Valutazione sintetica della mia esperienza:
(1/5) ★☆☆☆☆
INSERZIONISTA: Angelica Faliero Top Class Luxury Escort Italiana
RIFERIMENTO INTERNET:
Escort Milano | ANGELICA FALIERO escort in Milano
CITTA': Napoli
NAZIONALITA': Italiana
ETA': 40+
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto non aggiornate
SERVIZI OFFERTI: non ho chiesto nello specifico
SERVIZI USUFRUITI: dfk bbj latoA latoB cum in condom
COMPENSO RICHIESTO: tariffe apprese in corso d’opera al telefono non aveva specificato che bbj andava remunerato a parte:
200 per orale coperto etc. e 30 minuti
250 per orale scoperto etc. e 30 minuti
300 per orale scoperto etc. e 60 minuti
COMPENSO CONCORDATO: 300
DURATA DELL'INCONTRO: 55 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Angelica rientra nella categoria “donne mature”, ho letto “ragazza” in qualche recensione ma ha le sue primavere e il vezzeggiativo potrebbe essere fuorviante. In quanto appartenente a tale categoria non bado agli inestetismi del tempo, la ruga in viso diventa “d’espressione”, le imperfezioni della pelle trascurabili rispetto ad un quadro di insieme sicuramente arrapante. Ha un viso angelico che unitamente alla chioma bionda sono molto piacevoli. È un tripudio di chirurgia estetica, ahimè nella fase calante però, dal viso al fisico asciutto , piccino, minuto e allenato. Risaltano le enormi tette la cui consistenza però non mi ha fatto impazzire. Meravigliosi i capezzoli, scuri rispetto alla sua pelle diafana, ampie areole e grossi bottoncini. Sedere che ha perso la rotondità burrosa delle foto a vantaggio di una muscolatura tonica e definita, ha un culino di marmo che però usa per contrarlo e rendere difficoltosa la penetrazione da dietro.
ATTITUDINE: missile terra aria a gittata interplanetaria
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
NUMERO DI TELEFONO: 3928076020
INDEX: 39280760xx
EF ID: 43487
LA MIA RECENSIONE:
Ci sono incontri sfortunati, quando avvengono tendo a prendermi la maggior parte della responsabilità. Considero il fatto che io possa non piacere, che il feeling non scatta a comando. Mi guardo bene dal dare le colpe all’operatrice. Ma c’è un limite a tutto, anche alle prese per il culo. Mi limito a raccontare quanto accaduto poi ognuno ne tragga le proprie conclusioni.
Angelica è sempre stato un mio chiodo fisso, forse perché ritenevo rispondesse all’identikit della maiala matricolata, florida e disinibita, forse perché cognomata e per assonanza in qualche modo associata alla Folliero di cui sono grande fan. In lei vedevo un’imprevedibile escort di lusso, considerato anche il fatto che è abbastanza “siglante”. Almeno per come mi era parso di capire. Il resto l’avranno fatto le recensioni, qualcuna qui sul forum di qualche collega che è stato più fortunato di me, le comparsate in tv, alle iene, sui giornali, sempre in concomitanza con la pubblicità del sito Escort Advisor, noto portale di compravendita di fuffa.
Le ho telefonato per chiedere come incontrarla e lei mi ha detto che mezz’ora della sua compagnia aveva un costo di 200 mentre un’ora 300. Non mi sono premurato di chiedere in merito ai servizi, pensando di avere a che fare con una professionista a 360 gradi. Le ho chiesto disponibilità per mezz’ora con possibilità di upgrade a un’ora se c’era feeling. Abbiamo fissato l’incontro di lì a mezz’ora dato che ero appena uscito dalla doccia e avevo anticipato le abluzioni.
