Al lavoro preferiscono i neolaureati rispetto ai professionisti

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Ciao come dice il titolo al lavoro si ripete la solita scena , ma questa volta sulla mia pelle.
Il direttore ha fatto un interpello per due posti di prestigio (funzionari in rappresentanza dell'istituto presso il locale tribunale ).ci metteranno anche 300 euro lordi al mese x 12 mensilità.
Ora io dico ma é possibile che si vocifera già chi sarà scelto? Sono due laureati in giurisprudenza con abilitazione d'avvocato con un esperienza che non c'entra niente con il lavoro che si dovrebbe fare e che è appena di 5 anni.
Ma è giusto secondo voi preferire all'anzianita 20ennale di funzionari che praticano quella materia dei nuovi assunti senza esperienza nel campo solo perché hanno una laurea in giurisprudenza e l'abilitazione prof3ssionale da avvocato?
Peraltro i requisiti richiesti per accedere al posto sono solo quelli di essere funzionario e basta.
Non sarebbe meglio prenderne uno nuovo assunto da 5 anni con laurea in giurisprudenza e abilitazione e uno con 20 di esperienza nel campo ma c9n laurea non in giurisprudenza? Mi chiedo
 
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definire "nuovo" un "assunto da 5 anni" non è che sia corretto. anzi.
vi è la tendenza a considerare "avvocato" e "tribunale" come sinonimi (come se, cioè, tutti gli avv.ti facessero soltanto contenzioso).
a ciò aggiungi che il titolo abilitativo (a prescindere dall'esperienza "sul campo") attribuisce sempre a chi ce l'ha un quid in più.
inoltre non fornisci info sul cv di questi sedicenti "neo assunti". in altri termini, se questi "ragazzini" hanno svolto la pratica forense (e magari un anno dopo abilitazione), che so io, presso uno studio internazionale, allora 6 mesi in quel contesto valgono quanto 5 anni di lavoro come cancelliere in un tribunale.
infine, se non si tratta di un concorso pubblico, il datore di lavoro ha discrezionalità nelle scelte.
se poi vuoi spiegazioni, anziché chiedersi cosa sia giusto in questo forum, potresti chiederle a chi ha attribuito queste 'promozioni': se hai 20 anni di anzianità in questo lavoro, uno spiegazione (come minimo) ti è dovuta. se la vai a chiedere.
 
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Questo intervento è riassumibile con una sola parola "NONNISMO", o meglio una forma psicologica di "nonnismo" esercitato.
 
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definire "nuovo" un "assunto da 5 anni" non è che sia corretto. anzi.
vi è la tendenza a considerare "avvocato" e "tribunale" come sinonimi (come se, cioè, tutti gli avv.ti facessero soltanto contenzioso).
a ciò aggiungi che il titolo abilitativo (a prescindere dall'esperienza "sul campo") attribuisce sempre a chi ce l'ha un quid in più.
inoltre non fornisci info sul cv di questi sedicenti "neo assunti". in altri termini, se questi "ragazzini" hanno svolto la pratica forense (e magari un anno dopo abilitazione), che so io, presso uno studio internazionale, allora 6 mesi in quel contesto valgono quanto 5 anni di lavoro come cancelliere in un tribunale.
infine, se non si tratta di un concorso pubblico, il datore di lavoro ha discrezionalità nelle scelte.
se poi vuoi spiegazioni, anziché chiedersi cosa sia giusto in questo forum, potresti chiederle a chi ha attribuito queste 'promozioni': se hai 20 anni di anzianità in questo lavoro, uno spiegazione (come minimo) ti è dovuta. se la vai a chiedere.
Per non parlare del fatto che non è detto che chi è "vecchio del mestiere" non sia mediocre nel proprio lavoro, rispetto ad un neolaureato con PHD conseguito all'estero. Daltro canto esistono anche neo laureati mediocri e "vecchi del mestiere" che svolgono la loro professione in modo eccellente.
 
io non sono per nessuno.

tu non hai fornito particolari spiegazioni: se cioè pensavi di avere una risposta "certa" sulla base dell'alternativa ultraquarentenne con esperienza Vs. neoassunto, allora stai parlando con la persona meno adatta a replicarti.

