Bellezza, Dignita e Amore

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Cerco di riportare alcune parole, scambiate nei giorni scorsi con una ragazza che fa questo lavoro ormai da qualche anno e che ho sempre frequentato.
Mi parlava della evidente difficoltà di trovare un ragazzo mentre fa questo lavoro. Chiaramente non cerca un cliente, ma uno delle sue parti, un connazionale, ma non lo trova perché l'interesse di questi uomini per le sue entrate economiche è più evidente di qualsiasi altra cosa, e non si può cominciare una relazione su queste basi.
Ha parlato anche di grosse difficoltà a trovare l'anima gemella lasciando all'oscuro di tutto (l'altro) del suo stile di vita, frequentando compagnie di amici e chi poteva piacerle.
Ma diceva che era sfortunata, che la vita è uno schifo, che non troverà mai nessuno che stia con lei, ecc.
E cosa dice uno scemo come me in questi casi senza usare minimamente la testa: "Ma dai, sei una ragazza bellissima, troverai sicuramente qualcuno quando sarà il momento giusto!"
La sua risposta invece mi ha spiazzato: "Non sono per niente una bella ragazza, ho scopato con centinaia di uomini, succhiato cazzi ogni giorno o quasi, non sono bella, mi vedo benissimo allo specchio, faccio schifo!"
Sono rimasto senza parole, perché aveva toccato una debolezza che so di avere. Lei è una bella ragazza, ma l'avrei considerata più bella se fosse stata un'impiegata o una commessa?
Forse si, la risposta sarebbe questa se fossi davvero onesto con me stesso, e non fare l'evoluto come magari voglio apparire in certi post.
Mi scopro, nel momento in cui mi avvicino a loro, non solo in maniera fisica, a considerarle meno di altre ragazze per via di questo fardello che si portano sulle spalle. E me ne vergogno molto.

P.S. Un dato di fatto però è che questa ragazza ha superato il limite di tempo consentito per fare questo lavoro senza danni.
Vedo conseguenze sulla propria persona difficili da togliere, qualche pezzetto di dignità ormai distrutto.
 
P.S. Un dato di fatto però è che questa ragazza ha superato il limite di tempo consentito per fare questo lavoro senza danni.
Vedo conseguenze sulla propria persona difficili da togliere, qualche pezzetto di dignità ormai distrutto.

Posto che proverò a riflettere con più calma e più tempo sul tuo scritto, potrei intanto avere un chiarimento - ovviamente nei limiti della dovuta discrezione - su cosa le ha veramente impedito di cessare l'attività e di iniziare una vita completamente diversa, magari nel suo paese?
 
Cerco di riportare alcune parole, scambiate nei giorni scorsi con una ragazza che fa questo lavoro ormai da qualche anno e che ho sempre frequentato.
Mi parlava della evidente difficoltà di trovare un ragazzo mentre fa questo lavoro. Chiaramente non cerca un cliente, ma uno delle sue parti, un connazionale, ma non lo trova perché l'interesse di questi uomini per le sue entrate economiche è più evidente di qualsiasi altra cosa, e non si può cominciare una relazione su queste basi.
Ha parlato anche di grosse difficoltà a trovare l'anima gemella lasciando all'oscuro di tutto (l'altro) del suo stile di vita, frequentando compagnie di amici e chi poteva piacerle.
Ma diceva che era sfortunata, che la vita è uno schifo, che non troverà mai nessuno che stia con lei, ecc.
E cosa dice uno scemo come me in questi casi senza usare minimamente la testa: "Ma dai, sei una ragazza bellissima, troverai sicuramente qualcuno quando sarà il momento giusto!"
La sua risposta invece mi ha spiazzato: "Non sono per niente una bella ragazza, ho scopato con centinaia di uomini, succhiato cazzi ogni giorno o quasi, non sono bella, mi vedo benissimo allo specchio, faccio schifo!"
Sono rimasto senza parole, perché aveva toccato una debolezza che so di avere. Lei è una bella ragazza, ma l'avrei considerata più bella se fosse stata un'impiegata o una commessa?
Forse si, la risposta sarebbe questa se fossi davvero onesto con me stesso, e non fare l'evoluto come magari voglio apparire in certi post.
Mi scopro, nel momento in cui mi avvicino a loro, non solo in maniera fisica, a considerarle meno di altre ragazze per via di questo fardello che si portano sulle spalle. E me ne vergogno molto.