Mi sono recato da lei, a via Toledo, isola pedonale (‘tacci!) in un appartamento che definire dozzinale sarebbe come voler minimizzare. Era una casa vacanza, quindi nemmeno una sistemazione prettamente dedicata al meretricio, magari scelta nello specifico per lavorare indisturbata. Mi ha accolto in lingerie, in cui faceva la sua porca figura. È stata calorosa e gentile al mio ingresso ma poco ospitale invitandomi a sistemarci per la copula su un letto ad una piazza sola, nell’anticamera, coperto da un telo bianco da bagno, di quelli di spugna, letto che faceva angolo una specie di chaise longue. Diceva che il letto matrimoniale nell’altra stanza faceva rumore. La cosa all’inizio non mi dispiaceva ma ero ignaro che invece di facilitarmi in posizioni un po’ inusuali avrebbe poi fatto di tutto per ostacolarmi. Intanto il sottofondo che aveva scelto era dei Cigarettes After Sex, che a me piacciono molto:
Tornato dal bagno abbiamo cominciato a baciarci. Durante il petting era un continuo ansimare, troppo accentuato per i miei gusti. C’è da fare una distinzione: un conto è che al culmine del crescendo mi inciti magistralmente “sì, sfondami il culo, riempimelo tutto, farciscimi bene...” (rapporto protetto ovviamente), diverso è un mugolio ad ogni piè sospinto quando ancora manco si sono scaldati i motori. Nel secondo caso si perde credibilità, il consumatore non ha più percezione di cosa realmente faccia piacere oppure no e si ritrova a brancolare nel buio del palcoscenico di una farsa teatrale a riflettori spenti. Sono passato al daty beccandomi un pissing non richiesto. Questa cosa di dover squirtare per forza e di simulare orgasmi al contempo sta sfuggendo di mano. Essendo urina, gialla e abbastanza aromatica, si aggiunga l’orgasmo inverosimile per tempistica e per rappresentazione, la cosa mi ha disturbato nella misura in cui mi sono sentito preso per il culo.
Mi sono asciugato alla meglio, abbiamo ricominciato a baciarci e a strusciarci, lei era stesa su quel letto singolo, ho provato a metterglielo in bocca e si è ritratta dicendo che per l’orale scoperto bisognava integrare con 50 euro. Le ho detto, serafico, che avrei preferito che avesse chiarito questi aspetti al telefono e non sul più bello. “No è che non ho capito cosa volevi fare”. A quel punto avrei fatto bene a chiedetele di farci una partita a scacchi ma mi sono alzato dal letto per prenderle i soldi che mi richiedeva, pervaso dallo squallore della situazione ho preso l’altra busta, quella per upgrade a un’ora, insieme a quella che era già sul tavolo le ho consegnate nelle sue mani dicendo di vedere un po’ cosa si potesse fare e di dirmi se ci fosse altro che andava remunerato a parte. A quel punto ha detto che andava bene così. Mi giravano i coglioni a mille, pertanto sono andato in bagno a resettare un attimo e a pulirmi del piscio di prima.
Quando sono tornato i suoi telefoni squillavano continuamente, prima uno, poi l’altro, incurante lei, incurante anche io. Abbiamo ricominciato da dove ci eravamo interrotti. Ha concesso bbj con affondi deep, baci e leggero dirty talking. Fastidioso il fatto che avesse i condom nell’altra stanza quindi quando i preliminari portavano l’eccitazione a livelli decenti, tutto si spegneva perché lei doveva andare a prendere i preservativi in camera da letto. Uno alla volta. Durante il rapporto serrava le cosce e assumeva posizioni che mi rendevano difficile la penetrazione, complice anche il lettino singolo che non è proprio il massimo. A pancia in giù contraeva i glutei che così induriti non consentivano un’agile sodomizzazione. Ho dovuto chiederle di rilassarli perché era diventato pressoché impossibile continuare. Quando mi si è seduta addosso stava ferma senza accennare minimamente ad un su e giù. Tanta palestra frequentata inutilmente. Alla missionaria agguantava il pene con la mano per stimolarlo a scoppiare prima e per ridurre la profondità della penetrazione, quando mi sono lamentato dell’impedimento ha tolto la mano dal mio membro ma ha continuato ad usarla per parare i colpi tenendola tesa sul mio inguine. Intanto, tra fiotti giallastri vari, ha simulato un orgasmo, e se ho il dubbio che nella mia carriera qualche orgasmo possa essere stato finto, del suo godimento ne ho la certezza. Simulato di sana pianta. Cambio posizione, penso un po’ a me stesso, intanto lei aveva in volto, una chiara espressione di insofferenza che è differente da quella di sofferenza, anche se lamentava continuamente dolore “piano, mi fai male! Aspetta, non così...”. Non le credevo, ma una donna che in quel frangente ti dice che soffre, vero o non vero, per quanto si possa essere cinici, ti fa sentire un po’ una merda. Le ero nel culo quando le ho chiesto dove potessi venire. Volevo mettere fine a quella triste storia. Propongo la bocca e mi dice che non si può, che è pericoloso. Ok, riempio il gommino e fine del primo round.