a studio abbiamo avuto un mero "praticante avvocato" che a 24 anni scriveva i lodi arbitrali ed aveva seguito un corso di diritto cinese a Pechino. E non è che i colleghi 40enni si rodevano il fegato: quello aveva il quid che evidentemente agli altri mancava.
analogamente, ci sono avv.ti "con esperienza" che hanno passato 20 anni a fare precetti. e questa tu la chiameresti "esperienza"?

gli anni di "esperienza" di per sé non significano nulla.
c'è gente che ha "esperienza trentennale" nella Pubblica Amministrazione ma li ha passati tutti all'Ufficio informazioni. questa sarebbe esperienza?
come mi disse una volta un amico di Londra, io non ci faccio niente se nel cv mi scrivi che fai l'avv. da 10 anni. perché magari in 10 anni hai perso tutte le cause che hai fatto. tu mi devi scrivere quanti deals hai concluso, il loro valore, quante cause hai fatto e quante ne hai vinte.

io non so cosa fai né quali siano le tue mansioni. il punto è che siccome sono 20 anni che lavori in quel posto e questa cosa dell'interpello evidentemente ti ha fatto parecchio incazzare (se non fosse così, non avresti scritto questo post alle 4 del mattino), bussa alla porta del capo (immagino che dopo 20 anni almeno un po' di confidenza l'avrai acquisita) e gli chiedi spiegazioni.
 
un'altra cosa.
ho riletto ora il titolo del tuo post.
dare del "neolaureato" ad una persona che ha superato l'esame da avv. denota un uso un po', come dire?, fuorviante dell'italiano.
si è neolaureati nei 6 mesi successivi alla laurea.
uno che ottiene l'abilitazione da avv. si è laureato almeno da 3/4 anni (anche se mi pare che ora la pratica sia stata ridotta da 24 a 18 mesi), visto che poi tra lo scritto e la pubblicazione dei risultati passano circa 4/6 mesi ed altrettanto tra tale termine e la data dell'orale.
Neolaureato un cazzo.
 
Certo che mi rode se questi che non hanno fatto una beata mazza passano davanti a chi ha lavorato 20 anni solo perché hanno una laurea e un abilitazione. Prima si dovrebbe far passare chi ha dato via il culo per 20 anni nel ramo e poi se c'è posto anche i giovani. Loro di occasioni ne possono avere di più. Io tra dieci o quindici anni me ne vado in pensione. Che occasioni mi rimangono a me ? Di lavorare come uno schiavo altri dieci o quindici anni? Le occasioni sono poche e se passano così sei inculato.. mi hanno già sfruttato 20 anni perché mi hanno tenuto nella qualifica di assistente anziché in quella di funzionario. E poi cosa vogliono ancora? Che stiamo a guardare mentre i neoassunti fanno carriera a scapito degli anziani?
Vi ricordo che per i due posti non é un requisito la laurea in giurisprudenza e nemmeno l'abilitazione. Devi solo essere un funzionario punto.
Per il lavoro che si deve fare io ho anch3 esperienza nel ramo gli altri no.
Ma tanto che ve lo dico a fare....
E poi ho scritto qui perché volevo sapere che ne pensa la gente se no non scrivevo niente!
 
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Consiglio vivamente di andarsi a fare una doccia fredda post scopata da una pay, perchè vedo che se ne ha bisogno.

Sapete... non vorrei che saltassero le coronarie, vista l'anzianità è duopo.
 
Certo che mi rode se questi che non hanno fatto una beata mazza passano davanti a chi ha lavorato 20 anni solo perché hanno una laurea e un abilitazione. Prima si dovrebbe far passare chi ha dato via il culo per 20 anni nel ramo e poi se c'è posto anche i giovani. Loro di occasioni ne possono avere di più. Io tra dieci o quindici anni me ne vado in pensione. Che occasioni mi rimangono a me ? Di lavorare come uno schiavo altri dieci o quindici anni? Le occasioni sono poche e se passano così sei inculato.. mi hanno già sfruttato 20 anni perché mi hanno tenuto nella qualifica di assistente anziché in quella di funzionario. E poi cosa vogliono ancora? Che stiamo a guardare mentre i neoassunti fanno carriera a scapito degli anziani?
Vi ricordo che per i due posti non é un requisito la laurea in giurisprudenza e nemmeno l'abilitazione. Devi solo essere un funzionario punto.
Per il lavoro che si deve fare io ho anch3 esperienza nel ramo gli altri no.
Ma tanto che ve lo dico a fare....
E poi ho scritto qui perché volevo sapere che ne pensa la gente se no non scrivevo niente!
Capisco che ti rode però è una questione di essere dalla parte bella o brutta, perché se tu fossi il "ragazzino neolaureato" certamente non ti roderebbe per nulla, anzi..
Sarò breve e parlo dal lato opposto al tuo, non per età ma per ruolo, ovvero da titolare di azienda che assume invece di essere assunto, e che conosce altri imprenditori e le loro realtà; vedo giovani alle prime esperienze che pisciano in testa ai vecchi ( non voglio essere offensivo, sto solo esprimendo il concetto in maniera estremamente cruda ) , vecchi che magari vantano chissà quale esperienza e l'esperienza c'è ma fatta male e a quell'età non hanno più margine di miglioramento, dall'altro lato vedo anche vecchi la cui esperienza è un valore immenso e giovani che magari hanno le capacità ma un etica del lavoro vergognosa. Cosa voglio dire? Che ogni caso è a se. Il problema secondo me non è preferire il titolo o l'esperienza, ma che spesso chi deve assumere non è in grado di valutare realmente quale candidato sia migliore o più meritevole.
 
Salve. Io sono da anni nella tua stessa situazione, ma opposta. Premetto che non sono laureato, ho soltanto il diploma superiore, ma dove lavoro ( e faccio un lavoro da operaio) mi sono visto passare avanti ( con qualifica di responsabile) persone che hanno la terza media presa alle serali. Mi rode? Forse si, ma la vita lavorativa che fanno, alla fine, io non vorrei farla: tutti i giorni 10 ore di lavoro, riunioni in cui vengono spesso cazziati per errori che magari non hanno neanche fatto e altre cose che secondo me rendono la vita lavorativa e privata un inferno. Alcuni prendono le medicine contro l'ansia, altri sono stati licenziati in tronco. Per cosa? 300 o 400 euro in più al mese? Io rimango operaio & contento. E mi godo la vita, con quel poco o tanto che mi da.
Se mettessero uno laureato sopra di me, non mi arrabbierei: potevo studiare anch'io fino alla laurea, ma non l'ho fatto; chi studia dovrebbe avere la mente fresca ed elastica, quindi magari essere migliore ( sicuramente) di me che sono anziano ( e rincoglionito).
Un'altra cosa: dove lavoro io, il " si vocifera " sono cazzate enormi dette da persone che chiacchierano perché hanno la bocca ( son chiacchiere da bar).
Ovviamente io parlo dal mondo operaio, negli uffici succede in maniera diversa.
Grazie
 
solo perché hanno una laurea e un abilitazione.

"solo perchè ".
Ecco uno dei motivi per i quali i laureati italiani - a maggior ragione se muniti pure di altro titolo, abilitazione o master - fuggono all'estero.
Aggiungo che abbiamo il minor numero di laureati d'Europa: a malapena il 30% nella fascia di età 24-35 anni.
Continuiamo pure a trattarli male ed a criticarli " solo perché" sono laureati e specializzati, ritenendo che i titoli di studio non contino: a breve, in Italia non avremo più alcuna competenza in circolazione.
Sembrano averlo capito anche fuori dall'Europa: non mi risulta che tra i permessi di soggiorno, rilasciati nel nostro paese per lavoro, abbondino quelli ad alta specializzazione scientifica o accademica.
Dunque, perfino i laureati in paesi stranieri ci evitano come la peste: constato infine che se uno straniero studia e si laurea in Italia, potete star certi che non si ferma qui.
 
