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- Montevideo - barrio "la passarina"
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.rosarossa.com/annunci/girls/ ... 5NDI_.html
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Betty
NAZIONALITA': Brasiu
ETA': 22
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: è lei
SERVIZI OFFERTI: BJ, Fuck, 69
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 100
ATTITUDINE: talentuosa ma non s'impegna
REPERIBILITA': penso buona
BARRIERE ARCH: pianterreno ma c'è qualche scalino da valicare
Che l’erotismo dove lo vai a cercare, vicino a piazza Bonomelli? Al massimo, lì, sarà per una camomilla. “La mia bisnonna me lo diceva, non devi giocare con le svizzerotte del boschetto vicino al Corvetto” (F.De Andrè). Questo bosco è fosco, e io ci vedo losco. Che dentro la stanza non si vede un’emerita mazza, solo la lucetta grigiastra emanata dalla tele accesa. A giudicare dalla vampata di calore – non è erotismo, è qualche termosifone a palla! – intuisco che non siamo nella Confederazione elvetica, dovremmo essere più vicino all’equatore, infatti la Betty è bahiana.Ti accoglie in piacevole monokini, che sarebbe poi anche un bel vedere (se effettivamente si vedesse qualcosa). Possibile nessuno ne abbia mai parlato sul forum? Fra tanti roiti diligentemente e al volo periziati…
Vai dantòn, buttati in missione (… in missionaria?). Ma avrei fatto meglio a andare sugli sci, che lì mi divertivo di più. È che mi han detto: “oggi sei di turno al passerificio”. Si lavora e ci si impegna per il pane e per la fregna. Traduzione: l’anno puttanologico va inaugurato presto e bene, “è logico”.
Bah, che tempi. Il carovita, e poi il carobenzina, e il carofiga e pure il caropiroscafo (ma questo sarebbe proprio OT, è che ormai costa un puttanaio fare Montevideo-Milano a/r… ne ho scritto ampiamente su puntepir(l)oscaforumitalia, il link non lo so mettere). Cantava L.Battisti: “Sto odiando questa strada che mi separa dalla fregna”. In cima al mio taccuino c’era una Sibelly – bella e promettente –, solo che si fotte da sola con quel modo scazzatissimo di bofonchiare annoiata al telefono. So che magari poi non sarà così, ma la prospettiva di trovarmi di fronte una garota sbadigliante, beh, mi deprime peggio di una tazza di bromuro. Convertiamoci sulla Bettina, che al telefono mi acchiappa assajo, e che è pur garotinha esteticissima (parrebbe bona, e verace, e muy procace). Lasciam perdere il rischio vajassa (
), che c’è sempre… (
) magari codesta è un donnone oversize… no, no, accendi la luce, fammi vedere un po’ meglio… Piccolina, proporzionata, giovincellissima, mùito carrina (con le solite due erre). In un aggettivo: bedda!