P.S. Un dato di fatto però è che questa ragazza ha superato il limite di tempo consentito per fare questo lavoro senza danni.
Vedo conseguenze sulla propria persona difficili da togliere, qualche pezzetto di dignità ormai distrutto.
la stigma della puttana la donna se la cuce addosso, non c'è nulla da fare ... e lo dimostra il fatto che si sente poco bella perché "ha scopato con centinaia di uomini e succhiato cazzi tutti i giorni". Per cui sì. Per certi versi, puttana per tutta la vita. E secondo me questo succede dal giorno uno.
Seconda cosa, è un lavoro anche psicologicamente usurante, anche perché èer ogni cliente "buono" ad andare bene c'è un violento, che la tratta in un certo modo o fisicamente o psicologicamente. E per quando simulino o ostentino cinismo, la lotta è quotidiana.
Tanti soldi e subito, sì, ma si pagano a carissimo prezzo.
 
Posto che proverò a riflettere con più calma e più tempo sul tuo scritto, potrei intanto avere un chiarimento - ovviamente nei limiti della dovuta discrezione - su cosa le ha veramente impedito di cessare l'attività e di iniziare una vita completamente diversa, magari nel suo paese?
Secondo me nulla le ha mai impedito di smettere e provare a fare altro, come so invece di alcune sue amiche.
Lei ha solo e sempre avuto la certezza che solo attraverso il lavoro di escort avrebbe potuto permettersi, la macchina che ha, i vestiti che ha, la casa che ha, oltre a sistemare molte cose ai suoi vecchi.
I soldi facili le hanno aperto molte strade e forse precluso altre. Ora forse comincia a raccogliere qualche coccio, e lei stessa si trova imbruttita (dentro e fuori) dalla vita che ha fatto.
 
Secondo me nulla le ha mai impedito di smettere e provare a fare altro, come so invece di alcune sue amiche.
Lei ha solo e sempre avuto la certezza che solo attraverso il lavoro di escort avrebbe potuto permettersi, la macchina che ha, i vestiti che ha, la casa che ha, oltre a sistemare molte cose ai suoi vecchi.
I soldi facili le hanno aperto molte strade e forse precluso altre. Ora forse comincia a raccogliere qualche coccio, e lei stessa si trova imbruttita (dentro e fuori) dalla vita che ha fatto.
non ho voluto rispondere io a Lafayette, ma per me è spesso così. Tanti soldi e subito, indipendenza, soluzione a tanti problemi propri e dei propri cari (spesso, figli), per persone magari vissute ai confini della povertà. A un certo punto diventa una droga, anche quando i soldi sarebbero abbastanza per chiudere e organizzarsi una nuova vita.
 
Si dice che quando una ha fatto la "pu....a" , tale rimanga tutta la vita e chi ha iniziato con l'andarci, "pu.....ere" tutta la vita altrettanto.
Al di là di luoghi comuni, mi sento di dire che la verità sia proprio questa, io stesso mi sento tale, neanche più mi metto in gioco con le donne normali, ora non voglio rischiare di andare off topic, ma leggendo quanto riportato, posso capire lo stato psicologico della tua fidelizzata, e temo che al di là di tanti incoraggiamenti, nulla è più forte di come ci sentiamo e se finiamo col crederci, questa è l'identità che ci appartiene e che ci condiziona la vita. Curioso di leggere altri interventi, eventualm. mi prendo tempo per intervenire di nuovo.
 
Non è un lavoro facile, ci vuole una certa forza interiore che aiuti a superare i momenti di difficoltà e in generale dia la spinta per andare avanti.

Tolte le situazioni di abuso e costrizione, coloro che scelgono di fare questo lavoro possono farlo per i più svariati motivi ma credo che quasi mai lo facciamo perché gli piace.
 