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Certo che mi rode se questi che non hanno fatto una beata mazza passano davanti a chi ha lavorato 20 anni solo perché hanno una laurea e un abilitazione. Prima si dovrebbe far passare chi ha dato via il culo per 20 anni nel ramo e poi se c'è posto anche i giovani. Loro di occasioni ne possono avere di più. Io tra dieci o quindici anni me ne vado in pensione. Che occasioni mi rimangono a me ? Di lavorare come uno schiavo altri dieci o quindici anni? Le occasioni sono poche e se passano così sei inculato.. mi hanno già sfruttato 20 anni perché mi hanno tenuto nella qualifica di assistente anziché in quella di funzionario. E poi cosa vogliono ancora? Che stiamo a guardare mentre i neoassunti fanno carriera a scapito degli anziani?
Vi ricordo che per i due posti non é un requisito la laurea in giurisprudenza e nemmeno l'abilitazione. Devi solo essere un funzionario punto.
Per il lavoro che si deve fare io ho anch3 esperienza nel ramo gli altri no.
Ma tanto che ve lo dico a fare....
E poi ho scritto qui perché volevo sapere che ne pensa la gente se no non scrivevo niente!
Consolati.
Non so se riterrai il mio intervento attinente e consono.
Ho 60 anni e sono da 42 nello stesso settore , ho esperienze diverse certificate e pesanti.
Di recente ad un colloquio di lavoro per un importante cantiere nel milanese mi è stato risposto:
".. no prendiamo un neo diplomato che ci costa meno..."
Napo
P.S. altre considerazioni non faccio perché sarebbero infarcite di imprecazioni blasfeme
 
Certo che mi rode se questi che non hanno fatto una beata mazza passano davanti a chi ha lavorato 20 anni solo perché hanno una laurea e un abilitazione. Prima si dovrebbe far passare chi ha dato via il culo per 20 anni nel ramo e poi se c'è posto anche i giovani. Loro di occasioni ne possono avere di più. Io tra dieci o quindici anni me ne vado in pensione. Che occasioni mi rimangono a me ? Di lavorare come uno schiavo altri dieci o quindici anni? Le occasioni sono poche e se passano così sei inculato.. mi hanno già sfruttato 20 anni perché mi hanno tenuto nella qualifica di assistente anziché in quella di funzionario. E poi cosa vogliono ancora? Che stiamo a guardare mentre i neoassunti fanno carriera a scapito degli anziani?
Vi ricordo che per i due posti non é un requisito la laurea in giurisprudenza e nemmeno l'abilitazione. Devi solo essere un funzionario punto.
Per il lavoro che si deve fare io ho anch3 esperienza nel ramo gli altri no.
Ma tanto che ve lo dico a fare....
E poi ho scritto qui perché volevo sapere che ne pensa la gente se no non scrivevo niente!
Nessuno può dire se hai ragione o torto, ma ti vorrei dare un’altra chiave di lettura che è tra le righe che tu stesso hai scritto:

Tu ormai sei lì, tra 10-15 anni vai in pensione, magari mezzo scoglionato da tanti anni di lavoro e delusioni. Magari dopo 20 anni guadagni discretamente rispetto ad un neo laureato. Le probabilità che tu cambi lavoro a questa età è bassa, se non ti stesse bene questa situazione ti guarderesti intorno e andresti via… sempre che tu non ti renda conto che il mercato del lavoro non ha molto spazio per i 45-50enni e finiresti per restare lì dove sei.. quindi investire su di te da poco beneficio (perché il rischio che tu vada via è basso).

Un “neo” brillante invece è un investimento a lungo termine, certo ha più possibilità di andare via finché ha uno stipendio basso e meno esperienza.. non è (ancora) scoglionato, deve dimostrare a se stesso quanto vale: quindi se lo promuovi lo premi sia economicamente sia come responsabilità, lo fidelizzò e si sentirà in dovere di dare ancora di più per ripagare la fiducia e potrà farlo liberamente senza ancora vincoli di famiglia e figli.

Poi, tutto ciò che è il “vecchio” modo di ragionare si scontrerà con la nuova mentalità giovanile rispetto al lavoro.. dove la tendenza è di avere più tempo libero anche a scapito dei soldi, ma questo devono ancora capirlo tutti
 
Ma come siamo arrivati al punto che in sto paese si è “giovani” e dunque in gavetta in eterno? Ma un povero cristo ultra trentenne con le carte in regola potrà essere ritenuto in grado di ricoprire ruoli di responsabilità?
 
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