NOME INSERZIONISTA: Emma o Emmi
LUOGO DELL’INCONTRO: Roma, Ponte di Nona
NAZIONALITA': Presumibilmente venezuelana
ETA': Negli annunci dichiara 20, e non credo ne abbia di più
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: n. d.
SERVIZI USUFRUITI: accenno di BJ, RAI1 in quattro posizioni
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 40 minuti
DESCRIZIONE FISICA: le foto dei suoi annunci dicono tutto quel che c’è da sapere al riguardo
ATTITUDINE: “4jumps”, sostanzialmente
REPERIBILITA': risposta alla prima chiamata
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO: 33915374XX
Il mio programma non prevedeva l’incontro con Emma. Avevo fissato un appuntamento con una ragazza di EOI, ma il comportamento poco friendly di quest’ultima mi ha indotto ad accomiatarmi poco dopo essermi presentato al suo cospetto. Quando mi ha porto un telo, pronunciando le parole: “Money, shower”, ho cercato di farle capire che la doccia l’avevo fatta poco prima, ma lei, che ha dimostrato di non comprendere nemmeno l’inglese poco più che elementare, ha preso lo smartphone per tradurre. Allora, per non sprecare tempo, ho mimato ciò che intendevo fare – rinfrescarmi i genitali e la bocca –, dirigendomi quindi verso il bagno, ma dopo averla sentita ripetere con tono ancora più perentorio: “Money, shower”, ho invertito la direzione, ho raccolto le mie cose e sono andato verso la porta. Mentre le passavo davanti, la tizia ha avuto l’arroganza di emettere un ironico “Bye”, senza neanche guardarmi (come per dire: “Vai pure, tanto ne arriva un altro”). In quel frangente, è stata forte la tentazione di rivolgerle lo stesso saluto con il quale Arigliano era solito concludere le sue ultime esibizioni in pubblico, ma la mia signorilità ha avuto la meglio, e sono uscito dalla stanza senza proferire parola.
Tornato in macchina, valutando le possibili alternative, mi è sovvenuto il ricordo delle foto di Emma e del notevole apprezzamento che il contenuto delle stesse aveva riscosso da parte del sottoscritto. L’annuncio compariva su un sito di incontri da qualche tempo, ma con periodicità non quotidiana. Mi è parso quindi opportuno, prima di fare rotta verso Ponte di Nona, sincerarmi della disponibilità della ragazza in quella giornata. Al telefono, ho parlato con una donna la cui voce ero sicuro di avere riconosciuto. Non gliel’ho detto, però. Sapevo bene che quella donna prende appuntamenti non soltanto per sé stessa, ma anche per altre esercenti, le quali, a causa della loro breve permanenza nel nostro Paese, non hanno con la lingua italiana la stessa dimestichezza della loro (probabile) connazionale. Inoltre, accettavo l’eventualità di incontrare la donna che credevo di avere riconosciuto, nel caso di assenza della ragazza ritratta nelle foto, perché con lei – dotata di un posteriore non meno eccitante di quello di cui fa bella mostra l’altra – avevo già avuto, un anno fa, due convegni molto soddisfacenti (ancorché privi di FK).
