Articolo interessante

Io oggi guadagno come un magistrato. Anzi, forse a un magistrato potrei anche offrire qualcosa da bere.
Una perla di buon gusto.
Ci sono alcuni passaggi a mio parere deliranti, ma il culmine lo si tocca alla fine:
un giorno potrebbe scrivere un libro.

 
è la storia pari pari di tante ragazze del ramo .. è una questione di scelte di vita ..
non sta a noi giudicare .. proprio a noi del ramo proprio no .. sarebbe demenziale ..
poi lo sappiamo tutti quanti che il puzzo emanato dai soldi ci sembra un profumo ..
 
aggiungo che l'altro giorno efe bal -che tutti conosciamo almeno di fama- è stata invitata a roma perchè in una sala della camera i presentatori di un disegno di legge -trasversale ai partiti- sull'abolizione della legge merlin hanno tenuto una relazione sull'argomento ..
efe bal ha ricordato le sue battaglie per la regolarizzazione della materia anche alla luce del fatto che l'expò di milano produrrà un giro d'affari altissimo -per ora esentasse- almeno da parte del settore di cui pare lei faccia parte ..
dico pare perchè sappiamo che in questa itaglietta di santi artisti navigatori e ipocriti il discorso prostituzione deve navigare solamente sott'acqua ..
 
beh perché no
oramai cani e porci scrivono libri quindi anche una puttana può farlo, che problema c'e'
il tragico è che ci sarebbero mentecatti che lo acquisterebbero (esattamente come tanti mentecatti acquistano libri della Littizzetto o di Siffredi)
 
è la storia pari pari di tante ragazze del ramo .. è una questione di scelte di vita ..
non sta a noi giudicare .. proprio a noi del ramo proprio no .. sarebbe demenziale ..
poi lo sappiamo tutti quanti che il puzzo emanato dai soldi ci sembra un profumo ..

non si tratta di esprimere giudizi
io ho aperto questo topic non perché mi interessasse la storia di questa demente ma soltanto per far notare come molte prostitute ci considerino poveri allocchi da spennare, da sfruttare e illudere, utili solo per fare facili guadagni senza faticare
leggere un articolo del genere dovrebbe, proprio a noi, servire a mettere in guardia da questa gente...
la figura della prostituta non è da demonizzare ma perdio neppure da idealizzare come alcuni poco lucidamente fanno: non hanno proprio nulla che meriti di essere idealizzato...
 
non si tratta di essere scandalizzati
ma di essere consapevoli e agire di conseguenza
sempre che uno non ami essere un allocco
 
Mah..oddio, ho letto velocemente l'articolo, più che disprezzo verso i clienti, mi pare che si tratti della consapevolezza, di avere una posizione di potere..e di saperla sfruttare appieno senza tante remore morali...

Noi non facciamo lo stesso? Non preferiamo metter mano al portafoglio? Anzichè avere grane, legami e paturnie varie, per qualche trombata??..

Che poi con queste ragazze tocca stare con la guardia alta, dovresti ribadirlo in tutti i vari 3d come "fidanzati e/o innamorati delle pay"...e non sono pochi.

Anche se, esperienza mi insegna che nella vita, mai dire mai, un domani il pollo potresti essere tu ..(e io pure).
 
il potere di una prostituta è puramente fittizio: chi va da una prostituta utilizza il suo corpo per sollazzarsi, nulla più...non ha nessun reale potere (e non mi si dica che ha il potere di alleggerire i portafogli in cambio di sesso, perché questo è lo stesso "potere" che ha un idraulico quando lo paghi per aggiustarti il rubinetto del bagno)
in realtà per quanto credano di essere indipendenti dipendono eccome dai loro clienti...senza loro queste non mangiano
per questo trovo penoso l'atteggiamento sprezzante di una che crede di sfruttare i clienti e illuderli (illuderli di cosa poi...non credo che quando la penetrano
sia un "illusione"....)
quanto al fatto di poter diventar polli è vero...ed è questo il motivo che mi ha spinto a riportare l'articolo (e se anche è la solita panzana di un pennivendolo poco cambia; tizie reali così esistono)
 
Io non sono riuscito a capire perché l'intervista a tanti non è piaciuta.
Forse scandalizza che una ragazza così giovane abbia già capito che il denaro serve?
E quelli che si iscrivono a medicina a 19 anni lo fanno per passione? Qualcuno sì, lo fa per passione, sono quelli che mollano al secondo anno, che sfiga!