Credo sia veramente impossibile rispondere perché troppo soggettivo, ho letto e sentito o addirittura visto ragazze che magari l'hanno fatto per breve tempo e quando chiudono praticamente nemmeno si ricordano cosa facevo, mentre altre devono andare ogni settimana dallo psicologo perché mentalmente sono devastate, al punto alcune da non dormire più, si può passare da un estremo all'altro e in mezzo ci sono mille sfumature.
Il discorso che fa lei sui soldi non è diverso da un uomo che magari è anche attraente oltre che ricco ma il dubbio se una donna vada con lui per soldi può rimanere, anche perché di persone brave a portare le maschere, uomini o donne che siano ce ne sono. Soprattutto nei paesi dell'est ci sono molti uomini col pelo sullo stomaco, per un italiano medio è decisamente raro o insolito fare prostituire la priorità donna per girare in BMW, in altri paesi invece succede ( non sto dicendo sia la norma, dico che è più frequente ).
È un dare e avere, quante volte ho anzi tutti abbiamo letto post superficiali come "io mi faccio 8 ore in fabbrica per 70€, questa prende 100€ per mezz'ora e magari si diverte pure ( LOL )", senza però considerare tutto quello che c'è dietro, il mio lavoro non mi crea grossi danni collaterali se non magari lo stress a volte, o la stanchezza se lavoro molto ( come qualsiasi lavoro ), nel mondo del escorting c'è chi è fortuna e o perché lo fa per breve tempo o perché è meglio predisposta non ha problemi, c'è chi si crea danni psicologici che possono persistere per tutta la vita. D'altronde specie se una è bella girano cifre notevoli, se fosse facile....
 
Posto che da sempre ritengo quello di escort un mestiere non facile, ma appunto un mestiere, credo che la conoscente di PNorth sconti oggi l'indeterminatezza dei suoi propositi.
Probabilmente la ragazza ha iniziato questa attività senza avere ben chiaro l'effettivo obiettivo che voleva perseguire: conosco invece donne che l'avevano piuttosto chiaro, ossia il creare in breve tempo una base di solidità economica attraverso l'acquisto di un paio di immobili, un'auto , e la costituzione di un capitale per l'inizio di altra attività.
Almeno tre donne che conosco, oggi ex escort, avevano previsto che non avrebbero potuto esercitare il mestiere per sempre: lo hanno tenuto ben presente, ed oggi fanno tutt'altro; in un caso una fa la mamma a tempo pieno e si occupa della sua famiglia, che ha costruito con un ex cliente al quale è fedelissima; quel che per lei contava, anche quando esercitava, era comunque avere una sua indipendenza economica che le consentisse in seguito di avere con un uomo un rapporto di assoluta parità.
Devo aggiungere che l'indeterminatezza, che mi sembra affliggere la conoscente di PNorth, caratterizza anche altre persone che io conosco ma che non sono mai state escort, senza distinzione tra uomini o donne.
Conosco almeno due donne, oggi ultra cinquantenni, le quali, pur essendo munite di titoli di studio più che adeguati, non hanno mai preso sul serio l'idea di lavorare davvero, perché mai hanno avuto chiaro che fare : oggi si barcamenano tra incarichi e collaborazioni saltuarie, lamentandosi dalla mattina alla sera della poca stabilità della loro esistenza.
Conosco poi due tizi uomini, che non fanno altro che cambiare datore di lavoro ogni due anni: a loro dire perché non vengono valorizzati, nella realtà perché hanno come principale valore la tutela del loro tempo libero, tra sport, musica, cucina tipica, arrampicate, gare varie, salto della corda, salto del fosso, salto vario; aggiungo che, pur di stare con moglie e figli il minor tempo possibile, si iscrivono ogni due settimane a nuove discipline.
In definitiva: credo che la conoscente di PNorth abbia in comune molto con codesti miei conoscenti, e soprattutto la vaghezza dei propri pensieri unita alla scarsa attitudine a prendere decisioni concrete: aggiungo che chi è responsabile delle proprie scelte ( o non scelte), ma cerca di far sentire in colpa gli altri, sottoponendoli a micidiali pipponi quandio li incontra, mi sta pure un po' sulle balle.
Preciso che non mi preme che vi sia consenso per questa mia posizione, ma di averla spiegata in modo chiaro.
 
Ultima modifica:
Credo che non abbia ben chiaro cosa vuole. Ci sta, è normale per chiunque. Se vivere in Italia, tornare al suo paese.
Di certo non vuole fare la mantenuta a vita con uomo più vecchio, credo cerchi l'amore con un coetaneo o max 10 anni di differenza (ps io non credo all'amore tra 65enne uomo e 25enne donna).
Per me, in base alla mia esperienza, generalmente si dividono in 2 gruppi: chi vuole farsi mantenere, chi ha in mente altri progetti e si sbatte per realizzarli. Una piccola % punta a fare questo lavoro per 30 anni come fosse un normale lavoro.