Quando arrivo all’indirizzo fornitomi per telefono, mi rendo conto che lo stabile è lo stesso in cui hanno avuto luogo i due incontri di un anno prima. Ho poi modo di constatare che anche l’appartamento è il medesimo. Emma è presente, e mi aspetta da sola. Non è truccata e non indossa la mise che si vede in una delle foto, ma solo una maglietta. Si lascia abbracciare e toccare, ma non baciare, se non sulle guance. Mi eccito toccandole il sedere (le mani vanno subito lì, ça va sans dire). Mi chiede 50 euro, e io metto subito in chiaro che può togliersi dalla testa l’idea di sbarazzarsi di me in poco tempo, domandandole: “Per 45 minuti quanto vuoi?”. Rimane un po’interdetta: non per la richiesta di prolungare il tempo dell’incontro, ma perché pensa che io voglia risparmiare 5 euro. Allora ripeto: “45 minuti”, lei comprende, ci pensa un po’ e risponde: “70”. Prima di andare in bagno, le do qualche bacetto, le accarezzo il viso, le sorrido. La mia intenzione è farle capire che ha a che fare con una persona gentile, ma non sembra importargliene più di tanto. In seguito, ostenta distacco, sebbene il suo corpo sembri sensibile alle attenzioni che gli riservo. Eseguita la penetrazione, avvenuta in maniera agevole poiché la vagina è ben lubrificata, stando in posizione dominante e mantenendo il tronco eretto, Emma tende a muoversi meccanicamente. Varia continuamente il ritmo, che mantiene abbastanza sostenuto con il chiaro intento di farmi concludere in breve tempo. Constatata, dopo alcuni minuti, l’inutilità dei suoi sforzi, si cala sul mio petto, continuando a imprimere ai suoi movimenti un andamento celere e variando ripetutamente l’angolazione della penetrazione. A un certo punto, rendendomi conto che il livello della mia eccitazione sta effettivamente approssimandosi al punto di non ritorno (influiscono molto le sensazioni originate dal costante palpeggiamento dei suoi sodissimi glutei), la faccio smettere afferrandole le braccia e invitandola a mettersi accanto a me, onde penetrarla a cucchiaio. Assunto il controllo delle operazioni, mi muovo dentro di lei più lentamente di quanto facesse lei stando su di me, preferendo la profondità rispetto alla velocità di azione. Comincia a gemere, ma non si lascia andare. Appena le mie labbra si soffermano un po’ di più sulle guance, sulle orecchie, sul collo o sulle spalle, lei si ritrae: “No, amore, no…”. Nella posizione del missionario sta quasi per essere sopraffatta dal piacere. Per la prima volta sento le sue mani accarezzare le mie spalle, stringere i muscoli delle mie braccia, accennare una pressione per dettarmi il ritmo giusto… poi, all’improvviso, tutto finisce. Compiendo una manovra repentina simile a quella cui ho fatto ricorso io in precedenza, mi mette le mani sul petto, mi spinge per scostarmi da sé e si posiziona per il doggy. Va bene, mi accontento di quello che mi è concesso avere: un orgasmo molto intenso, ma dal retrogusto leggermente amaro…
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(3/5) ★★★☆☆
LUOGO DELL’INCONTRO: Roma, Ponte di Nona
NAZIONALITA': Presumibilmente venezuelana
ETA': Negli annunci dichiara 20, e non credo ne abbia di più
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: n. d.
SERVIZI USUFRUITI: accenno di BJ, RAI1 in quattro posizioni
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 40 minuti
DESCRIZIONE FISICA: le foto dei suoi annunci dicono tutto quel che c’è da sapere al riguardo
ATTITUDINE: “4jumps”, sostanzialmente
REPERIBILITA': risposta alla prima chiamata
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO: 33915374XX
Il mio programma non prevedeva l’incontro con Emma. Avevo fissato un appuntamento con una ragazza di EOI, ma il comportamento poco friendly di quest’ultima mi ha indotto ad accomiatarmi poco dopo essermi presentato al suo cospetto. Quando mi ha porto un telo, pronunciando le parole: “Money, shower”, ho cercato di farle capire che la doccia l’avevo fatta poco prima, ma lei, che ha dimostrato di non comprendere nemmeno l’inglese poco più che elementare, ha preso lo smartphone per tradurre. Allora, per non sprecare tempo, ho mimato ciò che intendevo fare – rinfrescarmi i genitali e la bocca –, dirigendomi quindi verso il bagno, ma dopo averla sentita ripetere con tono ancora più perentorio: “Money, shower”, ho invertito la direzione, ho raccolto le mie cose e sono andato verso la porta. Mentre le passavo davanti, la tizia ha avuto l’arroganza di emettere un ironico “Bye”, senza neanche guardarmi (come per dire: “Vai pure, tanto ne arriva un altro”). In quel frangente, è stata forte la tentazione di rivolgerle lo stesso saluto con il quale Arigliano era solito concludere le sue ultime esibizioni in pubblico, ma la mia signorilità ha avuto la meglio, e sono uscito dalla stanza senza proferire parola.