Faustofiorentini gentilmente mi aiuteresti a capire dov'è che dall'intervista la ragazza appare convinta di sfruttare i clienti e di illuderli? Probabilmente l'ho letto troppo di fretta, io queste cose non ce le ho viste.
 
lo dice chiaramente lei durante l'intervista dice che sfruttati sono i clienti perché pagano e si illudono di stare con lei e lei vende loro, testuali parole, "fumo rosa"
e comunque un conto è dare importanza al denaro, un conto è dire che il denaro rende felici, che per vivere bene devi avere denaro e altre idiozie simili tutte smentite dal mondo in cui viviamo (basterebbe pensare a tutti i vip hollywoodiani sfigati che ci sono per avere un'idea di quanto renda felici il denaro...)
 
il potere di una prostituta è puramente fittizio: chi va da una prostituta utilizza il suo corpo per sollazzarsi, nulla più...non ha nessun reale potere (e non mi si dica che ha il potere di alleggerire i portafogli in cambio di sesso, perché questo è lo stesso "potere" che ha un idraulico quando lo paghi per aggiustarti il rubinetto del bagno)
in realtà per quanto credano di essere indipendenti dipendono eccome dai loro clienti...senza loro queste non mangiano

Esattamente.
In questo forum dicendo così però ti scontrerai con quelli che dicono che le ragazze hanno il coltello dalla parte del manico e che loro sono costretti ad andarci (si infatti hanno una pistola puntata dietro la schiena...)
 
Anch'io trovo ben poco interessante l'articolo in questione, racconta quello che l'escort intervistata pensa dei suoi clienti e ciò a me ben poco può interessare. Poi il racconto di quanto rende il suo menage e dei motivi della scelta... sono cose risapute, la solita scoperta dell'acqua calda utile per certi giornalisti quando non hanno niente da scrivere che possa attirare l'attenzione e far vendere qualche copia in più, così ricorrono alla coriusità un pò guardona che solleticano queste storielle.
 
In questa intervista non vedo nulla di particolarmente nuovo e scandaloso, la ragazza ha compiuto una scelta in scienza e coscienza e sotto certi aspetti non ha a mio avviso nemmeno torto. Il disprezzo che ha verso i clienti è relativo ed in questo caso anche qui dipende dalle persone, a mio avviso per quanto lucida e cinica la ragazza disprezza se stessa in primis perchè ha accettato un compromesso alla meno peggio.

Altre persone per amore dei soldi truffano, rubano, ingannanno e chi più ne ha più ne metta lei vende un servizio che comporta l'uso di specifici muscoli ed apparati del suo corpo. Pace.

io cliente che acquisto posso essere un cliente consapevole di acquistare unservizio che comporta costi e benefici. Tra i costi metto il fatto di scendere a patti con me stesso e di poter disprezzarmi (come la ragazza) perchè sfrutto il corpo di una donna, la mercifico, perchè in questa società sono un puttaniere (che non è un bell'appelativo), perchè mi comporto come un tossicodipendente con il suo spacciatore e la donna è la mia droga, tutto questo è ciò che ci dice la società e la cultura odiena, piaccia o non piaccia ma tutto questo riguarda solo me e la mia morale, la mia scelta, così come riguarda la "coscienza" della ragazza la sua scelta. Ognuno si tiene i propri spettri nell'anima.

La cosa più triste per me non è che la ragazza abbia scelto di fare la pay, ma la sua mancanza di prospettive, ovvero la mancanza di futuro che questa società al momento offre, il soldo come unico parametro.
concordo con Lore quando dice che molti medici certo non lo fanno per passione e spirito di cuore, medici come molte altre professioni. Il punto è quando si scegli un qualcosa per mancanza di possibilità. Ho conosciuto ragazzi in gambissima che hanno fatto il dottorato ed hanno le carte in regola per poter essere validi ricercatori (non dico geni ma validi ricercatori) e son costretti a mollare dopo molti sacrifici per mancanza di sbocchi.
Io stesso ho lavorato in aziende dove prima di andare a lavoro per i famosi 1000 euro scarsi vomitavo prima ed appena messo piede in ufficio perchè l'ambiente di lavoro, era di un certo tipo, io ho trovato un modo per andarmene lei ha dato un calcio a quel mondo e tutto sommato non mi sento di darle torto, alla fine non fà del male a nessuno.

Guadagna molto...più di un magistrato...beh che dire almeno lei fà felice qualcuno, ma anche molti calciatori guadagnano paccate di soldi più di un magistrato...però nessuno si scandalizza degli incassi di certi sportivi.