So di ex prof che han preso appartamenti, altre che gestiscono locali di slot machine e altre estetiste.
Altre, un paio, che durante l'attività puntavano al pollo e negli anni avevano un unico obiettivo: borse lv, sushi, abiti firmati etc (e non è che avessero poi questo gran gusto).
Altre, rumene di solito, "sfruttate" dal compagno fancazzista ma se a loro sta bene così...

Una cosa che notavo è che generalmente è la cultura di provenienza, il,paese in maggioranza, a fare la differenza. Sudamericane innamorate di pappone fancazzista e buono a nulla è difficile, per le rumene è normale (esempio).

Di che nazionalità è la ragazza?
 
@PNorth, il tuo racconto ha il pregio, tra le altre cose, di costringere noi tutti … o almeno quelli più sensibili ed empatici … a non dimenticare mai che dietro a “ culi e tette “ ci sono degli esseri umani, con tutte le loro imperfezioni, le loro emozioni, i loro dolori, ì loro sogni e le loro paure.
Io avrei molto da raccontare, perché come @Lafayette, ho conosciute tante di queste ragazze … forse troppe … ed ormai non riesco a non empatizzare di default. Poi, certo, ci sono pure le mele 🍏 marce … ma ditemi un solo luogo, un solo contesto, una qualsiasi attività, un solo gruppo etnico, in cui siano state completamente eradicate. Io, nella fattispecie, le considero l’inevitabile pedaggio da pagare alla miseria umana.
Premesso ciò, proprio a causa della mia innata empatia, preferisco tacere, ma leggerò con avido interesse gli interventi altrui.
 
Posto che da sempre ritengo quello di escort un mestiere non facile, ma appunto un mestiere, credo che la conoscente di PNorth sconti oggi l'indeterminatezza dei suoi propositi.
Probabilmente la ragazza ha iniziato questa attività senza avere ben chiaro l'effettivo obiettivo che voleva perseguire: conosco invece donne che l'avevano piuttosto chiaro, ossia il creare in breve tempo una base di solidità economica attraverso l'acquisto di un paio di immobili, un'auto , e la costituzione di un capitale per l'inizio di altra attività.
Anch'io ho cercato di riflettere su ciò che mi ha detto la ragazza e sul fatto che col passare degli anni, anni passati a prostituirsi, abbia man mano visto scendere la considerazione verso se stessa e sentirsi quasi inadeguata ad un rapporto sentimentale serio con un uomo.
Ogni parola che mi è stata detta dalla ragazza dipende dalla sua sensibilità, molto diversa da altre che conosco e che lavorano dal doppio dei suoi anni e non fanno una piega di fronte a niente, prendono e lasciano "fidanzati" e fanno la escort come fosse quello che le stelle hanno scritto ineluttabilmente nel loro cielo, "sopportando" di andare in un ristorante diverso ogni giorno, comprandosi vestiti e auto, rinunciando però ad avere relazioni serie e a non avere un progetto che vada oltre la prossima vacanza da organizzare a Dibai.
La ragazza di cui parlavo è romena. Possiamo tirare fuori tutti gli stereotipi del mondo su di loro parlando in generale, ma nel singolo caso, in questo caso, vale la persona, il suo non credere di essere all'altezza per una relazione, la sensazione di essere più brutta (dentro e fuori) di come la vedono tutti, la sensazione che dopo anni passati a fare la escort (credo almeno 7) ha come la consapevolezza di aver oltrepassato il punto di non ritorno, di non poter più tornare, almeno con la testa, al giorno prima di aver cominciato. Lei sa che per lei non è più possibile e forse non lo è per nessuna, ma per altre non mi sembra sia stato sempre così, anche se non posso saperlo con certezza.
Il punto, come dice Lafayette, e anche altri, è il non aver ben chiaro dall'inizio l'obiettivo da perseguire.
Anch'io conosco ragazze che, avendo idee chiare, ne sono uscite quasi rafforzate.
Non so se tu, Lafayette, hai presente Alessia (nome che usava negli annunci, non credo di poter dare altri riferimenti precisi) 20enne romena che ha bazzicato Rimini per 2/3 anni fino a due estati fa, persona carinissima e solare, fin troppo predisposta al social, che alla sua giovane età mi ha spiegato più volte il suo progetto di lavoro e di vita, che per quanto riguarda la pagina della prostituzione doveva finire dopo tre anni.
Esattamente quello che è successo.
Una volta raggiunto quello che le serviva in euro, ha aperto in patria un salone da estetista, si è sposata, ha avuto un figlio. La parentesi italiana sembra non abbia inciso per nulla, forse perché sapere esattamente che ogni volta che si concedeva per soldi a qualcuno, si avvicinava a qualcosa che aveva sognato prima e concretizzato poi.
Dopo, ci siamo sentiti solo una volta, è stata gentile, mi ha spiegato che vita fa adesso, mi ha mandato le foto del salone che ha aperto, e mi ha chiesto di non cercarla più se non è necessario, perché lei ha girato pagina, anzi, ha cambiato proprio libro. Si certo, comprensibile.
Se hai un progetto, se lo sguardo lo poni da subito verso qualcosa, anche fare la prostituta può essere una parentesi che lascia strascichi minimi, se lo fai perché ti piace avere una borsetta firmata, poi devi anche sapere che le borsette non finiscono mai.
Occorre testa e sensibilità, ma questo vale per ogni cosa e ogni lavoro.
 
