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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Bine Kristal
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/1-volta-in-citta-i8vp102902338
CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Tiburtina/Fiorentini
NAZIONALITA': rumena immagino
ETA': 21
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): molti a seconda di quanto si intende sborsare (anche rai2 e CIM)
SERVIZI USUFRUITI: bj+rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: bella ragazza dal sorriso luminoso, il seno è piccolo, il sedere morbido e tondo; non magra quanto mi aspettavo
ATTITUDINE: gentilissima e professionale, ma fin troppo professionale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38912147xx
LA MIA RECENSIONE:
Bine Kristal... ho riflettuto parecchio su cosa significasse mai quel "Bine". Un errore? Un'aggettivazione? Uno slavismo? Sta messo lì prima del nome (quello è intelligibile) quindi lo riporto tale e quale.
Bine Kristal riceve assieme alla sua collega Rosa (di cui ci ha meritoriamente parlato l'amico Kevine) in un vasto comprensorio a latere di via dei Fiorentini: tre lunghi palazzoni – due in parallelo e uno in perpendicolare – che non offrono vie di scampo da eventuali occhi indiscreti. Le ragazze occupano tuttavia un appartamento nell'unico angoletto riservato di tutto il complesso cosicché si può attendere l'apertura del portone senza eccessivi imbarazzi.
Bine Kristal è la ragazza ritratta nelle foto senonché, dal vivo, fa un'impressione differente. Le foto la invecchiano e la smagriscono. Sembrerebbe essersi ritoccata quantomeno il labbro superiore ma il labbro non è ritoccato. Sembrerebbe uno scheletrino deambulante ma fa invece deambulare un fisico florido e ben proporzionato.
Colpiscono di lei il sorriso e la dentatura. Il sorriso si porta dietro una momentanea curvatura dei suoi occhi scuri che pone ancor più in risalto i denti grandi e lineari. Mi accoglie stretta in un giacchettino di lana bucherellata, completamente nuda di sotto. Non è esile come avevo immaginato e sperato (non le si vedono le costole, tanto per intendersi) ma è una bella ragazza, con un sedere tondeggiante che si scosta di un palmo dalla verticale della schiena. Il seno è forse l'elemento che le foto descrivono in modo più aderente alla realtà: piccolo (una seconda chiaramente naturale, altrimenti che seconda sarebbe?) e dalla vaga forma quadrangolare.
Ha ventun'anni, gli ultimi dei quali – ad eccezione di una breve parentesi nel Sud Italia di cui ho trovato traccia in rete – trascorsi in vari bordelli austriaci. Questa esperienza lavorativa le ha dato. da un lato. una perfetta padronanza dell'italiano (visto che i nostri connazionali hanno rappresentato il 99,99% della clientela con cui si è intrattenuta); dall'altro lato, le ha inculcato una pratica del mestiere rigida e che non ammette eccezioni.
Ogni cosa ha un prezzo prefissato. Se dovesse rimpiangere qualcosa dei suoi pregressi lavorativi, si tratterebbe delle tariffe leggermente più elevate rispetto a quelle che richiede a Roma e l'usanza di non trattare sconti, circostanza con cui in Italia immagino si sia ampiamente confrontata. Mi sfugge tuttavia un nesso logico: se in Austria si servivano da (e di) lei pressappoco soltanto italiani, com'è possibile che lì non mercanteggiassero sul prezzo come invece sono soliti fare in patria? Evidentemente, il detto "se vai a Roma fai come fanno i romani" si adatta ad ogni latitudine.