Tornato in macchina, valutando le possibili alternative, mi è sovvenuto il ricordo delle foto di Emma e del notevole apprezzamento che il contenuto delle stesse aveva riscosso da parte del sottoscritto. L’annuncio compariva su un sito di incontri da qualche tempo, ma con periodicità non quotidiana. Mi è parso quindi opportuno, prima di fare rotta verso Ponte di Nona, sincerarmi della disponibilità della ragazza in quella giornata. Al telefono, ho parlato con una donna la cui voce ero sicuro di avere riconosciuto. Non gliel’ho detto, però. Sapevo bene che quella donna prende appuntamenti non soltanto per sé stessa, ma anche per altre esercenti, le quali, a causa della loro breve permanenza nel nostro Paese, non hanno con la lingua italiana la stessa dimestichezza della loro (probabile) connazionale. Inoltre, accettavo l’eventualità di incontrare la donna che credevo di avere riconosciuto, nel caso di assenza della ragazza ritratta nelle foto, perché con lei – dotata di un posteriore non meno eccitante di quello di cui fa bella mostra l’altra – avevo già avuto, un anno fa, due convegni molto soddisfacenti (ancorché privi di FK).
Quando arrivo all’indirizzo fornitomi per telefono, mi rendo conto che lo stabile è lo stesso in cui hanno avuto luogo i due incontri di un anno prima. Ho poi modo di constatare che anche l’appartamento è il medesimo. Emma è presente, e mi aspetta da sola. Non è truccata e non indossa la mise che si vede in una delle foto, ma solo una maglietta. Si lascia abbracciare e toccare, ma non baciare, se non sulle guance. Mi eccito toccandole il sedere (le mani vanno subito lì, ça va sans dire). Mi chiede 50 euro, e io metto subito in chiaro che può togliersi dalla testa l’idea di sbarazzarsi di me in poco tempo, domandandole: “Per 45 minuti quanto vuoi?”. Rimane un po’interdetta: non per la richiesta di prolungare il tempo dell’incontro, ma perché pensa che io voglia risparmiare 5 euro. Allora ripeto: “45 minuti”, lei comprende, ci pensa un po’ e risponde: “70”. Prima di andare in bagno, le do qualche bacetto, le accarezzo il viso, le sorrido. La mia intenzione è farle capire che ha a che fare con una persona gentile, ma non sembra importargliene più di tanto. In seguito, ostenta distacco, sebbene il suo corpo sembri sensibile alle attenzioni che gli riservo. Eseguita la penetrazione, avvenuta in maniera agevole poiché la vagina è ben lubrificata, stando in posizione dominante e mantenendo il tronco eretto, Emma tende a muoversi meccanicamente. Varia continuamente il ritmo, che mantiene abbastanza sostenuto con il chiaro intento di farmi concludere in breve tempo. Constatata, dopo alcuni minuti, l’inutilità dei suoi sforzi, si cala sul mio petto, continuando a imprimere ai suoi movimenti un andamento celere e variando ripetutamente l’angolazione della penetrazione. A un certo punto, rendendomi conto che il livello della mia eccitazione sta effettivamente approssimandosi al punto di non ritorno (influiscono molto le sensazioni originate dal costante palpeggiamento dei suoi sodissimi glutei), la faccio smettere afferrandole le braccia e invitandola a mettersi accanto a me, onde penetrarla a cucchiaio. Assunto il controllo delle operazioni, mi muovo dentro di lei più lentamente di quanto facesse lei stando su di me, preferendo la profondità rispetto alla velocità di azione. Comincia a gemere, ma non si lascia andare. Appena le mie labbra si soffermano un po’ di più sulle guance, sulle orecchie, sul collo o sulle spalle, lei si ritrae: “No, amore, no…”. Nella posizione del missionario sta quasi per essere sopraffatta dal piacere. Per la prima volta sento le sue mani accarezzare le mie spalle, stringere i muscoli delle mie braccia, accennare una pressione per dettarmi il ritmo giusto… poi, all’improvviso, tutto finisce. Compiendo una manovra repentina simile a quella cui ho fatto ricorso io in precedenza, mi mette le mani sul petto, mi spinge per scostarmi da sé e si posiziona per il doggy. Va bene, mi accontento di quello che mi è concesso avere: un orgasmo molto intenso, ma dal retrogusto leggermente amaro…
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(3/5) ★★★☆☆