Ok belle considerazioni ma attenzione a quello che queste ragazze ci raccontano ( lo fanno specialmente con i fidelizzati +/-stretti in quanto dedicano a loro maggior tempo ) e ci confidano .
Ho sentito anche io tanti bei discorsi da 2 ragazze dell'est di stanza a BO ( avendole frequentate per anni ) riguardanti la loro vita privata e su quello che vogliono / vorrebbero fare e come si sentono ( lacrime pure ) ma poi con il tempo non ho mai avuto un riscontro reale alle loro parole . Per cui si, è bello frequentarle , ascoltarle e farci intenerire ma la realtà la conoscono solo loro . Troppo cinico ? no, forse realista !
 
Ultima modifica:
Ogni parola che mi è stata detta dalla ragazza dipende dalla sua sensibilità, molto diversa da altre che conosco e che lavorano dal doppio dei suoi anni

Credo che quello di escort sia un mestiere nel quale la sensibilità ha due facce:
a) aiuta ad entrare in sintonia con il cliente ed a farlo sentire bene accolto;
b) appesantisce la ragazza quando se ne lascia travolgere.


e non fanno una piega di fronte a niente, prendono e lasciano "fidanzati" e fanno la escort come fosse quello che le stelle hanno scritto ineluttabilmente nel loro cielo, "sopportando" di andare in un ristorante diverso ogni giorno, comprandosi vestiti e auto, rinunciando però ad avere relazioni serie e a non avere un progetto che vada oltre la prossima vacanza da organizzare a Dibai.

Si tratta in genere delle più giovani.
Che credo oggi si siano spostate in massa su Onlyfans e similari: così possono non dichiararsi espressamente escort.
A mio avviso l'aiuto dato dalla tecnologia alla disonestà intellettuale costituisce la vera, grande novità del millennio.


ha come la consapevolezza di aver oltrepassato il punto di non ritorno, di non poter più tornare, almeno con la testa, al giorno prima di aver cominciato. Lei sa che per lei non è più possibile e forse non lo è per nessuna, ma per altre non mi sembra sia stato sempre così, anche se non posso saperlo con certezza.

Mi sembra che la ragazza abbia questa convinzione sua sponte.
E solo sua sponte può cancellarla od attenuarla.
Un cliente, sia pure in buoni rapporti, secondo me può farci poco.
Un terapeuta, forse, sì.
Ma sono scelte che competono solo a lei.

Il punto, come dice Lafayette, e anche altri, è il non aver ben chiaro dall'inizio l'obiettivo da perseguire.
Anch'io conosco ragazze che, avendo idee chiare, ne sono uscite quasi rafforzate.

Pure io.
Oltre alle tre che ho citato, ce ne sono state tante altre.
Donne davvero in gamba.

Non so se tu, Lafayette, hai presente Alessia (nome che usava negli annunci , non credo di poter dare altri riferimenti precisi) 20enne romena che ha bazzicato Rimini per 2/3 anni fino a due estati fa, persona carinissima e solare, fin troppo predisposta al social, che alla sua giovane età mi ha spiegato più volte il suo progetto di lavoro e di vita,

Non mi risulta di averla frequentata.
che per quanto riguarda la pagina della prostituzione doveva finire dopo tre anni. Esattamente quello che è successo.
Una volta raggiunto quello che le serviva in euro, ha aperto in patria un salone da estetista, si è sposata, ha avuto un figlio. La parentesi italiana sembra non abbia inciso per nulla, forse perché sapere esattamente che ogni volta che si concedeva per soldi a qualcuno, si avvicinava a qualcosa che aveva sognato prima e concretizzato poi.

