e un paio di notti mi ero accorto che dopo essermi addormentato Jamila aveva lasciato il mio letto per andare a dormire con Fausia nell'altra stanza.
Inevitabilmente eravamo arrivati allo scontro aperto,dove io l'avevo accusata di vivere alle spalle di Jamila e l'avevo definita “uarabe”,un animale che vive nella savana e si nutre di carogne......aveva dovuto intervenire Ahmed,il guardiano,e le aveva sbattute fuori dal cancello tutte e due.
Nelle settimane che seguirono avevo tentato di ricontattarla,ma Fausia,il cerbero,me l'aveva sempre impedito.
Poi ero rientrato in Italia,ma non ero riuscito a rimuovere il ricordo delle due belle negrette.
Così,quando era arrivato il momento di riprendere le mie attivita' in zona,mentre SNM e USC avevano intensificato la loro mobilisation verso la regione del Banadir,ero ripartito con entusiasmo nonostante la prospettiva del viaggio massacrante che,in parte a causa dell'embargo aereo,in parte per la necessita' di non farmi vedere dalle parti della capitale,mi aveva portato da Nairobi a Barderri con un velivolo noleggiato a caldo,poi con un pick-up fino a Brava dove mi ero imbarcato.
INCONTRO CON EGLAND
Fatuma,la compagna di Ahmed,mi aveva preparato riso con pollo e banane affettate,uno dei miei piatti preferiti,mentre Ahmed accendeva il gruppo elettrogeno dopo averne riempito il serbatoio con il gasolio che era andato a comprare al mercato nero.Bosaso e' uno dei posti piu' caldi che io abbia mai conosciuto,e almeno durante la siesta avevo bisogno di far funzionare il condizionatore.
A pomeriggio inoltrato mi dirigo nella zona del porto,e parcheggio il fuori strada davanti al cancello della comune.Busso e urlo “ Aiehh”-una voce femminile interrompe il chiacchiericcio che si sentiva prima e fa” Jawai ?” - “ Anega,fur !” rispondo;un occhio mi scruta da una fessura del cancello,che poco dopo si dischiude con un cigolio,e appare il faccino sorridente di una delle figlie di Oio Zenab.
Mi prende per mano e mi guida nel cortile posteriore,dove 7 o 8 ragazze ,inginocchiate o accovacciate attorno ad un enorme catino stanno facendo il bucato:le conosco tutte,non si alzano neppure ma mi porgono il viso da baciare mentre faccio il giro dei saluti.Per ultima saluto Egland,mi guarda di sfuggita(forse si sente in colpa).....le accarezzo i capelli e le volto gentilmente la testa verso di me......inizio a baciarla tra i lazzi e le risate delle altre.lei finge di schermirsi ma poi si lascia andare......ha sempre il suo sapore fresco ed inebriante di femmina,e mi si inturgidisce il membro mentre le succhio la lingua.
Mi accovaccio vicino a lei,che mentre protende le lunghe ed esili braccia per sciacquare il bucato lascia scappare(inavvertitamente ?)una delle sue meravigliose e turgide tette dal dirah........con un dito seguo i contorni del durissimo ed erto capezzolo,che mi sembra ergersi ancora di piu',mentre lei mormora “Sug ia,abboe...”;mi accingo ad aspettare di buon grado che finiscano il bucato,benche' mi scappi dai calzoni il membro ormai completamente eretto,accarezzato dagli sguardi ilari delle ragazze.
Finalmente Egland decide che mi ha fatto aspettare abbastanza e ,dopo essere andata a farsi bella,mi si presenta vestita con un guntino che le lascia lascivamente scoperta una spalla e mezza tetta;in auto,mentre mi dirigo alla guest-house,le appoggio di tanto in tanto una mano sulla coscia,cosa che lei apprezza,come tutte le ragazze del Punt.....Le chiedo come e' andata a Gibuti:mi racconta della mamma malata(una bella donna,alta piu' della figlia,di etnia Ogaden),del papa' ,un Afar che e' imbarcato su un daw e che ogni tanto torna a casa pieno di soldi,dei fratellini e delle sorelline che razzolano nei cortili dello slum dove abitano......mi racconta che tutte le sere lo squadrone dei legionari in libera uscita arriva marciando fino al limitare del centro citta',mentre i passanti si appiattiscono contro i muri delle case al loro passaggio.