A Roma io non faccio come i romani. Le do i miei cinquanta euro e lascio fare a lei. Mi pulisce il glande con salviettine umidificare e la vedo tentennare, come presa da un'indecisione circa il mettere o il non mettere il preservativo. Forse si aspetta che le dica qualcosa ma non mi scatta il guizzo del laido che solitamente sono. Lascio che mi incappucci. Mi fa allargare le gambe e si corica fra di esse. Il blow job è discreto ma nulla di che. Ha di buono le molte variazioni (leccate dell'asta, prese di traverso, rigonfiamenti guanciali, cappellate sulla lingua e sulle labbra) ma l'essenziale del gesto tecnico, ovvero la profondità d'inserimento nel cavo orale, mi lascia indifferente tanto è poco convincente. Il tutto è circonfuso da molta teatralità, soprattutto per come mi fissa negli occhi esercitando quelle piccolezze che dovrebbero scaldarmi i sensi e la mente ma che non sortiscono né uno né l'altro risultato perché proprio non riesco a sentirmi parte del gioco, ad immedesimarmi nel personaggio.
Mi ricopre di gel e si fa possedere in tre posizioni. La smorzacandela è sicuramente la meglio riuscita non perché particolarmente ben fatta ma in quanto priva delle ritrosie contenute nelle altre due. Alla pecorina, resta con un ginocchio più sollevato rispetto all'altro cosicché il suo busto assume un'andamento trasversale che rende non facilissima la presa e la penetrazione; questa scomoda postura la assume precisamente allo scopo di allungare sotto il ventre un braccio e trattenere il pene fra due dita allargate a "V". Pessimo. È una cosa che detesto. Forse, è la cosa che detesto di più in assoluto. Scocciato, preferisco tralasciare quel sedere da quattro stelle e rovesciarla nella posizione canonica. Anche così, con similarità d'intenti stringe i muscoli interni delle cosce per impedirmi un accesso pieno e profondo. L'atto è accompagnato da incitamenti via via più insistenti: da vocalizzi di finto godimento all'inizio a frasi meglio costruite circa lo scoparla con forza e il venirle (chiaramente presto) nella sua bella fica.
Il condom lo toglie Bine Kristal di sua mano. Sempre di sua mano, ripulisce con una salviettina il cornicione del cazzo dai filamenti residui. Io non devo fare nulla eccetto rivestirmi e lasciare quella camera pulita quanto disadorna (il letto è persino privo di cuscini).
Bine Kristal è una ragazza molto carina, gentilissima e con cui è anche piacevole scambiare due parole. È una ragazza molto professionale, fin troppo professionale. Tanto professionale che mi è mancato qualsiasi godimento: non ho avuto un godimento cerebrale perché non sono stato in grado di farmi coinvolgere dalla sua teatralità di basso profilo; non ho avuto un pieno godimento fisico perché non ho potuto neanche dare libero sfogo ad una certa animalità scopereccia. Mi è rimasta addosso questa impressione di ineccepibile gentilezza, ma non si paga solo per essere trattati con gentilezza ed anzi questa dovrebbe essere un dato comune sia nei rapporti commerciali che al di fuori di essi.
A conti fatti, è il trattamento che mi aspetterei in un bordello austriaco: professionalità e distacco, al servizio del cliente sulla base di quanto il cliente paga. Tutto chiaro, tutto tariffato, tutto scandito. Anche qui i tempi sono dettati alla perfezione, l'intrattenimento è cronometrato e alla conclusione dell'atto di viene condotti per tappe forzate cercando di non darlo troppo a vedere.
Concludendo, affermo che Bine Kristal è una onesta lavoratrice. Onestissima. Nulla da eccepire. Sono io che ultimamente provo maggiore stimolo e piacere in qualche avventura border line piuttosto che a farmi masticare da un ingranaggio impersonale e ben oliato.
Qualche tempo fa ho letto lo splendido romanzo di Philip K. Dick (Filippo K. Cazzo se vogliamo italianizzarlo) Ma gli androidi sognano pecore elettriche? dal quale Ridley Scott ha tratto ispirazione per Blade Runner. Inutile dire quanto il romanzo sia di una complessità inarrivabile da parte della sua riduzione cinematografica. In un breve passaggio, c'è la descrizione – o meglio, la mancata descrizione poiché essa è demandata unicamente ai pensieri pre- e post-coito del protagonista – di un atto sessuale fra un umano e una androide. Almeno in quel cacciatore di androidi sì, sono riuscito ad immedesimarmi perfettamente.