Sono scelte che in tutta franchezza non mi sento di contestare, la provocazione ci stà, ma credo che oggi sia più accettato in società spacciare droga che fare la prostituta, e questo a chi compie un tale passo immagino che pesi e non poco, specie se il film che tieri fatto della vita era un pò differente.
Ma preferisco un prostituta onesta a quelle che per far carriera lavorano sotto e sopra le scrivanie dei propri capo ufficio.

Il rispetto poi per i clienti, quello dipende dalla singola persona, forse offenderò qualcuno e me ne scuso ma avendo variato diversi ambienti di lavoro ho ben visto il "rispetto" per i clienti, non ovunque ma in molti posti, faccio solo un esempio piazzereste dei titoli azionari che sono carta straccia spacciandoli per buoni non al riccone di turno ma al piccolo pensionato intortandolo...bene anche questo è disprezzo per il cliente che viene visto come un pollo da spennare. Qui stà alla coscienza del singolo, così come ci son pay che dimostrano disprezzo mi risulta ci siano anche molti punter o clienti di pay che non hanno rispetto per le stesse, non in quanto pay ma in quanto persone.

In conclusione ho letto l'articolo racconta poche novità se non ancora una volta che anche per esercitare il mestiere più antico del mondo in modo "civile" anche per questo tocca andare all'estero...che tristezza l' Italia.
 
Incredibile come lo stesso articolo produca impressioni diversissime.
Quando era uscito sul Corriere e l'avevo letto, ero rimasto piacevolmente sorpreso che la giornalista Maffioletti si fosse tenuta lontana dal solito insopportabile
cliché, così spesso ribadito dalla linea editoriale moralista del Corriere, della prostituta schiava o costretta al meretricio dalle difficoltà economiche.
Certo, ci si discosta da un cliché solo per ribadirne uno simile: sono libere le loft di lusso, come l'intervistata, quelle da 400 (o più?) euro a botta.
Del resto cosa ci si poteva aspettare di leggere? Che lo fa per fare del bene? Che lo fa per "passione"? La maggior parte degli articoli sull'argomento - strano che
non ve ne siate accorti - ci dipingono come degli individui senza scrupoli che alimentano un traffico infame, degli egoisti che pensano solo al proprio piacere, a volte persino come dei violentatori. Essere considerato un povero illuso sfruttato, mi lascia del tutto indifferente. Pensare che qualcuno sfrutti qualcun altro, tra cliente e prostituta, é un approccio sbagliato: nessuno sfrutta nessuno, c'è un incontro tra domanda e offerta, nel mio caso ad una gamma di prezzi notevolmente inferiore a quella dell'articolo, che soddisfa entrambe le parti.
In realtà c'era una domanda che avrebbe potuto legittimamente essere posta, altro che il "fumo rosa", e la cui risposta avrebbe potuto essere non banale né scontata. Avrebbe contribuito a scardinare le certezze femministe e moraliste dei lettori del Corriere, e a metterci sotto una luce diversa. La domanda era:
"lei, con i clienti, ha mai provato piacere? Ha mai provato un orgasmo?". Visto che esiste il legittimo e fondatissimo sospetto che questo evento si verifichi
(c'è un thread di 46 pagine sull'argomento). Ma siamo qui di fronte ad uno dei tabù più blindati e inattaccabili della nostra epoca.
E' già molto arrivare a dire che una pay fa il mestiere che fa per libera scelta, arrivare a dire che qualche volta ci ha anche provato gusto ... sarebbe davvero troppo.
 
Tu ti senti dipendente?
Dipendente da che cosa? Da una in particolare o dalla tipologia di servizio?
Non mi sento dipendente ma se domani tutte quante sparissero la mia qualità di vita peggiorerebbe; adesso fa parte della mia qualità di vita anche soltanto il senso di sicurezza di sapere che ci sono.
Scusate se mi dilungo, non è una domanda a cui rispondere sì oppure no. Si tratta di un'esigenza. Non mi sento dipendente nemmeno dagli agricoltori fintanto che pasta e pomodoro arrivano in tavola; certo potrei anche mangiare uova e latticini.
Nel limite in cui la loro presenza determina la mia libertà di scegliere se posso usufruirne, oggettivamente ne sono dipendente.
 
Non mi sento dipendente ma se domani tutte quante sparissero la mia qualità di vita peggiorerebbe; adesso fa parte della mia qualità di vita anche soltanto il senso di sicurezza di sapere che ci sono

Così è identico anche per me. Non mi piacciono quelli che dicono che sono "costretti" ad andarci, che ci devono andare "per forza".
 
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