Brava.
Una ragazza con le idee chiare, solida nel perseguire i suoi obiettivi.
Chapeau, dicono dalle mie parti.

Dopo, ci siamo sentiti solo una volta, è stata gentile, mi ha spiegato che vita fa adesso, mi ha mandato le foto del salone che ha aperto, e mi ha chiesto di non cercarla più se non è necessario, perché lei ha girato pagina, anzi, ha cambiato proprio libro. Si certo, comprensibile.

Comprensibile, e senz'altro da accettare.
Se una persona non desidera più che facciamo parte della sua vita, è obbligatorio uscirne.
A quanto ho letto nei tuoi scritti, questa è stata sempre una cosa che ti ha fatto star male.
Il mio consiglio è di corazzarti e di accettare gli eventi, mon amì: specie quando sono inevitabili.


Se hai un progetto, se lo sguardo lo poni da subito verso qualcosa, anche fare la prostituta può essere una parentesi che lascia strascichi minimi, se lo fai perché ti piace avere una borsetta firmata, poi devi anche sapere che le borsette non finiscono mai.
Occorre testa e sensibilità, ma questo vale per ogni cosa e ogni lavoro.

Sì, tuttavia tu hai definito la ragazza come molto sensibile.
Credo che dunque costei soffra di un eccesso di sensibilità.
A mio avviso, soffre pure di una mancanza di concretezza e di senso della storia: questo però ci porterebbe a fare riflessioni che competono più a sociologi e psicologi.
Io sono solo uno che legge testi di sociologia ed è paziente di uno psicoanalista: troppo poco per pontificare.
 
Se una persona non desidera più che facciamo parte della sua vita, è obbligatorio uscirne.
A quanto ho letto nei tuoi scritti, questa è stata sempre una cosa che ti ha fatto star male.
Il mio consiglio è di corazzarti e di accettare gli eventi, mon amì: specie quando sono inevitabili.
Si, il distacco che prima o poi so dover accadere, dopo anni di scopate (anche se a pagamento) trovo debba essere fatto ugualmente da persone civili, piuttosto che semplicemente non farsi più vedere e bloccarti su cellulare e social.
Con alcune è andata benissimo, con altre no, ma è andata male con quelle che fanno di tutti i clienti un fascio, e allora, alla fine, non si salvano nemmeno quelle che le han tenute sempre sul palmo della mano.
Sì, tuttavia tu hai definito la ragazza come molto sensibile.
Credo che dunque costei soffra di un eccesso di sensibilità.
A mio avviso, soffre pure di una mancanza di concretezza e di senso della storia: questo però ci porterebbe a fare riflessioni che competono più a sociologi e psicologi.
Io sono solo uno che legge testi di sociologia ed è paziente di uno psicoanalista: troppo poco per pontificare.
Ritengo la ragazza, una persona sensibile, perché in questi anni abbiamo parlato di tutto. Di malattie, lutti in famiglia, figli, rapporti sentimentali complicati, ma anche di gioe coi parenti, amiche e amici del cuore, feste, vacanze e altre cose che rendono bella la vita.
Qualche volta è venuto fuori cosa comporta per lei essere prostituta, il mentire con i genitori, il non poter intraprendere relazioni stabili nemmeno con amici e amiche, e ultimamente, il macigno che mina il suo ego, macigno che dopo anni si è improvvisamente palesato sulle sue spalle e che non è leggero come all'inizio.
Poi può essere, come dice @stefann un vittimismo messo li ad hoc da alcune pay per i tanti motivi che sappiamo. Ma lei non credo ne sia il tipo, non sembra proprio approfittarne, trovo reale la sua pena per questa specie di brutto vestito che si vede cucito addosso per colpa di questo lavoro, ma è chiaro che è materia per psicoterapeuti.
Io riesco solo ad ascoltarla e cerco di trasportare a parole, solo in parte e male, il suo disagio attuale qui sul forum.

@Lafayette ti ringrazio per l'equilibrio delle tue parole, era proprio quello che serviva a me. Forse è l'empatia che nasce con alcune di queste ragazze quello che mi appesantisce e mi indebolisce.
 