Saluti
Foto:
NOME INSERZIONISTA: Bine Kristal
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/1-volta-in-citta-i8vp102902338
CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Tiburtina/Fiorentini
NAZIONALITA': rumena immagino
ETA': 21
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): molti a seconda di quanto si intende sborsare (anche rai2 e CIM)
SERVIZI USUFRUITI: bj+rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: bella ragazza dal sorriso luminoso, il seno è piccolo, il sedere morbido e tondo; non magra quanto mi aspettavo
ATTITUDINE: gentilissima e professionale, ma fin troppo professionale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38912147xx
LA MIA RECENSIONE:
Bine Kristal... ho riflettuto parecchio su cosa significasse mai quel "Bine". Un errore? Un'aggettivazione? Uno slavismo? Sta messo lì prima del nome (quello è intelligibile) quindi lo riporto tale e quale.
Bine Kristal riceve assieme alla sua collega Rosa (di cui ci ha meritoriamente parlato l'amico Kevine) in un vasto comprensorio a latere di via dei Fiorentini: tre lunghi palazzoni – due in parallelo e uno in perpendicolare – che non offrono vie di scampo da eventuali occhi indiscreti. Le ragazze occupano tuttavia un appartamento nell'unico angoletto riservato di tutto il complesso cosicché si può attendere l'apertura del portone senza eccessivi imbarazzi.
Bine Kristal è la ragazza ritratta nelle foto senonché, dal vivo, fa un'impressione differente. Le foto la invecchiano e la smagriscono. Sembrerebbe essersi ritoccata quantomeno il labbro superiore ma il labbro non è ritoccato. Sembrerebbe uno scheletrino deambulante ma fa invece deambulare un fisico florido e ben proporzionato.
Colpiscono di lei il sorriso e la dentatura. Il sorriso si porta dietro una momentanea curvatura dei suoi occhi scuri che pone ancor più in risalto i denti grandi e lineari. Mi accoglie stretta in un giacchettino di lana bucherellata, completamente nuda di sotto. Non è esile come avevo immaginato e sperato (non le si vedono le costole, tanto per intendersi) ma è una bella ragazza, con un sedere tondeggiante che si scosta di un palmo dalla verticale della schiena. Il seno è forse l'elemento che le foto descrivono in modo più aderente alla realtà: piccolo (una seconda chiaramente naturale, altrimenti che seconda sarebbe?) e dalla vaga forma quadrangolare.
Ha ventun'anni, gli ultimi dei quali – ad eccezione di una breve parentesi nel Sud Italia di cui ho trovato traccia in rete – trascorsi in vari bordelli austriaci. Questa esperienza lavorativa le ha dato. da un lato. una perfetta padronanza dell'italiano (visto che i nostri connazionali hanno rappresentato il 99,99% della clientela con cui si è intrattenuta); dall'altro lato, le ha inculcato una pratica del mestiere rigida e che non ammette eccezioni.
Ogni cosa ha un prezzo prefissato. Se dovesse rimpiangere qualcosa dei suoi pregressi lavorativi, si tratterebbe delle tariffe leggermente più elevate rispetto a quelle che richiede a Roma e l'usanza di non trattare sconti, circostanza con cui in Italia immagino si sia ampiamente confrontata. Mi sfugge tuttavia un nesso logico: se in Austria si servivano da (e di) lei pressappoco soltanto italiani, com'è possibile che lì non mercanteggiassero sul prezzo come invece sono soliti fare in patria? Evidentemente, il detto "se vai a Roma fai come fanno i romani" si adatta ad ogni latitudine.
