Alla ricerca dell'attitudine

[OscarDabagno]

Dopo un quarto di secolo di esercizio del nostro comune hobby e un numero abbondantemente in tripla cifra di pay sognate ai quattro angoli del globo è tempo di riflessioni.
Sono giunto alla conclusione che per me non è tanto importante la componente estetica quanto l'attitudine (è questo io l'ho sempre detto).
Ma come definire l'attitudine di una pay?
Per me è importante che un'incontrista sia onesta, laboriosa e abbia la stessa dote di S. Francesco...ossia sappia parlare agli uccelli.
Allora divido l'attitudine di una pay in 4 sottovoci: Onestà, competenza, velocità, vocazione.
Per onestà intendo la veridicità delle foto, il rispetto degli accordi su pratiche e rates, la puntualita', l'assenza di pigrizia o lassismo nello svolgimento del compito.
La competenza riguarda tanto l'esecuzione tecnica delle pratiche quanto l'igiene del luogo e della persona.
La velocità concerne il tempo d'esecuzione delle pratiche: se mi sbologni in meno di 15' sei in ogni caso deficitaria sul rapporto qualità/prezzo perchè io il cinquantino me lo guadagno in una giornata di lavoro. Tra i 15' e i 25' colloco la marchetta media. Oltre 25' la pay paziente e disponibile che non guarda l'orologio.
Ovviamente le predette tempistiche sono tarate sulla scopata basica da 50 rose che è l'opzione d'incontro da me prediletta.
La vocazione costituisce poi la voce più importante e consiste nella propensione della pay a svolgere il suo mestiere.
Le pay veramente vocate, provviste cioè di doti istrioniche ed empatia al punto tale da fingere feeling e spontaneità sono perle rare il cui numero ogni vero punter custodisce in un'agendina per timore di smarrire il cellulare.
L'ideale è dunque la pay onesta, competente, vocata e che non guarda l'orologio...ma è quasi un modello astratto.
Allora vi chiedo: se non si può avere tutto voi cosa preferite?
Io se dovessi rispondere con la ragione direi che è meglio una pay onesta, laboriosa e tranquilla nei tempi che non guardi l'orologio anche se non troppo capace a letto.
Se dovessi rispondere con l'uccello direi meglio abile e brava a farmelo tirare ma che mi sbologna in 10'.
Voi che ne pensate?
Saluti,
Oscar

 

[Infizz]

Ho imparato che spesso (uso le definizioni di cui sopra) onestà e vocazione sono inversamente proporzionali, nel senso che quelle meno precise talora si dimostrano delle macchine da sesso a cui è difficile tenere testa. Per contro, spesso competenza e velocità vanno di pari passo, per cui le più tecnicamente capaci sono quelle che di conseguenza riescono a sbrigare la pratica in dieci minuti.

Ciò posto, premesso che se la loft non ha un'onestà almeno minima (foto autentiche, rispetto dell'appuntamento preso), o l'otr eccede con la velocità (per cui il tempo dell'imbosco a superiore a quello del trombo), con me non hanno futuro dopo il primo incontro (o neanche quello), per me l'aspetto prevalente è il potenziale.
Mi spiego: per me non conta ciò che fa, come lo fa, o quanto lo fa durare, al primo incontro. Io mi interrogo sul fino a dove (a mio avviso) può arrivare: ed è dove c'è il potenziale maggiore, che mi piace spingermi sempre oltre.
Per cui la risposta alla domanda se non si può avere tutto voi cosa preferite? per me è: preferisco trovare poca vocazione e competenza, ma sapere che potrò aumentarle ogni volta un poco in più. Per contro, mi smonta capire sin dal primo incontro che più di tanto, non verrà fuori, e che dunque ogni ulteriore incontro sarà solo una stanca replica del primo.
Vado controcorrente, ma non sono per il cocco ammunnato e buono.

Vulé 'o cocco ammunnato e bbuono
Ad litteram: volere l'uovo sgusciato e pronto (per esser mangiato). Detto ironicamente di chi non si vuole impegnare neppure nei più piccoli lavori e preferisca esser servito di tutto punto; nella fattispecie il cialtrone di turno non intende sottostare neppure alla risibile fatica di sgusciare un uovo bollito... Il cocco della locuzione non è il frutto della pianta tropicale, ma semplicemente l'uovo che - con voce gergale fanciullesca è così chiamato richiamandosi al verso della gallina; l'aggettivo buono unito al precedente aggettivo ammunnato (mondato,sgusciato)è usato nel parlar napoletano non per significare la bontà del sostantivo cui è riferito, quanto per designare l'immediata fruibilità del medesimo sostantivo di riferimento; qui nel caso dell'uovo, una volta che sia mondato vien subito buono per esser mangiato.

 

[OscarDabagno]

Grazie della risposta Magnifico Rettore,
devo dire che i gradi accademici sono decisamente meritati nel tuo caso
Importante la precisazione che fai sul POTENZIALE
Ed infatti come punter aspiro da sempre a un percorso di fidelizzazione che mi garantisca alcuni porti sicuri variabili a seconda dei momenti oltre al piacere della scoperta in altre occasioni.
E quali sono a tuo avviso i segnali che in una fanciulla c'è potenziale e che la qualità degli incontri possa evolvere nel tempo in modo che i successivi non siano una sbiadita copia anastatica del primo?
Saluti,
Oscar
p.s. il rapporto d'inversa proporzionalità tra ONESTà (rectius precisione) e VOCAZIONE l'ho riscontrato pur'io, spesso le gran porche purtroppo sono sciatte nella gestione dell'agenda, danno buche, si fanno attendere, sono di ardua reperibilità.

 

[tillo]

Cosa preferisco?
La capacità di entrare in sintonia con il mio uccello, visto che è sempre lui che decide.
Posso dirti che qualche anno fa ho frequentato assiduamente per tre anni una brasiliana, che fisicamente non era un granché, non era assolutamente il mio tipo, eppure aveva una capacità di mettermi a mio agio e di farmi tirare il cazzo che era straordinaria.
Si accontentava del cinquantino, non avanzava pretese al rialzo, in una ventina di minuti si concludeva il tutto, ed ogni volta che ci tornavo mi trattava come un amico.
Con il tempo ha iniziato a farmi confidenze, mi disse anche che aveva un uomo qui in Italia, che lui era molto bravo a stare con lei poichè lei in brasile aveva cinque figli. Già, cinque figli, un fisico non proprio fresco, eppure con lei facevo scopate meravigliose.
Era un rapporto rilassato e disinteressato, vederla era davvero un piacere. La bellezza conta fino ad un certo punto. La capacità di creare empatia molto di più.

Dimenticavo: ogni volta che prendevo un missile tornavo subito da lei, che compensava abbondantemente le fregature prese.

 

[Infizz]

E quali sono a tuo avviso i segnali che in una fanciulla c'è potenziale e che la qualità degli incontri possa evolvere nel tempo in modo che i successivi non siano una sbiadita copia anastatica del primo?
.

Ahimè, non so rispondere a questa domanda. Almeno non con elementi oggettivi.
E' una sensazione.
Come dice Tillo, percepisco se tra me e la ragazza c'è empatia, ed in caso positivo, so che si potrà andare a migliorare. Circa il 'fino a quale punto si potrà arrivare', è una cosa che sento dentro.
Se riesco a razionalizzare ed oggettivare in modo più appropriato, vi farò sapere.

 

[PNorth]

Cosa preferisco?
La capacità di entrare in sintonia con il mio uccello, visto che è sempre lui che decide.

Tutte opinioni giuste e rispettabilissime. Estrapolo solo questa frase un po' a caso solo per dire la mia: siccome a decidere è spesso l'amichetto al piano di sotto, che ringrazia per tutte le qualità descritte nei post precedenti, il mio è molto sensibile comunque all'estetica della ragazza, la Bellezza poi è soggettiva e anche la "quantità" che ne deve possedere la ragazza per ciascuno di noi è diversa. ma volevo solo dire che per me è abbastanza imprescindibile...

 

[ChristianJackal]

A volte posso ritrovarle non come sono nelle foto, però se ha un'attitudine meravigliosa... Beh diciamo che si fa "perdonare".