Scrivo in questo thread perché c'è la parola Dignità nel titolo e sono qui chiedere lumi su una ulteriore declinazione del concetto di questa parola collegata ad una di queste nostre amiche che si prostituisce.
Io la frequento da anni e a volte capita che mi parli di altri clienti che vanno da lei da tanto tempo.
Ce n'è uno con cui all'inizio erano "amici", lui andava da lei come cliente pagante ma le le faceva anche molti favori, soprattutto passaggi in auto per andare dove voleva, anche cambi di location da una città all'altra.
Poi credo che lui abbia avuto qualche problema finanziario, e abbia tentato di proseguire il rapporto da cliente oltre che da autista, senza avere più la possibilità di pagarla, non come prima e non tutte le volte.
Sapete bene com'è la storia,"Finito soldi, finito amore" quindi al tipo non è stato più concesso alcun appuntamento, nemmeno per farsi dare un passaggio come lui voleva fare ugualmente, vista la troppa insistenza meglio tenersi alla larga da lui su ogni fronte.
Lui ha scaricato su di lei, via whatsapp, a intervalli regolari, tutte le peggiori cose che gli venivano in mente e voleva persino la restituzione dei soldi dei passaggi in auto che le aveva dato usando tariffe tipo taxi.
La cosa è andata avanti per diverso tempo con richieste di soldi alternate a insulti, fino a che l'ultima volta che sono andato dalla pay, lei mi a raccontato che, lavorando pochissimo, si trova in crisi economica da cui non sa come uscirne e quando le ha telefonato il solito tipo, stavolta gli ha detto che se vuole andare da lei pagando, questa volta l'avrebbe ripreso. Penso io, ad un prezzo stracciato.
Lui era un pezzo che consideravo un punter poco dignitoso, ma ora anche lei, accettando di ricevere uno che la insultava fino all'ultima volta che si sono sentiti, solo per tirar su 50/70 euro, mi fa venir la nausea.
Ma forse sono io che trovo comunque dignitoso per queste ragazze fare sesso per soldi con qualcuno che a loro non piace fisicamente e con cui mai avrebbero rapporti se non a pagamento, ma mi da abbastanza fastidio quando lo fanno con uno che le considera delle merde, delle puttane nel senso più spregevole del termine.
Eppure per molte anche la dignità, come il proprio corpo, ha un prezzo. E nemmeno troppo alto.
 
Ultima modifica:
@PNorth

Dal tuo interessante racconto constato emergere il rapporto tra:
a) una donna che esercita da troppi anni;
b) un uomo che da troppi anni la considera la propria stella polare.

Era inevitabile che, presto o tardi, il sistema andasse in crisi.
Gli insulti sono purtroppo comuni in casi del genere, così come le improvvise (ed interessate) riabilitazioni reciproche.
La mancanza di dignità che entrambi palesano è tuttavia accettabile, se non degenera in atti criminali di qualsivoglia tipo: sicché auspico non accada tra i due qualcosa di peggio.
Io intanto, fossi in te, mi terrei molto alla larga da entrambi.

 
@Lafayette tu hai sempre ragione da vendere.
Dovrei stare molto alla larga da entrambi. Con il collega è piuttosto facile, con la ragazza, dispensatrice di sesso a pagamento, più difficile.
Colpisci nel segno quando dici che esercita da ormai troppo tempo. 5 o 6 anni di lavoro sono sufficienti alla donna per pensare seriamente di smettere, per non arrivare a scadere nel sesso meccanico, nella noia, nel "tu mi scopi ma io neanche ti vedo" o cedere a qualsiasi stronzo per rimediare un centone.
Peccato, perché invece il punter da il meglio dopo quel numero di anni, dopo che ha appena cominciato a capire come approcciarsi ad una prostituta. Ma questo poco importa.
Non capisco tuttavia come fai a definire "accettabile" la mancanza di dignità di entrambi, perché io trovo la faccia da culo di lui e la fame di soldi di lei, vomitevoli. Ma tant'è...
Mi hai sempre dato mille consigli che io sempre accuratamente evitato di seguire, ma il tempo è galantuomo e devo riconoscere che qualcosa di buono me lo hai detto.
Come ad esempio di non cercare di azzerare lo spazio che c'è tra cliente ed escort, cosa che io invece cercavo sempre di rendere il più confidenziale possibile. Lo ammetto, faccio fatica ad entrare in un loft e pensare esclusivamente a scopare come facevo da giovane, ora ho bisogno di sapere chi ho di fronte, da dove viene, cosa la spinge a fare questo lavoro e anche cosa pensa in generale. Le cose vanno anche bene fino a quando, dopo diverso tempo e diversi incontri, non entri nelle pieghe della sua vita e della sua mente e scopri anche cose che non ti corrispondono affatto, che non ti aggradano o che addirittura rifiuti, come le menzogne dette per farsi pagare di più, un certo razzismo, l'approfittarsi di clienti che si credono innamorati, e come quella di cui sopra, mostrarsi senza dignità al cospetto di pochi euro.
Dovrei tornare ai vecchi tempi dove trombavo la pay di turno e manco sapevo come si chiamava. Il punter che è in me è cambiato col passare del tempo... se sia cambiato in meglio o in peggio non saprei.
 