“ E tu” le chiedo”hai paura dei legionari ?” .Mi guarda fissa con aria significativa.”Potevi almeno avvisarmi”continuo”magari potevi fermarti da me....”.Mi risponde parlando lentamente”Tu hai la tua vita......quando non ci sei mi lasci da sola in foresteria?”.
Ahmed si affretta ad aprire il cancello appena avvista la mia auto....parchegggio in cortile e faccio entrare Egland in casa: richiudo la porta e ce la spingo contro ,baciandola …..sa di buono,di maracuja.....forse perche' se ne porta sempre uno con se',come fanno tutte le ragazze del Corno d'Africa(aiuta a mantenere la bocca secca e profumata)....le succhio lentamente la lingua,poi l'aspiro fino a farla rimanere senza fiato....mi sorride dolcemente,poi contraccambia(era il nostro piccolo segreto,il segno della nostra complicita').
Davanti allo specchio,in camera,le sfilo il guntino e rimane completamente nuda(...non porta mai le mutande,come tutte le somale,....ma in compenso si lavano ad ogni evacuazione).:deglutisco alla vista della maestosita' di quel corpo da dea...le prendo in mano una tetta,strizzandole il capezzolo,mentre con l'altra mano le accarezzo i ricciolini all'attaccatura delle cosce ed il dolce zerbino nero parzialmente tagliato.
Le insinuo le dita nella fessura tra le sue turgide labbra verticali,peraltro priva di clito,in seguito alla brutale “operazione “subita da piccola(come il 99,9% delle donne di quella zona)....trasalisce quando il mio dito si fa strada nello stretto orifizio che da adito alla sua vagina,che a poco a poco inizia a secernere viscidi umori che mi permettono di arrivare ad accarezzarle il collo dell'utero.....volta il viso verso di me e spalanca la bocca con fare invitante:riprende il meraviglioso duello delle nostre lingue ,mentre il suo sesso ormai completamente allagato reagisce alle sollecitazioni delle mie dita con un sonoro cik ciak.
Ormai completamente arrapato,la butto sul letto mentre mi strappo i vestiti ,e inizio un particolarissimo daty spalancandole le lunghe gambe da trampoliere che mi paiono arrivare fino al soffitto della stanza:poiche' la faraonica ,mal eseguita,le ha lasciato un residuo peduncolo di clito,insisto nel succhiarlo dolcemente e senza fretta,mentre la penetro con la lingua per quanto posso......per non affogare,di tanto in tanto deglutisco il suo nettare afrodisiaco,e mi sento permeare dal suo afrore di femmina,che mi fa impazzire.........lei intanto mi avvolge la testa far le sue cosce,e me la stringe come le ganasce di una tenaglia.......so che e' il momento di proseguire implacabilmente senza rallentare il ritmo,e infatti incomincia a sollevare il pube ritmicamente,come se volesse inglobarmi la testa nel suo ventre,mentre la tensione le fa vibrare le cosce,finche' una serie di sussulti la lasciano sconvolta con la testa rovesciata all'indietro ed il petto che le si solleva affannosamente.
E' il mio momento:le salto a cavalcioni sulla faccia e le infilo in gola il fratellino...gorgoglia,fa le bolle di saliva.....devo smettere perche' ho voglia di montarla subito,e non vorrei rovinare tutto con un cim prematuro.Così passo in misssionaria e mi muovo lentamente dentro di lei,le mie dita incrociate con le sue.....lei mi asseconda,tirando indietro le ginocchia e incrociando le gambe sulla mia schiena....sento i suoi talloni sul culo ad ogni colpo che le sparo in figa.Le afferro la faccia tra le mani e la bacio appassionatamente mentre accelero frequenza ed intensita' degli affondo,finche' non resisto piu' e la inondo del mio seme.
Le rimango dentro finche' il fratellino incomincia a rattrappirsi,poi mi riverso sul letto.....mi riposo mentre lei fa le abluzioni in bagno....fortuna che la manodopera a buon mercato non manca.....il serbatoio sul tetto della casa viene riempito con l'acqua che i ragazzini vanno a prendere nei pozzi nella savana con il tradizionale carrettino/botte trainato da un asinello,in cambio di 10 scellini a viaggio(piu' o meno l'equivalente di 5 cent di dollaro).