Torno dal bagno e il telefono ancora squillava. Infastidito le dico “sta squillando” da intendersi come “zittiscilo”. Lei invece lo ha interpretato come un invito a rispondere e così ha fatto. Mi sono dovuto sorbire lei che faceva la miciona inutilmente con un morto di figa che non sapeva nemmeno esprimersi in lingua italiana che aveva chiamato per chiederle se avesse un account Facebook. E lei invece di abbreviare “va bene se ora hai un impegno puoi venire stasera” e quello a telefono “no sto impegnato pure stasera ma hai Instagram?”. In quel momento ho pensato che fossi in una candid camera.
Ed ecco la mia ostinazione a voler cavare del buono anche da un missile:
“Angelica ascolta, il denaro per me è niente, ma lo considererei ben speso se mi dicessi cosa c’è in me che non va? Non ti piaccio? Ho fatto qualcosa che ti ha infastidito? Ho detto qualcosa di inopportuno? Dimmi la verità, sii brutale ma spiegami così imparo”. Lei ha dissimulato dicendo che era tutto apposto e che non c’era nulla che non andasse bene. E meno male.
Non sapevo se rivestirmi e andarmene o rimanere. Mi ha abbracciato e mi ha baciato, distraendomi dai miei dubbi.
Era di nuovo stesa sul letto intenta a strofinare il piercing che ha sulla lingua sulla mia cappella. Succhiava avidamente accompagnando l’atto d’adorazione con una dirty talk leggero, molto infoiato e molto ingoiato. Devo ammettere che ha il dono della parola che penetra la mente. Ho allungato una mano all’indietro per massaggiarle il clitoride. Poi medio e anulare nella fica e ravanata, ha cominciato ad ansimare fino a fingere l’ennesimo orgasmo accompagnato da pissing abbondante. Solo che il telo bianco si era tinto di un’opera astratta, rosso sangue. Ennesima doccia gelata. Senza fiatare sono andato in bagno e lei si è alternata a me. Le ho chiesto spiegazioni e mi ha accusato di averla graffiata con le dita. La cosa mi ha disturbato notevolmente perché voler scaricare su di me la responsabilità dell’accaduto arrivando ad incolparmi, l’ho trovato di una scorrettezza inqualificabile. Le ho fatto notare che le mie mani sono curate e che avrei dovuto lacerarla brutalmente per giustificare un simile efflusso ematico dalla vagina. Sosteneva di avere la spirale e che non poteva essere il ciclo. Boh l’odore quello, più precisamente la tipica acredine post mestruale. O forse era vergine. Avrebbe dovuto dirmelo. Vabbè si era raggiunto l’apice della farsa, inutile stare a discutere per tentare di far valere le proprie ragioni. Appurato che le mie dita non avevano fatto danni anche nel culo (le avevo infilate anche lì, stranamente senza colpo ferire) abbiamo avuto un rapporto anale fino al mio secondo shot. Rigorosamente nel gommino.
Prima di andare via le ho detto che è mia regola non incontrare mai due volte la stessa escort per non creare affezioni e che mi era dispiaciuto che il nostro primo ed unico incontro fosse stato un tale disastro. È stato il mio modo garbato di dirle “a mai più rivederci”. Sono uscito da quell’alcova pervaso da un profondo senso di delusione e di frustrazione. Nessun rimpianto per il denaro, ma il rimorso di aver cercato svago nel posto sbagliato. Detto tra noi, ciò che più mi duole è sapere che se invece di ricorrere ad una sedicente “professionista” per il fascino della novità, mi fossi fatto una sana e ricca scopata casalinga, avrei goduto di un maggiore appagamento e senza l’inconscio ma non del tutto trascurabile senso di colpa di aver pagato per un “pacco” e comunque aver tradito per ottenerlo.
Teoria empirica : oltre i 250/ora è fuffa di illuse che si autoproclamano superstar a torto, talvolta (forse) a ragione.