Non capisco tuttavia come fai a definire "accettabile" la mancanza di dignità di entrambi, perché io trovo la faccia da culo di lui e la fame di soldi di lei, vomitevoli.

Definisco quella mancanza di dignità accettabile, se essa costituisce un canale di sfogo e di contenimento delle rispettive mancanze e debolezze: lei ha bisogno di guadagnare, lui di non restare da solo con le proprie fissazioni.
Se il loro rapporto trova in questo incontro un equilibrio, allora ben venga, anche se per alcuni non è dignitoso.
Come avrai capito, non avendo io nè una morale nè una religione di riferimento, considero quale mia "bibbia" la Costituzione Italiana e le leggi che sotto ad essa si dispiegano: se i due soggetti descritti non le violano, allora io considero il loro rapporto come accettabile, poco mi importa se condotto con o senza dignità.
La mia preoccupazione è semmai che tutto salti, e che i due arrivino a compiere reciproci atti criminali.​

Mi hai sempre dato mille consigli che io sempre accuratamente evitato di seguire, ma il tempo è galantuomo e devo riconoscere che qualcosa di buono me lo hai detto.
Come ad esempio di non cercare di azzerare lo spazio che c'è tra cliente ed escort, cosa che io invece cercavo sempre di rendere il più confidenziale possibile.

Ecco, solo nel tuo interesse spero che tale tua attitudine si sia ridotta.

Lo ammetto, faccio fatica ad entrare in un loft e pensare esclusivamente a scopare come facevo da giovane, ora ho bisogno di sapere chi ho di fronte, da dove viene, cosa la spinge a fare questo lavoro e anche cosa pensa in generale. Le cose vanno anche bene fino a quando, dopo diverso tempo e diversi incontri, non entri nelle pieghe della sua vita e della sua mente e scopri anche cose che non ti corrispondono affatto, che non ti aggradano o che addirittura rifiuti, come le menzogne dette per farsi pagare di più, un certo razzismo, l'approfittarsi di clienti che si credono innamorati, e come quella di cui sopra, mostrarsi senza dignità al cospetto di pochi euro.

Mon dieu.
Constato che purtroppo qua c'è ancora molto da lavorare, caro amico.


Dovrei tornare ai vecchi tempi dove trombavo la pay di turno e manco sapevo come si chiamava. Il punter che è in me è cambiato col passare del tempo... se sia cambiato in meglio o in peggio non saprei.

Non credo tu sia cambiato da quando eri giovane: credo semmai che sia venuta fuori, molto forte, una certa parte di te.
Siccome non credo sia una parte che ti fa bene, auspico tu la riduca a termini non dannosi, sia per te che per le tue controparti.
Sia chiaro: non puoi eliminare quella parte, perché non puoi cambiare completamente.
Però puoi ridurla per fare meno male e te ed alle tue partners.
Lavoraci su, magari con l'aiuto di un professionista serio.
 
Non ti capivo fino solo a qualche semestre fa, argomentazioni anni luce distanti dalle mie...."ma che cazzo dice questo ? "

Ma forse invecchiando si iniziano a vedere risvolti di questa "attività " , sia dal punto di vista delle esercenti che degli avventori , che prima non si vedevano ...

A volte ho come voglia di smettere e destinare i soldi ad altro, ma poi, come nella leggenda dei 🐺 lupi dei nativi americani, il lupo più forte è più nutrito è ancora quello che vuole andare a zoccole .

Ma non so ancora per quanto, forse 6 mesi , forse altri 10 anni .

Passo e chiudo dai miei 46 anni .
 
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