Escort Antonia 3496632586

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Località
uno spazietto tra il 1° ed il 47°
ANAGRAFE DELL'ANNUNCIO
Numero di telefono: 3496632586
Riferimenti Internet:
Conformità dell'annuncio: per il poco che si vede in foto direi che è lei
Città dove è avvenuto l'incontro: Rimini (v.Pola)

DATI DELL'INSERZIONISTA
Nome della girl: Antonia
Nazionalità: rumena sedicente ungherese
Età apparente: 30
Descrizione fisica: alta 1.70, longilinea, tette di terza, culo un po’ abbondante
Attitudine: scarsa
Reperibilità: un po’ di confusione

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 70
Compenso concordato: 80
Servizi offerti: BBJ, RAI1
Servizi utilizzati: quelli offerti
Durata dell'incontro: 35’

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Facilità di parcheggio: senza problemi durante la stagione fredda
Igiene dei locali: giusto un po’ di sciattame alla comecapita
Presenza di barriere architettoniche: scale esterne

LA MIA RECENSIONE (si lo so, la mia recensione è del 2020 e non ricordo esattamente a che ora ... comunque, basta anche un semplice ‘grazie’)
Non è stato semplice definire i dettagli tattici al telefono ma finalmente riusciamo a fissare un orario. Chiamo dunque 10’ prima per conferma, come concordato, ma... Antonia mi chiede di ripassare più tardi, almeno dopo mezz’ora.
Inteso il livello di preofessionalità e ben contento di stare lontano da potenziali casini la saluto e rimando a quando avremo tutti più tempo.
- OK, ciao. Click.

Ho già girato il muso dell’auto verso altri obiettivi ed Antonia mi richiama, proponendo di vederci subito. Pur con qualche dubbio, torno a VIA e mi incammino verso la nota palazzina, più spinto dall’idea di spuntare una riga sulla lista della spesa piuttosto che da grandi aspettative.

L’appartamentino è ben tenuto e pulito, sebbene un po’ ingombro di cose. E’ piuttosto buio ma vedo bene Antonia in tenuta da battaglia: megatacchi zeppati, mutandine intarsiate e tettine libere :-P
Esperiti al volo i patti prematrimoniali mi spedisce in bagno (in completa solitudine) dove trovo la bottiglia di shampoo sul bidè, la bottiglia di collutorio vuota appoggiata sul pavimento ed il rotolone di carta che ha ancora tre foglietti :-(

Al ritorno, la mia insistenza per un pagamento anticipato costituisce l’87.3% del nostro discorsetto, dato che, sebbene dichiaratasi ungherese, non sa nulla sulle dinamiche del fiorino e men che meno della bipartizione di Budapest...
Direi che la carcassa di Antonia bazzilla da una trentina d’anni, è alta e non sarebbe certamente da disprezzare, tuttavia non mi piace tanto il volto, che pare poco da ragazza. Comunque un bel volto vissuto, intenso, scavato, scuro, zingaresco. Le tettine sono naturali ma piccole ed un po’ tristi. Il culone è un po’ troppo, la buccia d’arancio sulle chiappe dice che forse pure i 30 sono ottimistici, ma soprattutto ha una cosa strana... come dei cuscinetti di grasso applicati sulla parte esterna delle cosce. Peccato perchè avrebbe una deliziosa vitina, che poi purtroppo si spampana in questa strana curva nel raccordo chiappa-coscia. Anche il ventre è un po’ sofferto ed ha ormai perso parecchio dell’antico tono.

Scopriamo anche che Antonia non tollera tanto ciappinamento iniziale e pare invece impaziente di dare avvio alle cordialità. Si butta dunque sull’attrezzo con un turbopompino a tratti addirittura fastidioso, giustamente intervallato da delle energiche scartavetrate con fazzolettini che mi fanno assimilare il suo pompino ad un ottimo sistema per contrastare la riproduzione umana.

Fin qui dunque le cose migliori sono forse la sua bella pelle abbronzata che è (o insomma sarebbe) un piacere stoccacciare, tranne magari nella aree di più intensa ricrescita pilifera... e la sua voce. Ecco, questa m’è proprio piaciuta: un bel basso roco che ne farebbe una cantante interessante, solo che ora a me interesserebbero altri microfoni...

Per fortuna dopo poco si passa al trombo: gommatura ed una bella cazzuolata di gel. Mi balza sopra anche se non vuole tanto farsi mangiare le tette. Non lo dice ma mi sposta le mani. Allora mi metto io sopra e... ‘azz, sale da quell’anfratto una zaffata mortifera! :-(

C’è proprio qualcosa che non va e forse capisco il perchè di tutto quel gel... è chiaro che lo strumento di lavoro è sotto stress ed è in corso qualche tipo di infezione. Nel tentativo di recuperare un po’ di poesia vedo di concludere con la soluzione che in genere è per molti di noi un golden-standard, ed infatti, nonostante il culone esagerato, un po’ di partecipazione da parte della povera Antonia con un continuo si-si-si-dai-dai, riusciamo a chiudere entro il trentesimo, giusto in tempo per... lo squillo del campanello!
- te lo avevo detto, aspetto un altra persona
- ah, si ricordo me lo hai detto... forse 3 secondi fa...
- beh comunque vestiti che io devo lavorare
- si certo molto giusto, se vuoi mi butto dalla finestra
- ?
- ma questo tizio non telefona prima?
- no: lui viene così, suonacampanelo... via via che è tardi, altra volta chiachieriamo.

(1/5) ★☆☆☆☆
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