Dov’è il problema, allora? Sta nel minimo sindacale, fissato con precisione in un’apposita circolare della A.C.T.M.P. (“azienda consortile tassametri meneghini della passarina”). Non ho visto il cronografo ma doveva essere nascosto ai lati del termo. Ahi, l’eros (ramazzotti?). Betty con la sua voce brasil-arrapevole, con la sua pelle di cioccolatte al latte, e poi inguainata in un reggicalze che studiatamente contiene qualche porzione di pancetta, qualche inizio di rilassamento deretanico. Samba tu che sambo anch’io, abbiamo fatto per ballare insieme… Ma Betty ha un visino che sembra un’opera d’arte, che peccato promettere che ti bacerà senza problemi e poi si ritrae persino quasi dal più casto bacetto a labbra blindatissime. Dovevo ritrarmi io, quando vado per un sixtynine e il profumino – come dire? mumble mumble… – non è esattamente dei più invitanti (magari sono normali “problemucci femminili”, fatto è che avevo dimenticato il miniscafandro portatile e ho lasciato perdere). :bad:
Che resta? Una copula senza storia, e che di certo non farà storia. Pompaggio copertissimo già dal fischio d’inizio, e passiamoci sopra. Pecora simpatica, senza emicranie né sovrastrutture filosofiche: il nostro schema venuto meglio. Potremmo (e dovremmo) cambiare gli schemi, se non altro perché il preambolo sindacale parlerebbe di doverose “evoluzioni di prammatica” (oh, so’ uruguagio e salto il cowgirl?? Che roba, che tempi!). Ma gli è che l’eros se ne va – nella mia modesta esperienza di inveterato sporcaccione – essenzialmente sotto l’azione di due micidialissimi agenti: 1) una fiatata d’aglio (come i vampiri); 2) una parolina sbagliata detta nel momento sbagliato. Il fiato della Betty (punto 1) è profumato, ineccepibile, una meraviglia (questo non posso negarlo). Ma il punto critico è il punto 2): che dopo tre minuti di chiavata – routinarissima e quasi di prammatica: come dire, ‘ci stiamo ancora studiando’ –, la frase incriminata da non dire (ne prenda coscienza tutto il senato universale della fica a tassametro) è la seguente (cito dal referto, testualmente): “dai, voglio vedere la tua sborra”.
Ohi, da buon esteta del cazzo io non amo troppo il trash-talking; né mi formalizzo, che come discorso lo so ci potrebbe stare, e magari pure suonar benissimo. Ma, cara Betty, non devi dirmelo “adesso”, dopo tre minuti di gioco: sennò mi fai pensare che stiamo solo disbrigando una pratica, mercantilmente e lunaticamente scazzati, siamo due tizi amarognoli e forse un po’ mALMostosi, di certo pochissimo “errotici”, impelagati con due colpetti senza storia, giusto al minimo sindacale. Ti condono i gemiti un po’ maldestri e la lingua negata, perché diciamolo chiaro: tu sei muito giovine e muito muito carrina. Ma la temperatura di Bahia, che fa, poco poco mi diventa quella di MalMo?
Postille: scartata l’opzione “con amica”. Che forse avrebbe dato più sapore, ma se le due compagne di giochi hanno poi deciso che avevano fretta, che vuoi, mettilcaso, ci manca solo il record del coito lanciato in modalità threesome. Sarebbero stati – temo, anzi son certo – solo altre monete gettate nel cesso.
Passo e chiudo, ritorno alle mie estati australi. La verità è che il loftismo è un’arte difficile, delicata, onerosa. Son simpatiche certe nostre amiche bbone, ma è brutto quando ti fanno sentire un uomo-oggetto, altrochenò. Questo raggiunamento, sopra il breviario sindacale, non ci starebbe scritto: è un fatto di talento puttanologico capirlo al volo o non capirlo. Lode alle grandi teatranti del meretricio, quaranta minuti – certe volte – bastano per una vita! Il resto è “milanesizzazione”, che nella legge della domanda e dell’offerta non c’è legge se non quella di tanti miglioni di morti di figa appesi al sogno di un pelo di figa (per un effimero fotogramma almeno, un istante a pago). Dejà 50, almeno per me che di fica comincio ad averne vista qualche trilionata, e che cercavo l’eros vicino a piazza bonomelli. Ma forse era finito, alla fine sono entrato in un bar e ho chiesto almeno una camomilla.
100/25’/5,5
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Betty
NAZIONALITA': Brasiu
ETA': 22
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: è lei
SERVIZI OFFERTI: BJ, Fuck, 69
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 100
ATTITUDINE: talentuosa ma non s'impegna
REPERIBILITA': penso buona
BARRIERE ARCH: pianterreno ma c'è qualche scalino da valicare
Che l’erotismo dove lo vai a cercare, vicino a piazza Bonomelli? Al massimo, lì, sarà per una camomilla. “La mia bisnonna me lo diceva, non devi giocare con le svizzerotte del boschetto vicino al Corvetto” (F.De Andrè). Questo bosco è fosco, e io ci vedo losco. Che dentro la stanza non si vede un’emerita mazza, solo la lucetta grigiastra emanata dalla tele accesa. A giudicare dalla vampata di calore – non è erotismo, è qualche termosifone a palla! – intuisco che non siamo nella Confederazione elvetica, dovremmo essere più vicino all’equatore, infatti la Betty è bahiana.Ti accoglie in piacevole monokini, che sarebbe poi anche un bel vedere (se effettivamente si vedesse qualcosa). Possibile nessuno ne abbia mai parlato sul forum? Fra tanti roiti diligentemente e al volo periziati…



Bah, che tempi. Il carovita, e poi il carobenzina, e il carofiga e pure il caropiroscafo (ma questo sarebbe proprio OT, è che ormai costa un puttanaio fare Montevideo-Milano a/r… ne ho scritto ampiamente su puntepir(l)oscaforumitalia, il link non lo so mettere). Cantava L.Battisti: “Sto odiando questa strada che mi separa dalla fregna”. In cima al mio taccuino c’era una Sibelly – bella e promettente –, solo che si fotte da sola con quel modo scazzatissimo di bofonchiare annoiata al telefono. So che magari poi non sarà così, ma la prospettiva di trovarmi di fronte una garota sbadigliante, beh, mi deprime peggio di una tazza di bromuro. Convertiamoci sulla Bettina, che al telefono mi acchiappa assajo, e che è pur garotinha esteticissima (parrebbe bona, e verace, e muy procace). Lasciam perdere il rischio vajassa (




Dov’è il problema, allora? Sta nel minimo sindacale, fissato con precisione in un’apposita circolare della A.C.T.M.P. (“azienda consortile tassametri meneghini della passarina”). Non ho visto il cronografo ma doveva essere nascosto ai lati del termo. Ahi, l’eros (ramazzotti?). Betty con la sua voce brasil-arrapevole, con la sua pelle di cioccolatte al latte, e poi inguainata in un reggicalze che studiatamente contiene qualche porzione di pancetta, qualche inizio di rilassamento deretanico. Samba tu che sambo anch’io, abbiamo fatto per ballare insieme… Ma Betty ha un visino che sembra un’opera d’arte, che peccato promettere che ti bacerà senza problemi e poi si ritrae persino quasi dal più casto bacetto a labbra blindatissime. Dovevo ritrarmi io, quando vado per un sixtynine e il profumino – come dire? mumble mumble… – non è esattamente dei più invitanti (magari sono normali “problemucci femminili”, fatto è che avevo dimenticato il miniscafandro portatile e ho lasciato perdere). :bad:
Che resta? Una copula senza storia, e che di certo non farà storia. Pompaggio copertissimo già dal fischio d’inizio, e passiamoci sopra. Pecora simpatica, senza emicranie né sovrastrutture filosofiche: il nostro schema venuto meglio. Potremmo (e dovremmo) cambiare gli schemi, se non altro perché il preambolo sindacale parlerebbe di doverose “evoluzioni di prammatica” (oh, so’ uruguagio e salto il cowgirl?? Che roba, che tempi!). Ma gli è che l’eros se ne va – nella mia modesta esperienza di inveterato sporcaccione – essenzialmente sotto l’azione di due micidialissimi agenti: 1) una fiatata d’aglio (come i vampiri); 2) una parolina sbagliata detta nel momento sbagliato. Il fiato della Betty (punto 1) è profumato, ineccepibile, una meraviglia (questo non posso negarlo). Ma il punto critico è il punto 2): che dopo tre minuti di chiavata – routinarissima e quasi di prammatica: come dire, ‘ci stiamo ancora studiando’ –, la frase incriminata da non dire (ne prenda coscienza tutto il senato universale della fica a tassametro) è la seguente (cito dal referto, testualmente): “dai, voglio vedere la tua sborra”.

Ohi, da buon esteta del cazzo io non amo troppo il trash-talking; né mi formalizzo, che come discorso lo so ci potrebbe stare, e magari pure suonar benissimo. Ma, cara Betty, non devi dirmelo “adesso”, dopo tre minuti di gioco: sennò mi fai pensare che stiamo solo disbrigando una pratica, mercantilmente e lunaticamente scazzati, siamo due tizi amarognoli e forse un po’ mALMostosi, di certo pochissimo “errotici”, impelagati con due colpetti senza storia, giusto al minimo sindacale. Ti condono i gemiti un po’ maldestri e la lingua negata, perché diciamolo chiaro: tu sei muito giovine e muito muito carrina. Ma la temperatura di Bahia, che fa, poco poco mi diventa quella di MalMo?
Postille: scartata l’opzione “con amica”. Che forse avrebbe dato più sapore, ma se le due compagne di giochi hanno poi deciso che avevano fretta, che vuoi, mettilcaso, ci manca solo il record del coito lanciato in modalità threesome. Sarebbero stati – temo, anzi son certo – solo altre monete gettate nel cesso.
Passo e chiudo, ritorno alle mie estati australi. La verità è che il loftismo è un’arte difficile, delicata, onerosa. Son simpatiche certe nostre amiche bbone, ma è brutto quando ti fanno sentire un uomo-oggetto, altrochenò. Questo raggiunamento, sopra il breviario sindacale, non ci starebbe scritto: è un fatto di talento puttanologico capirlo al volo o non capirlo. Lode alle grandi teatranti del meretricio, quaranta minuti – certe volte – bastano per una vita! Il resto è “milanesizzazione”, che nella legge della domanda e dell’offerta non c’è legge se non quella di tanti miglioni di morti di figa appesi al sogno di un pelo di figa (per un effimero fotogramma almeno, un istante a pago). Dejà 50, almeno per me che di fica comincio ad averne vista qualche trilionata, e che cercavo l’eros vicino a piazza bonomelli. Ma forse era finito, alla fine sono entrato in un bar e ho chiesto almeno una camomilla.

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