PIACEVOLE SORPRESA
Sento bussare …..e' Ahmed che mi annuncia a bassa voce e strizzando l'occhio che ci sono 2 visitatrici al cancello,Jamila e Fausia.Resto di stucco”Cosa vogliono ?” mi punta un dito contro il petto e dice “ Te ! “.Gli dico di farle entrare ma di farle aspettare nella sua casetta in cortile.
Cazzo,mi dico.Proprio adesso.Pero' mi rendo conto che l'avvento inaspettato di Jamila mi ha eccitato,infatti ce l'ho di nuovo duro....tra di me considero che sicuramente la voce del mio arrivo si e' diffusa,e le due si sono fiondate per piazzarsi in pole-position.In definitiva di Egland mi ero gia' saziato....inoltre c'erano scarse possibilita' che mi elargisse il suo meraviglioso culo,che avevo gustato in passato solo un paio di volte,dopodiche' l'aveva chiuso in attesa che io accettassi la sua larvata proposta di fare un matrimonio a tempo......mi aveva anche portato dal matawa ,che voleva farmi un corso di formazione per diventare muslim,dopodiche',in cambio di adeguato obolo,ci avrebbe rilasciato il certificato di matrimonio(che prevedeva una penalty a mio carico di 2 o 3 mila dollari nel caso volessi divorziare).
Quando si era resa conto che non avevo abboccato,se ne era andata a Gibuti.
Quindi ,al ritorno di Egland dal bagno,le dico che ho un appuntamento di lavoro :aspetto uno della FAO e uno della Banca Mondiale e blablabla.......lei non puo' stare li perche' forse li devo ospitare per una notte,dato che le strutture alberghiere di Bosaso non sono di loro gradimento.....spengo sul nascere il suo disappunto consegnandole un “regalo”,con la promessa che la portero' al club la prima sera che saro' libero dagli ospiti.
Chiamo Ahmed e gli dico di accompagnarla fino al parcheggio dei taxi......richiudo la stanza e corro in bagno a mettermi un po' a posto prima di ricevere Jamila,ma........ sento delle urla provenienti dal cortile........” Shermuta wein !!!” --”Arba',Canis !!” Mi affaccio alla finestrella che da' sul cortile e vedo la puttana di Fausia che non ha potuto resistere alla tentazione di farsi scorgere da Egland mentre attraversava il cortile per uscire dal cancello.....quando lei le ha urlato che e' una gran puttana,”uarabe”ha cercato di lanciarsi su di lei con le unghie sfoderate ,ma Ahmed ,supportato da Fatuma,le ha divise,non senza essersi guadagnato un bel “Vaffanculo,frocio !!” da parte di Egland,che ora,scorgendomi alla finestra,corre verso di me urlandomi che oggi mi fara' imparare come sono le donne somale.
Mentre Ahmed la trattiene decido che e' tempo di fare una mossa di sacrificio per dare un taglio alla situazione,percio' prendo da una sacca nell'armadio 3 o 4 mazzette di scellini e li lancio in cortile,dicendo di darli a Oio Zenab........Egland li raccoglie piangendo e si lascia condurre dal mio guardiano al taxi,lanciandomi maledizioni in somali.
Mi fa un po' pena,ma so che la potro' riavere in qualsiasi momento......e poi c'e' Jamila che si sta avvicinando con la sua iena personale..............sulla soglia dico fermamente a Fausia di aspettare nella casa di Fatuma(lei lancia un'occhiata alla compagna che le fa un impercettibile cenno d'assenso,e se ne va).
Chiudo la porta col catenaccio,metto un braccio attorno al fianco della mia compagna,e la porto in camera.....mi guarda il membro che tiene alzata la “futa”,il panno coprifianchi che si arrotola sul ventre:”Adiga hon” mi fa”non sei ancora arrivato bene e ti fai tutte le donne di Bosaso !!”(...non era l'unica a pensarla così:un mio ex-collaboratore invidioso aveva fatto arrivare a Roma la voce che io qui stavo facendo la pulizia etnica,come Vladic nei Balcani....).
Si sfila il dirah mentre io vado a prendere la tanica del Baby Oil Johnsonn …...quando lo vede fa il broncetto e dice “Marrabo !”: “...gia'” le faccio io “allora perche' sei qua ?” e appoggiandole le mani sul culo l'attiro a me..............apre la bocca e me la offre,mentre le passo le mani dappertutto....mi riempio la bocca con i suoi capezzoloni duri e li succhio vigorosamente,come piace a lei;ma quello che voglio fare e' infilarle la minchia in quel suo culo portentoso,in tutte le posizioni,per ascoltare i suoi gemiti e le sue proteste,e ignorarle implacabilmente,osservando le rughe che la passione le disegna sul viso.
La spingo sul letto e le verso un abbondante spruzzo di olio nella zona ano-vaginale,poi mi sdraio dietro di lei e incomincio a “pastrugnarla”in profondita' con le dita, introducendole gradualmente nella sua morbida e scivolosa silka le dita........quando tento di introdurre l'intera mano i suoi gemiti si trasformano in un urlo strozzato mentre lei si volta a guardarmi negli occhi e mi afferra la mano per monitorare l'introduzione ,ma non oso ancora completare il fisting per paura di provocare danni........tutte le volte che ci eravamo incontrati avevo fatto progressi in questa direzione,anche perche' mi ero accorto che la manovra la eccitava,ma volevo procedere gradualmente per evitare il rischio di creare situazioni pericolose.
Passo a stimolarle l'apertura anale,irrorando ancora con olio,e le introduco due dita in profondita' spingendo con forza fin dove riesco ad arrivare....lei fa un respiro profondo che finisce in un gemito....la giro verso di me e le salgo sopra,in mezzo alle sue gambe divaricate protese verso il soffitto,e continuo a muovermi con le dita dentro di lei,mentre la bacio appassionatamente,succhiandole quelle sue labbrone turgide e la lingua mielata.L'ano e' ormai tumefatto e sensibilizzato:lo allargo con ambo le mani ed appare una vasta apertura dal cui centro si irradiano a raggera delle profonde rughe che segnano lo sfintere......con due salti sono in bagno dove mi spargo sulle dita un po' di dentifricio e torno su di lei che mi chiede cos'e':”Lo sai, e ti piace”le rispondo(infatti non e' la prima volta che lo uso con lei e ha sempre dato prova di apprezzarlo).
Lo applico attorno al suo ano con movimenti lenti ma decisi,poi le umetto l'apertura gia' peraltro abbondantemente lubrificata,e da ultimo le applico la pasta stimolante “deeply inside “,mentre le sue labbrone imbronciate mi sussurrano:”...brucia!!”.Assumo la classica posizione della “mission”perche' la voglio guardare in faccia mentre la inculo,per non perdermi la sua espressione appassionata,gli occhi serrati con forza,la fronte corrugata,la bocca socchiusa in un muto urlo strozzato........alterno momenti di penetrazioni veloci ad alta frequenza con altri in cui le infliggo affondi radi ma violenti......le sue reazioni si adeguano ai miei movimenti......lei assume sempre la postura piu' idonea per favorire l'ingresso del mio membro ….quella che preferisco e' quando ,dopo averla messa a pecos,lei inarca la schiena spingendo in su le natiche,offrendomi il suo buchetto che io dilato ulteriormente allargandole le chiappe con le mani,prima di penetrarlo.
Finalmente,sollecitato dalle sue reiterate invocazioni”kale,abboe,kale...” le riverso nelle viscere tutto quello che rimane del mio seme,gia' abbondantemente munto in precedenza da Egland.
Giaciamo insieme riversi sul letto,completamente ricoperti di sudore..........mi dice che ha visto il giorno prima suo zio(Jamila e' una delle nipoti “naturali” del Bokor)......ha saputo che un gruppo di Migiurtin,organizzati dall'SNM, e' disponibile ad ostacolare l'avanzata della colonna governativa guidata da Oche ,ferma a Balad.Le butto la',con nonchalance,che entro un paio di settimane Omar mi fara' sapere dove potranno incontrarsi con gli Hawiya dell' USC,per coordinare gli interventi.....so che ,al piu' tardi l'indomani mattina,lo zio lo verra' a sapere.....
 