A Roma io non faccio come i romani. Le do i miei cinquanta euro e lascio fare a lei. Mi pulisce il glande con salviettine umidificare e la vedo tentennare, come presa da un'indecisione circa il mettere o il non mettere il preservativo. Forse si aspetta che le dica qualcosa ma non mi scatta il guizzo del laido che solitamente sono. Lascio che mi incappucci. Mi fa allargare le gambe e si corica fra di esse. Il blow job è discreto ma nulla di che. Ha di buono le molte variazioni (leccate dell'asta, prese di traverso, rigonfiamenti guanciali, cappellate sulla lingua e sulle labbra) ma l'essenziale del gesto tecnico, ovvero la profondità d'inserimento nel cavo orale, mi lascia indifferente tanto è poco convincente. Il tutto è circonfuso da molta teatralità, soprattutto per come mi fissa negli occhi esercitando quelle piccolezze che dovrebbero scaldarmi i sensi e la mente ma che non sortiscono né uno né l'altro risultato perché proprio non riesco a sentirmi parte del gioco, ad immedesimarmi nel personaggio.
Mi ricopre di gel e si fa possedere in tre posizioni. La smorzacandela è sicuramente la meglio riuscita non perché particolarmente ben fatta ma in quanto priva delle ritrosie contenute nelle altre due. Alla pecorina, resta con un ginocchio più sollevato rispetto all'altro cosicché il suo busto assume un'andamento trasversale che rende non facilissima la presa e la penetrazione; questa scomoda postura la assume precisamente allo scopo di allungare sotto il ventre un braccio e trattenere il pene fra due dita allargate a "V". Pessimo. È una cosa che detesto. Forse, è la cosa che detesto di più in assoluto. Scocciato, preferisco tralasciare quel sedere da quattro stelle e rovesciarla nella posizione canonica. Anche così, con similarità d'intenti stringe i muscoli interni delle cosce per impedirmi un accesso pieno e profondo. L'atto è accompagnato da incitamenti via via più insistenti: da vocalizzi di finto godimento all'inizio a frasi meglio costruite circa lo scoparla con forza e il venirle (chiaramente presto) nella sua bella fica.
Il condom lo toglie Bine Kristal di sua mano. Sempre di sua mano, ripulisce con una salviettina il cornicione del cazzo dai filamenti residui. Io non devo fare nulla eccetto rivestirmi e lasciare quella camera pulita quanto disadorna (il letto è persino privo di cuscini).
Bine Kristal è una ragazza molto carina, gentilissima e con cui è anche piacevole scambiare due parole. È una ragazza molto professionale, fin troppo professionale. Tanto professionale che mi è mancato qualsiasi godimento: non ho avuto un godimento cerebrale perché non sono stato in grado di farmi coinvolgere dalla sua teatralità di basso profilo; non ho avuto un pieno godimento fisico perché non ho potuto neanche dare libero sfogo ad una certa animalità scopereccia. Mi è rimasta addosso questa impressione di ineccepibile gentilezza, ma non si paga solo per essere trattati con gentilezza ed anzi questa dovrebbe essere un dato comune sia nei rapporti commerciali che al di fuori di essi.
A conti fatti, è il trattamento che mi aspetterei in un bordello austriaco: professionalità e distacco, al servizio del cliente sulla base di quanto il cliente paga. Tutto chiaro, tutto tariffato, tutto scandito. Anche qui i tempi sono dettati alla perfezione, l'intrattenimento è cronometrato e alla conclusione dell'atto di viene condotti per tappe forzate cercando di non darlo troppo a vedere.
Concludendo, affermo che Bine Kristal è una onesta lavoratrice. Onestissima. Nulla da eccepire. Sono io che ultimamente provo maggiore stimolo e piacere in qualche avventura border line piuttosto che a farmi masticare da un ingranaggio impersonale e ben oliato.
Qualche tempo fa ho letto lo splendido romanzo di Philip K. Dick (Filippo K. Cazzo se vogliamo italianizzarlo) Ma gli androidi sognano pecore elettriche? dal quale Ridley Scott ha tratto ispirazione per Blade Runner. Inutile dire quanto il romanzo sia di una complessità inarrivabile da parte della sua riduzione cinematografica. In un breve passaggio, c'è la descrizione – o meglio, la mancata descrizione poiché essa è demandata unicamente ai pensieri pre- e post-coito del protagonista – di un atto sessuale fra un umano e una androide. Almeno in quel cacciatore di androidi sì, sono riuscito ad immedesimarmi perfettamente.
Saluti
Foto: