Anacleto e Romoletto

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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Anacleto e Romoletto sono i mariti, ripettivamente, di Ines ed Ada e, come le loro due consorti, so amici per la pelle...
Anacleto fai i "lavori socialmente utili" per l'azienda comunale "La monnezza? Un'opinione!", l'hanno assunto da poco, grazie alla raccomandazione de Romoletto, che fa da autista ad un noto assessore capitolino, la cui integrità morale è pari alla mortadella cavalcata dalla Marini nel film "la Bambola" di Bigas luna...
Tutti i giorni va a lavorare senza sapere cosa dovrà fare, ancora non gli hanno dato una mansione fissa. Un giorno lo mettono a fare il netturbino, un'altro ad innaffiare le aiuole e così via... Ieri mattina gli hanno messo in mano un martello pneumatico, mai usato in vita sua, e ha dovuto usarlo tutto il giorno... capirai, poverello, non ha mai fatto un cazzo in vita sua e la sera è arrivato a casa così stanco che Ines nantro po neanche lo riconosce, non l'aveva mai visto così... si butta sotto la doccia, s'infila il pigiama de Homer Simpson e si siede a tavola per cenare... Ines ha preparato una cofana de pasta e facioli, il suo piatto preferito... Anacleto se fa tre piatti uno dietro l'altro, accompagnati da un litrozzo de Frascati rosso... dopo cena se sparapanza sul divano, telecomando regolamentare in mano, carellata da record condominiale fino a che non trova GBR dove danno la replica dell'ultima partita della Roma... insomma, guai a chi glie rivolge la parola... neache a dirlo squilla il telefono...
Ines: Anacleto, è Romoletto...
Anacleto: e moh che vole questo?
Ines: e che ne so io, mica faccio la maga!
Anacleto: vabbeh, damme er telefono...
Romoletto: ahò, stò sotto casa tua, sei pronto?
Anacleto: EH?!?
Romoletto: come eh, mortacci tua, ciavemo appuntamento co que due sgallettate ar bar de Pino er cravattaro, daje che m'hanno già chiamato sette vorte!
Anaceto: cazzo, ciae raggione... e moh che cazzo glie dico a Ines...
Romoletto: ma sei fracico? Ada stà a veni a casa tua, è venerdì, stasera eschino insieme, come tutte le settimane... a proposito, ma ce metteranno le corna...
Anacleto: Inesssssssssssss... ma che esci?
Ines: e certo che esco, è venerdì, me stò a preparà...
Anacleto: a Romolè, va beh, come esce me preparo e scenno...

Come Ines esce, Anacleto de corsa si infila pantaloni e camicia bianca coi pizzi, rigorosamente aperta, con il crocefisso in bella vista, che in mezzo ar pelo der petto fa sempre il suo effetto...

In macchina con Romoletto...
Anacleto: ma che dici, ce stanno?
Romoletto: e che ne so, io ho ciattato con "stella incantata", m'ha detto che porta n'amica, "venti d'oriente"... che te devo dì, me sembrino esotiche...
Anacleto: ma t'ha mannato una foto?
Romoletto: no... cioè, me la voleva mannà, ma voleva che puro io gliela mannavo... e quale je mannavo, so pure senza due denti, sai che figura de merda!
Anacleto: mortacci tua, vedrai che cassonetti saranno...
Romoletto: Ma quale cassonetti, tu che ne sai de internette... lì girino certe sorche che manco te lo immagini...
Anacleto: sarà... ahò, apri il finestrino, che devo scurreggià!
Romoletto: e no è, moh cominci? guarda, se scurreggi davanti a quelle due, te lascio a piedi!
Anacleto: e che t'ho da fa, Inesse ha fatto pasta e facioli.... lo sai quanto me piace...
Romoletto: o porca troia, sarà un bagno de sangue...

Arrivano al bar...

Romoletto: meno male che semo arrivati, c'è una puzza de merda in questa macchina che pe levalla ce vole la scopa!
Anacleto: me sa che è meglio che lasci i finestrini aperti... nun se sa mai che le dovemo portà da qualche parte...
Romoletto: namo, va!

Come entrano nel bar...

Pino er cravattaro: ecco, mancavate solo voi due, avemo riunito le famiglie!

Ad Anacleto e Romoletto se gela er sangue... se guardano in faccia smarriti, nun cianno er coraggio de guardà in sala... una voce stridula... "e voi che cazzo ce fate quà?"... a due metri da loro, Ines ed Ada, vestite come due pischelle, con la panza che glie straborda dalle cannottierine che faticano a trattene le zinne dentro, li guardano inferocite... "Noi è, e voi due? Nun dovevate annà alla serata de beneficienza?"...
Ada: si, li mortacci vostra, la volevamo da a due cofani come voi! Ma nun ve vergognate, du padri de famia, che cercate, de scopà? Ma se v'addomentate a carosello!"
Anacleto: senti chi parla, "stella INTRONATA" e "profumo DEI CASTELLI"! E voi? Du madri de famia in un bar de stò tipo a fa l'incontri co li sconosciuti! Zoccole! Ecco che siete!"
Pino er cravattaro: ma li mejo mortacci tua, quì dentro c'è la crema!"

Al che parte la prima bottigliata, in fronte a Romoletto, Ada come vede er marito sanguinà dalla fronte se leva uno zoccolo e lo spara in faccia a Pino er cravattaro, colpevole della bottigliata, Anacleto, colto da un improvviso mar de panza, fa per andare di corsa al cesso, Ines, inviperita, pensando stesse fuggendo, glie fa lo sgambetto e lui casca sopra un tavolo, quelli se incazzano e cominciano a menaje, Pino, con le gengive sanguinanti per la zoccolata de Ada, strilla come un matto dicendo che chiama la polizia, Rodolfo la faina, come sente parlà d polizia, inguatta l'orologi de "importazione" che stava vendendo ad una coppia di giapponesi che credevano di essere in un caratteristico localino della capitale e non in una bettola di infimo ordine, Annarella, la moje de Pino, prende per i capelli una che je stà sur cazzo perchè tutte le sere ciocca il marito e glie sbatte il muso sul bancone, la cassiera, visto il parapiglia se frega l'incasso e da la colpa a "striscia", noto tossico che frequenta il bar tutte le sere, qualcuno tocca il culo ad Ada che se gira incazzata nera e da una borsettata in faccia a Galeazzi, il bisteccone, fuggito da una clinica lì vicino dove era stato ricoverato per disintossicarsi dai panini con la porchetta, chi entra e vede quello che succede prova a placare gli animi, ma per tutta risposta qualcuno gli tira una pizza dietro il collo.... insomma, degenera, qualcuno finalmente apre le porte e tutti fuggono...
Ada, Ines, Anacleto e Romoletto tornano a casa insieme, in silenzio... Anacleto, nun se trattiene e scurreggia... è un delirio, na puzza de merda allucinante... chi sanguina, chi ha l'occhio pesto, Ada ha una zinna de fori perchè gli hanno strappato la cannottierina... all'improvviso Anacleto comincia a ridere... gli altri prima lo guardano stupiti... poi iniziano a ridere anche loro... quella notte sono andati a casa... e dopo aver curato alla meglio bozzi e ferite sono andati a letto... e hanno fatto l'amore come non facevano da anni...


ah l'amore... che amore è se non è litigarello...

Livio
 
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