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Un racconto bellissimo, complimenti...

Adesso capisco il motivo del tuo nick: Puntlander, abitante del Puntland, regione dove si trova Bosaso...

Vero...?
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Bello bello bello...
mi ha ricordato un romanzo che lessi tutto d'un fiato, ambientato nel Congo Belga: "CANCRENA Venere Nera" di Jef Geeraerts... le memorie (vere benché romanzate) di un alto funzionario bianco fra una popolazione dalla sessualità tanto differente da quella europea e tanto più bisognosa di spiccioli.
 
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Un racconto bellissimo, complimenti...

Adesso capisco il motivo del tuo nick: Puntlander, abitante del Puntland, regione dove si trova Bosaso...

Vero...?

Mi piacerebbe esserlo di fatto,non solo emotivamente,perche' io in quella terra ho passato alcuni degli anni migliori della mia vita.....
Anche se,devo ammetterlo,ora come ora ,se mai dovessi rimettere piede da quelle parti,non avrei alcuna probabilita' di sopravvivere per piu' di qualche giorno,nella migliore delle ipotesi....
 
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Bello bello bello...
mi ha ricordato un romanzo che lessi tutto d'un fiato, ambientato nel Congo Belga: "CANCRENA Venere Nera" di Jef Geeraerts... le memorie (vere benché romanzate) di un alto funzionario bianco fra una popolazione dalla sessualità tanto differente da quella europea e tanto più bisognosa di spiccioli.

Le donne somale non hanno nessuna remora o pregiudizio nei confronti dei rapporti sessuali......anche i "gal" , come loro definiscono tutti coloro che non appartengono alla loro etnia,non vengono discriminati,anzi.....l'unica differenza tra noi ed i maschietti indigeni e' che da noi ,insieme all'amore,si aspettano anche un supporto economico,vista la nostra indiscutibile superiorita' sotto questo aspetto.
Alcune si accontentano anche solo di essere ospitate e sfamate....magari ogni tanto qualche vestito...
 
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Complimenti puntlander, proprio un bello scrivere.
E quante meravigliose situazioni, mannaggia a te.
:wink:
 
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  • #7
Complimenti puntlander, proprio un bello scrivere.
E quante meravigliose situazioni, mannaggia a te.
:wink:

Eheheheh sì (che me posssino......!!):lol:mi sono proprio divertito un sacco,oltrechè mi girava in tasca il grano e vedevo i risultati del mio lavoro,cosa non da poco !!Vero è che affrontavo con nonchalance rischi che adesso mi sembrerebbe pazzesco affrontare.....ma era la mia vita,e non potevo restare a mezzo,dovevo avere o tutto o niente.
 
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Bel racconto.
Sarebbe bellissimo se potessi corredarlo con delle foto. Non importa se non sono quelle vere delle due ragazze citate ma delle foto tratte da internet che potrebbero magari rendere la somiglianza dei trati del tuo racconto.

Per favore spiegami chi è, o cos'è, questo "Oio Zenab" ed il perchè dell'uso del dentifricio nel culo di Jamila.
 
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Quello che mi sorprende e che, non lo nego, mi fa prudere d'invidia è la predisposizione di certe donne somale a pratiche sessuali un po' estreme. Oddio, magari non è niente di sconvolgente per una donna occidentale, ma considerando la mia limitatissima esperienza con le africane ho notato che tutto ciò che deviava dal sesso super tradizionale è stato quasi sempre negato con sdegno.
Tranne rari casi opportunamente oliati dal vil danaro, questo è ovvio.
Ad esempio vorrei sapere se portare Jamila al fisting e al sesso anale un po' bizarre sia stato complicato e se rappresenti un'eccezione oppure no.
Insomma sono incuriosito ed attratto dalla sessualità di questi popoli.
E poi sì, perché no, sarebbe bello vedere delle foto che diano un'idea della qualità estetica delle donne somale che, se non sbaglio, si dice siano tra le più belle di tutta l'Africa.
 
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Bel racconto.
Sarebbe bellissimo se potessi corredarlo con delle foto. Non importa se non sono quelle vere delle due ragazze citate ma delle foto tratte da internet che potrebbero magari rendere la somiglianza dei trati del tuo racconto.

Per favore spiegami chi è, o cos'è, questo "Oio Zenab" ed il perchè dell'uso del dentifricio nel culo di Jamila.

"Oio Zenab " era la piu' anziana socia della "comune" e viveva lì con 2 delle sue figlie piu' piccole...faceva un po' da consigliere delle altre ragazze e poi aveva un sacco di conoscenze utili.
L'utilita' del dentifricio con Jamila l'avevo scoperta una delle prime volte che ci eravamo incontrati....lei diceva che non l'aveva mai fatto,ed io l'avevo convinta che avevo una cremina propiziatoria e che le sarebbe piaciuto....lei ha finto di crederci,anche perche' in quel particolare momento era suo interesse prevalere sulla concorrenza,e così si e' data....si vede che le è piaciuto,perche' poi tra noi e' diventata un'abitudine.
Da qualche parte devo aver ancora qualche foto,e se le trovo magari le inseriro' in un album(non ho ancora visto se qui si puo' fare).....pero' non so come verranno,perche' le devo scannerizzare,sono foto vecchie...
 
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Quello che mi sorprende e che, non lo nego, mi fa prudere d'invidia è la predisposizione di certe donne somale a pratiche sessuali un po' estreme. Oddio, magari non è niente di sconvolgente per una donna occidentale, ma considerando la mia limitatissima esperienza con le africane ho notato che tutto ciò che deviava dal sesso super tradizionale è stato quasi sempre negato con sdegno.
Tranne rari casi opportunamente oliati dal vil danaro, questo è ovvio.
Ad esempio vorrei sapere se portare Jamila al fisting e al sesso anale un po' bizarre sia stato complicato e se rappresenti un'eccezione oppure no.
Insomma sono incuriosito ed attratto dalla sessualità di questi popoli.
E poi sì, perché no, sarebbe bello vedere delle foto che diano un'idea della qualità estetica delle donne somale che, se non sbaglio, si dice siano tra le più belle di tutta l'Africa.

Per quanto riguarda le foto le ho buttate via quasi tutte molti anni fa in un momento di sconforto,dopo essere scampato a malapena al rischio di essere beccato da mia moglie......e' stato una specie di ex-voto,legato alla promessa di cambiar vita....e poi in quel periodo mi faceva ancora troppo male guardare i ricordi del passato.
Quanto alle abitudini sessuali delle somale ,sono cose molto particolari e legate al loro "status" sessuale:
ad esempio nessuno ,almeno a quel tempo,sarebbe riuscito a sodomizzare una "gabar"(vergine),perche' venivano convinte che dare il culo prima di essere sverginate avrebbe dato luogo ad una incontinenza anale pressoche' eterna.
Molte poi non volevano fare il bbj perche' dicevano che il testo sacro vietava di mangiare "gal",cioe' tutto cio' che era alieno e sconsacrato.
Poche accettavano di fare sesso protetto perche' diffidavano della plastica....e poi,almeno allora,alla donna somala piaceva "sentire"il maschio,e l'amore lo faceva davvero,con fk vero e voleva arrivare all'orgasmo,cosa per loro ardua (in quanto escisse)a meno di non trovare un uomo che ,conoscendo le loro esigenze,le portasse lentamente e con pazienza instancabile alla soddisfazione.
Il culo lo davano in poche solo perche' avevano paura che le altre lo venissero a sapere;se uno pero' riusciva a conquistare la loro fiducia,non avevano remore,com'era il caso di Jamila con me(avevamo ambedue troppo da perdere per rischiare di compromettere il nostro affiatamento).
Comunque parecchie "nach"(le non vergini)adoravano il fisting,e quando erano ingrifate ti afferravano il polso con ambo le mani e si impalavano da sole...
 
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Beh che dire, il tuo racconto è stato molto bello ed eccitante, però devi avere un bel po' di fegato ed essere un po' pazzo dato che L'Africa è il continente più colpito dal virus dell'HIV e non hai usato precauzioni.
 
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Beh che dire, il tuo racconto è stato molto bello ed eccitante, però devi avere un bel po' di fegato ed essere un po' pazzo dato che L'Africa è il continente più colpito dal virus dell'HIV e non hai usato precauzioni.

Tieni conto che a quell'epoca si cominciava appena a sentir parlare di AIDS,e che fonti del Ministero della sanita' assicuravano che in Somalia non c'erano ancora stati casi conclamati di contagio.....d'altronde di tutti gli Italiani presenti a quel tempo nella regione,e direi anche di tutti gli stranieri di mia conoscenza(Tedeschi,Statunitensi,francesi...)mi risulta che nessuno abbia contratto l'HIV.
Diverso e' il discorso relativo alla blenorragia e MST in genere,ma.... io avevo sempre con me il "kit" di pronto intervento:prankster2:
 
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