 

[rexgotorum]

L’attitudine è una componente soggettiva in una puttana perché, se c’è, la possiamo cogliere a modo nostro. L’attitudine a fare un bocchino, per esempio. Conosco una signora, non so come fa, che me lo ingoia fino alle tonsille e un’altra che me lo ciuccia piano piano sulla punta, e indovinate quale preferisco di gran lunga.
O meglio, preferisce lui.
Little Fat Boy

 

[OscarDabagno]

L’attitudine è una componente soggettiva in una puttana perché, se c’è, la possiamo cogliere a modo nostro. L’attitudine a fare un bocchino, per esempio. Conosco una signora, non so come fa, che me lo ingoia fino alle tonsille e un’altra che me lo ciuccia piano piano sulla punta, e indovinate quale preferisco di gran lunga.
O meglio, preferisce lui.
Little Fat Boy

A mio avviso l'attitudine nel suo complesso non è molto soggettiva.
La capacità di dar piacere si perchè siamo tutti diversi e ci piacciono cose diverse.
Ma sul rispetto delle sigle concordate e dei tempi stabiliti, la pulizia della persona e della location, la maniera di rapportarsi al cliente, la puntualità, la laboriosità (assenza di pigrizia e lassismo) c'è ben poco di soggettivo...anzi...
E son tutte componenti dell'attitudine secondo me.

 

[bon_scott]

Escludendo la modalità svuotata, caso sì comune, ma che fa un po' storia a se', ognuno di noi ha, per gli incontri lunghi, esigenze differenti che dipendono da tanti fattori: età, compagna refrattaria a certe pratiche, feticismi vari, quanta figa abbiamo visto in generale e così via. Diversa sarà, quindi, l'attitudine che andiamo cercando.

Per me, l'attitudine ideale è quella della compagna di giochi, una che non mi faccia annoiare. Può riuscirci con il sesso, sia se si pone come "tigre", sia se, invece, è passiva, ma accondiscendente, però, difficilmente, ci riesce se non è simpatica (ed allegra) di suo. Se tutto questo c'è, il resto passa in secondo piano, tranne mi venga negato l'anale, benché concordato, naturalmente. E considero l'anale a metà (una posizione, non fino in fondo ecc) la peggiore delle negazioni.

Però in quasi tutti i miei incontri pretendo un orario, che non significa che chiamo dieci minuti prima, significa, invece, "vengo alla tale ora". In mancanza di accordo, declino, fosse anche la più desiderata del reame.

 

[nocturnal90]

oh casso...

 

[a.agenore]

Beh è difficile rispondere in modo univoco direi che l'idelae è il miglior compromesso tra le varia possibilità elencate a parità di prezzo.

Ad esempio per me l'igene è dote imprescindibile e di base, forse direi i all'onestà, so esattamente cosa trovo e vado in porto sicuro, se poi la trovi onesta, tecnicamente preparata e pure gnocca... in questo senso ho due nomi che mi frullano in testa ma con rate doppi o tripli al 50 ino e non era il servizio base
Entrambi questi nomi sono perfettamente consapevoli del ruolo e della recita in atto ma onestamente non travalicano il limite. Direi che queste due pay da me conosciute e recensite pur diversissime erano in primis fondamentalmente oneste con loro stesse. Hanno preso coscienza del loro mestiere proponendosi al punter in modo leggero regalando un sorriso, un sesso adatto al punter di turno e di qualità, riuscendo a capire il punter che hanno di fronte e illudendolo di essere in quel momento il loro rè.
Perchè per quanto io sia bravo dubito molto, con due donne della loro esperienza di essere capace di soddisfarle appieno in un giorno dove hanno già avuto altri incontri, in una settimana piena di appuntamenti in un mese con la fila di persone in prenotazione per un incontro, e questa fila c'è tutti i mesi dell'anno... eppure queste due almeno con me ci sono riuscite e non una sola volta magari per caso. Forse mi basta poco ma tant'è.

 

[Alex_stesi]

per me va molto a periodo,

in passato cercavo principalmente la prestazione e la valutavo con il tempo che impegava la tipa a far tornare il boss sull'attenti dopo il primo round!

Ora cerco la figa assoluta, la velina, la ragazza alla Belen, non mi interessa tanto cosa fà, anche perchè se non mi piace il suo modo di comportarsi, mi metto sopra e decido io i tempi e i modi della trombata!

 

[ChristianJackal]

De gustibus. A me le veline quando sono delle stirate con la puzza sotto il naso mi smosciano automaticamente.